Cari… amici… confidenti… insomma… voi… BENVENUTI A QUESTO
ULTIMO CAPITOLO!! I vostri commenti mi demoralizzeranno dicendo “ah ah ah,
tanto c’è tutta la seconda parte e la terza” e allora io dirò
“bwahahahahahahah! Ma dopo è FINITO” Comunque siamo ad un passo avanti, la
prima parte si conclude in quest’ultimo emozionante e doloroso capitolo.
Dico doloroso perché dovrete dire addio a una persona molto
importante e di cui vi sarete affezionati… scoprirete comunque tutto alla fine,
non voglio dirvi nulla ^^
Dico doloroso perché i nostri eroi lasceranno Amsterdam, i
loro amici e i loro sogni perché dopo dovranno affrontare la vita di tutti i
giorni che porterà, NATURALMENTE, tantissimi problemi (non potete immaginarvi
cosa, in questi mesi, il mio cervellino ha progettato e che ha messo su carta
*__________* bwahahahahahahahah!!!)… Insomma, ho fatto un po’ di pubblicità per
la seconda parte che posterò un po’ più avanti, ma ne parleremo dopo…
Per ora ecco l’ultimo angolino per voi ^^ (ringrazio
Lolita-chan e babi93 scusandomi per non averle menzionate prima ^.^)
Fluffy: ^^- vai tranquilla, come ho detto non siamo che agli
inizi, manca la seconda e terza parte ancora, ricordalo!! La mia “satanicità”
non ha fine *_________* non ho ancora finito di fare soffrire i nostri beniamini,
credici!
Yuling-han: oh, ragazza mia, tu non PUOI COMPRENDERE quello
che comporterà tutto ciò… è davvero troppo… troppo… troppo complicato e poi…
-_-’’’’’’’ non posso svelare nulla ma spero ci rivedremo nella seconda parte
^__________^
Sango91: eh, hai ragione, non svelerò nulla!! Tranne la
pubblicità li di sopra (^^)… Mi spiace che tu abbia avuto problemi, spero
comunque nulla di insormontabile! Buona lettura!
Athenachan: ci sono moltissime cose in sospeso ancora… ma
non verranno svelate tutte ora ^_-
Shiratori_chan: sono contenta che i due capitoli ti siano
piaciuti ^^- Per la canzone, come ho detto nel capitolo scorso, è stata ideata
da una mia amica (ringrazio ancora Meky per la bellissima canzone) e sono
felice che sia piaciuta così tanto a tutti. Comunque buona lettura di questo
capitolo e alla prossima parte ^^
Kagomechan91: -_- la scuola si, è una vera palla al piede,
ti giuro non ne posso più! Sono felice che trovi il tempo per leggere e
recensire questa storia e spero continuerai anche in futuro ^^ ALLA PROSSIMA
Dido: ah, fidati, sono molto più ripetitiva io nelle
recensioni ^^ Comunque, mi dispiace ammetterlo, ma nella prossima parte non ci
sarà molto spazio dedicato alla musica, ed è un peccato comunque… Mi sta
venendo in mente una cosa per la terza parte e spero di riuscire a farla come
me la immagino ^^- Ma nella seconda parte se ne parlerà davvero poco… Comunque
buona lettura per questo capitolo!! ^^
Silvia91: ahhhhhhh! Grazie mille! Ho postato solo ora per
vari problemi (a dire la verità sono troppo presa per la fine della seconda
parte ^^-) ma spero che ti piaccia e
comunque presto posterò la seconda parte ^__________________^
Molto bene, dopo questo vi lascio a quest’ultimo capitolo e
vi dico sayonara!
Bacioni!!! ^o^
Capitolo 21
Addii
Venerdì. Ore 3.08
Kagome rientrò in camera e
Inuyasha accese la luce
-Arrivati- disse
sbadigliando rumorosamente. Kagome guardò la stanza con nostalgia e lui la
fissò curioso –Beh?-
-Uhm, niente…- disse lei
avvicinandosi al letto e sfiorando le lenzuola –È che… sai… domani torniamo a
casa… è l’ultima notte in questo albergo, dovrò dire addio a tutti e…- Lui
annuì
-Già… ti mancheranno Tom,
Naraku e gli altri?- chiese lui con un pizzico di rammarico. Lei lo guardò
irritata
-Sei ancora geloso?-
-No!- esclamò. Lei si mise
le mani sui fianchi –Beh… forse- Lo abbracciò
-Si, mi mancheranno ma ci
sentiremo per telefono quindi… non mi preoccupo tanto, certo domani sarò una
fontana ma… che ti devo dire, gli addii sono sempre così deprimenti!- Lui annuì
stringendola
-Domani verrà Tom
all’aeroporto?- Lei scosse il capo
-Deve fare alcune cose con
Eve che non può spostare e non crede di riuscire a raggiungerci- disse Kagome
infilandosi in fretta il pigiama. Lui si sedette sulla scrivania seccato
-Mi dici chi è ‘sta Eve?-
chiese. Lei sorrise
-Eve? È la ragazza di Tom,
che domande fai?- Lui spalancò la bocca
-Come!? Ma… ma…-
-Si sono conosciuti
all’università e si sono innamorati. Il problema è che lui non lo può dire a
suo padre perché Eve non è di una classe sociale adatta- disse lei con una
smorfia –Dice che suo padre non sarebbe affatto d’accordo…-
-Come minimo- sbottò lui.
