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Autore: TwinStar    13/11/2006    4 recensioni
Sirius si è convinto per chissà quale assurdo ragionamento che la maniera migliore di esprimere ciò che prova sia una lettera d’amore, anche se la stesura non sembra delle più semplici: complici amici, conoscenti nonché una naturale incapacità di fondo.
Una trama sentita chissà quante altre volte.
Del resto è solo un’altra banale dichiarazione d’amore.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Coppie: Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SOLO UN'ALTRA BANALE DICHIARAZIONE D'AMORE

 

Lettera 4 – De Sedulitate (James Potter)

 

La Torre d’Astronomia, lo sapevano tutti ad Hogwarts, era il rifugio preferito delle coppiette.

Tutti, almeno una volta nella vita, vi si erano appartati alla ricerca di un po’ di sacrosanta intimità, alla fine delle lezioni, con la scusa di approfondire un argomento particolarmente toccate affrontato durante la giornata, o per eseguire un ripasso dell’ultima ora. Se solo metà di quelle scuse idiote fossero state vere, Hogwarts sarebbe stato l’osservatorio astronomico più famoso di tutto il mondo magico.

Quello era decisamente il luogo più amato della scuola.

Sirius chiaramente lo detestava.

Proprio non riusciva a capire che fascino romantico potesse mai avere quella brutta torre appiccicata sotto il cielo stellato (come se si potesse trovare solo lì il cielo stellato!), situata là dove osavano giungere solo gli ippogrifi, sotto una lunga sfilza di scalini a chiocciola scricchiolanti che davano la malsana idea di potersi ridurre in frantumi da un momento all’altro. Tutto il pinnacolo era sottile e sghembo al punto da traballare pericolosamente ad ogni refolo più energico del normale, era torrida d’estate e gelata d’inverno. Le pietre erano ruvide e appuntite sotto il sedere e la porta era stata incantata magicamente, per questioni di sicurezza, di modo tale da non poter essere forzata con sortilegi di chiusura vari, per cui non si poteva contare nemmeno su una totale intimità.

Non era che uno stupido posto per esibizionisti arrapati.

Certo, in passato anche lui l’aveva adoperata spesso e volentieri, ma visto che ora non lo faceva più per ovvi motivi (non che le occasioni scarseggiassero, non mancava di ricordare a se stesso dandosi poi dell’idiota) e che con ogni probabilità mai l’avrebbe fatto, aveva tutto il diritto di disprezzarla.

E di bigiare, per quanto glielo consentisse il regolamento della scuola, le lezioni della professoressa Septima (il che era un peccato, dal momento che per lui era sempre stata una grande sofferenza negarsi la vista di una bella donna), al punto che una volta aveva costretto Peter a bere della Pozione Polisucco per fargli prendere il proprio posto.

E di fare improvvise sortite notturne nell’intima speranza di cogliere sul fatto giovani innamorati, di modo tale da poter sfogare su di loro la sua collera repressa, e non importava che questi fossero più grandi di lui. Una volta era andato contro un Caposcuola di Grifondoro il quale, per essere lasciato in pace, si era visto costretto a togliere punti alla sua stessa casa.

E di odiare con tutto se stesso quel vecchio arteriosclerotico di Silente per averlo costretto, in un moto di sadismo anormale, a passare per punizione il suo tempo libero lì, ad osservare da giorni il moto di una stupida cometa a coda di pavone per portare poi i dati studiati alla professoressa.

Come se fosse una cosa straordinaria, o come se un quindicenne nel pieno della propria salute sessuale non avesse avuto nient’altro da fare la notte. Lui non ce l’aveva, però Silente che poteva saperne? Il vecchio era vissuto davvero in un’altra epoca.

“Pensi di potermi dare una mano a regolare questo telescopio o hai troppo da fare?”

Quella voce sarcastica l’aveva riportato alla realtà.

Si era persino dimenticato di non essere solo.

Ultimamente si distraeva troppo spesso.

“Io mi occupo soltanto della parte che concerne la supervisione, ne abbiamo già parlato.”, biascicò pigro, senza smettere di fissare e analizzare distrattamente i fogli di pergamena su cui aveva appuntato in malo modo spostamenti e annotazioni particolari a riguardo del fenomeno astronomico che era stato imposto loro di studiare.

