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Autore: BurningIce    20/04/2012    6 recensioni
Sono Rose Weasley.
Popolare, direte voi. Essere la figlia di Ron Weasley e di Hermione Granger dovrebbe – e sottolineo dovrebbe – aiutare. Ma, nel mio caso, non è stato così. Sono anonima, tremendamente anonima, ed odio le feste e la gente superficiale che puoi trovarci. Passo giornate intere con i miei amati libri e …
Non ditemi che ci siete cascati, adesso.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sono una ragazza perfettamente nella norma. O forse no.'
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Ehm, sì, non sono morta. Lasciatemi spiegare, vi prego! Internet è uno schifo, un grandissimo inutile schifo, quindi posso aggiornare solo adesso. Un avvertimento: il magnifico banner creato da Daphne non ci sarà in questo capitolo, perchè da questo pc non riesco a metterlo. -.-

Beh, ecco un riassunto delle ultime puntate (fa molto Beautiful, vero?), così teniamo tutto sotto controllo:

Rose e Scorpius, dopo la festa di San Valentino, non si rivolgono ancora la parola, ma Scorpius le chiede di tornare amici dopo l'ennesimo guaio combinato, ed è da qui che inizia il nostro capitolo, ricollegandosi direttamente al precedente. Roxanne, invece, ha passato San Valentino con Dixon a giocare a una strana variante del poker, mentre Dominique si è depressa vedendo l'amato J.J. con un'altra. Ophelia e James si sono messi insieme e, lasciatemelo dire, sono adorabili. Detto ciò, vi lascio al capitolo:




Sono una ragazza perfettamente nella norma. O forse no.


- Avventure notturne, strane richieste e ottimi professori





<< Tornare amici? >> Sussurro, incredula. << Tornare amici? >>
<< Ehm, la risposta giusta è “sì”? >> Mi chiede Scorpius, dubbioso. È incredibile quanto sia codardo, in situazioni come queste.
<< Non c’è una risposta giusta! >> Sbotto, sforzandomi di mantenere la voce bassa. È già tanto che Reals non sia venuto a riportarci in classe; lo farebbe senz’altro, se sentisse delle urla sospette in corridoio.
Continuo ad allontanarmi a grandi passi, ma Scorpius non demorde.
<< Ci deve essere, Rose! >> Esclama, disperato. Oh, sì, devi proprio sentirla, la disperazione: te la meriti!
<< Insomma, siamo amici da sei anni… >>
<< Eravamo amici >> Lo correggo, senza degnarlo di uno sguardo. Eppure mi sento quasi felice per tutte queste attenzioni; devo essermi proprio rammollita. Scorpius mi afferra un braccio, costringendomi a fermarmi.
<< Che c’è? >> Esclamo, cercando di dare alla mia voce un tono seccato. Quello che viene fuori, invece, sembra quasi speranzoso.
<< C’è che ora mi ascolti! >> Sbotta, improvvisamente molto più determinato. Incrocio le braccia e inarco le sopracciglia, come se quello che ha da dire non mi importasse.
<< Ti prego, Rose, mi manchi! Mi mancano i nostri allenamenti di Quidditch, gli scherzi ai Grifondoro, le partite a poker… sei la mia migliore amica, non posso perderti così, cazzo! >>
<< Non ti mancavo così tanto quando pomiciavi con la Mulciber! >> Esclamo, infuriata.
<< Rose… >>
<< Vedi, lo hai detto tu stesso! Ti mancano le partite, gli allenamenti e gli scherzi… ma d’altra parte io sono Rose, l’amica maschiaccio, vero? >>
<< Non ho mai detto quest… >> Obietta Scorpius, ma non lo lascio finire.
<< Oh, sì che l’hai detto! Ma non te ne sei accorto, tu non ti accorgi mai di nulla. >> Concludo, amareggiata. Sto per andarmene, ma la sua voce mi blocca nuovamente. E sembra così sincero che non posso fare a meno di starlo ad ascoltare:
<< Ti prego, Rose, dammi un’altra possibilità. >>
Non rispondo e mi allontano da lui con passi misurati, senza voltarmi indietro – quando invece vorrei correre lontano da qui.
Non basta uno stupido discorso sull’amicizia a far capitolare Rose Weasley.