Lei lo guardò scioccata
-Come prego?- sibilò
-Niente, scusami… niente-
disse lui mordendosi la lingua
-Niente un corno! Vorrei
farti notare, super insensibile, che anche io non sono della tua elevatissima
classe sociale! Ma anche se tu lo sapevi benissimo, non mi pare ti sia così
dispiaciuto andare a letto con una di loro!- Lo guardò fulminandolo e si mise a
letto –Vattene-
-Non ci penso proprio-
sbottò lui alzandosi in piedi –Non volevo dire quello che ho detto, davvero-
-Ma se lo hai detto lo
pensi! Ora te ne vuoi andare?-
-No- Lei gli tirò addosso il
cuscino che lui prese al volo
-Va via- sibilò guardandolo
con odio
-Forse non hai capito Kagome
che io faccio quello che mi pare quindi se voglio restare io resto!- Si
guardarono male poi lei spense la luce
-Bene, buonanotte- sbottò
coricandosi e chiudendo gli occhi. Non sentì nulla per un po’ poi da dietro si
sentì abbracciare e baciare la guancia
-Scusami- mormorò. Lei lo
guardò
-Non dirlo mai più!!-
esclamò. Lui annuì e lei sorrise attirandolo a se.
Venerdì. Ore 8.50
Un colpo. Altri due colpi.
Kagome si mise una mano in
faccia.
Tre colpi.
Inuyasha si mosse vicino a
lei destandosi.
Quattro colpi.
-Ma chi…?-
Tre colpi più forti dei
precedenti provocarono un rumore sordo all’interno della stanza da letto
-La porta?- chiese assonnata
Kagome
-Mmmh- mugugnò Inuyasha
–Rispondi no?- borbottò. Altri colpi
-Chi è?- chiese Kagome atona
e un po’ irritata
-Kagome muoviti! E pure tu
Inuyasha! So che sei lì, che credi? Dovete iniziare a preparare la valigia!
All’una dobbiamo essere all’aeroporto per il check in!-
-Miroku… che tu sia
maledetto- sibilò Inuyasha –MIROKU ACCIDENTI A TE! Ma hai visto che ore sono? A
raccattare la roba non ci si mette una vita!- esclamò
-Inuyasha alza il culo da lì
e muoviti- Si sentirono dei passi e infine una porta che sbatteva. I due si
guardarono
-È una mia impressione o è
irritato oggi?- chiese la ragazza. Lui strinse le spalle e la trasse a se
aspirandone il profumo –Dobbiamo alzarci Inuyasha- Le ricordò lei
-Un momento- disse lui
appoggiando la guancia sui suoi capelli. Lei lo guardò con la coda nell’occhio
–Ok, il momento è passato- Si alzò e le diede un lieve bacio –In piedi angelo-
-Non è da te dire certe
cose, tutto bene?- Lui annuì un po’ offeso
-Faccio il carino e tu me lo
rinfacci?-
-Oh no…- Gli cinse il collo
sfiorandogli il naso con il proprio –Mi è piaciuto. Dimmelo ancora-
-In piedi angelo- ripeté
sorridendo
-Mmh, ci potrei prendere
gusto, lo sai mio principe malvagio?- disse sorridendo
-Ah, a proposito…- La spinse
sul letto –Cos’erano tutte quelle cose sulla canzone? Mh?-
-Te ne sei accorto eh?- Lui
annuì –Oh, mi hai dato tu l’ispirazione… sei stato molto illuminante-
-E poi non sparirei mai-
disse. Lei lo guardò stringendolo
-Ma avevo paura che lo
facessi- mormorò. Lui la guardò incredulo –Il testo lo dice chiaramente:
Perché ti amo, ma ho
paura
Tu mi spaventi, troppo
grande e lontano per me
Sembri intrappolato
fra le stelle, lassù
Lontano da me
Così dannatamente distante…
Sento le onde
dividerci
La terra, il mondo,
l’universo
Quando poi tu ti
volti, mi sorridi e mi allunghi la mano
Scompari nel fumo
Portandomi via l’unica speranza, l’unica salvezza- cantò piano. Lui la guardò in faccia e sospirò
staccandosi, poi le sorrise
-Sei proprio scema!- disse
dandole un buffetto sulla guancia –Perché dovrei andarmene lasciandoti da
sola!?-
-Già…- “Non andartene mai
via da me…” Lui finì di vestirsi velocemente mentre lei lo guardava, andò alla
porta dopo averle dato un bacio in fronte
-Vado in camera a fare i
bagagli, mettiti anche tu al lavoro, ok?- Lei annuì e lui le sorrise. Lei
corrispose poco convinta poi lui se ne andò. Lei si buttò sul letto a braccia
aperte
-Perché ti amo, ma ho
paura
Tu mi spaventi, troppo
grande e lontano per me
Sembri intrappolato
fra le stelle, lassù
Lontano da me
Così dannatamente
distante…
Il mio principe malvagio
Il mio inferno, il mio
peccato- La ragazza sospirò poi
alzandosi si vestì e da sotto il letto prese il borsone iniziando a svuotare
l’armadio mettendo per primi i vestiti con cui aveva passato le serate. Finito
di svuotare l’armadio prese lo zainetto piccolo e mise dentro cd, il libro che
si era portata da casa, i trucchi e altre piccole cose. Andò a svuotare il
bagno delle proprie cose poi andò nella stanza del piano e prese i suoi
spartiti mettendoli sotto braccio. Guardò lo strumento e lo sfiorò con la punta
delle dita –Ciao bello- Uscì e li mise in borsa. Guardò l’ora e uscì
-Kagome!- Lei si voltò
-Inuyasha! Cosa c’è?-
domandò
-Mi sono dimenticato di
darti una cosa quindi…- Lei lo guardò interrogativa
-Dimmi-
Lui si mise dietro di lei e
la ragazza sentì qualche cosa di freddo toccarle il collo così si portò una
mano ad essa guardando. Era una piccola collanina d’oro con un ciondolo a forma
di chiave sempre d’oro. Lui la strinse da dietro e le sussurrò all’orecchio
-You have got key for open
my heart- (scusate l’inglese) *-Tu possiedi la chiave per aprire il mio cuore-*
La ragazza si girò e gli
buttò le braccia al collo baciandolo
-No! In mezzo al corridoio
poi no!!- Loro si voltarono e Kagome diventò di un bel colore pomodoro
-Paolo… ma tu non hai mai un
tubo da fare?- sbottò seccato Inuyasha mettendo le mani sui fianchi. L’amico
alzò le spalle
-Volevo solo dirvi che
quando torneremo a casa continuerete a venire a musica normalmente, capito?-
Loro annuirono meccanicamente. Paolo li guardò –Sono di troppo?- chiese seccato
-Già- risposero insieme.
