Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Severa Crouch    01/05/2012    6 recensioni
Questo è il primo spin-off tratto da “L'orizzonte degli eventi”. Alice prima di lasciare Hogwarts vuole conoscere Harry. Decide di condividere con lui i ricordi più belli degli anni ad Hogwarts vissuti con Lily, i Malandrini e Severus, in modo che Harry possa conoscere meglio i suoi genitori.
Anticipazione del capitolo 1: “In preda ad una sorta di eccitazione, Harry iniziò a percorrere nel senso della lunghezza il tavolo dei Grifondoro, alla ricerca di qualcuno di sua conoscenza. Li vide: il suo cuore ebbe un sussulto. I Malandrini al completo. Era il regalo più bello che gli avessero mai fatto: James, Sirius, Remus, Peter erano lì, d'avanti a lui. Ridevano, si tiravano gomitate, scherzavano come lui, Ron, Neville, Seamus e Dean avevano fatto per anni. Non c'erano i gemelli Weasley ad intrattenere il tavolo ma Sirius e James non erano da meno. Di fronte a loro, con il tipico ciglio di disapprovazione che era fin troppo abituato a scorgere in Hermione e una chioma fulva degna dei capelli della sua amata Ginny Weasley, stava Lily, impegnata a tenere a bada quella ciurma di ragazzi fin troppo contenti di essersi rivisti dopo la pausa estiva.”
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'L'orizzonte degli eventi'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Epilogo

 

Era passato molto tempo da quando Harry aveva spedito indietro i ricordi della Professoressa Leroux e molte cose erano cambiate dal giorno successivo alla caduta di Lord Voldemort.

Ginny era impegnata con le Holihead Harpies. Il campionato di Quidditch era molto più impegnativo degli allenamenti e delle partite ad Hogwarts. Harry, dal canto suo, era stato appena nominato Auror e il lavoro di ufficio sembrava farlo fremere. Gli mancava terribilmente la vita ad Hogwarts, gli mancavano i suoi amici, persino le frecciatine con Draco Malfoy gli mancavano.

Ron adesso lavorava al negozio con George, mentre Hermione era tornata ad Hogwarts “per non lasciare incompleta la formazione magica”. Harry era solo, come ai tempi in cui passava le estati a Privet Drive, solo che adesso non c'erano più i Dursley a rendergli sgradevole ogni giornata.

Adesso, per fortuna, aveva una famiglia. Lui e Ginny erano stati accolti dai Weasley e le serate alla Tana erano l'unica cosa che attenuava quel senso di solitudine che sembrava perseguitarlo da quando era nato.

Una di quelle mattine di lavoro morto al Ministero della Magia, Harry decise di prendere carta e penna e scrivere alla professoressa Leroux. Forse lei era l'unica persona che avrebbe potuto chiarire uno dei suoi ultimi dubbi. Prima di allora, ci avevano provato Remus Lupin e Sirius Black, ma Harry pensava che loro non fossero abbastanza imparziali.

Spedì un gufo del Ministero diretto a Spinner's End, con la speranza che non lo intercettasse Piton. Harry era sicuro che se Piton avesse letto quella lettera, si sarebbe materializzato all'istante al Ministero della Magia, insultandolo e dandogli dell'odioso ficcanaso, come aveva sempre fatto tutte le volte che Harry aveva cercato di capire qualcosa di più sul suo passato.

Dopo qualche giorno, arrivò la risposta di Alice. Harry fu molto sfortunato, perché quella missiva non poteva arrivare in un momento peggiore per il dipartimento Auror del Ministero. Infatti, durante una perquisizione erano saltati fuori numerosi oggetti oscuri, appartenenti a vecchi seguaci di Lord Voldemort.

I suoi colleghi erano in subbuglio e il Wizengamot premeva sul dipartimento Auror perché procedessero con le indagini per assicurare alla giustizia gli ultimi Mangiamorte.

La guerra aveva lasciato nei maghi il desiderio di voltare pagina, di fare pulizia, cancellando ogni traccia dell'Oscurità in cui erano sprofondati.

Harry dovette attendere due settimane prima di poter aprire la lettera di Alice.

Arrivò il giorno in cui in ufficio non succedeva niente. Harry disse chiaramente ai suoi colleghi che non voleva essere disturbato per nessun motivo. Seduto sulla poltrona dietro la scrivania, si decise ad aprire quella lettera con un misto di curiosità ed impazienza.

