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Autore: elfin emrys    29/04/2012    1 recensioni
Dal Capitolo 30
Prende la spada che un tempo fu della ragazza e la lucida. Mentre il corpo freddo viene sotterrato e la tomba viene ornata con candele e fiori, Garret conficca la spada nel terreno, come ricordo che lì, dentro quella terra, c'è qualcuno che riposa in eterno.
[Grazie a tutti quanti, perchè, nonostante da 300 lettori sia passata a 35, c'è sempre qualcuno che recensisce e c'è sempre qualcuno di nuovo che aggiunge questa storia fra le preferite/seguite/da ricordare]
Genere: Avventura, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Guida ai capitoli:

Il titolo significa “segreto”. Da questo termine viene il nome “rune”.

Le nozioni di pronto soccorso descritte in questo capitolo sono state prese studiando dei siti appositi. Tuttavia alcuni di essi presentavano pareri opposti (soprattutto sull'incidere o no il morso e se usare bibite ghiacciate o calde): ho cercato di essere più realistica possibile. Ovviamente, le informazioni non sostituiscono in alcun modo la famosa “consulenza medica”. Il siero antivipera non è più in commercio da anni poiché se usato in maniera sconsiderata provoca molti più danni del veleno stesso: può procurare addirittura degli shock dovuti a reazioni allergiche. Ormai la sua somministrazione è usata soltanto negli ospedali.

Il soldato in questione è di Avalon e non viene da altre zone del mondo, di conseguenza il suo nome è stato scelto tra i nomi elfici. Il suo nome, cioè Firion, è stato scelto apposta per la situazione in cui si viene a trovare in questo capitolo e significa “Morente”.

Quando Garret parla di “magia sintetica” dice di averne già parlato. E' effettivamente così, basta riguardare il capitolo XII (Uic, “combattere”).

 

CAPITOLO VENTITRE: RUNUS



L'ennesima imprecazione trapassa l'aria. Garret rovista in uno zainetto, per poi uscirne con del tessuto. Magor pronuncia incantesimi in continuazione, protetto da Richard che sta di fronte a lui. Il rosso alza la gamba del pantalone del ferito, quasi la strappa. Trova il segno del morso e lo guarda velocemente. Sì, vipera. Il soldato non fa un fiato. Il vociare continuo della gente che li circonda copre il rumore della vipera che viene uccisa.

-Adesso stai fermo.

Garret lega al malcapitato un pezzo di stoffa subito sotto al ginocchio.

-Questo ti rallenterà la circolazione. Arianna, del the caldo. Elanor, trovami in quella borsa un laccio emostatico con cui sostituire questo.

Indica il tessuto sulla gamba.

-Subito.

-Alessandro, portami un cuscino: dobbiamo far stare il morso più in basso rispetto al cuore.

Arianna torna con il the, facendolo bere al soldato, mentre Elanor arriva con il laccio.

-Grazie, ragazze. Magor, fai andare via tutta questa gente. Grazie Alessandro: mettilo in maniera da farlo stare comodo. Niniel, fai ombra. Cavolo, si sta gonfiando. Contrordine, Magor, portami una stecca: devo diminuire i movimenti il più possibile.

L'uomo ferito, Firion, cerca invano di cacciare le mani di Garret. Sa perfettamente che sono quelle mani che lo salveranno, ma allo stesso tempo il suo istinto lo porta a cercare di far rimanere intoccata la ferita. Se prima il dolore lo aveva stordito, ora sente perfettamente gli spasmi che sembranno afferrargli la gambe e strattonarla energicamente. Lotta ancora per tenere l'arto fermo, mentre Garret gli lega una stecca alla gamba per non farla muovere. Un'ulteriore fitta gli trafigge il corpo quando il ragazzo gli lava la ferita con dell'acqua ossigenata. Guarda il morso: non ha mai visto una reazione così in vita sua. Fino a quel momento era stato tutto un addestramento, utile, certo, ma un addestramento, e invece si ritrova con una ferita pulsante da cui sembra uscire questo mondo e quell'altro.

-Sei stato fortunato in fondo, Firion, poiché ti ha iniettato ben poco veleno.

Solo la parola sembra farlo svenire. Seriamente, non riesce a stare calmo, ma sa perfettamente che non si deve agitare.

-Devi succhiarlo?