*


05 Marzo 2022

La notizia della mia colossale cotta per Scorpius si è diffusa per tutto il castello in men che non si dica: Melissa Mulciber e Nellie O’Tusoe non hanno perso tempo a spargere la voce, che a quanto pare è poi passata alla Penna Prendiappunti di Hilary ed Elise, fino ad arrivare alle pettegole di Tassorosso, ed ha raggiunto, per ultimi, i Corvonero; Crecy Canon è maledettamente soddisfatta della mia rovina e mi rivolge un sorrisetto maligno ogni volta che mi incontra. Quando anche tutti i Grifondoro hanno appreso la novità, i miei cugini e mio fratello hanno avuto delle reazioni completamente diverse: Hugo ha deciso di mettermi il broncio, mentre James e Fred si sono offerti gentilmente di appendere Scorpius a testa in giù fuori dalla torre di Astronomia, proprio come ho fatto una volta con il povero Albus. Una notevole quantità di ragazzine adesso mi guarda peggio del solito e qualche idiota del terzo anno è convinto che io abbia fatto una vera e propria dichiarazione pubblica durante le lezioni, con tanto di dono di fidanzamento. Gli studenti di questa scuola hanno una vera e propria abilità nell’ingrandire a loro piacimento anche gli episodi pù insignificanti. Se poi vengono aiutati dalle canzoncine volgari inventate da Pix, allora è proprio la fine.
D’altra parte, Liam ha cercato di mettere a tacere la cosa, facendosi vedere con me durante ogni ora buca e sedendosi al mio stesso banco durante tutte le lezioni. La nostra improvvisa amicizia è stata oggetto di un esauriente interrogatorio da parte di Ophelia, ben presto ricambiato con una sfilza di domande su James. Ma, in ogni caso, gli sforzi di Liam non sono bastati; niente è più inesauribile della sete di pettegolezzi di un mucchio di adolescenti che vivono nello stesso luogo per otto mesi all'anno.
In breve, ogni singola anima – vivente e non – di Hogwarts sa tutto riguardo alle mie vicende sentimentali. Già, perché anche i fantasmi ne sono a conoscenza: lo spettro di una giovane signora mi è venuto incontro cercando di consolarmi in un modo piuttosto singolare. “Sai, cara” Ha detto, con un’aria decisamente grave. “Anche il mio era un amore non corrisposto… ma troveresti la pace abbandonando questa vita piena di dolori, te lo dico per esperienza!”

