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Autore: JosephineGreen    30/04/2012    3 recensioni
Il seguito di Veronica Mars come lo vedo io.
Genere: Commedia, Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Quando Veronica rientrò nella stanza era notte inoltrata, e Marta stava dormendo beatamente nel suo letto. Si sedette senza levarsi nemmeno la giacca e rimase al buio a pensare.
Quattro omicidi. Uno nel 1984, uno nel ’96, uno nel 2002 e uno soltanto poche ore prima. Tutti e quattro non svelati. Tutti e quattro compiuti secondo le stesse modalità: un pugnale conficcato nel cuore, l’iniziale del nome della vittima incisa sul lato destro della caviglia sinistra e un pezzetto di carta infilato in bocca, le quali parole non risultavano più leggibili a causa della saliva.
Quattro donne, che tra loro non potevano avere nessuna connessione: due ragazze intorno ai vent’anni, una intorno ai quaranta e un’anziana di settanta cinque anni.
Perchè tutte queste connessioni?
Perchè a distanza di così tanto tempo l’una dall?altra?
Ma soprattutto, chi?
Il telefono vibrò. Era un messaggio.
“Smettila di ficcarti nei guai, fai preoccupare le tue compagne di stanza.”
Era da parte di Logan, e Veronica si voltò a guardare con odio Marta, che, ignara di tutto, sonnechiava beata sotto le coperte. Ma in fondo la capiva, se ne era andata via di corsa, liquidando lei e Piz senza spegazioni... Già, Piz. Un altro problema a cui non sapeva dare una soluzione.
Era tardi ed era stanca, così, mettendosi in pigiama decise di rimandare le riflessioni alla mattina dopo, o al mese dopo, a mai, magari.
 
-Stanno bussando alla porta.- sussurrò la voce sonnolenta di Marta.
Veronica sorrise.
-E io dovrei aprire?-
Marta si alzò a sedere togliendosi i capelli dagli occhi.
-Sei dotata di una grande deduzione detective Mars, adesso ti dispiacerebbe svolgere il tuo compito? Non ne posso di più di questo toc-toc!-
-Ah, e il mio compito sarebbe aprire la porta ogni volta che qualcuno bussa?-
-No, il tuo compito è seguire la legge della giungla: chi è in piedi e più vicina alla porta, se qualcuno bussa, la apre, e tu sei entrambe le cose, quindi sbrigati, o dovrò amputarmi le orecchie!- esclamò risdraiandosi e premendo il cuscino contro la sua testa.
La ragazza sorrise ed andò ad aprire la porta, trovandosi davanti a Wallace.
-Stavo quasi per rinunciare!- esclamò il ragazzo entrando nella stanza.
-Sei stato carino a non farlo. E’ successo qualcosa?-
-Ciao anche a te Veronica, sono molto contento anche io di vederti!-
Si sorrisero.
-Non sono mai stata brava con i convenevoli.-
Il ragazzo si voltò verso Marta, che giaceva in un fagotto di coperte nel letto.
-Lei deve essere Marta.-
-Come fai a saperlo?-
-Poco fa ho incontrato Mc, le ho chiesto se sapeva dov’eri e lei ha detto che probabilmente eri con una certa Marta, o come l’ha definita lei ‘una arrogante 0-9er che si finge Cenerentola’. Credo che non andate molto d’accordo!-
Marta si alzò sbuffando.
-Beh, lei semplicemente mi odia! Comunque è un piacere conoscerti Wallace. Veronica, vado a farmi una doccia, e poi credo che noi due dobbiamo fare due chiacchere.-
-Adesso non posso, devo andare in biblioteca, ho il turno questa mattina!-
-Ma è sabato! Allora posso rubarti per pranzo?-
-Già prenotata.- disse sorridendo Wallace.
-Cielo, che donna impegnata! Ti chiamo verso sera.-
-Perfetto! Andiamo Wallace.-
I due uscirono dalla stanza e si avviarono verso la biblioteca.