-Assolutamente no: se succhiassi il veleno rischierei di essere intossicato anch'io. Niniel, delle coperte per favore. E qualcuno faccia qualcosa per non farci arrivare così tanto sole, cavolo!

Firion si asciuga la fronte mentre la sua vista si abbassa gradualmente.

-Firion, sdraiati e cerca di non muoverti per nessuna ragione al mondo. Non hai anelli o bracciali, no?

-N... No...

-Bene, molto bene. Magor, Richard, Arianna, portatemi qua un lettino, fate più ombra ancora, cercate di tranquillizzare gli altri. Niniel, Elanor, portatemi qua il siero antivipera facendolo restare dentro il suo frigorifero. Ok, Magor, aiutami a mettere Firion sul lettino, sempre tenendo la gamba più in basso del cuore. Perfetto. Ok...

Il ragazzo prende il siero antivipera e, velocemente, ne prende 0,1 cc. Lo inietta vicino alla ferita. Aspetta. Manda via le ragazze, dicendo loro di stare insieme agli altri soldati e a fare compagnia ad Alessandro, che sta facendo l'incanto per farli stare all'ombra. Firion allunga una mano verso Magor, che gli dà un secchio preso in precedenza, facendolo vomitare.

-Tranquillizzati.

-Ti pare... facile?

Garret osserva intensamente il punto dove ha iniettato il siero, come se attendesse qualcosa. Aspetta ancora qualche minuto.

-Ho... sete...

-Dategli del the caldo.

-In realtà... qual... di... freddo.

-The caldo.

Passano cinque minuti. Garret sospira sollevato.

-Bene, non hai alcuna reazione allergica...

Il rosso immette il siero nella gamba facendo quattro iniezioni intorno alla ferita.

-Adesso girati: te ne devo fare una sul sedere.

-...Co...cosa?

Magor e Richard lo girano, mentre il terzo gli pratica l'iniezione.

-Ecco. Provvederò a farti qualche incantesimo: non mi fido molto di questi sieri. Io... direi di fermarci. Continueremo stanotte. Elanor!

La ragazza arriva.

-Sì?

-Ti va bene se stiamo qui? Ho paura che il veleno non sia del tutto annientato e se Firion si muove sarà un bel problema. Continueremo stanotte, che ne dici?

-Va bene.

La bionda si gira verso i soldati, annunciando la sosta e ordinando di smontare tutto. Elanor va da Alessandro.

-Ale, ci fermiamo e continuamo stanotte. Tra due ore ti daranno il cambio.

-Va bene.

-Magor! Tra due ore dà il cambio ad Alessandro! Richard, trova un po' d'acqua e cibo perchè le nostre riserve stanno finendo. Con te va...

La ragazza ci pensa su un attimo, guardandosi intorno. Poi sente una vocina maliziosa che le sussurra la risposta.

-Perchè non Arianna? Sarà la loro occasione, no?

-Arianna. Garret, resta al fianco del ferito. Magor, vai anche tu a cercare viveri, ma non andare insieme a loro: cerca altrove, sennò non ne troveremo mai.

-Sì, signora.

Elanor sente qualcosa caderle vicino alle gambe. Si gira. Uno dei duecentocinquanta la sta guardando, prendendo il proprio zaino che gli era scivolato. E' giovane: deve avere più o meno sedici anni. Gli sorride, aiutandolo a tirare su il bagaglio. Mentre il ragazzo si allontana, lei si guarda intorno: non le resta che aspettare.

 