Cazzate prive di valore.

“Non ne abbiamo già parlato.”, aveva insistito l’altro incrociando le braccia. “Hai deciso tutto da solo, nemmeno vuoi farmi vedere quegli stupidi fogli. E’ tutta la settimana che scribacchi e vorrei proprio sapere cos’hai di tanto interessante da enunciare visto che alla fine sulla relazione dovrà starci anche il mio nome. O perlomeno dimmi perché dovrei obbedirti.”

L’altro gli aveva scoccato un’occhiata indispettita.

Quante volte avrebbero ripetuto quel ridicolo teatrino?

“E’ molto semplice, Ramoso.”, aveva replicato Sirius ingoiando a fondo una risposta ben più offensiva e un tono ben più sarcastico di quello adoprato. In fondo era il suo migliore amico, e non era sua la colpa della maggior parte di quel malumore che gli era gravato sulle spalle.

“Non ti aiuto perché tanto per cominciare mettersi ad armeggiare entrambi con uno stupido telescopio è da deficienti alle prime armi e noi siamo al sesto anno; non ti lascio mettere mano sui miei appunti perchè anche se ti rode sono io ad avere i voti migliori in Astronomia di tutta la scuola mentre TU rasenti la sufficienza; e dovrai obbedirmi perchè non sono io l’idiota che si è fatto beccare con le proverbiali mani sull’ampolla facendoci finire qui a gelarci le chiappe su una fottutissima torre a inizio marzo per fare osservazioni su una insulsa cometa i cui risultati influiranno pesantemente sui nostri M.A.G.O. l’anno prossimo E ora, per favore, lasciami ricontrollare con calma questi dati mentre tu ti occupi, com’è naturale che sia, della bassa manovalanza.”

L’altro, costretto alla resa da quelle motivazioni ferree, era tornato ai suoi affari sbuffando e borbottando come un calderone traboccante. “Tua madre ti manderà tante di quelle Strillettere da farti sembrare piacevoli le ramanzine della McGranitt.”

“Scherzi? Mia madre sarà entusiasta della lettera di Silente.”, aveva ghignato sarcastico facendo frusciare rumorosamente le pagine che stringeva tra le dita per il mero gusto d’infastidire l’amico. “Abbiamo allagato buona parte di questa indegna scuola zeppa di Babbanofili e sporchi Mezzosangue, non mi stupirebbe se decidesse di accantonare il suo eclatante progetto di cancellarmi dall’arazzo di famiglia.”

“E la cosa suppongo ti riempia di gioia.”

“Sto ballando, non si vede?”

“Quando fai così sei peggio di Remus.”, aveva sibilato acido James, e Sirius aveva schiuso nascostamente le labbra in un sorriso felice.

Era sciocco e patetico essere così contenti per un paragone fatto coi più chiari intenti offensivi (sia lui che James in effetti mal tolleravano l’eccessiva serietà del loro amico), ma bisognava aggrapparsi a qualsiasi cosa in situazioni come quella.

Persino alle stelle che tanto detestava.

Che recavano addosso segni e ricordi legati a una famiglia che odiava e da cui era mal tollerato a sua volta; venivano additate dalla mano elegante di Bellatrix e decantate in tutta la loro maestosa potenza; contemplate in devoto timore dallo sguardo silenzioso della gracile Narcissa; semplicemente ignorate da Regulus, sempre distratto, sempre rivolto altrove.

Al cielo muto e indifferente Remus doveva le sue pene.

Ogni mese assisteva impotente allo scempio di quel corpo troppo fragile: il diventare Animagus aveva fatto qualcosa, ma non abbastanza. Non impediva agli artigli di prendere il posto delle unghie, ai denti di lasciar spazio alle zanne, la coscienza piegata alle voglie perverse di un mostro estraneo e violento. E le grida. Le grida selvagge a squarciare l’eiaculazione d’argento di una luna infernale e le sue orecchie straziate di cane, sotto la risata beffarda e splendente di un cielo macchiato di luce.

Voleva comprenderne ogni malefico brandello per poi annientarlo tra le dita.