L’insegnante mosse la mano infastidito poi si allontanò. Kagome guardò Inuyasha
-È bellissima Inuyasha-
disse felice. Lui annuì
-Te la volevo dare ieri sera
ma poi mi sono dimenticato- disse lui sinceramente
-Grazie-
-Niente- Le mise una mano
sulla testa dolcemente –Hai finito di là? Messo via tutto?- chiese
-Si papà- lo prese in giro
lei
-Non fare la spiritosa-
disse lui scompigliandole i capelli
-Ehi ragazzi-
-Sango, ciao! Miroku, Kikyo,
buongiorno- salutò Kagome allegramente
-Ciao-
-Cosa succede?- chiese
Inuyasha
-Niente, Naraku vorrebbe
dirci due parole- disse Kikyo indicando le scale –Ci aspetta nella sala da
pranzo- Annuirono e si diressero verso la stanza. Kagome tirò indietro Inuyasha
sussurrandogli
-Spero che tu, prima di
partire, ridia a Naraku il passepartou che hai fregato!-
-Per tua informazione non
l’ho fregato io, ma Paolo!-
-COSA!?- Il gruppo si voltò
vero la ragazza –Niente… niente…- disse lei nervosa. Alzarono le spalle e
continuarono ad andare –Paolo!? Ma… è scemo? Siete tutti e due scemi?- chiese
-Lo abbiamo fatto per una
buona causa!-
-Una buona causa?- ripeté
lei –Come poteva essere quella una buona causa? Entravi di nascosto in camera
mia! Avete fatto preoccupare un sacco Naraku- disse sempre piano ma con una
nota di rimprovero –E poi come diamine hai convinto Paolo?- Lui scrollò le
spalle
-Lascia perdere. Comunque
gliel’ho fatto trovare ieri sera davanti alla sua camera quindi…- Lei annuì
-Almeno quello-
Il quintetto entrò nella
stanza e dopo avere vagato un po’ lo sguardo trovarono l’uomo seduto ad un
tavolo in disparte con Paolo a fianco
-Allora Naraku, che
succede?- domandò Miroku quando tutti si furono seduti. L’amico sorrise
-Prima ordinate qualche
cosa, è l’ultima volta che posso offrire- Loro annuirono e obbedirono –Dunque…
per prima cosa volevo congratularmi con tutti voi- disse appena la cameriera se
ne fu andata
-Oh, non abbiamo fatto
nulla- rispose Sango scuotendo il capo
-No invece. Avete fatto
molto e avete dimostrato a tutti il vostro talento per la vostra giovane età-
disse –Ho fatto bene a fidarmi, non avete deluso nessuno- Kagome sorrise di
piacere –Poi… c’è un’altra cosa importante. Non ve lo avevo detto per evitare
di innervosirvi ma… un mio amico vi ha ripreso durante i vostri concerti-
-COME!?- gridò Kagome
diventando un pomodoro e scattando in piedi –Tu… cosa… hai…-
-Calma Kagome- cercò di
tranquillizzarla Sango sfiorandole il braccio. Kikyo fece una risatina
divertita
-Come posso… oddio… che
figura…- balbettò risedendosi e prendendosi il viso tra le mani
-È proprio per questo che
non ve l’ho detto- confermò Naraku annuendo, alludendo alla reazione di Kagome
–Ho chiesto al mio amico di preparare le cassette velocemente per riuscire a
darvele di persona e… eccole qua- Prese una borsa nera ai suoi piedi e l’aprì
tirandone fuori sei cassette –Sono certo che vi piaceranno, ha fatto un lavoro
splendido- annunciò. Loro ne presero una a testa compreso Paolo
-Grazie- dissero all’unisono
-Non c’è di che. Avete
preparato le valigie?- annuirono
-Bene, allora alle 12.00 si
parte- Si alzò e gli altri lo imitarono
-È stata una esperienza
fantastica Naraku, è tutto merito tuo, grazie- disse a nome di tutti Sango
imbarazzata. Lui assentì
-Non capita molte volte
nella vita… no, decisamente- disse scuotendo il capo e guardando Kikyo che
assentì piano –Kagome, ti posso parlare in privato?- domandò. Lei lo guardò
curiosa poi annuì scrollando le spalle
-Certo- Guardò i ragazzi –A
dopo-
Seguì Naraku per alcune
scale e vari corridoi poi entrarono in una stanza. Nelle pareti aveva dei
grandi quadri di pittori famosi: Picasso, Van Ghog… Vicino alla finestra c’era
una lunga scrivania con una pila di fogli in un angolo, una lampada e un
cordlex. Ai muri c’erano parecchi armadietti pieni di cassetti e cassettoni. Un
vero a proprio ufficio.
Lui si sedette sopra la
grande poltrona in pelle nera dietro la scrivania e le fece cenno di sedersi
davanti a lui, in una poltrona uguale ma più piccola. Si guardarono e lui
appoggiò la schiena allo schienale
-Kagome… ecco…- Lui sospirò
e lei si protese in avanti –Ascolta, tu hai un talento… davvero incredibile,
dico sul serio- Lei annuì –E… beh, ho
degli amici in Giappone, a Tokyo, che possono aiutarti a coltivare il tuo dono
e possono fare anche molto di più. Potresti lasciare la scuola di musica e fare
il conservatorio il pomeriggio o la sera, fare esperienza iniziando a suonare
come professionista… capisci?- Lei annuì un po’ stupita.