 

Caro Harry,

Per fortuna Severus non ha visto la lettera, altrimenti avresti passato un brutto quarto d'ora al Ministero. Mi chiedi molto, è un ricordo triste per me. So che ti è molto utile per fare pace con la figura di tuo padre. È l'unico motivo per cui te lo affido: non posso fare a meno di sentirmi ancora in debito con James, nonostante tutto.

Un abbraccio,

Alice

 

Harry sorrise. La boccetta con il liquido argenteo del ricordo era stata mimetizzata molto bene con la pergamena. Aprì l'armadio del suo ufficio, dove teneva un pensatoio, simile a quello di Silente. Doveva concordare con il vecchio Preside: era uno strumento decisamente utile per rivedere i dettagli del passato e decifrare meglio gli eventi.

Versò il contenuto della fiala, agitò la bacchetta e si preparò per essere trasportato di nuovo nel passato dei suoi genitori.

 

Maggio 1976

 

Harry si guardava intorno. Era bello sentirsi di nuovo ad Hogwarts, assaporare il clima estivo e percorrere di nuovo i prati di quella che considerava ancora la sua vera casa.

Gli studenti erano impegnati con il ripasso per gli esami: dovevano essere gli ultimi giorni di lezione. Harry si guardò intorno e vide seduti sul prato Alice e Severus.

Alice stava aiutando Severus a ripetere alcune cose, ed Harry scommetteva che si trattasse di Pozioni.

“Allora Severus, quali sono i composti del Distillato della Pace?”, chiese Alice che aveva in mano una serie di schede per il ripasso.

“L'ingrediente principale è l'essenza di elleboro. Versata in un infuso di tiglio, si lascia bollire per venti minuti. Dopo si aggiungono fiori di gelsomino raccolti all'alba durante il plenilunio e si gira tre volte in senso orario e una in senso antiorario”, rispose Severus, sicuro di sé.

Harry sorrise e pensò che l'ansia degli esami era l'unica cosa che non gli mancava di Hogwarts.

“Perfetto, Severus. Adesso tocca a te farmi le domande”, esclamò Alice soddisfatta.
Severus sbuffò: “Alice sei quasi ad un livello da G.U.F.O, i tuoi esami del primo anno saranno una passeggiata. Fammi tu qualche altra domanda”.

“Bene, bene, bene. Guarda chi abbiamo qui: due Serpi al sole”

Harry riconobbe subito il tono della voce di Sirius Black. Si girò immediatamente per rivedere il suo padrino, che aveva la solita aria strafottente che lo caratterizzava.

Insieme ad Harry, anche Alice e Severus alzarono lo sguardo verso quella voce. Istintivamente misero mano alla bacchetta e Sirius scoppiò in una risata.

“Come siamo permalosi!”, esclamò ridendo.

“Vattene, Black”, disse Alice seccata, perché ogni volta che Sirius Black si manifestava succedevano sempre dei guai e la sera in Sala Comune era lei a dover sentire Severus.
Alice vedeva come tutte quelle piccole vessazioni stavano riempiendo di collera il suo amico, come lo avvicinassero sempre più di frequente a Regulus Black, e a gente come i suoi compagni di dormitorio aspiranti Mangiamorte.

“Leroux, gentile come sempre! Sono venuto qui per il mio amico Mocciosus”, disse ghignando e accovacciandosi accanto a Severus, di modo che la sua bocca arrivava all'altezza dell'orecchio di un Piton tanto sorpreso quanto diffidente.

“Vedi, Mocciosus, so che tu spii la notte il mio amico Remus, e ti chiedi dove andiamo certe sere. Voglio darti la tua grande occasione: vediamoci stanotte, dopo il coprifuoco, al Platano Picchiatore. Troverai la risposta alle tue domande”, detto ciò, Sirius si alzò e sghignazzando come era arrivato, se ne andò.

Alice posò le schede e, con un atteggiamento che ad Harry ricordò molto Hermione, disse: “No, Severus, non farlo. È una trappola. Sta architettando qualcosa. Non mi piace il modo in cui sorrideva”.

Severus guardò Alice e le disse: “So benissimo che è una trappola, ma se non vado penseranno che sono un codardo. Me la caverò, non preoccuparti, sono più bravo di loro”.

Severus si sentiva molto sicuro di sé e ad Harry ricordò molto se stesso quando accettava quelle stupide provocazioni di Draco Malfoy.

Aveva sempre associato i Malandrini a Fred e George, forse perché erano stati loro a dargli la Mappa, in realtà l'atteggiamento di Sirius ricordava molto più quello di Draco.