Persino l’oggetto dei suoi pensieri, in quanto figlio della bizzosa regina della notte, in un tempo lontano al punto da sentirlo estraneo non aveva fatto eccezione a quell’odio caustico. Perché, per quanto ora quei pensieri sembrassero così lontani da risultare estranei, c’era stato un periodo in cui l’unica cosa che aveva provato per lui era un ribrezzo acuto e dissacrante. Prima che l’amore era stato l’odio ad intaccare i sensi e annebbiare i pensieri in maniera quasi irreversibile.

Al ricordo tremava ancora, gonfio di repulsione per se stesso. Eppure per qualche ragione al tempo stesso quando la mente vagava incerta indietro a quei giorni, si ritrovava invaso da un senso di melanconico rimpianto. Anelava alla pace totale dei sensi, a costo di rinnegare tutto ciò con cui a fatica aveva imparato a convivere, perché era stufo di quella situazione.

Non era certo come se si fosse svegliato una mattina con la gioiosa consapevolezza di essersi invaghito di un altro ragazzo. Il fatidico giorno della realizzazione era stato assalito da una tale rabbia contro il mondo che aveva preso a unghiate le cortine del suo letto fino a ridurle in fini brandelli scarlatti. Aveva passato settimane nell’irrequietezza più totale, a vergognarsi persino di camminare per i corridoi come se ce l’avesse tatuata in faccia a lettere scarlatte. Solo col tempo, condito da un’immane fatica, aveva imparato ad accettarlo: non senza riserve, certo, ma si era sforzato di non vedersi più come un anormale…

Per poi sbattere il muso contro l’ovvia realtà.

Remus non l’avrebbe mai ricambiato.

Come poteva? Non era come se di omosessuali abbondasse la scuola, come se fossero visti di buon occhio dalla comunità magica. Remus, in particolare, gli era sembrato particolarmente omofobo. Da che ricordasse non aveva mai gradito molto la compagnia maschile: legatosi ai suoi tre amici come custodi del suo ineffabile segreto, assai raramente si intratteneva con altri uomini. Questo non perché, come aveva pensato in un primo momento, fosse particolarmente timido o timoroso dell’altrui giudizio: era solo che, come gli aveva confessato una volta il diretto interessato durante una razzia solitaria alle cucine, alla gente non aveva mai niente di interessante da dire. Però questo non gli aveva mai impedito di fare lo splendido con stuoli di sciocche ragazzine miagolanti.

Mentre lui si struggeva come un povero coglione.

Perché doveva essere sempre tutto così contorto, cazzo?

Se dei sentimenti si riuscissero a trovare le formule sui libri come col moto delle comete o si potesse regolare il cuore come un telescopio sarebbe tutto maledettamente semplice…

“E dove sarebbe allora il divertimento?”, aveva ridacchiato divertito James con quella nota di denso sarcasmo a vibrargli nella voce facendo sobbalzare l’altro per la sorpresa: in quello scatto all’indietro la nuca andò a cozzare dolorosamente contro la pietra facendogli sfuggire dalle labbra un guaito di dolore.

Domani avrebbe avuto un bernoccolo di dimensioni mastodontiche.

Schifosa mania di parlare ad alta voce.

“Parli facile tu…” Mugugnò ombroso il ragazzo strofinandosi con forza il palmo contro la nuca, in un vano tentativo di sedare il dolore. Gli pareva di sentirla la voce calda di Lunastorta irriderlo divertito: se si fosse spaccato la zucca nessuno avrebbe notato la differenza. “Non è come se fossi invischiato in una storia irrealizzabile…”

L’altro si fece scivolare via dalle labbra uno sbuffo stizzito che si condensò in direzione delle stelle. “Oh, no, certo Sirius, la mia vita sentimentale è sfavillante. Non è come se fossero anni che tento inutilmente di farmi notare dalla stessa ragazza ricevendo per tutta risposta umiliazioni, insulti, e quando mi va bene gelidi sguardi sdegnati.”

Sirius alzò lo sguardo al cielo, incredulo.

Era ancora lì a regolare quel cazzo di telescopio!

“Secondo me sbagli metodo.”