Suonare come professionista,
fare un conservatorio… era bellissimo, lo avrebbe voluto proprio fare però…
-Naraku, io ti ringrazio per
l’offerta, davvero ma… io non posso proprio- disse sospirando –Mi piacerebbe
ma… non posso farlo-
-Ci sono dei problemi?- Lei
annuì
-Già. Sopravviviamo con i
soldi che mia madre porta a casa e quel poco che guadiamo nel tempio, il mio
fratellino ha iniziato anche lui la scuola e la cosa si sta facendo parecchio
cara, l’affitto e le spese, più l’ospedale per mio nonno e le medicine per lui…
i soldi non bastano. Mia madre ha accettato che io andassi alla scuola di
musica perché sa che mi piace altrimenti non mi avrebbe mai permesso di farlo- Si
guardarono –Non posso mettere sulle spalle di mia madre anche il conservatorio,
non ce la faremmo- Lui sorrise
-Kagome, ma questo non è un
problema- disse lui. Lei lo guardò alzando le sopracciglia –Cioè, si può
risolvere facilmente-
-Non voglio debiti con te-
disse lei subito. Lui scosse il capo
-Uno di questi miei amici ha
un piccolo bar dove si suona musica dal vivo. Con la tua abilità non ti sarà
difficile abbagliarlo con un pezzo. Con tre o quattro sere a settimana
riuscirai senz’altro a pagarti il conservatorio visto che al mese prenderesti
una somma considerevole- disse
-Ma… Naraku, io ho anche la
scuola, non ce la farò mai! E poi non credo che potrò pagarmi il conservatorio
lavorando solo in un bar!- Lui sorrise
-Non preoccuparti di questo,
se ci saranno dei problemi ti darò una mano io e non discutere- La ammonì lui
quando lei aprì la bocca per ribattere –Ma mi devi dare una risposta così potrò
avvertire questo mio amico-
Lei lo guardò e fece dei
calcoli veloci.
Se il conservatorio era ad
un orario decente avrebbe potuto farcela e poi poteva studiare il pomeriggio e
se non ce la faceva poteva recuperare durante la notte
-Ci sono tutti i giorni le
lezioni al conservatorio?- Lui sorrise
-È un si?- Lei corrispose
-Non vedo l’ora!-
-Ma Kagome…- mormorò Sango
mettendosi seduta accanto all’amica. Erano nella stanza di Sango, le valigie
erano contro il muro e vedere la stanza senza le cose dell’amica era un po’
triste. Kagome la guardò
-Non fare quella faccia su,
è la mia occasione!-
-Ma la scuola? Dove la
metti? Eh?-
-Ce la farò. Naraku ha detto
che se avrò dei problemi con le spese mi darà una mano quindi…-
-Capisco che è una occasione
unica ma… non potevi aspettare l’estate per esempio? Mattina: scuola.
Pomeriggio: compiti più conservatorio. Sera: lavoro. Impazzirai!-
-No, non succederà!- disse
convinta Kagome
-Vabbé, fa come vuoi…- Le
sorrise –Ti darò una mano io con la scuola, non preoccuparti!-
-Oh, grazie Sango!!- La
abbracciò e con una gamba colpì la giacca che cadde
-Lo hai già detto a
Inuyasha?-
-No, ma lo farò presto-
Guardò l’orologio –Lo informerò dopo in aeroporto- Si alzò
-Comunque è meglio andare,
non vorrei arrivare tardi… Dopo chi lo sente Naraku!- Si piegò per afferrare la
giacca e la collanina ondeggiò dolcemente
-E quella cos’è?- chiese
Sango indicandola.
Kagome arrossì leggermente
sfiorando il ciondolo a forma di chiave
-Ehm… questa è… beh…- Sango
la fissò
-Inuyasha?- ipotizzò. Kagome
annuì –Porcellina- disse
-Non pensare chissà che!!-
-Senti, ci sei andata a
letto e non dovrei pensare chissà che?- domandò lei
-Beh, pensala come ti pare,
non mi interessa-
-No, ora me lo dici! Come te
l’ha data? Quando? Cosa ti ha detto?- Scoppiò a ridere –Me lo immagino… tutto
imbarazzato!- Kagome fece una smorfia e Sango rise di più
-Nulla del genere, non era
imbarazzato! Per niente! Me l’ha data prima e… a dir la verità Sango… sono
fatti miei!!- esclamò mettendosi la giacca con un movimento secco. La ragazza
buttò fuori il labbro inferiore
-Dai… non tenermi sulle
spine!!- esclamò afferrandole il braccio. Kagome alzò gli occhi esasperata e
prese le valigie e lo zaino
-Lasciamiiiiiiiiiiiii!!!!!-
-Daiiiiiiiiiiiiiiiii- Sango
prese le valigie e uscirono –Per piacere dai!!!!-
-Noooo!!!!-
-Odiosa!-
-Ossessiva!- esclamò di
rimando lei
-Beh, che vi prende?- Si
voltarono e Kagome si buttò nelle braccia di Inuyasha
-Non mi lascia stare uffa!-
si lamentò lei.
Sango strinse le spalle e
Miroku le si avvicinò
-Vuoi darmi la valigia?- Lei
gli sorrise senza guardarlo
-No, ce la faccio-
-Sicura?-
-Sicurissima- confermò
iniziando a scendere le scale
-Sango-
-Dimmi- disse senza
fermarsi.