Considerando che il suicidio non rientra tra le mie massime aspirazioni, urge cercare delle soluzioni alternative a quella proposta dal fantasma. Oggi è un Sabato pomeriggio più soleggiato del solito, così io e le mie cugine ci siamo ritrovate sotto il grande faggio presso il Lago Nero, per rilassarci dopo una lunga e travagliata settimana di studio – beh, solo per Dominique lo è stata, noi non amiamo molto seppellirci tra i libri in una Biblioteca polverosa.
Lily e Roxanne stanno discutendo di una complicata strategia, ben attente a non rivelare troppo: io e Molly siamo in ascolto e potremmo riferire tutto ai nostri compagni di squadra.
Dominique traccia linee immaginarie tra alcuni ciuffi d’erba, finalmente riapparsi dopo due mesi abbondanti di neve. Dal lago provengono le risate frivole di alcune oche quattordicenni, tra cui quell’insulsa Mirage.
Come vorrei che la piovra venisse allo scoperto e le levasse di mezzo!
<< Questa situazione deve finire. >> Sbotto, distogliendo Lily, Roxanne, Molly e Dominique dalle loro attività. Sospirano tutte insieme: sanno che le tormenterò con il mio malumore fino a quando questa storia non sarà solo un brutto ricordo.
Lily e Dominique, però, sono solidali, a causa dei loro trascorsi con il genere maschile. Molly, invece, mi ascolta perché in questo momento è troppo annoiata per fare qualunque altra cosa. Roxanne si sente in debito con me: non ho rivelato a nessuno i dettagli della sua serata di San Valentino, trascorsa in un modo molto ambiguo con Aaron Dixon.
<< Insomma, sono diventata lo zimbello della scuola! Ormai è finita… >> Continuo, assottigliando la voce. Faccio un respiro profondo, poi scuoto la testa e torno a sdraiarmi, afflitta. È la prima volta che mi capita di arrendermi di fronte a qualcosa; l’amore non fa per me.
<< Eppure ci deve essere una soluzione! >> Constata Molly, mentre gioca distrattamente col ciuffo biondo.
<< Espatriare? >> Domando, alzando un sopracciglio con aria scettica.
<< Ma non essere ridicola, basterebbe semplicemente uccidere Malfoy! >> Esclama Roxanne, come se fosse la cosa più naturale del mondo.
<< O potrebbe mettersi con lui, magari! >> Interviene Lily, con gli occhi scintillanti, persi in chissà quale assurda fantasticheria romantica. Roxanne e Molly le lanciano un’occhiata disgustata, intimandomi di lasciarla perdere.
<< Ragazze! >> Ecco Dominique, con la sua solita aria da saputella. << Non diciamo idiozie, qui ci vuole un piano ben studiato! >> Alza gli occhi al cielo in un modo che mi ricorda spiacevolmente mia madre e comincia a frugare nella borsa, in cerca di pergamena e penna.
Molly scoppia in una risata e mi rivela la sua opinione, ancora più stramba delle precedenti.
<< Dovremmo lanciare un Oblivion su tutti i ficcanaso. >> Afferma, cinica e pragmatica come al solito.
<< Molly Weasley! >> Interviene una voce da dietro il nostro albero, con un tono pomposo quasi come quello dello zio Percy. Molly alza gli occhi scuri al cielo, riconoscendola: appartiene a Justin Macmillan, uno spocchioso Corvonero sempre pronto a scoprire ogni sua malefatta. Non riesce a tollerare il fatto che Molly sia diventata Prefetto proprio come lui, nonostante la sua condotta non sia esattamente ineccepibile. Perciò deve aver giurato a se stesso che la rovinerà, in qualsiasi modo.
<< Potrei riferire i tuoi piani di insubordinazione alla Preside >> Continua, alzando le sopracciglia e assumendo una posa da imperatore d’altri tempi. Il suo amico, un topo di biblioteca dal naso inverosimilmente grande, continua a tenere lo sguardo basso e a rintanarsi dietro la giacca di Justin.
<< Oh, sta zitto, Macmillan >> Lo redarguisco; oggi sono più aggressiva del solito, grazie alle mie adorate visite mensili.
<< Stiamo parlando di faccende importanti, qui! >> Mi spalleggia Molly, con il tono indifferente e annoiato migliore del suo repertorio. Roxanne annuisce, alzandosi e incrociando le braccia, minacciosa. E lo è davvero, con il suo metro e ottanta di statura. Macmillan, ancora più impettito di prima, ignora il nostro benvenuto non esattamente caloroso. Sa essere davvero pedante, quando si ci mette.
Tossicchia un paio di volte e poi si rivolge a Molly, per niente scoraggiato dalla sua mancanza di interesse nei suoi confronti.
<< Bene, come dicevo poc’anzi… >> Riprende, mentre il suo amico lancia occhiate nervose a Roxanne, che gli si è fatta più vicina e lo sovrasta di circa dieci centimetri.
<< Poc’anzi? >> Sbotta quest’ultima, trattenendo un accesso di risa. << Ma dove credi di vivere, nel Medioevo? >>
Macmillan sembra un po’ più tentennante, adesso, ma non esita a proseguire.
<< Potrei denunciare l’accaduto alla Preside, ma voglio instaurare con te un rapporto di sana e proficua collaborazione. >> Conclude, con l’aria di chi è immensamente compiaciuto della propria eloquenza.
<< Come ti pare >> Si limita a rispondere Molly, con un’alzata di spalle. Justin chiede di “conferire con lei in separata sede” e, con decine di sbuffi che mostrano tutto il suo malumore, mia cugina lo segue verso un punto del Parco non molto lontano da qui. Il tale che lo accompagnava rimane fermo per un istante, poi fugge via verso il castello, terrorizzato. Roxanne torna a sedersi ed estrae dalla tasca della giacca un misterioso foglio di pergamena, piuttosto consunto. Forse è un’allucinazione, ma mentre lo legge posso quasi vederla sorridere.
Lily comincia a ridacchiare e si scambia un’occhiata di intesa con Dominique, che cerca di sbirciare, ottenendo solo un’invettiva particolarmente fine da parte di Roxanne. Non riusciranno mai ad andare d’accordo, quelle due. Mi godo per un po’ lo spettacolo offertomi da una scatenata Molly, che insegue il povero Macmillan sparando fatture a raffica dalla bacchetta, poi approfitto di un momento di distrazione di Roxanne e le strappo il foglio dalle mani, sventolandolo in aria con grande soddisfazione. Prima che possa realizzare cos’è successo al suo prezioso segreto, scappo via verso il castello.
Travolgo un paio di primini che assistono a una partita di Sparaschiocco, sentendoli poi imprecare dopo qualche secondo contro qualcuno che temo sia Roxanne – anche lei deve averli mandati a gambe all’aria con la mia stessa delicatezza. Schivo qualche stendardo, rischio di scivolare su un tappeto piuttosto lungo e mi precipito su una rampa di scale a casaccio, nonostante la mia Sala Comune sia nei sotterranei – non ho avuto il tempo di pensare, la mia vita è in pericolo!
Purtroppo per me, però, le scale decidono di cambiare direzione e mi portano faccia a faccia con Roxanne, che non ci ha messo molto a raggiungermi. Mia cugina ha un’espressione folle, mentre sguaina la bacchetta e me la punta contro. Scappo attraverso un’altra rampa – spero che sia quella giusta – e finalmente la semino. Dopo una corsa matta fino ai sotterranei, arrivo al mio dormitorio, ansante, e sussurro la parola d’ordine. Corro alla mia camera e mi scaravento sul letto, con un gran cigolio del povero materasso.
Apro il biglietto, ben attenta a non farmi vedere da Melissa Mulciber e Nellie O’Tusoe, che stanno allegramente spettegolando.


Domenica, stesso posto, stessa ora.
A.D.


A.D.
Mi viene in mente solo un nome con queste iniziali, ed è Aaron Dixon. Quindi devo dedurre che mia cugina si vede con lui anche da sobria, e questo è un male: Dixon non è esattamente il prototipo di ragazzo serio, potrebbe spezzarle il cuore e…
Oh, d’accordo, tutte idiozie. Roxanne non si farebbe imbrogliare facilmente e, in ogni caso, sarebbe pronta a scaricare al malcapitato una bella dose di colpi ben assestati.
Sono curiosa, lo ammetto, dannatamente curiosa di scoprire cosa facciano quei due nei loro appuntamenti segreti.
Urge l’aiuto di Lily Genio-del-male Potter.



