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Autore: Kiarachu    25/04/2012    2 recensioni
AU: e se Megamind, Minion e Wayne fossero fuggiti dai loro pianeti, per trovarsi a Londra nell'epoca Vittoriana?
Genere: Azione, Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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ANNO SETTE

 
Il Signore ha creato un'altra pistola, che distrugge oggetti. Ha detto che potrebbe essere utile in caso che una persona fosse in pericolo e ci fosse il caso di distruggere qualche barriera architettonica, come porte o muri.
Abbiamo costruito anche porte e muri di varia grandezza e spessore e l’arma ha funzionato egregiamente. Questo è avvenuto nella prima metà dell’anno.
 
Dopo aver visto certi avvenimenti, il principe ha deciso di cercare di aggiungere delle funzioni che influenzino l’umore. È riuscito a creare due funzioni che indeboliscono e demoralizzano l’avversario.
Ha anche preso la decisione di cercare di inserire in un'unica pistola queste funzioni, e di chiamarla de-gun. Finora ha fatto quattro funzioni: dehydrate, destroy, debilitate e demoralize. 
 
Mi ha detto che però aspetterà ad assemblare la pistola multifunzione. Prima vuole costruire e testare bene quelle che ha già fatto, ed ho paura che lo farà su di me. Ma non importa, son disposto a sacrificarmi se questo lo aiuterà con la sua ricerca.
 
Come previsto, ha sperimentato le pistole su di me, ma anche su se stesso, ed io ho passato un
intera giornata a confortarlo, dopo che aveva provato la funzione “demoralize”. Lui aveva fatto lo stesso con me, quindi mi pareva il minimo.
 
Ed un altro giorno l’ho viziato un bel po’ quando ha usato la funzione “debilitate”, che l’aveva lasciato prostrato e debole.
Dopo che si è ripreso mi ha detto che doveva diminuire la potenza delle due pistole, perché i tempi di recupero erano troppo lunghi.
 

ANNO OTTO

 
Dopo un lavoro di 4-5 mesi, ha finalmente perfezionato le tre nuove funzioni. Ha diminuito di poco la potenza del raggio distruttore, perché ha detto che era fin troppo pericolosa, ed ha diminuito di potenza “debilitate” e “demoralize”, ora il tempo di recupero è pari a quattro ore, molto meglio di una giornata intera!
 
Sempre guardando sul computer vari accadimenti, il Signore ha deciso di creare altre quattro funzioni per la sua pistola: due utili (anche se uno non so a che potrebbe servire), una che sembra pericolosa ed una semi-utile.
 
Le due utili sono “decompress” e ha detto che potrebbe essere utile per salvare qualche vita dal soffocamento o altro; l’altra è “deregulate” e sinceramente non ho idea a cosa potrebbe servire. Da quello che ne so è un termine economico e significa anche “liberalizzare”.
Il principe non mi ha voluto dire a cosa potrebbe servire, ne da dove ha preso l’ispirazione.
La mia ipotesi è che l’abbia fatta a caso (spero che non legga questa annotazione), perché comincia per “DE”.
 
Poi ha anche creato una funzione che mi aveva spaventato all’inizio, perché l’avrebbe chiamata “death ray”, ma mi ha assicurato che era solo un potente raggio stordente.
L’aveva fatta potenziando una delle pistole taser che c’era sulla navicella e poi l’aveva testata prima con una simulazione sul computer e poi, insistendo molto, su di se.
 
Mi aveva chiesto di monitorare le sue funzioni vitali dopo essere stato colpito, per vedere se era il caso di potenziarla ulteriormente o depotenziarla.
Monitorandolo con le attrezzature mediche a bordo avevo notato che era come morto, ma in realtà aveva solo un battito cardiaco molto flebile ed un attività cerebrale diminuita di molto, rispetto al normale.
 
Ho annotato che il tempo di recupero era pari a due ore circa, e così aveva decretato che andava bene così.
Dopo che si era svegliato abbiamo fatto dei test per vedere se c’erano state ripercussioni di qualche tipo, soprattutto sul cervello.
Ma, per fortuna, era tutto nella norma e così avevamo tirato un sospiro di sollievo.  
 