La scena sfumò e si trovò nella Sala Comune di Serpeverde. Era notte, gli studenti erano a dormire, eccetto Alice e Severus che avevano ancora indosso le loro divise.

Alice esordì: “Ripensaci, Severus, non sei costretto ad andare, non dare soddisfazione a Sirius Black: ha organizzato qualcosa! Magari lì trovi Gazza pronto a punirti!”

Harry ripensò al duello di mezzanotte a cui era stato sfidato proprio da Draco Malfoy, nella Sala dei Trofei. Ricordava che Hermione aveva tentato di dissuaderlo dal partecipare e che come avevano previsto sia Hermione, che Alice, lui, Ron, Neville ed Hermione avevano trovato Gazza e Mrs Purr.

Harry, però, poteva contare sul suo Mantello dell'Invisibilità, mentre il professor Piton non aveva nulla di simile.

Alice vedendo che il suo amico non voleva cedere gli disse: “Se proprio vuoi andare, vengo con te”

Severus non era un ingenuo, sapeva che là fuori sarebbe stato troppo pericoloso per una del primo anno.
“Non se ne parla, tu sei troppo piccola. Aspettami qui, quando torno ti racconto tutto. Vedrai che ci faremo delle risate”, le disse fingendo un sorriso che voleva essere rassicurante, ma che finì per confermare ad Alice che anche lui era preoccupato.

Alice fu costretta a cedere, ma non si arrese. Lasciò uscire Severus dalla Sala Comune, andò a prendere il suo mantello e lo seguì.

Harry seguì Alice con il cuore gonfio d'ansia, perché sapeva quello che sarebbe successo di lì a poco.

Attraversarono in silenzio i sotterranei, Alice era quasi alla porta di quercia quando andò letteralmente a sbattere contro qualcuno. Le prese uno spavento, pensando fosse Gazza, invece era James Potter.

“Merlino, Leroux, vuoi farmi prendere un infarto?”, esclamò James, che non aveva visto arrivare la Serpeverde, poi disse, con il solito tono che i grandi hanno nei confronti dei più piccoli: “Cosa ci fai qua? Torna nella tua Sala Comune!”.

“Non ci penso nemmeno! State architettando qualcosa contro Severus! Se non me lo dici vado a chiamare Gazza!”, disse Alice, a questo punto minacciare di rovinare tutto e promettere una punizione era il modo migliore per salvare Severus.

James ebbe una reazione inattesa, si vedeva che non sapeva di cosa stesse parlando Alice, la guardò sgranando i suoi occhi castani, si scompigliò i capelli e disse: “Che dici, Leroux? A differenza di te, Mocciosus non è sempre nei miei pensieri. Torna nel dormitorio e dì pure al tuo amico di star tranquillo che non tramiamo niente!”

In quel momento, Alice si accorse che James non sapeva niente, o forse voleva solo sapere se avesse accettato la sfida. “Molto spiritoso, Potter: Severus non è in dormitorio. È andato al Platano Picchiatore, dove tu e il tuo amico Black gli avete detto di farsi trovare!”

James impallidì, afferrò Alice per le braccia, la scosse come se il segno di qualche bugia potesse fuoriuscire da lei e le disse: “Io non so niente di questa storia. Sirius ha detto questo? È un pazzo! Lo farà ammazzare!”

Il viso di Alice si colorò di terrore. Sarebbe scoppiata a piangere se avesse potuto, ma non c'era tempo e non poteva fare rumore. James guardò quella bambina disperata ed impaurita e le disse: “Tu resta qui, se vedi delle scintille rosse in cielo, corri a svegliare Madama Chips!”

James corse, mentre Alice per i successivi quindici minuti non levò per un attimo gli occhi dal vetro, pregando di non vedere le scintille rosse nel cielo.

Invece, James Potter lanciò le scintille rosse, ed erano brillanti e nette, ed Alice non ebbe dubbi: corse a chiamare Madama Chips.

L'infermiera, come sentì il racconto di Alice, si allarmò. Alice sembrava non capire come potesse conoscere la gravità della situazione, però fu grata per il fatto che non perdesse tempo a farle stupide domande a cui lei non sapeva rispondere. Cosa c'era di tanto pericoloso al Platano Picchiatore? Perché James Potter e Madama Chips avevano fatto la stessa espressione?