Kikyo guardò i due e guardò
gli amici di fianco e lei che corrisposero lo sguardo
-Lo sta accuratamente
evitando o è una mia impressione?- bisbigliò Inuyasha. Kagome e Kikyo annuirono
-Non c’è da stupirsene più
di tanto alla fine- disse piano quest’ultima –Ora tornano a casa da fidanzati e
sono fratello e sorella!- Inuyasha assentì
-Qual è il problema?-
domandò Miroku
-Nessun problema, non
capisco cosa succeda- Si fermò ma non si voltò
-Lo so che d’ora in poi sarà
tutto diverso, arrivati in Giappone voglio dire… ma ne abbiamo parlato fino
alla nausea ieri!- esclamò
-Lo so… proprio per questo
non c’è nulla-
-Non è vero! Sei così da
ieri e…- Sango si voltò, gli occhi pieni di lacrime
-SCUSAMI! SCUSAMI TANTO SE
SONO PREOCCUPATA E SPAVENTATA! SCUSI MIO SIGNORE SE VUOLE MI INGINOCCHIO E LE
BACIO LE SCARPE!!!- gridò. Singhiozzò e si portò una mano al viso
-Non gridare, non ce né
motivo- disse lui –E poi cos’era quella battuta alla fine? Eh?- La rimproverò
–Ma…-
-Ma niente. Fine del
discorso- La ragazza raddrizzò le spalle e sparì dietro l’angolo. Kagome si
avvicinò a Miroku colpendolo forte nella schiena. Lui si voltò
-Ti darei un calcio se
potessi!! Ma che cavolo spari eh??????- sbraitò –“Non urlare, non c’è né
motivo”- Lo scimmiottò deridendolo –C’è motivo invece!! Ma perché diamine voi
maschi non riuscite a capire i sentimenti di noi povere fanciulle indifese??-
chiese fulminandoli –Vorrei strozzare il tuo debole collo accidenti a te!!!!-
Puntò il dito contro Miroku che si indicò spaventato –Siete fratelli e secondo
te non ci si deve preoccupare?? Ora tornerete dalle vostre famiglie e amici e
sai cosa succederà vero?? Dovrete tenere tutto nascosto e anche se Sango ti
ama, credi sul serio che non le dispiacerà non potere camminare per Tokyo con
te mano nella mano eh????? E poi lei vuole molto bene a sua madre e suo padre,
secondo te cosa succederà quando lo scopriranno i suoi??? Perché alla fine lo
scopriranno! E credi davvero che la notizia non farà scandalo!? Ora sii uomo e
non dire cazzate, prendi le tue responsabilità, và da Sango a testa alta e
incoraggiala, falle tornare il sorriso o giuro che ti meno e neanche i tuoi
beneamati COBRA e Co. ti salveranno, CHIARO!?!?!?!?!?-
Paolo alzò lo sguardo al
soffitto e Sango dopo un momento di sbigottimento scoppiò a ridere.
Se non l’avevano sentita per
tutto l’hotel…
Miroku boccheggiò un si e si
allontanò barcollando come se lo avessero colpito con dei pugnali. Kagome
incrociò le braccia al petto ringhiando epiteti poco femminili poi sospirando
si calmò. Kikyo la abbracciò baciandole la guancia
-Sei grande!- Kagome sorrise
-È una delle mie ottime
qualità!- si pavoneggiò lei spostandosi un ciuffo ribelle dalla fronte.
Inuyasha le sorrise
-Ok ok… avete finito? Anzi:
Kikyo levati da lì- ordinò lui staccandola gentilmente
-Dio mio… Inuyasha. Non puoi
essere davvero geloso di una mia amica!-
-Non sono geloso di una
ragazza, ma siamo in ritardo- puntualizzò lui. Lei gli fece la linguaccia
-Sei… sei… in realtà non so
cosa sei- Kikyo passò davanti ai due
-Il mio principe malvagio
Il mio inferno, il mio
peccato- cantò –Ci ha azzeccato
da morire- sghignazzò
-Kikyo…- disse Inuyasha
minaccioso
-Si?????- Kikyo sbatté le
ciglia più volte innocentemente
-Non fare quella faccia, non
attacca-
-Faccia? Che faccia? Non
capisco- disse ingenua
-Kagome- Lui la guardò
speranzoso in un supporto morale ma lei gli voltò le spalle
-Non ti sento-
-Ok, ho capito. Tutti contro
di me- Lei annuì –Oh, mi stavi ascoltando Kagome cara?- La ragazza si morse la
lingua guardando il sorriso beffardo di lui.
Fregata.
Quando si ritrovarono
davanti alla porta alcuni minuti dopo, notarono tutti con sollievo che Sango
sorrideva e il povero Miroku era caricato di una qualche valigia in più
-Sta sorridendo- disse
quest’ultimo indicando Sango appena vide Kagome che ghignò soddisfatta
-Le tue dolci note sono
state forti e chiare- comunicò Paolo ghignando. Kagome annuì
-Doveva risultare una
minaccia- Li informò
-Ci sei riuscita- La consolò
Sango annuendo
-Benissimo- Il gruppo prese
ad andare alla porta ma Miroku sembrava leggermente impedito
-Ti vedo in difficoltà- Lo
prese in giro Inuyasha facendo ondeggiare le sue uniche due valigie
-Vaffanculo- Rispose Miroku
fulminandolo. L’amico alzò le braccia
-Troppo doloroso-
-Allora fottiti-
-Decisamente meno doloroso-
I due si guardarono e scoppiarono a ridere seguiti a ruota da Paolo. Le tre
ragazze li guardarono scioccati appena presero coscienza delle loro parole
-Ditemi che non li conosco-
implorò Kikyo
-Ditemi che non è il mio
ragazzo- invocò Kagome
-Ditemi che non abbiamo
fatto pace- mormorò Sango
-Che diamine succede? Perché
non siete ancora in macchina?- Kikyo parve rilassarsi e sospirare di sollievo
all’arrivo di Naraku
-Ecco un uomo- disse. Le
amiche annuirono concorde; i tre smisero di ridere e le fulminarono
-E questa sparata da dove
salta fuori?- chiese Paolo
-Che lui non è così stupido-
dichiarò convinta Kikyo
-Aaaaaah- dissero i tre
stupidamente.