Negli occhi dell’altro si era accesa una luce febbrile. “Figuriamoci, quello è perfetto!”, aveva sbottato, con una sicurezza inquietante battendo il pugno contro il muro. “Non vedo perché dovrei fare come tutti gli altri e cascargli ai piedi scodinzolando felice! Io sono la novità, la differenza, e se ancora non mi ama una cosa è certa, non gli sono indifferente. Prima o poi capirà anche lei che, per quanto si sforzi di negarlo, sono proprio quello che cerca. E’ importante per un vero uomo comprendere prima ancora dell’interessata i più reconditi desideri della persona amata.”

“E’ tutto molto toccante, Ramoso, davvero.”, aveva mugugnato Sirius, poco convinto delle belle parole dell’amico. Sostanzialmente perché lo conosceva bene: un conto era sentirlo sproloquiare d’amor cortese e pazienza infinita, un altro era vederlo schiantare sulla soglia della sala da tè di Madama Piediburro un povero Tassorosso che aveva avuto l’ardire di invitarci la Evans per San Valentino. Se non altro era da ammirare la costanza. “Io però stavo parlando del telescopio…”

“Ah, quello…” James aveva fissato con disinteresse l’oggetto alla sua destra, ficcandosi a fondo le mani nelle tasche e stringendosi nelle spalle. “L’ho regolato da un pezzo, il telescopio. Stavo solo vedendo se da quest’altro era possibile dare una sbirciata ai dormitori delle ragazze.”

“E si vedono?”, aveva chiesto l’altro, sollevandosi sulle ginocchia.

Spinto solo da un’innocente curiosità scientifica, ovvio.

L’amare un uomo e struggersi per lui non gli aveva mica impedito di godere della splendida vista di una ragazza in biancheria intima.

“Ma figurati. La Evans mi ha colto sul fatto proprio l’altra sera e da allora mette sempre gli Incantesimi Offuscatori alle finestre.”

Era scoppiato in una risata fragorosa, felice e per nulla afflitta, che era riecheggiata per pendii e foreste, scivolando lungo l’acqua cheta del lago e rifrangendosi lungo i profili bassi delle colline, e Sirius si era trovato a sogghignare con lui, malgrado tutto, in una scialba imitazione: il suo era un riso debole e piuttosto amareggiato.

James era sempre stato così. Non importava quante volte cadesse dalla scopa colpito in faccia da un bolide lanciato a tradimento, o quante volte la Evans lo rifiutasse e lo umiliasse in pubblico, lui che era così orgoglioso.

Risaliva sempre in sella.

“Bene, mettiamoci al lavoro.”, sospirò il giovane Potter rassegnato all’idea che nemmeno quella sera l’avrebbero scampata, fregandosi le mani ghiacciate e chinandosi sull’obiettivo del telescopio, con la prospettiva di un’altra inutile nottata trascorsa a fissare il niente. Erano lì da una settimana e quella palla di roccia non aveva fatto nulla di particolarmente eclatante a parte esistere, bruciare e brillare.

Nulla per cui chiamare le autorità competenti, insomma…

L’Animagus aveva alzato la testa in alto fiutando istintivamente l’aria al pari della sua controparte canina in direzione di quel bizzarro fenomeno astrale. Più unico che raro l’aveva definito qualcuno che non rammentava. Qualche secchione. Qualcuno che non era finito in castigo. Forse Remus, che quella volta l’aveva scampata.

Non era poi tanto male, a modo suo.

Non potè fare a meno di gettare un’ulteriore occhiata a quegli stupidi fogli di appunti che ancora stringeva stupidamente tra le dita. Tra formule e grafici in angolini nascosti alla vista, aveva scritto frasi buttate là con una grafia incerta e frettolosa, nei caratteri ambigui, probabilmente sbagliati, dell’antico alfabeto runico che gli aveva dovuto insegnare Remus dietro pressanti richieste da quando l’Animagus aveva scoperto che alcuni simboli avevano dei significati non propriamente casti.

Che idiota.

“Ti amo Remus.”, aveva scritto.

Nonostante si fosse imposto di lasciar perdere.

Si morse l’interno delle guance fino a farsele sanguinare, per trattenere l’ennesimo sospiro.

