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Autore: CherryBlossomHime97    04/05/2012    2 recensioni
Se vuoi leggere una storia spensierata vai via di qui. Ma se sei pronta a conoscere un grande amore, che è riuscito a rimanere puro anche se circondato dalle tenebre, se sei abbastanza forte allora fatti avanti. C’è solo una domanda che voglio porti : Se pronta a mantenere la promessa e a far parte del loro piano?
Citazione Capitolo Terzo :
-Il mondo va secondo i nostri desideri?-
-Si… tranne per un piccolo imprevisto-
-Cosa?-
-Tsunade ha voluto trasferire i vecchi e ha messo un jonin a loro guardia-
-è potente?-
-Si, ma si può rendere facilmente inoffensivo-
-Allora fallo-
-Si- risposi pronta. L'odore del sangue stava già otturando le mie narici.
Genere: Dark, Guerra, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Sasuke/Sakura, Shikamaru/Ino
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
Capitoli:
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Le parti in grassetto sono Pov Sakura. Quelle normali in 3° Persona.


      4° Capitolo- The day that will change everything.

 

 


Il giorno che cambierà ogni cosa.
“Era notte o forse l’inizio dell’alba e Sakura Haruno entrava di soppiatto nell’infermeria, sperando che la sua amica Ino stesse dormendo da Shikamaru. La tenda era vuota. In modo folle lei rise; rise poiché finalmente lei non era più vuota, si sentiva completa, appagata, e lo era davvero. Sorrise, ricordandosi ciò che era successo poco prima. Lei, Sasuke, Loro. Il momento della separazione non era stato tragico, si sarebbero dovuti vedere di lì poco. Certo, in circostanze completamente diverse, ma per quello ne avrebbero avuto di tempo, dopo. E così si perse nel ricordo dei suoi baci. Baci al quale solo un sole al tramonto e una sfavillante luna avevano assistito. Ed ora la donna era pronta ad affrontare un nuovo giorno, ad affrontare le conseguenze delle sue scelte sbagliate, mentre un nuovo sole si faceva largo nel cielo terso.”

 


Ero consapevole che dovevo fare in fretta. Prima del ritorno di Ino almeno, o sarebbe saltato tutto. Presi dall’unico armadietto che c’era nella tenda una minuscola fialetta di Cianuro. Serviva a me ed Ino per avvelenare gli aghi durante le battaglie. La presi e versai il veleno in un piccola bottiglietta di vetro, grande più o meno cinque centimetri. Me la infilai al collo a ‘mo di collana e presi un respiro profondo. Contai fino a dieci.
1…
2…3…4…5…6…7…8…9…
10…


La donna si ricordò di dover fare un’ultima cosa essenziale per la sopravvivenza di quel posto. Dal suo cassetto prese quel  vecchio pezzetto di carta, macchiato di caffè, sulla quale c’era la risposta di Sasuke alla sua domanda. Successivamente prese un foglio pulito dal cassetto più vicino. Era ridicolo : era rosa pallido e profumava di pesca, solo lei avrebbe potuto portare in guerra della carta del genere. Per un attimo la sua mente fu attraversata dal pensiero che scrivere col sangue avrebbe reso tutto più drammatico e ad effetto. Ma si ritrovò a cambiare subito idea: non voleva imprimere la sua essenza su un banale foglio di carta.