L’ultima funzione è “decoupage”, e son convinto che quella l’abbia fatta per me. O magari anche lui ha una vena artistica che non conoscevo. Comunque è anche utile a livello investigativo, visto che è un raggio che emette un potente collante. Non ho idea di come un raggio possa emettere colla, ma lo fa.
Molto spesso mi stupisco della genialità del mio protetto, ma dopo tutto io non ho le sue capacità intellettive.
 

ANNO NOVE  

 
Il Signore ha dedicato praticamente tutto quest’anno per assemblare la de-gun, con tutte le funzioni delle varie pistole che aveva fatto negli anni precedenti.
Ha testato le ultime funzioni per vedere se avevano qualche problema, e le ha regolate di conseguenza.
Poi mi ha detto che avrebbe usato il binkey come fonte d’energia, almeno fino a che non avesse trovato un'altra fonte energetica abbastanza potente per l’arma.
Mi ha spiegato che per un’arma con tutte quelle funzioni serve una quantità molto alta di energia.
 
E parecchi prototipi delle pistole erano alimentati col binkey (per le funzioni dehydrate, death ray e destroy), quindi anche per la de-gun avrebbe dovuto usarlo.
 
INIZIO NOTE DI EIYUU:
 
Per prima cosa ho dovuto trovare un sistema per miniaturizzare tutti i componenti che servivano per le varie funzioni.
Volevo fare una pistola di facile utilizzo e non troppo ingombrante.
 
Una volta trovato il sistema di ridurre di dimensioni, ma non di potenza, tutte le componenti, ho dovuto pensare ad un modo per selezionare facilmente le otto funzioni dell’arma, sapendo anche quale funzione andavo ad usare.
 
Ho pensato a delle levette con delle sigle, ma siccome volevo che l’arma fosse anche bella a vedersi (per me è IMPORTANTE anche lo stile!), ho scartato quell’idea.
Poi mi son venuti in mente dei bottoni, da mettere a cerchio attorno alla “canna” della pistola, sempre con delle sigle.
 
Ho fatto diversi schemi, ma nessuno di loro mi soddisfaceva. Ed in più i bottoni messi in basso erano difficili da raggiungere.
Ci voleva qualcosa di più semplice, e con la possibilità di scrivere le funzioni per intero.
 
Così ho guardato altre registrazioni e dati sul computer, di armi terrestri, per farmi venire un idea.
Dopo ORE ed ORE a guardare filmati e illustrazioni avevo perso ogni speranza, quando ad un tratto vidi la soluzione: una pistola a tamburo, dove lo stesso era il metodo di selezione delle funzioni.
 
Inoltre rimasi estasiato da dei disegni arzigogolati tipici dell’epoca Vittoriana, e decisi di dare alla de-gun un aspetto attinente all’epoca in cui stavamo per finire, facendola in ferro con decorazioni incise e altre parti decorative in ottone lavorato. La camera energetica sarebbe stata fatta con un vetro speciale che potevo creare coi macchinari nell’astronave.
 
Così mi misi al lavoro e dopo MESI di tentativi e prototipi malriusciti – sia dal punto di vista tecnico che estetico – riuscii finalmente ad ottenere quello che volevo.
L’arma in se è un’opera d’arte (modestie a parte), sia dal punto di vista tecnico che stilistico (l’ho già detto che per me lo stile è importante?): metallo di colore scuro, quasi nero, con le rifiniture in ottone.
Il manico è a forma di goccia e sui lati c’è il mio simbolo: la saetta, sempre in ottone. 
 
Le parti in ottone sono anche: grilletto (finemente decorato), “artigli” sul fondo del tamburo (hanno solo una funzione decorativa) e altri tre “artigli” davanti al tamburo – prima della canna di materiale vetroso – che si aprono quando tiro il grilletto, e il martello, composto da due parti, di cui una decorativa, che scatta leggermente in avanti quando premo il grilletto.
 
Il martello è situato sulla parte destra della canna ed è a forma di S, decorato anch’esso con motivi arzigogolati.
Ora veniamo alla parte interessante: il tamburo. È un tamburo a otto “proiettili”, con le scritte delle funzioni sulla parte sporgente del cilindro.
Le scritte sono di colore azzurro e l’iniziale “DE” è situata sulla parte destra della pistola.
Quando la funzione selezionata si trova allineata con la “DE”, la funzione relativa è attivata.
Ho inserito le componenti miniaturizzate all’interno del tamburo ed ho collocato il sensore che manda l’energia nella canna vicino alla lettera “DE”, all’interno.
 
