9- Eclissi di cuore.
****
Ogni
tanto sto da sola e sono sicura che non
mi ritroverai
Ogni
tanto sono stanca di riascoltarmi mentre
piango la mia infelicità
Ogni
tanto guardo indietro e scopro come il
meglio di questi anni sia passato di già
Ogni
tanto tremo di paura ma poi nei tuo occhi
sento quello che sei .
****
L’aveva
sentito smaterializzarsi, dopo
poco che era entrata in bagno. Draco, se n’era andato.
Ora
si sentiva stanca, le forze la
stavano abbandonando.
Scivolò
giù nel pavimento e pianse
portando le mani sul viso, coprendolo.
L’aveva
mandato via, per l’ennesima
volta.
Aveva
fatto vincere la ragione,
relegando il suo cuore in un piccolo spazio, si era privata della sua
presenza
quando più ne aveva bisogno.
Quando
finalmente l’aveva stretta tra le
braccia regalandogli qualcosa di magico e insperato, lei,
l’aveva cacciato per
paura di spingersi verso qualcosa che non sarebbe più
riuscita a fermare.
Per
paura di regalarsi un attimo di
paradiso prima che l’inferno li avvolgesse entrambi.
Prima
che si trovassero di fronte a
qualcosa più grande di loro, qualcosa cui fosse difficile
tornare indietro.
È
stata solo compassione diceva la sua
mente.
Quello
che è successo non conta nulla,
per lui, sei una delle tante. È stato solo uno stupido bacio.
Un
bacio emozionante e intenso, un
sogno.
Non
puoi competere, non ne sei
all’altezza ripeteva la sua mente riportandola alla
realtà.
Le
donne che li stanno intorno sono, belle,
con un corpo e portamento elegante, sono disinibite e soprattutto con
il sangue
puro.
Non
sarai mai nulla per lui che
un’amica.
La
sua confidente.
Aveva
così, dato un nome a quello che
era successo quella notte di fine dicembre.
Si
era fatta prendere dalla paura, aveva
deposto le armi, non aveva nemmeno provato a combattere per vincere il
suo
cuore.
Semplicemente
si era arresa, preferendo
essergli amica che nulla.
****
Tempo
fa speravo in una storia con te
Ed
ora è solo un'assurdità
Se
non ci pensi tu
Eclissi
del cuore sarà
****
Si
era sollevata da freddo pavimento
dopo tempo immemorabile, non seppe nemmeno com’era riuscita
ad arrivare in
cucina.
Osservò
un attimo il divano in cui la
notte prima era stata tra le braccia di Draco, socchiuse gli occhi e si
abbandonò
nuovamente ai ricordi.
Un
brivido scese lungo la schiena.
Una
lacrima accompagnò i suoi pensieri.
La
morsa della solitudine s’impadroniva
di lei.
Sarebbe
stata sola la vigilia di Natale.
Ricordò
all’improvviso quello che l’anno
prima Draco fece per lei. Ricordò la cena che organizzo con
i suoi genitori e
alcuni colleghi, ricordò Blaise Zabini che cercava in tutti
i modi di portarsi
a letto la segretaria di Draco, sua madre ridere divertita alle battute
di
Draco e ora guardandosi intorno si sentì veramente sola.
Se
l’era cercata, si disse infine
avviandosi silenziosamente nella sua stanza.
Non
erano nemmeno le dieci della mattina
e lei si rimetteva a letto come una malata. Lei, infondo, era malata
almeno il
suo cuore lo era.
Il
mal d’amore è una malattia gravissima
e lei ne era affetta.
Si
butto nel letto e la sua mente vagò
nei ricordi ancora, ancora e ancora.
Ricordò
la prima volta che dormirono insieme,
nessuna malizia ci fu quel giorno, anzi , lui riuscì
nell’intento di farla star
bene.
Normalmente,
quando dormiva con un uomo
la mattina seguente, si sentiva in imbarazzo, fuori posto, sotto esame.
Lui,
invece la fece stare bene. Nemmeno Ron che era il suo fidanzato,
all’epoca la
faceva stare cosi e si trovò a pensare cosa sarebbe successo
se il rosso
Weasley fosse mai venuta a sapere della sua amicizia con Draco e di
quelle
nottate passate a raccontarsi mille segreti e tante avventure. Questi
momenti
li avevano avvicinati, fatti conoscere nel profondo.
Rise
il giorno in cui Draco le raccontò
della faccia perplessa di Pansy Parkinson, quando lui le
raccontò che erano
diventati amici. Rise meno quando si trovò la moretta
agguerrita davanti al suo
ufficio al ministero e ci volle l’intervento di Daphne
Greengrass affinché la
mora si calmasse e togliesse le tende.
Draco
le disse semplicemente che Pansy
era gelosa di lei e Hermione non riuscì a capire.