-Quella sottospecie di sceriffo ti ha dato i dati necessari per lavorare al caso?-
-Ben poco, ma del resto anche loro stanno ancora brancolando nel buio. Soltanto non capisco perchè si siano lasciati alle spalle dei delitti irrisolti senza porvi grande attenzione!-
-Forse perchè sono dei completi idioti?-
-Beh, posso dire di essere totalmente d’accordo con te!-
-Di nuovo alla caccia di qualche criminale, Mars?- chiese una voce a lei nota alle loro spalle.
-Oh, ma guarda, ne ho appena trovato uno!-
Dick sorrise forzatamente.
-Posso esserti d’aiuto?- chiese Veronica notando il fatto che Dick non accennava ad andasene.
-Beh, veramente si. Marta è in casa?-
-Se vogliamo considerare venti metri quadri una casa, si, è in casa!-
-Ok, e, Veronica, cerca di fare meno casini, quella povera ragazza è venuta da noi ieri sera a cercare aiuto perchè non sapeva dove tu fossi: era sconvolta!-
Veronica, che aveva ricominciato la sua marcia, si bloccò.
-Non le ho detto io di andare da Logan!-
-Oh, lo so... Perfida non trovi? La adoro!- esclamò il ragazzo sorridendo, per poi riprendere la sua marcia, cosa che fecero anche i due amici.
-E dai, non è poi così terribile!-
-Poteva andare da chiunque, perchè da Logan?-
-Beh, sono amici no? Da chi altro poteva andare?-
-Da Mc!-
-Ma se la odia!-
-Non la vinco questa conversazione vero?-
-Temo di no.-
Il ragazzo si fermò al limitare della libreria.
-Beh, ti lascio lavorare. Ci vediamo in mensa a mezzogiorno preciso, e voglio un resoconto completo di quello che ti ha detto Van Lowe e della telefonata con tuo padre!-
-Agli ordini capo!-
Veronica posò i libri sulla scrivania e si sedette, cominciando a tirare fuori i fascicoli che lo sceriffo le aveva dato la sera prima: doveva mettersi al lavoro al più presto.
-Che stai facendo?-
Come non detto. Alzò gli occhi seccata, trovandosi davanti al ragazzo mingherlino che era passato qualche giorno prima.
-Progetto una stazione di servizio.-
-Ah, che cosa carina.-
La ragazza lo guardò sconcertata.
-Non crederai davvero che io sia seria?! Ragazzo, lascia che ti dica una cosa, fatti furbo, perchè l’ingenuità, ai tempi che corrono, è il peggior difetto che una persona possa avere. Adesso, dimmi cosa ti serve.-
Il ragazzo era evidentemente a disagio, e rimase in silenzio per qualche secondo.
Ok Veronica, stavolta ha esagerato’.
-Hey, scusa ma è una giornataccia. In cosa posso esserti utile?-
-Mi chiamo Peter.-
Veronica lo guardò con gli occhi spalancati. Dio, il mondo era davvero pieno di gente strana.
-Fantastico... Davvero, bel nome, ma hai bisogno di qualcos’altro oltre che elencarmi tutti i dati della tua carta d’identità?-
-Oh, beh, si,- cominciò il ragazzo rovistando nella sacca,-ecco, ho riportato il libro!- esclamò allungando ‘Sogno di una notte di mezz’estate’ verso di lei.
La ragazzo lo osservò stupita.
-Vuoi davvero dirmi di averlo letto in, quanto, due giorni?-
-Oh, non io, mia madre!-
-Adorabile. Per lo meno sei puntuale.- sussurrò afferrando il libro per segnare il codice sul computer.
-Ti serve altro?-
-‘Dubliners’ di Joyce.-
-Arriva in un batter d’occhio!- esclamò pimpante la ragazza, avviandosi verso gli scaffali. Cominciò a rovistare nel reparto della letteratura europea, senza successo.
-Ma dove diavolo sei finito?-
-Sempre in cerca di nuove avventure, eh Veronica?-
La ragazza si voltò di scatto, trovandosi davanti all’ultima persona che avrebbe voluto vedere e un pensiero le attraversò la mente: odiava immensamente il sorrisetto spavaldo alla Echolls. 
  
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