10-Il
Natale secondo Draco Malfoy.
-Il piano-
Un
ghigno soddisfatto si dipinse sul viso di Draco
Malfoy alle diciotto e mezzo della vigilia di Natale, sua madre aveva
portato
buone notizie dalla missione in cui era stata impiegata.
Ora
doveva aspettare Daphne per quell’altro
lavoretto e Theo Nott.
Quest’ultimo
lo raggiunse mezz’ora più tardi al
grande manor dei Malfoy.
Con
la solita camminata austera e rigida, il freddo
Nott si avvicinò all’amico d’infanzia.
-Ecco-,
disse consegnandoli un vecchio vaso rotto-
S’illuminerà
alle otto precise-disse Theo.
-Ti
ha chiesto qualcosa?- chiese il biondo osservato
attentamente gli occhi dell’amico.
-No,
gli ho detto che era una sorpresa Natalizia e
dopo che ho consegnato la lettera e ha controllato la firma non ha
fatto alcune
obiezioni-aggiunse il medimago.
Una
smorfia si dipinse sul viso di Draco, non disse
altro tenendo per se i suoi pensieri poco simpatici verso il Ministro
della
magia Inglese.
Alle
venti meno un quarto arrivarono tutti: Daphne Greengrass,
vestita un bell’abito in organza color blu notte porse una
scatolina al padrone
di casa, che la mise nel fodero della giacca senza batter ciglio.
Blaise Zabini,
accompagnò con disinvoltura, facendo le veci dei Malfoy,
altri tre ospiti: i
coniugi Potter e una biondina vestita con un carinissimo abito verde
mente.
Nott
li guardò un attimo, prima di volgere il suo
interesse alla bionda al loro fianco che si girò proprio in
quel momento verso
di lui, mostrando il volto sorridente di Luna Lovegood.
Il moro
freddo e calcolatore divenne in un lampo meno glaciale quando i suoi
occhi
verdi, incontrarono quelli azzurri della sua ex fidanzata.
Che
pessimo scherzo pensò Theodor Nott, opera senza
dubbio di uno dei suoi amici.
Guardò
Draco un secondo e il biondo alzò le sopracciglia
come per dire che lui non c’entrava nulla, Theo
osservò quindi Blaise che
divertito dall’altra estremità della stanza
osservava i due ex fidanzatini.
-Potter,
Weasley- disse Daphne rompendo quella
strana atmosfera.
-Greengrass-,
la salutò Ginny con tono freddo.
La
bionda ex Serpeverde rimase un po’ perplessa ma
non disse altro interrotta da una smaterializzazione congiunta. Le
ultime quattro
persone erano arrivate, era stata Narcissa Malfoy in persona ad averle
condotte
al Manor. Questi un po’ spaesate si guardavano intorno,
sorridendo radiose
quando incontrarono lo sguardo di Draco Malfoy.
-Benvenuti-
disse il biondo andando incontro a Jane
e Nicolas Granger e la madre di quest’ultimo la signora
Elisabeth. La nonna di
Hermione cui la ragazza era molto legata.
-Grazie
a te Draco- disse il signor Nicolas,
stringendo con vigore la mano del biondo.
-Quello
che hai in mente è una bellissima cosa-
aggiunse sua moglie Jane sorridendo al ragazzo per cui aveva un debole.
Anche
se sua figlia non faceva altro che ripeterle che erano solo amici, la
signora
Granger sperava che un giorno quei due testoni si sarebbero messi
insieme, sforandole
tanti bellissimi nipotini.
-Signora
Jane- disse sorpreso Harry, andando
incontro alla donna che sorrise e baciò sulle guance il
miglior amico della
figlia, anche Ginny fece lo stesso.
-Bene,
ora che ci siamo tutti- disse Draco.-
dobbiamo passare alla seconda fase. Vedete quel vaso rotto al centro
della
sala- tutti, si girarono all’unisono nella direzione che
Malfoy aveva indicato.
-Quella,
è la nostra passaporta verso casa di
Hermione. Sapete bene che è una sorpresa, lei non sa che
stiamo andando lì,
quindi mi raccomando fate silenzio-aggiunse il biondo Malfoy.
Alle
venti precise della sera il vaso s’illumino
tutti sfiorarono la vecchia e rotta porcellana e in un lampo venero
portati a
Parigi e precisamente nel piccolo appartamento di Hermione Granger, che
ignara
dormiva nel suo comodo e caldo letto.
***
Nel
silenzio più assoluto la cucina venne allargata
con la magia. Daphne, da brava arredatrice d’interni aveva
allestito la tavola.
Blaise
aveva chiamato i suoi camerieri rigorosamente
maghi e non elfi, per non innervosire la padrona di casa che ancora
portava
avanti la sua battaglia sui C.R.E.P.A.
Theo,
preso dall’imbarazzo, non era riuscito nemmeno
a spiccicare parola, cosa che fece arrossire Luna e indagare con
occhiate
eloquenti Ginny che era stata tenuta all’oscuro, come del
resto, tutto il mondo
magico, del legame che fino a un mese prima aveva legato Luna e Theo;
Questo,
si era interrotto per la gelosia di quest’ultimo nei
confronti di un collega
molto insistente di Luna. Collega con cui la bionda era partita per
un’escursione
naturalistica.
Quando
Draco arrivò con il catering del locale
preferito di Hermione, lì a Parigi , la seconda fase era
oramai finita.
Ora
toccava a Jane Granger iniziare la terza, quella
più difficile non farsi schiantare da Hermione versione
Banshee.
La
madre della strega, entrò piano nella stanza
della figli,a accese la luce e rimase sorpresa nel vedere Hermione
accucciata
sul letto avvolta nel piumino. Rimase ancora più sorpresa
quando notò lo strano
peluche che stringeva tra le braccia, un piccolo furetto bianco.