James non aveva remore a sbandierare ai quattro venti ciò che provava per la Evans a costo di rendersi ridicolo per anni di fronte all’intera scuola, a manifestare i suoi sentimenti. Lui li nascondeva vigliaccamente dietro duri pensieri d’odio, tra gli stupidi appunti di Astronomia, scarabocchiati malamente sotto forma di simboli di una lingua morta ed estranea.

C’era davvero di che vergognarsi in quello che provava?

Oppure, molto semplicemente, non sentiva davvero qualcosa di serio per lui?

 

Fine Capitolo 4

 

Note di Fine Capitolo:

Dunque, un paio di righe stavolta le devo scrivere alla fine di questo capitolo. So che in questo capitolo, ma un po’ anche nell’altro, si è persa la connotazione più sciocca della fic. Me ne dispiaccio se la cosa deluderà il lettore, ma ho trovato molto più realistico questo senso di onnipotenza alla “Non mi sfuggirà, lo conquisterò ad ogni costo” alternato a momenti come questi di fosca cupezza rispetto ad un Sirius che si rende ridicolo nello stesso identico modo per 7 capitoli (perché tanti ne durerà la fic: 5 lettere, un prologo e un epilogo). Il mio scopo, pur nelle tinte di una commedia, non era fare una cosa interamente comica, ma descrivere i tormenti di una persona disincantata e tanto innamorata che forza se stesso per rivelare i propri sentimenti. E’ innamorato Sirius, davvero innamorato, e sciocco, ma ha una sua dignità. Spero di essere riuscita a renderlo tale senza abbandonare eccessivamente la vena allegra.

Anche stavolta due note.

De Sedulitate. Da Sedulitas – Sedulitatis, assiduità. Intesa come pazienza, continuità, zelo, ma anche come fedeltà. Non necessariamente nei confronti di una persona ma anche e soprattutto nei confronti dei propri sentimenti.

Il fenomeno astronomico a cui devono assistere James e Sirius per punizione non è inventato, ma esiste davvero. Nel 1976 infatti, dalla fine di febbraio per un mese intero, la terra fu accostata da una delle più note e straordinarie comete mai viste. La cometa West. La particolarità di questa cometa si deve al fatto che dalla sua testa giallognola usciva non una singola e semplice coda bensì un meraviglioso "ventaglio" di code, che ricordava la ruota di un pavone. La seconda caratteristica singolare di questa cometa riguarda il suo nucleo che si presentava frammentato in quattro pezzi, dovuto ai 30 milioni di Km. di corsa della cometa attorno al Sole. Nelle settimane successive i quattro nuclei si separarono sempre più l'uno dall'altro, finché addirittura uno di essi scomparve del tutto. Essa fu visibile fino a fine Marzo.

 

Passiamo ai commenti personali! XD

 

Boll11: Perdono magnanimamente la tua pigrizia perchè, per motivi a me inspiegabili, adoro il numero 36, quindi come recensione avrei accettato anche un MAVAFF!!! (si sentono le unghie graffiare sullo specchio da lì, scommetto! XD). Donna, ma che dobbiamo fare con questi mariti/fidanzati giocomani che tengono le mie amiche lontane dall'agognato pc? Niente, o ce li teniamo o li uccidiamo. Io sono a posto, il mio è già morto! XDDD Scherzo, naturalmente, scrivi quando più ti aggrada, già è tanto che commenti! XDDDDD

Dolce? Dolce?!

Trovi questa cosa DOLCE?

Potrei offendermi, sia messo agli atti! XDDD

No, aspetta, qui dolce è buono, ho una scommessa in atto... XDDD Mi ero incantata, non mi badare. Che dire? Che son contenta quando mi si dice che cose come questa (l'innamoramento adolescenziale) risulta credibile, in quanto come hai saggiamente detto tu io l'ho furbescamente evitato. D'altronde non è mica colpa mia se il maschio ravennate medio non apprezzava la mia bellezza harrypottesca! : P Insomma, dai, quindi non solo il sesso so descrivere (a quanto mi dici tu! XD) ma anche l'ammore! Sono un'autrice completa! XDDD Insomma, il dono di Remus ha un significato evidente per noi donnine che leggiamo tra le righe, Sirius ci vede una cosa brutta e riciclata (che poi Remus è veramente scemo, poesia a Sirius? Claro che lo vuole prendere in giro e sa benissimo che non lo capirà mai. Oppure, c'è un'altra possibilità ma non la dico voglio vedere se alla fine si capisce! XD) perchè, no, non ci sa proprio uscire dai suoi schemi di belloccio.