Impugnai quindi una vecchia penna, con il tappo un po’ morsicchiato ed inizia a scrivere. Scrivere. Non era mai stata una delle mie doti. Lo trovavo così immensamente difficile: nella nostra mente prendono forma i pensieri più svariati, le idee più bizzarre, le scuse più patetiche, come si fa, allora, a trascrivere tutto su carta? Come può un ridicolo pezzo di carta al profumo di pesca racchiudere il nostro mondo? E come può tramandarlo ad altre persone? Come poteva aiutarmi a farmi perdonare? Forse non poteva, era solo il mio ultimo gesto folle che gli altri non avrebbero capito.
Gli altri. I miei amici...
Cercai di non pensarci, dovevo rispettare il piano.
Non so cosa scrissi esattamente su quella lettera, ma mi sforzai il più possibile poichè volevo che avessero di me un bel ricordo. Anzi, volevo che avessero un bel ricordo di noi. Provai  a spiegare le mie ragioni, quelle di Sasuke, provai a raccontare del nostro amore, provai a trasmettere le nostre sensazioni, le nostre paure, i nostri bisogni, le nostre motivazioni, i nostri errori, i suoi errori, e i miei, molti dei quali li avrei commessi di lì a poco. Provai a raccontare di quello che avremmo voluto fare dopo, finalmente insieme. Mi appellai a Naruto e cercai di non bagnare il foglio con le mie lacrime quando gli scrissi che lui sarebbe stato per sempre una delle persone più importanti per me (e anche per lui), anche se forse non ci saremmo visti mai più, mai più. Lo pregai di non venirci a cercare, perché io e Sasuke potevamo finalmente essere felici nel nostro odio e nel nostro amore e lui aveva il suo bel destino da compiere a Konoha, lui aveva ancora dei sogni, aveva Hinata.

Misi la lettera in una busta e vi collocai anche il vecchio pezzetto di carta “al caffè”. Il simbolo della mia unica decisone giusta.


Dal cassetto estrassi anche il mio copri fronte reciso. Che senso aveva nasconderlo, ora? Sfiorai leggermente il taglio che aveva segnato per sempre il simbolo del mio villaggio. Nukenin. Sospirai e lo misi come al solito, anche se ero consapevole, di non essere la stessa di sempre.

Uscii dalla tenda diretta verso quella di Tsunade-sama. In giro per l’accampamento c’erano pochi Jonin, tutti gli altri erano nelle tende o a combattere. Vidi Shizune
-Tsunade-sama è nella sua tenda?-
-Oh, Sakura-chan, no. L a signora è dagli Hyuga, sta discutendo sulla strategia da prendere… i nemici hanno cercato più volte di impadronirsi del Byakungan, eh…- tipico della guerra. I grandi capi si concentrano sempre sulle cose sbagliate, ignorando i veri pericoli.
-Scusa Shizune, vado un po’ di fretta- lo interruppi e sorrisi, al diavolo gli Hyuga –devo consegnare questa lettera- e gli sventolai sotto il naso una busta, che emanava uno strano odore di pesca – alla mia maestra, e se lei non c’è, la lascerò nella tenda, puoi dirgli tu che sono passata?-
-Ah, Ok Sakura, ma di chi è questa lettera?-
-Informazioni personali Shizune- e gli feci allegramente l’occhiolino, lei rise, si fidava così tanto di me.
-Vado, ciao- addio avrei voluto dirgli. Mi voltai ma sentii il braccio di Shinuze bloccarmi. Il cuore mi mancò un battito…che avesse…
Mi Sorrise. –Ma che hai fatto al copri fronte? Non vorresti cambiarlo? Sembra…-
-Oh, Ah…Bhe… l’ho reciso per sbaglio con un Kunai, mentre mi stavo esercitando... questa guerra mi sta facendo impazzire, ormai sono preda dello stress- eh non solo e scoppiai a ridere come una scema... che scusa patetica, era ai confini dell’inverosimile, e lei lo aveva capito.
-Ah, molto strano…ma…-
-HEI SHIZUNE, Venga qui c’è bisogno di lei, la prego aiuti il mio compagno…-

Oh. Shizune si voltò di scattò –Bhe, io devo andare Sakura, deve esserci pur qualcuno in infermeria e scommetto che quell’irresponsabile di Ino sta con Shikamaru…- e sorrise. Diede segno di scordarsi del copri fronte. Si voltò e corse via, più velocemente possibile verso il grido di aiuto.
-Addio Shizune, mi mancherai- fu il sussurro appena udibile di Sakura Haruno.

Dovevo rimanere concentrata sulla mia missione. Con passo più sicuro, ora che finalmente mi ero accertata che Tsunade non c’era, entrai nella tenda dell’Hokage e lasciai la lettera su di una poltrona, quella in cui era seduta la mia maestra durante il nostro colloquio, all’inizio del mio tradimento. Guardai l’orologio. 11.30. Avevo un’ora per sgomberare il campo.