*


06 Marzo 2022

Girare per i corridoi e rischiare di incorrere nella furia omicida di Roxanne non è per niente saggio, quindi ho dovuto trovare un modo per evitarla. E, sfortunatamente, il modo includeva alzarsi di buon ora la Domenica mattina. Io e Lily ci siamo incontrate nell’ultimo posto in cui qualcuno possa immaginare di trovarci: la Biblioteca.
Lily si guarda attorno con fare circospetto ed estrae una vecchia pergamena dalla borsa; la riconosco immediatamente: è la Mappa del Malandrino, sicuramente presa in prestito da suo fratello James.
<< Giuro solennemente di non avere buone intenzioni. >> Sussurra, cercando di non attirare l’attenzione di un ragazzo al tavolo vicino con la faccia completamente coperta da un grosso libro – c’è gente talmente folle da studiare anche nel finesettimana.
Immediatamente compaiono sulla pergamena delle macchie di inchiostro, che si allargano, si allungano e si intrecciano fino a formare una dettagliatissima mappa della scuola.
<< Ma tu guarda quella donna scarlatta! >> Esclama Lily, indicando un riquadro nella Sala Comune Grifondoro: Amethyst Zabini è in compagnia del ragazzo per cui mia cugina ha una cotta stratosferica.
<< Donna scarlatta? >> Scoppio a ridere: a volte Lily è tale e quale a nonna Molly.
<< Parlando di cose serie, basterà tenere d’occhio Roxanne e seguirla al momento giusto >> Concludo, soddisfatta del piano.
<< E noi sappiamo esattamente come seguirla! >> Esclama Lily, battendo un pugno sul tavolo. Madama Pince si gira nella nostra direzione ed emette un grugnito minaccioso. Lily abbassa la voce e si avvicina a me, col suo tipico fare cospiratorio.
<< Non dirmi che hai il mantello di James >> Sussurro, immaginando già la risposta.
Lily sta per dire qualcosa, ma si ferma improvvisamente: il ragazzo del tavolo vicino, con la faccia ancora coperta dal libro, si è appena unito a noi. Con nostra grande sorpresa, quando abbassa il libro e lo posa sul tavolo, scopriamo che è David Steeval, il bistrattato ex-ragazzo di Dominique.
<< Lily >> Mormora, senza accennare a considerarmi. Oh, fate pure, tanto Rose non esiste!
Mi schiarisco la voce rumorosamente e incrocio le braccia, piccata. Steeval mi rivolge un cenno distratto della testa e torna a guardare Lily, con un’espressione serissima. È strano che stia parlando con lei: non sono mai stati in buoni rapporti – questioni di rivalità sportiva.
<< Per favore >> Essere così gentile con lei deve costargli parecchio, a giudicare dalle sue smorfie.
<< Aiutami a riconquistare Dominique, ti prego! >>
Lily sgrana gli occhi, colpita dalla richiesta e dall’eccesso di cortesia. Poi, però, sorride sadicamente.
<< Ma non ti ha appena mollato? >> Chiede, usando un tono addolorato palesemente finto.
<< Per la seconda volta? >> Aggiungo, ritenendo l’umiliazione un castigo equo per l’avermi ignorata.
Steeval mi fulmina con lo sguardo, ma si sforza nuovamente di essere gentile.
<< Sì >> Risponde, trattenendo a stento la rabbia. << Ma, per favore, aiutami! Lei si fida di te, giusto? >>
Wow, dev’essere proprio disperato.
Una vocina maligna nella mia testa mi ricorda che anche io lo sono, ma mi consolo pensando che almeno io non sono stata scaricata per due volte di fila dallo stesso ragazzo.
<< E io cosa ci guadagno? >> Chiede Lily, scuotendo i lunghi capelli rossi. Sarebbe dovuta decisamente finire a Serpeverde anche lei.
Steeval sospira, rassegnato: evidentemente se lo aspettava.
<< Una maglia dei Cannoni di Chudley? >>
Lily alza un sopracciglio, insoddisfatta.
<< Una maglia dei Cannoni di Chudley autografata dall’intera squadra! >> Esclama un po’ troppo forte, deliziata. Madama Pince ringhia sommessamente, decisa a cacciarci fuori alla prossima trasgressione.
Steeval alza le spalle: non sarà difficile per lui procurarsela, considerando che lo zio è l’allenatore in seconda della squadra del cuore di mia cugina.
<< Se ne potrebbe avere una dei Tornados? >> Intervengo, speranzosa.
<< NO! >> Sbotta Steeval, esasperato. Madama Pince, spazientita, si precipita al nostro tavolo e ci caccia dalla Biblioteca, colpendomi gentilmente in testa col suo registro delle visite.
<< Tutta colpa tua, Steeval! >> Esclamo, mentre mi chiudo alle spalle lo spesso portone di legno massiccio, ansimante.
<< Già, tutta colpa tua >> Mi fa eco Lily, nella posa da combattimento Weasley: mani sui fianchi ed espressione furiosa.
<< Mia? >> Steeval scoppia a ridere sarcasticamente, per poi fermarsi di colpo: vedere le nostre bacchette puntate contro di lui gli ha fatto perdere la voglia di fare lo spiritoso.
Credo proprio che David Steeval farà un bel viaggetto in Infermeria, oggi.



