Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: sonyx1992    01/05/2012    1 recensioni
Finalmente, dopo tanto tempo dalla sua prima stesura, ho deciso di riscrivere la mia prima e vera FanFiction (BLU ANGELO); la trama in sè non cambierà molto, semplicemente vorrei cercare di renderla più "formosa" e più "da libro" per così dire.
La stesura, purtroppo, avverrà molto lentamente, ma non per questo non dovrete seguirmi! ;) Quella già pubblicata ho deciso di lasciarla, quindi se vorrete potrete comunque leggerla mentre aspetterete questa revisione.
Quindi, buona lettura! :)
TRATTO DALLA PREFAZIONE:
"Sono sola. I gabbiani cantano e sembrano voci stridule di angeli.
Il mare è calmo e si lascia accarezzare, imperturbabile, dalla brezza leggera.
Piccole stelle sbucano in lontananza, nel cielo, come i tanti piccoli pensieri che ora nascono dentro di me.
Penso a te ed il sole si nasconde dietro l'orizzonte, arrossendo mentre se ne va.
I ricordi mi attraversano insieme alla brezza leggera e chiudo gli occhi per vederli meglio.
La nostra canzone è muta, il tuo abbraccio invisibile, ma ci sei, ti sento, il tuo respiro è inconfondibile, il tuo profumo indimenticabile; ed un battito d'ali improvviso mi costringe ad aprire gli occhi.
Non sono le ali dei gabbiani."
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

01- LA META' PERFETTA DI UNA MELA

 

"L’anima gemella esiste,

tuttavia trovarla è raro come

un nubifragio nel deserto."

 

 

Certe volte non ti capisco. Davvero, sono seria. Fingi di stare bene, sorridi alla gente come se non fosse successo niente, vai avanti, continui, e poi piangi in silenzio, quando nessuno ti vede, quando non ti possono sentire.”

Perché ti sembra tanto strano? Molta gente fa così. Molti decidono di soffrire in silenzio, di piangere di nascosto e di asciugarsi le lacrime quando sono in pubblico. Il mio comportamento non è così strano come sembra.”

Ma perché? Perché si decide di soffrire in silenzio? Sarebbe più facile condividere il dolore con gli altri, non credi?”

No, affatto. Hai mai visto qualcuno piangere in mezzo alla gente? Loro vedrebbero il tuo dolore ma solo superficialmente; non lo capirebbero affatto. Una persona che piange non è normale, fa quasi paura, la gente la evita come la peste: meglio non starle troppo vicino, rischia di contagiarti.”

Ma anche loro soffrono, l'hai detto tu. Se tutti condividessero il proprio dolore con naturalezza non sarebbe poi così difficile creare un legame con gli altri e capirsi l'un l'altro fino in fondo. Perché la gente è così muta?”

Non è così facile parlare di queste cose; molti non conoscono le parole, altri non le capiscono. Dovrebbero inventare un traduttore di sentimenti ma sarebbe la fine del mondo! Immagina: le maschere che portiamo ogni giorno, che nascondono chi siamo, verrebbero frantumate con un soffio, trascinate via, lasciandoci, in questo modo, scoperti. È una cosa davvero terrorizzante, la gente non è abituata a guardare senza maschera, rischia che la pioggia le bagni il volto.”

Non sono d'accordo; piuttosto rischiano solo di essere accecati dal sole.”

 

Rachel chiuse il diario e appoggiò la penna sulla scrivania.

Stiracchiandosi si alzò dalla sedia ed uscì dalla sua stanza, nascondendo uno sbadiglio stanco dietro il palmo di una mano.

Era da qualche mese, ormai, che scriveva tutto quello che le passava per la mente su quel quadernetto.

Le piaceva, era una valvola di sfogo alla sua vita, una pausa da tutto e da tutti per parlare con se stessa e liberare i propri sentimenti.

Entrò nella cucina che era avvolta dal buio e raggiunse il frigorifero senza accendere la luce; ormai conosceva quella casa alla perfezione e, ultimamente, era abituata a stare sveglia fino a tardi e, se non voleva sentire le lamentele di sua madre, era meglio agire nell'ombra.

Vicino al frigorifero c'era il cesto della frutta: Rachel tastò in cerca della sua preferita; eccola, finalmente! Rotonda, liscia e dura, e poco più grande di una pallina da tennis.

Rachel prese anche un coltello per poi tornare in camera con il suo bottino.

Spostò dalla scrivania il quaderno dalla copertina colorata e vi appoggiò sopra la mela rossa, per poi alzare il coltello come se fosse l'ascia di un boia.

Il tuo ultimo desiderio?”

Zac! Decapitata.