Era
lei la donna con cui l’uomo passava
le notti, faceva l’amore lei che forse un giorno sarebbe
diventata la lady
Malfoy. Quanto si sbagliava Hermione. Fu Blaise Zabini a dirle
dell’enorme
cantonata presa.
-Pansy
è gelosa e in un certo senso le do
ragione- disse il moro ex Serpeverde. –da quando tu e Draco
siete diventati amici,
lui è stano. Prima pensava solo a se stesso ora è
si preoccupa per un altro e
come se avesse un gattino da accudire. Tu sei il suo gattino. Tu sei
speciale. Disse
il moro guardandola negli occhi fu uno sguardo strano.
-So’,
che avete dormito insieme- aggiunse
Zabini.
-Senza
fare sesso. Non è da Draco, un Malfoy prende
tutto da una donna tu per lui sei diversa- aveva detto così
il moro e Hermione
si trovò molte volte a fantasticare su questo ricacciando
però il tutto a sogni
irrealizzabili. Draco la vedeva come amica, le sue erano solo fantasie
e ora
che si erano baciati e che temeva di averlo perso anche come amico.
Ora
non si sentiva più speciale ora era una delle
tante, una che non l’avrebbe mai avuto come Pansy.
****
Era
rientrato al Manor e non si sorprese di trovare
sua madre e il suo miglior amico seduti nelle poltrone in pelle nera
del
salotto. Lì fermi a contemplare il cammino aspettavano il
suo ritorno.
-Avete
indetto una riunione straordinaria- disse avanzando
a passo elegante all’interno della sala.
-Draco-
disse lady Narcissa.
-Madre-
rispose il ragazzo di rimando.
-Dra-
aggiunse Blaise, guardandolo preoccupato.
Draco
non lo degnò di risposta e si diresse verso il
mobiletto degli alcolici.
-Non
vorrai bere di prima mattina?- disse sua madre
rimproverandolo.
-Bevo
per dimenticare- rispose.
-Cosa
è successo? Ha deciso che vuole stare sola e
tu come al solito non hai detto nulla e hai fatto come voleva lei- a
parlare
era stato Blaise. Draco nemmeno si girò verso il moro amico,
prese un bicchiere
e versò il liquido rosso. Il miglior vino elfico produzione
delle sue vigne in
Borgogna.
-Quello
che succede tra me e Hermione non sono
problemi tuoi- aggiunse prima di buttare giù con un solo
sorso tutto il
contenuto del bicchiere. Sua madre assottigliò gli occhi .
-Ti
sbagli, figliolo. Blaise è preoccupato per te e
anche io lo sono-
-Non
vi è nulla di cui preoccuparsi- disse Draco
mentendo.- Sta bene e l’ho lasciata riposare-.
-Lei
mente e anche tu- aggiunse Blaise sfidandolo.
-Blaise,
fatti i cazzi tuoi-.
-Draco!-
lo rimproverò sua madre.
-Lasci
stare Lady Narcissa, non è certo una sua
frase a far finire la nostra amicizia- aggiunse il moro Zabini.- Vorrei
solamente che suo figlio ritornasse ad essere il vecchio Draco quello
che si
prende quello che vuole-.
-Non
capisco dove vuoi arrivare- rispose ora
rabbioso il biondo Malfoy.
-Vorrei
vederti felice, Draco e lo sai bene che l’unico
modo per essere felice e prenderti ciò che vuoi- .
Narcissa
si girò un attimo prima verso Blaise e poi
verso suo figlio.
-Devi
solo farle capire che è importante e unica. Potresti
chiederle-disse sua madre sfiorando la vera che aveva al dito.
-State
vaneggiando- rispose secco guardando la donna
che stava ora in piedi accanto al camino in marmo bianco.
-Togliti
la maschera e dille quello che provi-aggiunse
il suo migliore amico Blaise.
-Non
sapete di cosa state parlando- rispose stizzito
Draco, stringendo il bicchiere di cristallo tra le mani.
-Lo
sappiamo benissimo. Anche un cieco vede quello
che provate uno per l’altro. Avete solo paura di quello che
possano dire gli
altri, paura di perdere.
L’amore
è una scommessa non si sa mai come finisce
ma si inizia perché non si può far a meno di chi
si ama. Buttati figlio mio, sì
finalmente felice e rendi quella ragazza felice.
Solo
tu puoi riuscirci, solo con te al suo fianco lo
sarà- disse infine Lady Narcissa prima di accarezzare un
braccio a Blaise e
avvicinarsi al figlio, donandoli un bacio sul capo. Uscì poi
dalla sala
lasciando i due amici a guardarsi storto.
-Aiutami
a conquistarla- disse infine Draco e Blaise
rise divertito.
Draco
Malfoy aveva scelto di iniziare a vivere, per Hermione
non ci sarebbe stata alcuna eclissi, il suo sole partiva alla sua
conquista.
Convincerla
della sincerità del sentimento, però sarebbe
stato arduo ma Draco era sempre stato caparbio.
Un Malfoy non
si arrende mai.