Camminano da sei ore nel buio. Il ferito viene trasportato sul carro, anche se, a detta di Garret, già potrebbe tornare a camminare. Elanor è nervosa. Da tempo sente che qualcosa in arrivo. Durante quel suo viaggio, seppur non molto lungo ancora, ha imparato ad affinare i sensi, il suo istinto. Ha imparato il controllo. Si ricorda di quando, giorni prima, avevano trovato un'oasi: si era fiondata sopra l'acqua fredda senza pensare. Non le era venuta in mente che si sarebbe sentita male. Aveva sentito tutto quello che aveva bevuto tornarle su, bloccandole il respiro. Non c'era altra scelta. Aveva dovuto vomitare tutto. Non era stata l'unica. Anche Richard le aveva fatto compagnia e Garret si era limitato a sentirsi male di stomaco. Era stata l'esperienza più brutta della sua esistenza. Se ne vergognava immensamente. Allora non ci aveva pensato (non ci aveva mai pensato, ma veramente mai), ma si era dimostrata agli occhi di chi la seguiva una persona debole, facilmente preda dei bisogni. Tuttavia, Elanor spera davvero che nei giorni successivi a quell'evento abbia dimostrato al suo seguito che è anche capace di essere una persona calma e autorevole, anche se non esattamente un capo. Ma era un passo avanti. Garret dice sempre che quel viaggio servirà loro per imparare e per temprare il loro corpo. Forse ha ragione. Elanor si ferma un attimo, sentendo qualcuno inciampare. Si gira. La donna soldato si rialza e ricomincia a camminare, come se nulla fosse successo. Forse anche lei dovrebbe essere così: vedere una persona non lamentarsi e ripartire è rassicurante. Ci si sente protetti e ci si tranquillizza. Molto istruttivo. La ragazza guarda Arianna che continua a camminare. Da quando era tornata con un po' d'acqua con Richard, non aveva fatto altro che tenerle il broncio. Anzi, tenere il broncio a tutti. Richard, al contrario, sembra sereno e imperturbabile. Che fosse successo qualcosa? In realtà, Elanor non capisce come mai quel ragazzo si sia fissato con la sua amica. Quando li aveva visti per la prima volta non se lo sarebbe mai aspettato. Certo, sì, Richard fa il cascamorto con tutte (sennò non si sarebbero spiegati i risolini di due ragazze che erano venuti con loro dal messo della truppa), ma con Arianna in particolare. Lei faceva la difficile, cercava di cacciarlo, ma probabilmente l'avrebbe solo attirato a sé. E forse è quello il suo intento. In realtà la mente di Elanor sta passando a un discorso a un altro perchè non riesce a stare ferma. C'è sempre quella sensazione, come se stesse per arrivare qualcosa. Tempesta di sabbia, impossibile, l'hanno affrontata due giorni fa: uno di loro era quasi stato sotterrato. No, è qualcos'altro, qualcosa che ancora non ha visto... Improvvisamente si blocca.

-Arianna?

-Sì?

-Da quanto stiamo camminando?

-Sette ore.

-Fermiamoci un attimo.

-Perchè?

-Fermiamoci, ho detto.

-...Va bene.

-E chiama Garret, Richard e Niniel. Facciamo una piccola esplorazione.

 

Camminano. I soldati si sono fermati tutti e si stanno ristorando (qualcuno dorme anche). Elanor va avanti, con la mano su Excalibur, che tiene al suo fianco. Niniel, subito dopo di lei, si guarda intorno, legandosi i capelli neri che si stavano sciogliendo. Ancora avanti, silenziosi, cauti.

-...Elanor?

-Sì?

-Cosa stiamo facendo?

-Non ne ho idea.

La ragazza continua, ignorando le domande successive di Richard. Garret la raggiunge, fermandola un attimo.

-Non ho tempo, Garret.

-Elanor, ci stanno osservando.

La Regina si ferma di colpo, bloccandosi nella posizione in cui era quando il rosso le aveva sussurrato quella frase. “Ci stanno osservando”. Chi e da dove? La ragazza si guarda intorno. Quindi era questo quello che sentiva? Era questo il motivo per cui non riusciva a stare tranquilla? Abbassa il capo. Cosa deve fare cosa deve fare cosa deve fare?!

-Pensa, Elanor, pensa!

La bionda guarda ancora il paesaggio, osservandolo granello per granello, quando...

-C****. Saliamo tutti su.

Cavolo, stanno in mezzo a varie dune, se li avessero attaccati non avrebbero via di scampo! Elanor sale su, con passi lunghi e veloci, seguita dalla compagnia.

-Elanor, ma che cosa stiamo facen...

Un boato colpisce tutti di sorpresa, mentre Richard fa un salto indietro.

-Ma cosa...?

Un altro boato, mentre Niniel muove velocemente l'arma che porta con se, bloccando qualcosa.

-...Ci stanno...

-Ci stanno attaccando!

-Troppo tardi.