Andarono incontro a James Potter. Harry vide suo padre macchiato di sangue, esausto e spaventatissimo, con Severus semi svenuto, ferito e in stato di shock. In quel momento Harry rivide se stesso mentre salvava Draco Malfoy dall'Ardemonio. Capiva quello che aveva provato: saranno stati nemici, però non poteva lasciarlo morire in questo modo.

Per la prima volta, sentì un vero legame con suo padre, più forte del talento per il Quidditch e la passione per i capelli rossi. Harry vide se stesso nell'espressione di James e capì che la forza e la determinazione le aveva ereditate da lui.

Arrivarono anche la Professoressa McGranitt e il Professor Lumacorno, Silente era furioso con Sirius Black: come poteva essergli saltato in testa di fare uno scherzo simile?

Sirius provò a giustificarsi, dicendo che era convinto che non sarebbe successo niente, invece Severus era stato più veloce di lui, si era infilato nel sottopassaggio ed era andato avanti lasciandolo indietro e Sirius non aveva fatto in tempo ad avvisarlo, perché ormai il Serpeverde non gli dava più retta.

La curiosità di Piton e la sicurezza di Sirius sarebbero state una combinazione letale, se non fosse intervenuto James.

Severus fu sistemato su un letto dell'infermeria e Madama Chips gli somministrò alcuni dei suoi intrugli curativi, mentre il professor Lumacorno diede una pozione Calmante ad Alice che era sconvolta dalla vista del suo amico.

La mattina dopo Alice tornò a fare visita a Severus, trovò anche un bigliettino di Lily che diceva: “Sono passata ma dormivi ancora. Guarisci presto. Con affetto, Lily”

Alice sorrise nel vedere il biglietto con la grafia di Lily e vi posò accanto i compiti per Severus che si era fatta dare da Avery. Pensava, che con i G.U.F.O che iniziavano la settimana prossima, l'ultima cosa che volesse fare Severus una volta sveglio era perdere altro tempo con lo studio. Aggiunse anche una scatola di cioccorane, che lui adorava, e si sedette sulla sedia accanto al letto. Madama Chips le aveva dato cinque minuti, non uno di più, non uno di meno.

Le ferite di Severus si stavano rimarginando ed Alice si sentiva in colpa per non essere stata in grado di dissuaderlo dal farsi dare in pasto a chissà cosa.

Sentì una mano posarsi sulla sua spalla.

“Come sta?”, chiese James Potter.

“Madama Chips sostiene che dovrebbe svegliarsi in serata, che le veglie di studio gli hanno rallentato i riflessi”, disse Alice meccanicamente, poi si voltò e gli occhi di James Potter l'accolsero per la prima volta con un sorriso. Alice sapeva che sarebbero tornati a litigare, perché loro due non si erano mai sopportati. Alice lo guardò con gli occhi umidi di lacrime, perché sapeva che le sarebbe stato ritorto contro quello che stava per dire: “James, grazie”.

“Sbaglio, o è la prima volta che usi il mio nome, Leroux?”, disse James, che aveva capito tutto e voleva solo sdrammatizzare.

Ad Harry, James ricordò molto il suo amico Ron. Sorrise. Anche Alice sorrise.

Questo momento di accordo tra James Potter ed Alice Leroux fu interrotto da Madama Chips, che cacciò entrambi dalla sua infermeria.

In cortile, Alice incontrò Lily, di ritorno dalla biblioteca. Lily chiese ad Alice come stesse Severus e cosa fosse successo l'altra notte. Alice raccontò a Lily tutto l'accaduto ed anche lei, come James e Madama Chips, inorridì quando le disse che Sirius aveva dato appuntamento a Severus al Platano Picchiatore.

All'ennesima reazione uguale, stufa di essere tenuta all'oscuro di tutto, Alice sbottò: “Allora, volete dirmi cosa c'è di terribile sotto il Platano Picchiatore? Devo andarci io? O lo devo chiedere a Severus?”.

Lily esitò, sospirò pensando che, una volta sveglio, Severus avrebbe detto a tutti, o almeno ad Alice, cosa ci fosse sotto il Platano Picchiatore, così prese Alice da parte e le raccontò il problema di Remus.

Finalmente Alice provò il terrore che aveva pervaso tutti i suoi interlocutori. Scoprì che Madama Chips aveva accompagnato Remus alla Stamberga Strillante finché James, Sirius e Peter non erano diventati Animagi, e che da allora erano loro a prendersi cura di Remus durante le fasi di luna piena.