D'altronde è figo, a che gli serve un cervello? XD

E poi sti deliri a me fanno morire! XD

No, l'errore è colpa della mia tastiera a cui stano antipatiche le N, ne salta in continuazione. XDD

 

Saphira89: No, dai, non dovresti piangere, non è una cosa triste, così piango anche io! T_T Speriamo che ci sia davvero da divertirsi (perchè sono notoriamente un'autrice che dà molte certezze nella vita! XD) Ti ringrazio moltissimo per i complimenti e mi raccomando, continua a seguirmi! ^_-

 

Obsession: Sei la seconda che è sul punto di piangere con questo capitolo, non fatelo, che poi perdo la scommessa! XDD Sto scherzando, sono contenta assai che abbia un po' commosso, se no Sirius si sentiva scemo a piangere per una cosa che non meritava veramente lacrime. Poi strangola me, ma dettagli! XDDD GRAZIE!!!! L'esclamazione non è riferita a me stessa ma a te per aver avuto la voglia e il coraggio di lasciarmi un commento, e soprattutto di farmi i complimenti. Me lo dice la gente che scrivo bene, io tento di fare del mio meglio, se piace anche è tutto grasso che cola e a me non può fare che piacere! XDDD Ma figurati per il papiro, ben venga, a me piacciono i papiri (sono una graforroica e la lunghezza dei capitoli te lo dovrebbe far intuire! XDD Insomma, che dire, sono imbarazzata, sei troppo gentile! ^___^ Anche fan di Rheme mamma mia (questo mi ricorda che prima o poi ci devo rimettere mano a quella storia, argh! XDDD E' che non c'ho vogliaaaa! Ma venire a conoscenza di suoi fan è sempre bello! XD). Cercherò di non smettere mai di scrivere! ^_- Un bacio anche a te

 

Luz79: Grazie!!!! Son contenta di non essere risultata smielosa (io quando non ammazzo/faccio picchiare/insulto nessuno mi sento sempre troppo buona. E meno male che Sirius lo amo! XD) e che sia risultato gradevole lo spaccato infantile dei malandrini (anche a me son piaciuti molto! XD). Tra l'altro contentissima al massimo che Sirius e la sua mania degli abbracci non sia risultato smieloso perchè io faccio identico! XD Mi avvinghio a qualunque cosa produca calore (d'inverno non è raro trovarmi abbrancata al termosifone con la guancia cotta alla griglia! XDDD). Che risulti dolce è doppiamente un piacere. Mio e suo. Che tra l'altro essendo un cane l'ho immaginato come molto amante delle coccole! ^.^ Da padrona di tre bestie so quel che affermo! XD In effetti penso che il regalo di Remus l'abbiano capito tutti tranne Sirius.

Ma d'altronde lui è bellissimo, a che gli serve un cervello? XD

Ho visto che hai commentato anche la PWP. Non ho parole per dirti quanto abbia apprezzato il tuo sforzo (perchè è chiaro che ti sei sforzata di scriverla e che ti ha abbastanza turbata), per cui davvero grazie per questa fic e quell'altra! ^_^

 

_Umi_: Eccerto che c'è un motivo (l'han capito veramente tutti tranne il destiatario del messaggio, accidenti a lui! XD). Il problema è "è quello che pensi tu oppure io sono così originale da avere escogitato un altro motivo?" La risposta non ti farà dormire la notte penso! XD Grazie mille per i complimenti e bacioni anche a te.