La canna è composta da uno speciale materiale vetroso molto resistente e che conduce bene l’energia, progettata in modo tale da concentrare l’energia nella punta metallica sul davanti.
Per concentrare l’energia in punta ho fatto una camera vetrosa dentro la canna, a forma di tre bocce consecutive.
La punta e il fondo della pistola sono fatti in una lega a base di alluminio.
 
Ecco come funziona:
1.selezionare la funzione desiderata facendo ruotare il tamburo (una luce colorata si vedrà all’interno della canna, a seconda della funzione)
2.premere il grilletto per attivare l’energia del binkey
3.il martello si aziona e fa partire il contatto che andrà a colpire le componenti miniaturizzate all’interno del tamburo
4.l’energia passerà attraverso la canna vetrosa e fuori dalla punta, colpendo il bersaglio.
 
NOTA DI FONDO: per ora userò il binkey, ma vorrei trovare un’altra fonte di energia per questa pistola, in caso che ne dovessi costruire un'altra per Meen-yawn. Son molto orgoglioso di questo mio lavoro, ed anche il mio fantastico amico mi dice che questa pistola è un capolavoro.
 
L’ho testata più e più volte ed è perfetta. Ogni tanto mi stupisco perfino di me stesso, anche se so che sono molto intelligente, grazie all’eredità genetica dei miei genitori.
Meen-yawn dice che dovrei essere un po’ più umile, ma vedendo come sono gli umani non posso fare a meno di sentirmi superiore, anche se il mio amico e guardiano ha ragione, ovviamente.
 
FINE NOTE DI EIYUU
 
Per fare e perfezionare quell’arma, il principe ci ha messo TUTTO l’anno, ma alla fine gli è proprio riuscito un ottimo lavoro.
 
È vero che penso che sia poco modesto, ma so anche che è veramente intelligente e dotato, forse di più dei suoi genitori, e quindi per me va bene se si monta un po’ la testa (non volevo fare alcun gioco di parole).
Come dice lui, gli umani sono meno intelligenti rispetto alla sua razza, anche se ce ne sono alcuni che hanno delle potenzialità.
 
E lui non vede l’ora di poter incontrare persone interessanti con cui parlare.
Anche se sappiamo tutti e due che sarà una cosa molto lunga, farsi accettare dai terrestri.
Soprattutto in un’epoca così retrograda e pericolosa. Son contento che abbia inventato qualcosa per difendersi, ed in ogni caso ci sarò sempre io al suo fianco.
 

ANNO DIECI

 
Tra circa un anno arriveremo a destinazione. Il Signore mi ha chiesto di fargli altri vestiti terrestri e di calcolare dove saremmo atterrati.
Alla distanza in cui siamo posso dire al computer di avvertirmi quando saremmo arrivati vicino alla Terra, per impostare comandi su “manuale”, attivare l’invisibilità e trovare un buon punto dove atterrare.
 
Guardando la mappa di Londra, redatta accuratamente dalle nostre sonde, un buon punto di atterraggio poteva essere un nuovo parco pubblico chiamato “Battersea Park”.
C’è un laghetto in mezzo al parco, con un’isoletta piena d’alberi, dove poter nascondere la navicella.
 
Il mio protetto ha suggerito anche di disidratare l’astronave, ma io suggerii che non sarebbe stata una buona idea, visto che non sapevamo che effetti avesse avuto sul motore a distruzione di particelle. Fu d’accordo con me, anche se a malincuore.
 
Una settimana prima di arrivare avevamo poi notato una strana attività sul sonar, e quasi ci eravamo dimenticati del principe Enywa.
La sua navicella era di nuovo vicino alla nostra, ma in ogni caso a distanza di sicurezza, e a Signore era venuto in mente che poteva, a quella distanza, tener d’occhio l’interno della nave.
Quando quei progetti erano stati rubati, gli scienziati Aoseiani avevano pensato di dotare la nostra navetta di un collegamento segreto alla navicella costruita con i progetti rubati.
 