Elanor tira fuori Excalibur, mentre da dietro due dune vengono fuori dieci soldati. Sono strani. Hanno un elmo bianco in testa, con degli strani ghirigori argentati. Il corpo, coperto in parte da piastre di metallo, in parte da stoffa chiara, è seminascosto da un mantello scuro. Sul petto si può intravedere lo stemma di Mordred. La Regina li guarda uno a uno. Due hanno armi da lancio. Sei hanno spade. Uno ha un ascia particolare. L'altro ha un antico arco.

-Garret, quelli con le pistole, Arianna e Niniel, quelli con le spade con me, Richard l'arco!

I cinque si mettono in posizione, mentre i soldati nemici vanno loro addosso. Il primo colpo di Elanor è per bloccarne un altro. Sente i colpi di lame rimbombarle nelle orecchie. Arianna trafigge sul fianco uno vicino a lei. Con la coda dell'occhio può vedere Richard che blocca le frecce del suo avversario con la spada, mentre si avvicina. Uno sta per andargli addosso da dietro. Niniel lo trapassa. Sollievo. Elanor colpisce alla testa con il manico della spada un uomo. Un altro le viene addosso. Colpisce ancora allo stesso modo. Passa oltre. Una freccia le sfiora un orecchio. Sente un gemito riempire l'aria (come le sia arrivato non lo sa, perchè non è stato coperto dal clangore delle armi?). Ecco, ne arriva un altro. Sente un boato e lo vede cadere a terra, il sangue che gli esce dalle labbra e gli scivola sul mento, gli occhi sbarrati dalla sorpresa e dal dolore. Elanor alza lo sguardo, Garret impugna una delle pistole, mentre con il piede mantiene giù il capo di uno dei nemici. Ma ecco che il compagno si ribella e lo afferra alle spalle. La ragazza si ferma un attimo a guardarli, masente un forte dolore prenderle lo stomaco. Un uomo l'ha fatta cadere a terra e la sta per trafiggere. Elanor afferra la spada che le è caduta, chiude gli occhi, aspetta. Nel buio, sente qualcosa caderle in viso, lo sente scendere dalla tempia, arrivare vicino all'occhio, cadere sulla sabbia. Percepisce un peso morto caderle addosso, qualcosa di metallico e freddo caderle vicino alla testa.

-Oh Dio...

L'ha ammazzato. L'ha fatto sul serio. Ma non è stato intenzionale, non voleva davvero, non voleva, lei... Oh Dio! Cos'ha fatto? Ma lui si era lanciato su di lei, lei voleva solo difendersi, non voleva ucciderlo, no! Elanor apre gli occhi. Vede quelli fissi di uno sconosciuto guardarla. Lo scosta da sé, come se all'improvviso scottasse, si alza, lo guarda mentre il samgue ricopre il terreno e la lama del nemico, abbandonata a terra, brilla, riflettendo il cielo. Elanor si guarda le mani, con le dita si tocca la fronte, riguarda i polpastrelli. Sangue. Sente un altro gemito impregnarle le orecchie. Si guarda intorno. Un altro nemico che cade, sotto la lama di Richard, il corpo dell'arciere che rotola, macchiando la sabbia, nella valle fra le dune, fermandosi, il suo braccio che viene lasciato in una posizione innaturale, inerme. La ragazza fa qualche passo indietro. Cosa...? Come...? Sussulta quando sente una mano prenderle la caviglia, abbassa lo sguardo. Vede un elmo e, in fondo a esso, due luccichii lontani. La mano che le aveva afferrato la caviglia, si afferra la spalla sanguinante, ma un'altra ferita gli strazia il corpo. Una sola, allo stomaco. Quando il capo di quel soldato cade sulla sabbia, Elanor si china vicino a lui. Ma non può farlo. Un compagno del morto cerca di fare un affondo, cerca di colpirla. Elanor non fa niente, è immobile.

-L'ho ucciso, l'ho ucciso...

Chiude gli occhi quando si sveglia è troppo tardi. Ma non sente alcun freddo, non sente la lama aprirle il petto. Si sente buttare via.

-Ela... nor... muo... vi... ti...

La ragazza alza le palpebre, vedendo Richard che colpisce il soldato nemico. Li guarda. Affondo, evitato, un dritto, evitato, un colpo, una parata. Quando il militare ferma la spada del ragazzo e con la mano lo butta a terra, Elanor si alza. Non può permetterlo. Che guida sarebbe? E allora chiude gli occhi, si prepara mentre quello se ne va e... l'avversario cade a terra. Dietro di lui appare una bionda che strizza gli occhi, il naso arricciato, le sopracciglia basse, trattiene il respiro.