*


È mezzanotte, ormai, ma Roxanne non accenna ad uscire dal suo dormitorio e Dixon si trova ancora nella nostra Sala Comune. Lily ha gentilmente deciso di ospitarmi nella sua camera, nonostante abbia incontrato il dissenso delle sue compagne, che non si sentono per niente sicure a dormire con una Serpeverde nei paraggi. Ma queste sciocche ragazzine non sono il mio bersaglio – non oggi, almeno. Sono molto più interessata alla Mappa del Malandrino, che dovrebbe svelarci il luogo dell’incontro segreto.
<< Oh, guarda! >> Esclama Lily, distogliendo per un attimo lo sguardo dal puntino che indica Roxanne.
<< Scorpius e Melissa sono insieme in uno sgabuzzino al sesto piano! >>
Spero ardentemente che Gazza li trovi.
Continua a scopare senza sosta con quella sgualdrina – perdonate il linguaggio, ma potete capire benissimo la mia furia – e, nonostante tutto, pretende di tornare mio amico. Può scordarselo.
Ora che ci penso, capisco perchè Lily sa sempre tutto su tutti: questa mappa svela praticamente ogni segreto. A proposito di segreti…
<< Ehi, dov’è finita Roxanne? >> Chiedo, riportando lo sguardo sul suo dormitorio. Controllo nei dintorni della torre Grifondoro, ma sembra essere sparita.
Dannatissimi pettegolezzi di Lily!
<< Cosa credi che ne sappia, io? >>
Apro le tende del baldacchino e scendo dal letto, facendo cenno a Lily di seguirmi. Controlliamo che le sue compagne di stanza dormano ancora e ci chiudiamo cautamente la porta alle spalle. Illuminata dalla fioca luce della Bacchetta, la Mappa sembra ancora più reale.
<< Eccola! >> Sussurra Lily, indicando un puntino che si muove velocemente lungo i corridoi del sesto piano – proprio dove Scorpius e Melissa si dedicano alle loro attività ricreative. Un’idea maligna mi balena in mente; dopotutto, posso sfruttare questa uscita notturna a mio vantaggio.
Usciamo dalla Sala Comune dei Grifondoro, attirandoci le ire della Signora Grassa, e indossiamo il Mantello dell’Invisibilità. I Prefetti sono ancora in giro e un’ulteriore punizione mi costerebbe parecchio.
Oltrepassiamo la statua di un vecchio stregone dall’aria minacciosa e ci addentriamo in passaggi segreti di cui non avevo mai sospettato l’esistenza. Riusciamo a raggiungere il sesto piano in pochissimo tempo, trovandoci proprio davanti a un ripostiglio delle scope, da cui provengono rumori strani.
Mi avvicino alla porta, cercando di non far rumore, e poso l’orecchio sulla sua superficie. Qualcuno – e io so anche chi – ha appena emesso un debole gemito; devo interrompere Scorpius e Melissa ad ogni costo. Mi libero del Mantello e apro la porta, trionfante, illuminando la piccola stanza di fronte a me. I due idioti, avvinghiati contro il muro, si girano simultaneamente nella mia direzione. Melissa esibisce un sorrisetto vittorioso, senza mostrare nessuna vergogna per la gonna alzata e la sospetta ubicazione delle mani di Scorpius, mentre quest’ultimo, scarmigliato e senza camicia, sembra piuttosto incapace di intendere e di volere. Mi rivolge un sorriso anche lui, ma nel suo non c’è traccia di scherno.
<< Oh, ciao, Rose! >> Esclama, come un bambino che incontra la sua compagna di giochi preferita. Ci risiamo: è palesemente ubriaco.
<< Vuoi unirti a noi? >> Continua, sempre con un sorriso ebete sul viso sudato. Penso che vorrei unirmi a lui – eccome se vorrei – ma cerco di darmi un contegno, mostrando indifferenza nei suoi confronti. Lily mi osserva come se stessi per scoppiare da un momento all’altro, ma ho deciso che non farò una delle mie solite scenate, non stavolta.
Con un enorme sforzo afferro la maniglia della porta, senza staccare gli occhi dai pantaloni slacciati di Scorpius e dall’espressione compiaciuta di Melissa, e indietreggio di qualche passo. Sto per chiuderla, ignorando le proteste di Scorpius, determinato a non lasciarmi andare per chissà quale ragione suggeritagli dal suo cervello affogato nell’alcool, ma un’imprecazione di Lily mi interrompe.
<< Entriamo, presto >> Mormora, fissando la Mappa del Malandrino. << Macmillan è nei paraggi >>
Fino ad ora la McGrannitt ha chiuso un occhio su qualche mia malefatta, ma essere trovata a quest’ora della notte in giro per il castello, per giunta in compagnia di un ragazzo ubriaco, significherebbe una cosa sola: l’espulsione. Mi vengono i brividi solo a pensare cosa farebbe mia madre; il primo giorno di scuola, tra le tante raccomandazioni, mi ha detto di non cacciarmi nei guai con parole per niente equivocabili: “Potresti farti male, o peggio, essere espulsa.” D'altronde, è palese che Hermione Granger abbia un serio bisogno di rivedere le sue priorità.*
