Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Veriti    18/04/2012    3 recensioni
Ecco una versione relativamente alternativa di ciò che accade al nostro Draco dal quinto anno in poi. Ci sono persone che sono in grado di cambiarti la vita, di farti pensare a chi sei e a cosa ne stai facendo della tua vita, questo è il ruolo di Amelia nella vita di Draco. Sfortunatamente a volte certe convinzioni sono così radicate che prima di riuscire a cambiarle rischi di perdere tutto ciò che conta.
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“Per quanto ne so" cominciai io "sei stata lontana, in fuga presumo, durante gli anni della caduta del Signore Oscuro, mentre ora che è tornato e può farti del male, sei tornata qui. La cosa un po' mi confonde ecco, non sembra istinto di autoconservazione questo" finii la frase quasi sussurrando. Forse avevo osato troppo, chi ero io per giudicare le sue scelte?
"Hai ragione, forse non lo è, ma perché tu possa avere una visione migliore della situazione dovrei prima darti altri elementi su cui basare il tuo giudizio, e forse così capirai perché mi è sembrata la cosa più giusta da fare."
Trasse un altro lungo, concentrato e rassegnato respiro, poi cominciò a raccontare la sua storia.
"Quando nacqui, Voldemort" rabbrividii a quel nome ma lei sembrò non accorgersene "era ancora al potere e la mia famiglia era in fuga. Lui aveva provato molte volte ad attirare dalla sua parte i miei genitori e alla fine, dopo l'ennesimo rifiuto, decisero di fuggire. A quel tempo mio fratello Scorpius aveva solo 10 anni e mia madre quasi al termine della gravidanza. Quando nacqui fu lui a prendersi cura di me, lo ha fatto per tutta la vita" vedevo nei suoi occhi amore e tristezza quando parlava del fratello, avevo paura di scoprire cosa gli fosse accaduto, magari anche quello era opera di mio padre.
"I miei erano troppo impegnati a guardarsi le spalle, a proteggerci. Quando Lui cadde provarono a tornare a casa, ma scoprirono che quasi tutti i nostri famigliari erano morti. Solo mia nonna era sopravvissuta abbastanza per dire a mia madre che i Mangiamorte avrebbero continuato a darci la caccia, e così fu. Circa una settimana dopo ci attaccarono e riuscirono a ferire mia madre molto gravemente, ma riuscimmo a scappare. Ci rifugiammo in un minuscolo paesino dell'Alaska e vivemmo lì tranquilli fino a due anni fa, quando ci trovarono.
I miei genitori insegnarono a Scorpius tutto ciò che poterono. Ricordo che avevano così tanti libri dalle copertine colorate e vedevo sempre mio fratello leggere concentrato come se in quelle pagine fosse scritta la cosa più bella del mondo, quando in realtà si trattava della nostra salvezza e non di qualcosa semplicemente piacevole. A cinque anni gli chiesi se poteva insegnarmi a leggere, ero incuriosita e affascinata ed una volta imparato non mi fermai più, lessi tutto ciò che avevamo a disposizione e quando i miei genitori andavano in una qualche città magica mi portavano tutti i libri che potevano "sorrise a quei ricordi, un sorriso amaro. "A undici anni ebbi la mia bacchetta. Sotto quel punto di vista eravamo fortunati, Olivander era un grande amico di mio nonno ed era forse l'unica persona con cui i miei genitori avevano dei contatti, così fu facile averla. E anche il problema della traccia non si poneva, essendo all'estero, i Mangiamorte e il Ministero non potevano rintracciarmi. In realtà i miei genitori avevano anche un altro contatto qui" si perse un attimo nei suoi pensieri e poi riprese "comunque ci arriverò dopo. Tornando alla storia, il giorno in cui arrivarono io ero in giardino con Scorpius, dietro il fienile, sentimmo mia madre urlare e corremmo a vedere. Ci avevano sempre insegnato a tenere le bacchette con noi, e fu una fortuna. I miei genitori morirono nello scontro e Scorpius rimase ferito, io ne uscii illesa, per un motivo che a quel tempo ancora non mi era chiaro. Scorpius riuscì a smaterializzarci entrambi. Aspettammo giusto il tempo che le sue condizioni di salute migliorassero e da lì non ci fermammo più. Penso di aver girato il mondo con lui" un altro sorriso amaro, l'ennesimo.
"Qualche mese dopo, quando eravamo nascosti in Perù, un uomo con una lunga barba bianca e degli occhiali a mezzaluna entrò nella nostra tenda. In un primo momento rimanemmo bloccati, senza parole: avevamo fatto tutti gli incantesimi di protezione possibili, era impossibile che qualcuno ci rintracciasse. Fortunatamente prima che ci potessimo far prendere dal panico e puntargli la bacchetta alla gola, quell'uomo ci disse chi era, e la cosa fu un po' più chiara. Ovviamente avrai capito di chi sto parlando e nonostante noi non fossimo vissuti a contatto con il mondo magico, eravamo perfettamente a conoscenza di che tipo di uomo fosse Silente e ascoltammo ciò che aveva da dire. In realtà all'inizio non fu un discorso molto facile da seguire, come ho potuto constatare in seguito è un uomo che si perde facilmente in divagazioni! Comunque ci disse che sarebbe stato più saggio per noi venire qui, a Hogwarts, per una serie di motivi che non ti elencherò perchè suonerebbero tutti terribilmente ovvi e ragionevoli, ma per noi non lo erano. Scorpius ed io avevamo passato tutta la nostra vita, o quasi, in fuga, e anche volendo non saremmo stati in grado di rimanere per troppo tempo rinchiusi tra quattro mura. Dopo il nostro rifiuto ricordo che Silente sospirò e si tolse gli occhiali per pulirli con il mantello, un gesto terribilmente babbano pensai, comunque dopo averli inforcati di nuovo si perse a guardare verso le fiamme del caminetto e si rivolse a me.