-Richard... è... morto?

-Sì, Elanor.

Un urlo le fa aprire gli occhi: Garret sta sopra un avversario e lo sta legando. Arianna, intanto, sta facendo lo stesso con un altro, ferito al fianco, ma non in pericolo di vita. Un corpo a terra si alza: è vivo. Ecco che corre, alza la spada e... Richard lo colpisce con un pugnale che aveva nello stivale al petto. Gli prende la spada, raccogliendo anche le altre armi a terra, mormorando qualcosa come un “Potrebbero tornare utili”. Garret, Niniel e Arianna portano i due sopravvissuti, mentre Richard trasporta le spade, l'ascia e le pistole, lasciando l'arco spezzato. Elanor anche si allontana, lanciando un'occhiata indietro, mentre si allontanano da quella valle dove otto corpi vengono coperti dalla sabbia.

 

-Chi erano?

-Credo che fossero solo esploratori. L'accampamento non deve essere molto lontano.

-Quindi ci stiamo quasi?

-Probabilmente stiamo verso la fine del nostro viaggio.

Elanor sorride, mentre ripone Excalibur in un angolo.

-Perchè l'avete presi?

-Per farci dire il posto esatto dove si trova il loro accampamento.

Garret si stiracchia, esaminando le armi che Richard aveva preso.

-Dunque... ti insegno un'altra cosa, Elanor. Sai perchè abbiamo preso queste armi? Perchè non avevamo idea di cosa avrebbbe usato il nemico. Adesso abbiamo visto l'equipaggiamento, diciamo “standard”. Suppongo che fossero di un colore così chiaro a causa del deserto, sennò avrebbero altri colori. O almeno così penso. Dunque, dicevo, le spade sono spade corte e rpive di ogni tipo di ornamento, molto semplici e leggere, nessuna di queste è incantata, ma non è detto che siano tutte così. Queste pistole, sono una tecnologia magica molto avanzata, ne abbiamo anche noi così. Sostanzialmente, sembra che le pistole non sparino niente, ma in realtà c'è in esse la “magia sintetica” di cui ti avevo parlato il primo giorno di allenamento. Il boato proviene, appunto, da questa magia sintetica che viene sparata verso il bersaglio. Attualmente si sta cercando di farle più silenziose, anche se è un bel po' difficile. Per curiosità, ti dico anche che questo tipo di magia utilizzata è S, una tipologia molto poco costosa e ben più rumorosa del solito. Noi abbiamo comunemente la tipologia D, una delle migliori. Alcune delle nostre arrivando fino alla G. In ogni caso, questi erano solo esploratori: probabilmente le hanno prese così tanto rumorose perchè i soldati nell'accampamento vicino lo sentissero e si preparassero. Riguardo l'ascia, è molto particolare: sono affascinato. E' ovviamente un'ascia incantata poiché è troppo leggera per il peso che dovrebbe avere, inoltre si maneggia molto bene. Non riesco a capire con che materiali è stata fatta, ma so per certo che sono molto robusti. Inoltre ci sono incise delle rune: da quello che posso capire, sono tutti incanti contro i veleni e contro l'uscita eccessiva del sangue (un po' come Excalibur in quest'ultima cosa). E' una buonissima arma. Diciamo che sono ben equipaggiati tutto sommato, considerando che erano solo esploratori e non erano dell'esercito “centrale”!

In quel momento entra Alessandro.

-Venite.

I due seguono il ragazzo sotto la tenda che avevano messo per essere più isolati rispetto ai loro soldati. Gli esploratori sopravvissuti sono legati a una sedia.

-Allora... non parlano?

Arianna fa cenno di no con la testa. Elanor si avvicina ai due nemici, guardandoli dritti negli occhi col miglior sguardo assertivo che riesce ad avere.

-Dove. Sta. L'accampamento.

-E pensi che lo dica a te, str****?!

Magor si alza, tirando fuori la spada.

-Come ti permetti di parlarle così?

-Lascia, Magor. Dimmi dov'è l'accampamento e finiamola qui. Parlate.

-No.