Mi affretto ad entrare nello sgabuzzino, seguita da Lily, e chiudo la porta. Ovviamente la mia solita fortuna mi porta a rovesciare un intero scatolone di Solvente di Nonna Acetonella, seguito da un paio di scope e da un oggetto non identificato che mi colpisce in testa prima di schiantarsi con un rumore assordante sul pavimento polveroso. Tratteniamo tutti il respiro – tutti tranne Scorpius, che continua a fare domande fino a quando non prendo la geniale risoluzione di tappargli la bocca con la mano – e ascoltiamo il rumore di passi proveniente dal corridoio. Se non fossi in pericolo, potrei pensare addirittura che questa situazione sia piacevole: mi ritrovo letteralmente schiacciata contro uno Scorpius seminudo e ridacchiante. Gli premo con maggiore forza la mano contro la bocca quando i passi si avvicinano.
<< C’è qualcuno? >> Chiede una voce, con un’evidente nota di panico. Mi vengono in mente una decina di scherzi da fargli, in questo momento, ma mi costringo a star ferma.
<< Macmillan! >> Interviene l’inconfondibile voce di Molly, anche lei di ronda. << Hai paura del buio? >>
Macmillan farfuglia qualcosa e si allontana, come conferma anche la Mappa del Malandrino. Sono passati ormai diversi minuti da quando abbiamo visto passare Roxanne dal corridoio in cui ci troviamo, ma Lily riesce subito ad individuarla: si trova in un’aula vuota poco distante da noi, in compagnia, com'era prevedibile, di Aaron Dixon.
Melissa fa un sospiro di sollievo, girata verso il muro: sta cercando di darsi un contegno e chiudere i vari bottoni aperti sui suoi vestiti. Scorpius scruta la Mappa con profondo interesse e comincia a piagnucolare come un moccioso.
<< Scorpius vuole andare con Rose, Scorpius vuole andare con Rose! >> Cantilena in continuazione, saltellando sul posto. Vedere un ragazzo indubbiamente sexy saltellare e metter su un broncio infantile è uno spettacolo impagabile.
<< Scorpius promette di star zitto? >> Chiede Lily, esasperata quasi quanto me.
<< Scorpius lo giura, parola di ometto! >> Proclama solennemente, con una mano sul petto. Scoppio a ridere e gli faccio spazio sotto il Mantello, dimenticando per un attimo tutti i nostri trascorsi. Melissa, disorientata, si guarda intorno alla nostra ricerca. Quando, attenta a non farmi vedere, le tiro una ciocca di capelli, sgrana gli occhi e scappa via, terrorizzata. Se avesse guardato attentamente, avrebbe visto le nostre caviglie scoperte, ma è troppo stupida per accorgersi di un dettaglio così piccolo. Ormai l’orario di ronda dovrebbe essere terminato; il custode,invece, è quasi cieco, quindi non noterà dei piedi apparentemente senza proprietari aggirarsi tranquillamente per i corridoi del castello: possiamo stare finalmente tranquilli.
<< Scorpius è triste! >> Ed ecco la promessa di star zitto che si infrange in mille pezzi.
<< Perché è triste? >> Chiedo, esasperata. Magari, se assecondo questa ridicola pagliacciata, poi avrà la decenza di tacere.
<< Perché Rose non gli vuole più bene! >> Esclama, con sorprendente sincerità. Seguo il suo esempio e comincio a parlare anch’io in terza persona, come se fosse un bambino un po’ tardo.
<< Ma Rose gli vuole bene, il problema è che Scorpius è un bambino cattivo >> Sussurro, gettando un’occhiata distratta alla Mappa. Alla mia destra, Lily non si perde una parola della nostra discussione.
Scorpius mi abbraccia, rischiando di far cadere il mantello, mormorando parole che non riesco a capire.
<< Ok, Scorpius, sta buono >> Dico, estremamente imbarazzata. Averlo a una distanza così ravvicinata per la seconda volta in una sera nuoce gravemente alla mia salute mentale.
<< Sssh! >> Ci zittisce Lily, indicando la porta socchiusa di un’aula alla nostra destra, illuminata appena dalla luce della luna. Ci avviciniamo allo spiraglio e guardiamo all’interno, attente a non far rumore. Roxanne sembra parecchio alterata e cammina avanti e indietro per la stanza, senza degnare di uno sguardo Dixon, che ostenta indifferenza guardando fuori dalla finestra aperta. E io che mi aspettavo di trovarmi davanti una scena simile a quella di Scorpius e Melissa...
<< Te lo chiedo per l’ultima volta >> Sbotta Roxanne, cercando di controllarsi. << Dove sono i miei soldi? >>
<< Oh, giusto, i soldi! >> Dixon finge di cadere dalle nuvole, come se la questione gli fosse totalmente estranea. Il loro ha tutta l’aria di essere un incontro di affari – che delusione.
Roxanne ringhia qualcosa che non riesco a sentire, anche perché Scorpius ha appena tossito.
Gli lancio un’occhiataccia, ma è troppo tardi: Dixon si è avvicinato alla porta e sta ispezionando il corridoio, preoccupato. Roxanne gli si affianca, tenendosi però a una certa distanza di sicurezza.
Ci chiudono letteralmente la porta in faccia, premurandosi di far scattare la serratura un paio di volte. Solo dopo qualche minuto, in cui Scorpius ha rischiato di rivelare la nostra presenza una decina di volte, la porta viene aperta violentemente da una Roxanne chiaramente furiosa. Ci affrettiamo a spostarci per lasciarla passare, ma Dixon la trattiene per un braccio.
<< Resta, Roxanne >> Le dice, suadente.
<< Non continuare a renderti ridicolo >> Ribatte seccamente mia cugina. Si incammina per il corridoio, senza voltarsi, fino a sparire dietro il primo angolo.
E così c’è solo un giro di soldi, tra loro. Eppure Dixon ha tutta l’aria di desiderare qualcosa di completamente diverso.