Alice alzò lo sguardo, commossa per questa forma di amicizia così forte e pensava che anche lei avrebbe fatto lo stesso per Lily, o per Severus.
I buoni sentimenti andarono in frantumi non appena vide nel giardino Sirius ridere allegramente con James e Peter.
Alice sentì una fiamma di odio attraversarle il corpo e senza pensare molto mise mano alla sua bacchetta.

Harry trovò la scena molto buffa: una bambina del primo anno, furiosa, che correva attraverso il parco con la bacchetta puntata gridando “SIRIUS BLAAAACK!! LA PAGHERAI!!”. Alice non faceva nessuna paura, persino gli incantesimi che provava a lanciare non erano spaventosi.

Aguamenti!”, gridò Alice ed Harry sorrise, si disse che forse per questo motivo la professoressa Leroux era così restia a dargli il ricordo.

Sirius Black scoppiò nella stessa risata di Harry, alzò un sopracciglio e disse: “Leroux, vuoi farmi un bagno? Non essere ridicola!”

Alice però non ascoltava ed era veramente arrabbiata: “Stupeficium! Stupeficium! Stupeficium!”, urlava, lanciando schiantesimi contro Sirius.

Con un'espressione annoiata, Sirius li parava tutti “Che noia, Protego!”. La sua reazione non faceva altro che arrabbiare Alice.

“Devi pagare per quello che hai fatto a Severus! Stupeficio! Expelliarmus!” gridava Alice. Sirius decise di approfittarne per un po' di spettacolo: “Che noia, Leroux! È tutto quello che sai fare? Levicorpus!

Alice iniziò a galleggiare in aria, vedeva i suoi compagni di scuola che ridevano di lei e la sua bacchetta per terra, le era scivolata mentre Sirius la sollevava. Urlava: “Black! Mettimi giù, la pagherai cara! Ti odio, Black!”

Sirius rideva a crepapelle, rivolto al pubblico disse: “Chi vuole vedere la Leroux a testa in giù? Vediamo di che colore porta le mutandine?”

Ci furono applausi e sghignazzi, mentre Alice continuava a dimenarsi in aria, urlando contro Sirius e maledicendolo.

James vide lo sguardo contrariato di Lily, che stava accorrendo in aiuto della sua amica, le sorrise, anche se lei lo guardò male. James mise una mano sulla spalla di Sirius e molto seriamente gli disse: “Mettila giù, è solo una bambina”

Sirius lo guardò come se fosse impazzito, poi vide Lily con le mani sui fianchi, alzò gli occhi al cielo sbuffando: “Leroux, per questa volta ti è andata bene. Impara la lezione: mai metterti contro i più grandi”.

Alice ritornò a terra, le tremavano le gambe e stare in equilibrio le sembrava un'impresa difficile. James la sorresse, le passò la bacchetta e le disse: “Torna in Sala Comune”. Alice notò che James non la guardava mentre parlava, che stava guardando Lily, che per la prima volta gli sorrise ed Alice non poté fare a meno di pensare che quella scena non sarebbe piaciuta per niente a Severus.

Harry riconobbe suo padre: non era l'uomo che gli aveva descritto Piton, tanto meno era il simpaticone di cui parlava Sirius: era un ragazzo normale, esattamente come lui.
Non poté fare a meno di domandarsi se lui sarebbe mai stato così gentile con quella che poteva essere Pansy Parkinson. Pensò anche che non conosceva affatto Pansy, anche se avevano speso sei anni nella stessa scuola e adesso lavoravano entrambi per il Ministero. Forse Pansy era simpatica come la professoressa Leroux, forse Draco Malfoy non era male come Piton. Forse era il caso di lasciare Hogwarts, di lasciare le divisioni delle Case e di iniziare a conoscere le persone per quello che erano veramente.

Harry tornò nel suo ufficio al Ministero, contento, perché ancora una volta i suoi genitori gli avevano indicato la strada da seguire.



N.d.A: Questo è un episodio che ho sempre desiderato scrivere. Mi ero mangiata le mani perché  Wikipedia (maledetta) me lo dava nel 1974, prima dell'arrivo di Alice ad Hogwarts, mentre HarryPotter Lexicon e ulteriori indagini mi hanno confermato che è nel 1976. Dopo un iniziale crollo delle certezze mi sono sfregata le mani perché si apriva l'occasione di poter scrivere di questo episodio e, visto che non voglio modificare la storia, ve lo regalo come epilogo! ^^
È stata dura scrivere così bene di James Potter, spero che le amanti dei Malandrini apprezzeranno  lo sforzo. :-) 
Severa_Sha

   
 
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Severa Crouch