Senza guardarmi mai negli occhi, cosa che trovai molto maleducata, mi disse che ero speciale, importante e non potevo rischiare di essere catturata o uccisa. Poi mi aggiunse una cosa che mi colpì molto: a suo parere questa mia particolarità non era soltanto un dono, ma anche e soprattutto un pericolo, un pericolo per Scorpius. A quel punto ricordo vagamente che mio fratello si alzò e cacciò Silente dicendogli che non erano affari suoi e di non immischiarsi, lui era in gradi di badare a me come aveva sempre fatto e Silente se ne andò accennando un saluto garbato.
Una volta rimasti soli calò il silenzio: nella mia mente prendevano forma mille domande, la strana conversazione appena conclusa aveva scatenato la mia curiosità e stavo pensando a come soddisfarla, mentre Scorpius probabilmente sperava di non dover affrontare quel discorso. La reazione di mio fratello alle parole di quel vecchietto eccentrico mi aveva portata a credere che lui sapesse a cosa si riferiva parlando del mio dono. Al momento io avevo appreso solo di essere speciale ed un pericolo allo stesso tempo, ma non mi bastava, volevo sapere di più. La domanda successiva uscì spontaneamente: "Perché potrei farti del male?" gli chiesi tutto d’un fiato, terrorizzata al pensiero di poter causare dolore all’unica persona al mondo che mi rimaneva e che mi era stata accanto per tutta la vita. Scorpius era seduto di fronte a me, mi accarezzò la testa e, prendendomi per mano, mi portò fuori dalla tenda. Passeggiammo in silenzio nel buio del bosco finché mi disse le parole che non potrò mai dimenticare, sussurrate appena sopra il rumore del vento: "I tuoi occhi mostrano il futuro".
Probabilmente in altre circostanze sarei scoppiata a ridere sentendo una frase del genere, ma in quel momento no, mi sembravano parole terribilmente sensate. Mi venne subito in mente la fuga dai Mangiamorte il giorno che uccisero i miei genitori, l'uomo di fronte a noi era rimasto impietrito a guardare il vuoto invece di scagliarci addosso qualche maledizione ed io avevo visto delle immagini, come dei ricordi che non mi appartenevano. In ogni caso non risposi e lui continuò "Credo che mamma e papà se ne siano accorti alla tua nascita, probabilmente la prima volta che ti guardarono negli occhi, mentre per quanto riguarda me avevi quasi 8 anni"
"E cosa hai visto?" chiesi.
"Immagini, sulla mia vita futura e sulla mia morte. Probabilmente è per questo motivo che Silente non ti ha guardata negli occhi, non voleva rovinarsi la sorpresa" concluse il discorso così, ridendo.
Non era quello che volevo sapere ma capii che non mi avrebbe mai detto quali immagini aveva visto, lo ricordo come se fosse accaduto ieri. Comunque mi insegnò come gestire la cosa, come controllarla in maniera tale da poter guardare le persone negli occhi senza il rischio di dar loro informazioni che non volevano avere, ancora non riuscivo a capire perchè la cosa avrebbe potuto ritorcersi contro di noi, ma anche questo mi fu chiaro poco tempo dopo. Non mi ero chiesta come facesse Silente a sapere di questa mia bizzarra caratteristica, ma se lo avessi fatto probabilmente ci avrei messo poco a rendermi conto che se lo sapeva lui poteva scoprirlo anche Voldemort o qualcuno dei suoi seguaci.
Tuttora sono indecisa su come lo sfrutterebbe a suo vantaggio, se per vedere le sorti di una guerra che ormai mi sembra imminente o semplicemente come arma verso il nemico: hai visto tu stesso cosa posso fare, immagina cosa accadrebbe se io riuscissi ad utilizzare questo potere senza la necessità di guardare negli occhi le persone, semplicemente entrando nella loro testa. Voldemort avrebbe la vittoria garantita. Comunque tornando alla nostra storia, un anno esatto dopo quell'incontro ricevemmo una visita da un gruppo di Mangiamorte e anche in quel caso riuscimmo a scappare, non si sa come".
A quel punto tacque, ma io non riuscii comunque a dire una parola. Mancava l'ultimo pezzo della storia, quello in cui spiegava perchè si trovasse ad Hogwarts e non in qualche parte sperduta del mondo con suo fratello, ma non chiesi nulla, non dissi nulla, forse non stavo respirando nemmeno.



Un grazie particolare a  Eufrosine, senza la quale questo capitolo non ci sarebbe.
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Veriti