*


07 Marzo 2022

Svegliarsi alle sette in punto dopo il relax del weekend – specialmente se hai passato una notte insonne a causa di alcuni appuntamenti segreti – è sempre un trauma, fisico e psicologico. Non riesci a muovere un muscolo, hai solo la forza di staccare la sveglia che suona incessantemente e cercare di tornare nel fantastico momento a metà tra sonno e veglia a cui quell’aggeggio infernale ti ha crudelmente sottratto.
È in questo modo pessimo che comincia la mia giornata, proseguendo anche peggio: il nostro Dormitorio è particolarmente freddo e abbandonare le coperte, pesantissime nonostante sia già quasi primavera, richiede una forza di volontà che non tutti possiedono – ed io sono tra gli sfortunati che ne sono privi.
Perciò, con un buon quarto d’ora di ritardo, mi ritrovo a saltellare per la stanza cercando contemporaneamente di infilare una scarpa e di allacciare la cravatta; l’esito di questo tentativo è palesemente disastroso: finisco a terra e sbatto la testa contro lo spigolo della porta, lasciandomi andare ad imprecazioni che farebbero impallidire persino mio padre.
Afferro la borsa, senza nemmeno controllare i libri al suo interno, e mi precipito verso l’aula di Reals. Mi ucciderà, questa volta. Noto con piacere di non essere l’unica ritardataria quando scorgo una trafelata Dominique venirmi incontro, con un gran sorriso sulle labbra. Mi chiedo se sia impazzita: oggi abbiamo doppia ora di Difesa e di Pozioni e concludiamo in bellezza con Trasfigurazione e Incantesimi. Ci vuole un bel coraggio a mostrarsi sorridente, in una giornata come questa.
<< Dominique! >> Ansimo, esausta per la corsa. Mi affianco a lei, aspettando una spiegazione per un tale buonumore, del tutto fuori luogo. Magari J.J. le ha finalmente dichiarato il suo amore per lei.
<< Oggi Reals non c’è! >> Esclama, radiosa.
Sgrano gli occhi: possibile che Merlino abbia finalmente deciso di concedermi una grazia?
<< Lo sostituisce suo figlio, però >> Completa, rabbuiandosi un po’. Non ha mai sopportato Difesa Contro le Arti Oscure, è l’unica materia in cui non riesce.
<< Non hai visto l’annuncio sulla Bacheca? >>
Alzo le spalle e apro la porta dell’aula, dirigendomi spedita al mio posto abituale,senza nemmeno guardare in direzione di Reals Junior. Insomma, non potrà mai essere peggio di suo padre, ma sono sicura che sia tale e quale a lui: occhi storti, voce stridula e parecchi chili di tr…

Oh, Salazar, quale divina visione!