Kikyo alzò il sopracciglio
evidenziando, con un ampio gesto della mano verso di loro, la conferma della
sua affermazione
-Qualcuno si degna di
rispondermi?- sbottò Naraku irritato
-Stiamo dando un ultimo
addio alla nostra cara dimora- disse Kagome indicando l’atrio. Sango si
illuminò
-“La dimora è il luogo in
cui la persona si trova in via del tutto transitoria”- (Copiate parola per
parola dal mio libro di Diritto V.V Nd) Kagome a quelle parole impallidì
leggermente
-Noooooo Diritto no!!-
implorò portandosi le mani al viso
-E chissà il prof chi
interrogherà Lunedì- Kagome diventò cinerea
-Con noi deve pure finire il giro dopotutto, ma a me non tange: ho studiato-
Kagome si portò le mani nei capelli e Sango ghignò divertita continuando
imperterrita –Poi non so come farai per Martedì a fare tutti quei compiti di
Tedesco che la prof ha dato in queste due settimane- Quello sembrò il colpo di
grazia per la giovane che si portò le mani al cuore –Ma anche se io non li
faccio non è un gran problema… tanto io ho 9 in tutte e due le materie- Kagome
la guardò malissimo poi le si avvicinò piano
-Sangooooo?- implorò
languida
-La risposta è no- disse a
bruciapelo allontanandosi a passo di marcia
-Ti odio!- gridò lei. Sango
alzò il pollice alzando le spalle mentre scendeva i gradini dell’hotel –Odiosa
alla seconda!!- Sango, che l’aveva sentita, ricomparve
-Kagome, vogliamo provare a
parlare di Matematica? Dove IO ho 8/9?- La ragazza arrossì di rabbia
-No- biascicò –Ma non sei
molto carina-
-Un po’ ogni tanto lo devo
essere, mi stanco altrimenti!- Si giustificò sventolando la mano
-Ma tu hai una materia in
cui vai bene?- chiese Inuyasha guardando la sua ragazza. Lei lo fulminò
-Tu sei l’ultimo che deve
toccare con me questo argomento e per tua informazione nelle materie letterali
sono un asso!- esclamò lei seccata. Sango abbozzò ad un sorriso al ricordo
dell’anno passato
-Muovetevi, non vorrei
arrivare tardi- disse quest’ultima
-Benedette parole- disse
Naraku spingendoli fuori
-Addio bell’hotel!!- esclamò
Kagome agitando freneticamente la mano.
Misero i bagagli nel baule e
salirono per l’ultima volta nella mercedes che, silenziosa come al solito,
partì portandosi dietro i ricordi di quel lungo viaggio.
Kagome rimase a guardare il
paesaggio per tutto il tragitto facendo vagare la mente.
Si ricordò la prima volta
che era arrivata all’hotel, la sua eccitazione era palpabile ma anche il
disprezzo per Inuyasha e Miroku era chiaro come il sole. Per quest’ultimo non
c’erano problemi: non si parlavano praticamente mai! Invece con Inuyasha la
cosa era degenerata con il passare delle ore: lui la stuzzicava e la faceva
arrabbiare, litigavano, facevano “pace” per poi tornare a litigare di nuovo,
poi un bel giorno il ragazzo aveva deciso che lei era la sua ragazza per
qualche maledettissimo bacio che lei non riusciva a rifiutare.
Se ci ripensava le saliva il
sangue al cervello!!
Poi però, tutto era passato,
bene o male, e lei si era accorta che lo amava. Le scenate di gelosia erano
sempre presenti, soprattutto quando c’era Tom intorno.
Al ricordo di quel ragazzo
così dolce sorrise, le era stato sempre vicino, ed era grazie a lui, in un
certo modo, che lei non si era lasciata abbattere e poi per un certo verso era
stato il suo confidente. Pensare poi che si era presa una cotta per lui subito…
ah! Che vergogna! Ci aveva pure provato! Chissà che sarebbe successo se tra
loro fosse nata una storia… le venne quasi da ridere… beh, sicuramente il
signor Holsen non sarebbe stato molto felice!
-Che fai? Pensi o… sogni?-
Le chiese Inuyasha. Lei lo guardò negli occhi
-Sogno, ma penso sopratutto-
rispose
-E io ci sono nei tuoi
sogni?- La stessa domanda. Kagome gli strinse la mano sorridendo e tornò a
guardare il paesaggio
-No Inuyasha… lo sai… nei
miei sogni tu non ci sarai perché a me piace guardarti in carne e ossa- Le
ricordò lei. Lui si rabbuiò un po’
-Beh, non sei molto gentile
a dire il vero-
-E mi piace soprattutto
quando posso dirti baciandoti: ti amo- Lo baciò e lui le sorrise
-Cof cof… capolinea… cof
cof… ho detto… HO DETTO CAPOLINEA SANGUISUGHE!!- urlò Paolo. Kagome e Inuyasha
scoppiarono a ridere
-Manco fossi mio nonno!-
esclamò lei lo guardò corrucciarsi e fulminarla –Oh… su…- disse lei con
sufficienza –Non fare il caprone dai- Guardò dal finestrino l’enorme aeroporto
-Da qua tutto iniziò e da
qua tutto finirà- proferì saggiamente Sango scendendo dall’auto
-Vi accompagno fino
all’imbarco ok?- chiese loro Naraku quando ebbero recuperato i bagagli
-Non ti vorremmo disturbare-
disse Kagome preoccupata. Lui le sorrise
-Nessun disturbo Kagome. Non
preoccuparti-
-Allora andiamo- ingiunse
Kikyo. Iniziarono a camminare
-Kikyo… come mai così tante
borse?- domandò Kagome ingenua –All’inizio ne avevi solo una!- La ragazza si
schiarì la voce preoccupata
-È che… è che ho fatto molte
compere!- esclamò subito dopo. Kagome alzò le spalle e annuì.