 

Skiblue: No, non devi intristirti, Sirius non ha mai sentito la mancanza del Natale perchè non gliel'hanno mai fatto apprezzare, quindi non ha sofferto neanche un po'. Infatti se noti la descrizione è tutta molto asettica, non c'è ombra di rimpianto alla "ooooh, se avessi saputo, quanti lieti giorni con Regulus e mammina!" XDDDD No, niente del genere. Al massimo gli sarebbe importato solo se si fosse perso un natale coi suoi cari amici. Ma non l'ha fatto fortunatamente! ^_- Ooooh, dopo la fatica fatta per renderlo decentemente che sia riuscita a fartelo stare simpatico è un enorme complimento, grazie mille. Dopo questo capitolo temo sarà necessario il tuo intervento di difesa! XDDD Un bacio anche a te! ^_^

 

Chii: Stavolta le bacchettate sì, però, mi sa. Ma tanto ho skiblue che mi protegge! XD No, non metto triste, pensavo di mettere malinconico, perchè un po' ci si butta nella malinconia e nell'amarezza, lo trovavo un avviso più adatto! XD Wow, diventano sempre più belli i capitoli? Che bello, allora speriamo che continuino a crescere in bellezza fino alla fine (Mary incrocia le dita manco stesse concorrendo alla notte dei telegatti). La lettera... La lettera poveretta, deve essere scritta da uno veramente incapace! XDDDDD E' un personaggio da salvare quella povera lettera, rischia l'estinzione assieme alla poesia e al buon gusto. Arrivare nudo con un cartello addosso sarebbe molto più da Sirius, ne convengo! XD E non è detto che Remus non apprezzerebbe di più (e chiamalo scemo! XD).

Il ricordo del primo natale di Sirius ricordo di aver pensato all'inizio "mio dio, ci manca solo Scrooge del Canto di Natale e poi siamo al completo, che tristezza!" XDDD Fortuna che la gente non l'ha trovato patetico, perchè alla fine mi ci ero anche affezionata, era carino! ^_^ E Peter è la mia Orrocroce!!! XDDD

Accidenti, allora alla fine ho fatto una cosa banalinaspettata, non so se gioire o prendere a testate un muro come Dobby (oh! Stupid Mary!")! ^_- No, fargliela copiare e basta sarebbe stato squallidissimo e non potevo permettere che il mio ciccino si abbassasse a tanto. Ha comunque una dignità e ama davvero davvero Remus, mica è un furbetto come Peter, che probabilmente l'avrebbe fatto. Oddio, l'avrei fatto anche io perchè amo cercare la via più facile (SIrius la rifugge, lui se non si complica tutto poi la sera va a dormire male), è grave? Sono come Peter? XD

Ah, le mie fantasmagoriche poesie. Eh, già, perchè sono anche poeta! XDDDD

I sorrisini sono d'obbligo, ricordo me stessa al liceo che quando affrontavamo un poeta gemeva prima di scappare via in preda al panico e gridare "Leopardi noooooooo!"! XD Penso che la me stessa del liceo potrebbe prendermi a calci se scoprisse che non solo ho scritto poesie, ma che qualcuno le apprezza! XDDDDD

E sì, resti gentile! XD

Dopo tutti i tuoi complimenti, poi! ^_-

Io non lo sono davvero, sono stronzissima, specie di recente! XD Un bacione anche a te.

 

Nebbiolina: Argh, le tragicomiche! XD Nota dolente. La finirò, lo giuro!!!!! ^.^ Solo che al momento non ho voglia di mettermici e verrebbe uno schifo se non ho voglia. Ma la finirò, è una promessa!!! Dopotutto, domani è un altro giorno!!! Come finirà questa? Beh, di sicuro finirà, se bene o male non lo dico, non voglio rovinare sorprese! XDDD

 

Irishbreeze: Ammettiamolo. Gli sta bene quello che ha fatto Remus. Più spesso da solo deve lasciarlo, quando è costretto a pensare ogni tanto tira fuori anche una pensata decente! XD Ma poco poco! Ti dirò, l'idea di affrontare una cosa natalizia mi terrorizzava, a natale sono tutti troppo pucciosi! XDDDDD Meno male che è venuta una cosa dolce e non smelensa mi sarei odiata a vita! XDD Sirius coinvolto nel puccio? Sia mai! XDDD Spero bene di non risultare noiosa, pensa che palle, capitoli lunghi e pallosi! XD Roba da farsi buttare giù da un balcone perchè è più piacevole! XDDDD Beh, era l'unico modo di non risultare ripetitiva quella di dedicare ogni capitolo a una persona diversa che interagisce con Sirius! ^_- E' stata necessità. Ti ringrazio molto per i complimenti e.... al prossimo capitolo! XD

  
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