Le due metà della mela caddero sul ripiano in legno, muovendosi leggermente.

Rachel restò a guardarle per un po', indifferente per la loro tragica fine: il boia non piange sui corpi delle sue vittime.

Poi, gli occhi scuri della ragazza caddero sul diario, rimasto in un angolo a godersi la scena come uno spettatore sadico.

La sua copertina colorata si era sporcata con qualche goccia del succo della mela, schizzato durante l'esecuzione.

Lo prese tra le mani e lo pulì con un fazzoletto di carta, mentre il suo sguardo era fisso sul cuoricino che decorava un angolo del quaderno.

L'ispirazione arrivò all'improvviso, attraversandola da parte a parte e le fece battere forte il cuore.

Tornò a guardare le due metà della mela e, aperto il suo diario, riprese a scrivere sotto la debole luce della lampada che rischiarava a malapena la sua camera da letto.

Amava quei momenti in cui la sua maschera crollava, lasciandola libera preda della sua ispirazione.

 

L'anima gemella.

Mi sembra buffo come concetto; come se la nostra anima non sia completa, come se noi non fossimo completi ed abbiamo bisogno di quella metà perfetta per completarci.

Come le due metà di una mela: insieme stanno in piedi, tengono l'equilibrio; ma, se separate, cadono a terra in parti opposte e dondolano su se stesse per un po', come confuse e disperse.

Fa paura questo concetto, pensare che noi siamo come una di quelle due metà.

Come facciamo a cercare la nostra anima gemella se siamo sdraiate a terra, confuse, disperse e senza la possibilità di rialzarci?

Non possiamo vedere nulla intorno a noi; cosa ci circonda?

Vediamo solo il cielo, un immenso cielo che sta in silenzio e che non ci aiuta a rialzarci.

Anzi, spesso quel cielo piange e ci bagna con le sue lacrime, ci obbliga a condividere i suoi dolori senza che noi possiamo parlare con lui dei nostri.

Ma dov'è finita la nostra metà? Anche lei è costretta a piangere insieme a quel cielo lacrimoso? È qui, vicino a me? È lontana, non mi trova, non ci troveremo mai?

Eppure basterebbe così poco, magari allungare di un poco il braccio, sforzarsi di rimettersi in piedi o anche solo cercarla con lo sguardo...niente! Dimenticavo che le mele non hanno né braccia, né occhi.

Ma noi si. Noi ce le abbiamo. Ma allora perché non riusciamo a ritrovarci? Ci siamo abituati così a lungo ad imitare le mele che lo siamo diventati anche noi?

Tutto questo mi sembra ridicolo, l'idea dell'anima gemella è ridicolo.

Perché non possiamo vivere da soli? Perché la nostra felicità, il nostro equilibrio dev'essere dato da un'altra metà?

Qualche tempo fa lessi una frase a questo proposito; diceva: “l'anima gemella esiste, tuttavia trovarla è raro come un nubifragio nel deserto”.

E, fidatevi, in un deserto non piove mai, neanche se il cielo è lacrimoso e ha voglia di piangere su una mezza mela confusa.

Prima che si bagni, quella metà imperfetta si seccherà sotto il sole.”

 

Rachel appoggiò la penna e chiuse il diario; per quella sera definitivamente.

Era stanca di scrivere, si sentiva apposto, come se avesse buttato giù tutto quello che voleva.

Afferrò una delle due metà della mela e le diede un morso deciso, come se volesse impedirle definitivamente di ricongiungersi con l'altra.

Ora, anche se si ritroveranno, non si riconosceranno più.

Infine, spense la luce della lampada e si buttò sul letto, sprofondando tra la soffici coperte.

Certo, lei lo sapeva, aveva mentito quella sera, in quel suo ultimo pensiero.

Il nubifragio nel deserto non era poi cosi impossibile; sulla sua terra aveva piovuto, ogni cosa si era allagata, l'arido era diventato mare e lei poteva ammirare tutto questo in compagnia: in equilibrio, stabile, dritta in piedi, legata alla metà perfetta della sua mela.


----------------------


E rieccomi qui, con il primo capitolo appena sfornato dalla mia mente malata.
Alcune modifiche rispetto alla prima stesura ce ne sono state, ho allungato la scrittura di Rachel aggiungendo il primo pezzo ed ho modificato il finale, con una Rachel meno piangente ma non meno triste e con il suo lui ancora un pò misterioso...Spero che vi piaccia, mi piacerebbe ricevere qualche vostro commento per sapere se questa storia va bene oppure no! ;)
Ed ora un bacio e buonanotte a tutti voi di EFP.
Con affetto.
=S=

   
 
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: sonyx1992