Sorrise
Jane, la sua ragazza era ancora una bambina
e quando dormiva, era così dolce, chissà se Draco
l’aveva mai vista dormire.
Sicuro si sarebbe innamorato all’istante, si trovò
a pensare Jane.
-Hermione-
la chiamò sua madre ritornando in se.
-Hermione
cara, su svegliati è quasi ora di cena-
disse Jane.
Hermione
si girò tra i morbidi guanciali stropicciandosi
gli occhi, si sentiva debole e spossata per il pianto e gli avvenimenti
della
mattina e si buttò come al solito il cuscino sulla testa.
-Su!
Dormigliona svegliati stiamo aspettando solo
te- aggiunse Jane.
Hermione
rimase spiazzata. Due erano le cose: o
stava sognando, cosa che le risultava difficile visto che sentiva il
cuscino
sul viso; o sua madre le stava veramente parlando a un palmo di naso.
La
Granger si alzò di scatto deviando per un soffio
la testa di sua madre e a occhi sgranati la guardò.
-Mamma!-
disse quasi urlando. –Cosa ci fai qui?-
chiese. –Vestita da gran sera Poi?- aggiunse Hermione notando
l’abito color
cobalto di sua madre che arrivava quasi a terra.
-è
la vigilia Hermione cara, anch’io ogni tanto
indosso l’abito buono- la rimbrottò sua madre.
Comunque,
ora vai a cambiarti che stiamo aspettando
tutti te- aggiunse Jane.
-Tutti?
Chi c’è scusa- chiese preoccupatissima
Hermione, cercando di carpire maggior informazioni possibili da sua
madre che
invece sorrise e uscì dalla stanza.
-Merda!-
disse tra i denti Hermione. – ci scommetto
tutto l’oro dei Malfoy che è opera di quel furetto
stronzo-aggiunse.
-Grazie,
per i complimenti Granger. Sempre gentile –enunciò
con la sua solita voce roca, che metteva i brividi.
Hermione
si girò di scatto guardando il biondo che
appoggiato con la schiena al montante della porta la osservava
dall’alto in
basso.
-Lavati
e vestiti, sono tutte in tiro questa sera-
aggiunse Draco.
-Perché?-
chiese Hermione guardandolo dritto negli
occhi.
-Perché
ti voglio bene e non avrei rinunciato a
stare con te questa sera. Sai che il Natale è la mia festa
preferita e voglio
attorno le persone che amo. Per te quest’anno ho fatto
un’eccezione- disse
ancora Draco e Hermione sbuffò.
-Ho
invitato Potter, ora non potrai dire che non ti
voglio bene- aggiunse.
-Metti
l’abito nella scatola- disse infine uscendo
dalla stanza.
Hermione
rimase spiazzata dall’uscita di Draco ma
non appena lui si chiuse la porta alle spalle, corse ad aprire la
scatola.
Si
sentiva un bambina, eccitata per la sorpresa del
regalo da scartare.
La scritta
Armani, l’aveva fatta sorridere.
Solo
lui sapeva quanto adorasse quello stilista
babbano, solo lui riusciva a stupirla ogni giorno di più.
Chiuse
gli occhi e sorrise ancora, come avrebbe
fatto a smettere di amarlo. Quella, sarebbe stata una vera impresa ma
ora non
era il momento di pensarci se non si fosse sbrigata sua madre , pur non
essendo
una strega, l’avrebbe schiantata.
***
Indossò
l’abito al ginocchio che Draco le aveva preso, era bianco e
completamente
ricoperto di perline che brillavano alla luce.
Aderiva
perfettamente al suo petto mettendo in
risalto il piccolo seno, mentre la gonna a ruota lo rendeva giovanile e
allegro.
Bella,
si sentiva bella, almeno dentro la sua
stanza. Con un colpo di bacchetta raccolse i capelli in un classico e
morbido
chignon, decise di truccarsi leggermente, solo un po’ di
mascara e un velo di
rossetto rosso, come dettava la moda parigina e finalmente decise di
uscire
dalla sua stanza, interrompendo in un attimo il chiacchiericcio che
fino a
quell’istante alleggiava nella sua cucina.
Hermione
sorrise imbarazzata quando vide la sua
umile e piccola dimora, invasa da tutta quella gente: I suoi genitori,
sua
nonna, i suoi amici Ginny e Harry che la guardavano estasiati, Daphne
accanto a
Blaise che alzò un calice al suo indirizzo, Luna che
sorrideva radiosa, anche Theo,
benché composto come suo solito le rivolse uno sguardo
gentile.
Quando
Hermione vide Narcissa accanto al figlio,
quasi sbiancò ma la donna, più lesta prese la
parola:
-Signorina
Granger, ci scusiamo per averle invaso
casa- disse la Lady,
-Spero che
questa sorpresa le faccia piacere- aggiunse.
-Io...-,
cercò di ribattere Hermione.
-Tesoro
devi ringraziare Draco per questo- la
interruppe sua madre e il cuore di Hermione esplose di gioia.
No,
non ci sarebbe mai riuscita, quel ragazzo era
ormai una parte importantissima della sua vita.
-Troppo
gentile Jane-, disse Draco, - ora è bene
accomodarci, non vorremo far sfreddare il cibo- disse indicando le
pietanze. Fu
in quel momento che Hermione non si trattenne e dalla sua bocca
benché fu un
flebile sussurro disse:
-Grazie-
e Draco sorrise come non aveva mai sorriso
prima, cosa che notarono tutti i presenti e che fece gioire due donne
che non
aspettavano altro che quei due testoni capissero che la loro amicizia
era ben
altro.