Nel posare la borsa, mi accorgo che dietro la cattedra c’è un ragazzo sui venticinque anni, alto, atletico ed estremamente affascinante. Gli rivolgo un sorriso smagliante e prendo posto vicino a Dominique, occupando l’unico banco vuoto della prima fila; per la prima volta nella mia vita ho scelto volontariamente il primo banco.
<< Ciao a tutti! >> Esordisce il nuovo insegnante, stupito dall’attenzione della classe – beh, più precisamente della percentuale femminile della classe. << Io sono Joseph Reals e sostituirò mio padre per un paio di giorni. >>
Si sente un mormorio eccitato diffondersi tra le ragazze, mentre i ragazzi sbuffano, annoiati e un tantino invidiosi del nuovo insegnante. Alle mie spalle, Scorpius, più pallido del solito per via della notte insonne, e Liam si guardano in cagnesco. Dalla bacchetta di Liam, stretta nervosamente sotto il banco, sgorgano scintille rosse.
<< Qualcuno sa dirmi dove siete arrivati con il programma? >> Chiede Reals, guardando in particolar modo Dominique, la cui mano è automaticamente scattata in aria.
<< Ci stiamo esercitando negli Incantesimi Non Verbali e abbiamo rivisto le creature studiate negli anni precedenti >> Risponde, con un sorriso da rivolgere a un barista carino, piuttosto che a un professore.
<< Grazie, signorina…? >>
<< Weasley, ma può chiamarmi Dominique >> Risponde mia cugina, flirtando spudoratamente. Sorride ancora una volta per mettere in mostra i suoi denti perfettamente candidi e regolari.
<< Ne terrò conto >> Mormora il professore, spiazzato.
<< Professor Reals >> Interviene una voce dall’altra parte dell’aula. È Amanda Finnigan, una compagna di stanza di Dominique.
<< Mi chiedevo se potesse darci una mano negli scontri corpo a corpo! >> Sottolinea le ultime parole con un tono malizioso e le altre Grifondoro, con la sola eccezione di Roxanne, ridacchiano nuovamente.
<< Oh, ehm… >> Farfuglia Reals, leggermente imbarazzato. << Senz’altro, senz’altro… >>
<< Professore! >> Oh, no. Ho parlato, ho parlato veramente. E adesso cosa gli dico?
<< Quanti anni ha? >> Azzardo, sparando la prima domanda che mi viene in mente. Scorpius, intanto, borbotta qualcosa sulla presunta omosessualità di Reals.
<< Ventiquattro >> Risponde, faticando a trattenere un sorriso divertito. In effetti potremmo dare l’impressione di non vedere un uomo da lustri, ma spero che non se ne sia accorto.
Scorpius continua a borbottare, sostenendo che ne dimostra molti di più. Mi giro nella sua direzione e gli faccio cenno di star zitto; per una volta sono interessata alla lezione, non voglio nessuna distrazione. Evidentemente, però, Scorpius non ha capito.
<< Ci hai pensato su? >> Mi chiede, riferendosi alla nostra amicizia.
<< Sì, ci ho pensato. >> Rispondo, annuendo di tanto in tanto alle parole di Reals, che ha cominciato a spiegare con voce particolarmente eccitante.
Sì, sono disperata, lo ammetto.
<< E…? >>
Ripenso alla scena dello sgabuzzino con grande rabbia; ha la sfacciataggine di chiedermi di tornare amici ancora una volta, probabilmente non ricorda niente di ieri notte.
<< E la tua amicizia puoi anche ficcartela su per… >>
<< Signorina >> Mi rimprovera Reals, accigliato. << Se continua così dovrò metterla in punizione. >>
<< Facciamo Sabato, alle cinque, nel suo ufficio? >> Chiedo, faticando a restare seria. Ophelia e Dominique scoppiano a ridere, per poi fulminarsi reciprocamente con lo sguardo un momento dopo. Ormai la mia dignità è andata irrimediabilmente perduta, ma dovevo dire quella frase, è stato più forte di me.
Reals, questa volta, sorride e scuote la testa. Credo proprio che Difesa Contro le Arti Oscure diventerà la mia materia preferita.





Ehm, sì, sono – come sempre – in ritardo. Ma è un bel capitolone lungo lungo, no? Su, su, non arrabbiatevi! L'asterisco vicino alla frase su Hermione Granger indica una citazione di Ron, come avrete capito! Adesso devo fare un po’ di dediche commoventi, quindi preparatevi ed estraete i vostri fazzoletti di stoffa dalle tasche. Vanno benissimo anche quelli di carta, o, se proprio volete, la manica della vostra maglietta. Sì, sono disgustosa, me ne rendo conto. Passiamo alle cose serie:
- Un ringraziamento enorme a Flaqui, che mi supporta sempre e si è fidata di me a tal punto da chiedermi consiglio per la sua nuova storia, per poi citarmi anche nel capitolo. Sei stata adorabile, carissima! La storia, per chi volesse passare – e ve lo consiglio vivamente – si chiama “ La buona sorte.”
- Un bel po’ di scuse vanno a Swichi_Matiux, che sono sempre originalissime e divertenti. Anche se mi sono fatta sentire dopo qualche tempo, a causa della stupidissima connessione, non ho mai smesso di leggere “Una serie di assurde scommesse” e di divertirmi come una matta!
- E adesso, adesso… oh, PIANGO! Abbiamo raggiunto – e superato – le 100 recensioni! Sono emozionatissima, davvero. Perciò colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che hanno recensito, messo la storia tra le seguite, tra le preferite, o semplicemente letto in silenzio le avventure di Rose. Siete grandi, un piccolo grande pezzo della mia felicità. Vi voglio bene, popolo di Efp!
RINGRAZIAMENTI ASSIDUE
Vi mando un bacione e spero di risentirvi presto,
-Iv.
  
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