Naraku rallentò leggermente
e le fece cenno di raggiungerlo. Kagome ubbidì e gli si mise a fianco. Alzò lo
sguardo per guardarlo negli occhi e rimase sbigottita da quanta bellezza aveva
quell’uomo. Anche la prima volta che lo aveva visto ne era rimasta molto
affascinata. Mai quanto Inuyasha però!
-Ho chiamato questo mio
amico. Qua c’è il posto, il giorno e l’ora- disse dandogli un foglietto scritto
a mano –Vuole vederti in questo locale, lo conosci?- Lei annuì
-Ogni tanto ci vado con i
miei amici la sera-
-È lì dove, se vuoi,
lavorerai. Ho già preso tutti gli accordi e devi solo parlare con lui- Kagome
annuì mettendosi in fretta in tasca il foglietto
-Grazie- mormorò
-Come mai non vuoi dirlo a
Inuyasha?- chiese lui –Non mi sembra ci siano problemi tra di voi- disse
alludendo a prima. Lei arrossì
-No, non è questo. Sai, dopo
te lo immagini che scenata farà? Guarda, meglio che non lo sappia!- Naraku
annuì
-Che diavolo state facendo?-
Loro guardarono Inuyasha che si era bloccato
-Niente- dissero subito e
Kagome si avvicinò al ragazzo che la fissò truce. Lei gli prese la mano e
ricominciarono a camminare. Lei si voltò verso Naraku che stava parlando con
Kikyo e lui incrociò i suoi occhi. Kagome sorrise rassicurante e lui corrispose
-Inuyasha cavolo! Non puoi
essere geloso di Naraku!- esclamò Miroku sghignazzando
-La vogliamo piantare con
‘sta gelosia??- chiese lui seccato
-Oh Inuyasha… povero dolce
cucciolo indifeso- Inuyasha fissò male Miroku
-Miroku, chiudi il becco-
sbottò Sango cercando di evitare una prossima lite
-Non che ti lamenta molto del
mio becco quando ti faccio…- Sango gli pestò un piede con forza
avvampando e Paolo ghignò
-Maiale-
-Cosa? Non ho capito! Di che
diamine parlate?- chiese Kagome guardandoli uno a uno
-Niente angelo niente.
Lascia perdere- disse Inuyasha
-Dai dimmelo!- esclamò
-È pericoloso per una
bambina come te sapere certe cose-
Lei gonfiò le guance e lui
si abbassò mormorandole nell’orecchio. La ragazza diventò bordeaux e si
allontanò da lui di scatto. Guardò Sango scioccata e lei evitò accuratamente il
suo sguardo
-Ok ok… le vostre maialate
evitatemele d’ora in poi- biascicò lei guardandosi intorno –Dove dobbiamo
andare ora?- chiese guardando le persone che si muovevano veloci
-Per fare il check in
dobbiamo andare di là- disse Naraku indicando un bancone.
Loro annuirono e si
diressero là tirando fuori il biglietto aereo. L’uomo li guardò dare uno a uno
le valigie e sospirò guardando poi Kikyo che si era messa in fondo. La ragazza
da copione iniziò a guardare nella borsa imprecando leggermente e diede una
veloce occhiata a Naraku sorridendogli impercettibilmente. Lui corrispose e lei
gemette appena tutti ebbero consegnato i bagagli
-Che succede Kikyo?- chiese
Paolo –Tocca a te- disse
-Credo… credo di avere
lasciato il biglietto in hotel- buttò. La reazione fu immediata: il grido di
indignazione riecheggiò qualche secondo nell’aria e fece voltare parecchia
gente verso il gruppo –Mi spiace- mormorò
-E ora?- chiese Kagome
angosciata
-Torniamo in hotel- disse
Miroku subito. Kikyo scosse il capo
-Perderete l’aereo- disse –E
il biglietto è già pagato-
-Allora prendine un altro-
propose Paolo
-E dove li trovo i soldi? E
poi a quest’ora sarà tutto esaurito!- Il gruppo si guardò: in effetti… -Che
casino! Ma dove ho la testa?-
-Non c’è altro modo, Kikyo
prenderà il prossimo aereo per il Giappone- disse Naraku –Non sarà prima di 3\4
giorni però-
-Da sola!? Non se ne parla!
Restiamo anche noi- ribadì Kagome
-E le vostre valigie? A quest’ora saranno già dentro l’aereo- Si guardarono e Kikyo abbozzò ad un sorriso –Non preoccupatevi, starò bene- rassicurò.
Sango la scrutò attentamente e Kikyo evitò accuratamente il suo sguardo diventando però nervosa; la ragazza posò il suo sguardo indagatore su quelli di Naraku che la fissò.