Il progetto dell’astronave prevedeva delle telecamere e microfoni interni per registrare il viaggio, oltre che un diario di bordo scritto manualmente.
Era la procedura standard di costruzione, e senza quei componenti l’astronave non avrebbe funzionato.
Era come una specie di “scatola nera” ipertecnologica (le scatole nere erano vecchi sistemi di rilevazione di errori in apparati volanti o aerospaziali).
 
Così abbiamo aperto il collegamento per vedere e sentire cosa diceva il principe Enywa, anche per sapere dove sarebbe atterrato e che cosa avrebbe voluto fare, visto che la rotta era la stessa.
Abbiamo così scoperto che anche lui aveva fatto uso delle sonde, che però una volta arrivati a Londra avrebbero ubbidito solo a me o al Signore, poiché erano state impostate per ubbidire solo a gente nativa di Aosei, e aveva già attuato un piano per essere adottato da una delle famiglie “in” di Londra: gli Scott.
 
Ecco cosa aveva scoperto: un ragazzo della sua età, imparentato con gli Scott, aveva perso i genitori e stava arrivando a Londra per essere introdotto alla famiglia (pareva, infatti, che i suoi genitori abitassero MOLTO lontani da Londra, e Lord e Lady Scott non lo avessero mai visto) e adottato come figlio di quei nobili.
Apparentemente gli Scott non potevano avere figli, ed erano molto felici di accogliere in casa quel bambino.
 
Solamente che, durante il viaggio per arrivare a Londra il bambino ed il suo accompagnatore, nonché il cocchiere, erano stati attaccati da dei briganti in cerca di denaro ed uccisi tutti.
Il principe di Kinsei aveva calcolato tutto e avevamo anche scoperto che avrebbe usato il robot come se fosse il suo accompagnatore, usando il generatore di travestimenti incorporato nel robot.  
 
Avrebbe “parcheggiato” la navicella poco fuori Londra, in un bosco, per poi volare verso Londra col buio, per arrivare alla residenza degli Scott giusto in tempo.
Se i nobili gli avessero chiesto che era successo al cocchio, gli avrebbe detto che erano stati attaccati da dei briganti poco fuori Londra, ma che lui si era salvato grazie al suo servitore e che erano arrivati a piedi.
 
Il Signore era molto arrabbiato per la decisione del principe del pianeta vicino.
Diceva che lui non avrebbe mai fatto una cosa così riprovevole, perché n’andava dell’onore dei suoi genitori.
 
Ma sapeva anche che quel comportamento faceva parte della natura di quella razza.
Anche se da anni erano diventati commercianti di scambio, la loro natura di razziatori e poco di buono ogni tanto veniva a galla, come in questo caso.
Sperava solo che, grazie all’educazione degli Scott, sarebbe migliorato un poco, e soprattutto che non gli avrebbe messo i bastoni fra le ruote.
 
Ora siamo entrati nella stratosfera terrestre, e tra poco atterreremo al punto designato.
Ho acceso i comandi manuali e la funzione d’invisibilità e aspetterò fino a sera per atterrare.
Non voglio insospettire nessuno.
 
Ho anche fatto degli altri vestiti per Signore: un altro paio di stivali semi-alti con asole di pelle marrone, pantaloni semiaderenti di cotone blu scuro (i sensori di calore sulla navicella avevano rilevato che fuori era caldo), camicia bianca con il collo stretto e gilè di pelle nera con le punte davanti e una punta poco accentuata dietro, con il suo marchio sulle pince e bottoni che richiamano i disegni arzigogolati sulla pistola.
 
I bottoni li ha fatti lui stesso con dell’ottone rimasto dopo la costruzione della de-gun.
E io gli ho fatto una fondina “da gamba” con della pelle nera, così è facile estrarre l’arma.
Sto anche pensando di fargli un cappotto lungo per la stagione fredda, perché secondo me starebbe bene così e in questa maniera coprirebbe la pistola.   
 
Siamo atterrati e ci apprestiamo a riposare. Fortunatamente c’era rimasto cibo disidratato per ancora un anno.
Abbiamo concordato che domani notte andremo a fare un giro a Londra per vedere la situazione e per cercare un posto dove sistemarci.
Speriamo in bene.
  
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