Richard afferra a uno di loro il mento, affondando i propri occhi in quelli dell'esploratore.

-Rispondi alla tua Regina.

-E se io rispondessi di no cosa faresti, eh, cavaliere da quattro soldi?

-Tu...

-Richard, allontanati. Riporrò la domanda e stavolta pretendo una risposta.

Elanor si avvicina loro, poggiando le proprie mani ai lati delle sedie, i visi vicini.

-Dov'è?

Quando la Regina si sente sputare in faccia, si allontana. Non le era mai successo. Li guarda con sorpresa e fastidio, cercando inconsciamente di farsi più grande gonfiando il petto d'orgoglio. Garret le dà un fazzoletto e le sussurra qualcosa all'orecchio.

-Dai, faccio io: tu esci.

-Va bene.

Tutti escono, non girandosi dietro. Nuovamente Elanor si ritrova a guardarsi alle spalle, vedendo il ragazzo che mette il proprio viso fra quello dei due esploratori nemici, gli occhi tinti di uno strano rosso profondo e acceso. Di fuoco. Poi, prima di allontanarsi del tutto, sente uno strano rumore, quasi un sussurro, un sibilo, arrivarle all'orecchio. Si ferma. Niniel la guarda.

-Che c'è?

-Mi è sembrato di sentire un sibilo.

-Ah, no, è Garret che usa il serpentese.

-Ah, è Garret che usa il serpent... cosa?!

Ma Niniel è già lontana. Cosa intendeva dire?

-Aspetta: non ci credo davvero che Garret sa il serpentese! E' una balla, ne sono certa, aspetta!

Non sa quanto in realtà quella frase nascondesse bene la verità e quanto poso fosse scherzosa. Gli occhi rossi non sono un caso. Sono fiamme, le stesse fiamme in cui bruciano coloro che hanno peccato e non si sono pentiti. O almeno è questo che si racconta ad Avalon. La persuasione è un'arte. Chi dice utile, chi dice diabolica, la realtà è che non ha importanza chi, come e dove la si usa, l'importante è il perchè.

-Niniel, ti prego.

-Hai visto gli occhi rossi, vero?

-Sì, che cosa sono?

-Garret non vorrebbe che io te lo dicessi. Posso solo dire che quegli occhi vengono di quel colore quando non pensa a cose buone.

-Che intendi scusa?

-Meglio non sapere da cosa, secondo alcuni, deriva il suo potere di persuasione.

Elanor si ferma. Dallo sguardo di Niniel capisce che non le dirà più niente. Non avrà neanche il coraggio di chiederlo a Garret. Ma... è troppo curiosa. Probabilmente è uno di quei segreti che non può ancora sapere: quando si fideranno totalmente di lei? Sospira. Ancora un po', ancora un po'. Si guarda le mani: cosa, cosa dovrebbe fare? Osserva il cielo. Non si dovrebbe preoccupare così tanto. Forza, Elanor, non pensare oggi, ricomincia domani.

 

Piccione viaggiatore dell'autrice:

Innanzitutto grazie per aver letto ^^ se è simile ad altre storie già messe, mi dispiace tanto, non lo sapevo (è una storia che può venire in mente a tanti).

Se sono riuscita a finire questo capitolo è un miracolo. Guardate che è bello lungo, sono sei pagine su OpenOffice! Oltretutto nello scorso capitolo avevo dato uno spoiler, ma non so veramente di cosa stessi parlando! Non mi ricordo proprio! Lo sapete tutti che sono un'autrice tonta u_u

Vabbè, per farmi perdonare, vi do spoiler sui prossimi due capitoli (i primi tre del prossimo capitolo):

  1. Vedremo finalmente per la prima volta Arianna e Alessandro con una visione!
  2. Vedremo nuovamente un duello, anzi, vedremo una vera e propria battaglia perchè parteciperà tutto l'esercito.
  3. Ci sarà anche un'aggressione ai sopravvissuti della battaglia sopra citata (che emozione =D)
  4. Vedremo Elanor e Garret che si occupano di creare una strategia militare.
  5. Ci sarà una scena Richard/Arianna un po' comica.
  6. Si scoprirà una cosa particolare su Mordred che stupirà molto Garret e compagnia bella.
  7. Garret dovrà guarire un personaggio molto importante nella storia che si è ferito in battaglia...

Kiss

   
 
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