Sango capì, in un momento capì tutto quello che c’era da capire
-Ma io…- Sango posò una mano sulla spalla di Kagome interrompendola. Le due amiche si guardarono e Sango sorrise
-Naraku ha ragione Kagome, Kikyo prenderà il prossimo aereo e sono certa che se la caverà, dopotutto… è una ragazza forte, no?-
Guardò Kikyo calcando bene sul doppio senso e Kikyo annuì ringraziandola con gli occhi
-Lo so- mormorò Kagome. La voce di una donna si diffuse nell’aria
-Il volo 125 diretto a Tokyo è pronto per l’imbarco, i passeggeri sono pregati di dirigersi allo sportello- La voce si spense e il gruppo si guardò
-È ora. Fate buon viaggio ragazzi- disse Kikyo
-Ci sentiamo- disse Naraku con un cenno del capo. Kagome abbracciò Naraku con le lacrime agli occhi
-Grazie- mormorò
-Niente… dai, non piangere Kagome-
-Non piango- disse con la voce rotta ma nessuna lacrima scendeva, gli occhi forse un po’ rossi ma niente lacrime. Anche Sango lo abbracciò stretto
-Attento a ciò che fai- mormorò
-Sei una ragazza perspicace- disse lui
-So quando la gente mente e il resto viene da se no?- sussurrò.
Lui annuì e si staccò, poi strinse la mano a Miroku, Paolo e Inuyasha. Kagome abbracciò Kikyo sorridendole
-Chiamami ok? Così non mi perdo nulla di ciò che accade qua in questi pochi giorni- Kikyo sorrise e annuì
-Ok- Kikyo aveva gli occhi leggermente rossi e Kagome la guardò
-Beh? Che fai? Piangi?-
-No, che dici?- Kikyo la allontanò veloce e le sorrise –Ciao!- Kagome corrispose il sorriso e alzò la mano
-Bye bye!! Ciao Naraku!!- rispose. Sango abbracciò stretta Kikyo
-Giura che chiami-
-Non lo so- rispose sinceramente. Sango la strinse con più forza nascondendo il viso rosso dallo sforzo di non scoppiare in lacrime. Le spalle iniziarono ad abbassarsi e alzarsi velocemente –Oddio non piangere ti prego… altrimenti io…-
-Sango ti muovi? Tanto vedremo Kikyo presto!- sbottò Kagome
-Si- mormorò staccandosi –ciao Kikyo- disse
-Ciao Sango- li salutò mentre si allontanavano e appena furono scomparsi scoppiò in singhiozzi stringendosi a Naraku che la strinse affettuosamente
-I passeggeri del volo diretto a Los Angeles sono pregati di imbarcarsi-
Lui prese fuori i due biglietti quando la voce si spense. Naraku prese poi due valigie della ragazza che contenevano anche i suoi effetti e le cinse le spalle
-È il nostro amore, dobbiamo andare- Lei annuì tra le lacrime e si allontanarono.
Kagome spense il cellulare veloce con gli occhi gonfi pieni di lacrime. Inuyasha le accarezzò la guancia
-Dai Kagome, dopotutto è un arrivederci- Lei tirò su con il naso asciugandosi gli occhi
-Lo so… ma non riesco a non piangere…- singhiozzò
-Signori, cadranno i cieli. Io arrivo e loro non stanno litigando!- Lei si voltò di scatto a quella voce e quando lo vide scoppiò a piangere abbracciandolo
-Tom… sigh… giura che chiamerai e che mi verrai a trovare… anche con Eve, giura- Singhiozzò stringendosi a lui. Tom le sfiorò i capelli cullandola
-Te lo prometto- disse –Ma basta piangere, demoralizzi tutti!-
-Non sto… non piango io-
-Ma se singhiozzi così come puoi salutare Eve? Già che lei il giapponese lo capisce poco poi se ci ti metti anche tu…-
-Cosa vorresti dire?- chiese una voce di fianco a loro.
Kagome si staccò guardando la ragazza che le sorrideva. Si abbracciarono mentre Kagome non finiva più di piangere e Tom strinse la mano ai tre ragazzi, Inuyasha per ultimo
-Non farla piangere o ti picchierò- gli disse
-Tsk, fatti i tuoi invece di dire a me certe cose- sbottò.
Tom scosse il capo poi abbracciò Sango che gli spiegò tutta la cosa di Kikyo, il ragazzo annuì
-Me lo immaginavo- disse
-Fai buon viaggio verso Giappone- sussurrò Eve. Kagome annuì
-Si… lo farò sicuro. Tu sta bene ok?- singhiozzò. Eve annuì e la guardò piangere
-Ora basta o tu diverrai fontana!- esclamò ad un certo punto facendo ridere Kagome tra le lacrime –Io so che addii terribili ma qua si sfiora la tragedia!!- esclamò scuotendo il capo guardando poi i ragazzi –Tutti così voi giapponesi? Se così io non venire mai! Mettete depressione solo a guardarvi!- Tutti scoppiarono a ridere
-No, tranquilla. Kagome è solo frignona- disse Sango
-Che amica- sbottò la ragazza in questione
-Il vostro volo vi reclama! Buon viaggio a tutti!- esclamò Paolo alzando la mano
-See you soon!- esclamò Eve contenta. I ragazzi alzarono la mano.
L’aereo decollò piano e Tom lo guardò diventare un puntino lontano
-A presto Kagome- mormorò per poi baciare la sua ragazza e allontanarsi dall’aeroporto.
Un altro aereo però si stava allontanando nella direzione opposta.
Due passeggeri, mano nella mano, guardavano dal finestrino la terra diventare sempre più piccola e quando fu sparita si lanciarono uno sguardo pieno di promesse. Kikyo appoggiò la testa all’ampia spalla di Naraku pensando al loro futuro.
Direzione: Los Angeles!
In
quel momento…
non
potevo immaginare neppure nei miei sogni più orrendi
che
l’incanto di quei giorni,
la
felicità di q uei momenti,
si
sarebbe tramutato, in un futuro non molto remoto,
in
un orrendo
orribile
e
doloroso incubo…
Fine prima
parte
Benissimo, ed ecco la
vera ed unica fine. Ci vediamo nel sequel ^////^ e vi aspetto tutti
Un abbraccio
La vostra Amber