Attraversai di nuovo l’accampamento, nessuno badava a me. Ma ero davvero pronta a svolgere il mio ultimo compito? Quando vidi Vusèki, il mio cuore infetto prese la sua decisone. Il jonin era ritto in piedi davanti alla tenda dei consiglieri con fare solenne, gli occhi vigili e il cuore pulsante. Ma soprattutto un gran sorriso ad illuminargli il volto. Non avevo mai creduto in Dio, ma vedendo quel sorriso sperai davvero che un qualche Dio lo avesse a cuore, lo prendesse e lo proteggesse. E che un giorno, quello stesso Dio, non avesse pietà di me, e del mio compagno. Che cosa impossibile, se ci fosse stato un Dio, egli non avrebbe permesso lo scoppio di questa guerra, che aveva procurato tanti morti, sia fisicamente sia nell’anima.

-Ehy, Vusèki!- lo salutai allegra.
Se possibile il suo sorriso si allargò ancora di più. – Dottoressa, sono felice di vederla!-
-Sai, per farmi perdonare l’altra volta, quando non sono potuta restare… ti ho portato una cosa- e quasi sentii il suo cuore aumentare di un battito, proprio come quando io ero in presenza di Sasuke.
-Davvero? Non si doveva disturbare…insomma…-
-Oh- nessun disturbo, avrei dovuto aggiungere, ma non trovai il coraggio di farlo. Dovevo tenere duro, presto le bugie sarebbero finite. Mi sfilai la collana con appesa  la bottiglietta e, un po’ titubante gliela porsi. Lui l’afferrò deciso e se la rigirò nelle mani
-Cos’è?- mi chiese Vuseki con fare dubbioso, non volendo però fare la figura dello stupido.
-è un misto di erbe, serve per aumentare la forza di chi lo beve…è un rimedio completamente naturale- mentii pratica.
-Wow, grazie dottoressa, lo berrò ‘sta notte, così da tenermi più sveglio-
-No- ed aggiunsi- prendilo ora, così se vuoi per ‘sta notte te ne preparo altro… voglio vedere che effetto fa-
-Sono tipo una specie di cavia?- e scoppio in una fragorosa risata.
-Una specie- e mi finsi imbarazzata.
Lui stappò sorridente la bottiglietta e l’avvicinò lentamente alle labbra. Una crepa si apriva lentamente nel mio cuore…
-Vuseki…-sussurrai dolcemente, a ’mo di scusa, forese un attimo di esitazione prima di consegnarlo alla Morte.
Vidi il veleno posarsi sulle sue labbra ed entrare nella sua bocca. Una lacrima mi rigò il viso, una sola lacrima. La vide e forse in quell’istante capì tutto.
Il Cianuro è un veleno che uccide nell’arco di pochi secondi. E, nel suo ultimo secondo il jonin davanti a me strabuzzò gli occhi e un guizzò di paura misto a una chiara comprensione di quello che era successo li attraverso. Aveva capito tutto, un istante prima di chiudere gli occhi, per sempre, egli aveva compreso tutto, eppure non c’èra traccia di odio, solo.. solo sorpresa e forse il rimpianto di aver lasciato questo mondo così presto.
Un’altra lacrima mi rigò il viso mentre vedevo il suo corpo inerme accasciarsi al suolo e la bottiglietta ormai vuota cadere sul terreno freddo, emettendo un suono sordo e vuoto.


Lo trascinai dietro la tenda e lo misi seduto, come se stesse dormendo. Ed io volevo illudermi che fosse così. Mi sedetti al suo fianco, rigida, immobile, dovevo aspettarlo, il resto del lavoro toccava alui. Gli altri jonin passavano e a stento ci degnavano di uno sguardo, troppo presi  dalla guerra, dalle loro missioni, schizzavano via, senza accorgersi che l’uomo accanto a me non respirava più.


“Sasuke era entrato nell’accampamento. Stringeva tra le mani la cartina che la sua donna gli aveva lasciato quella sera, era diretto verso la tenda cerchiata di rosso. Seguendo le indicazioni di Sakura marciava silenzioso, la testa bassa, il copri fronte in vista, tra le vie dell’accampamento più buie e silenziose, non c’era quasi nessuno. Indossava dei vecchi vestiti, quelli che indossava a Konoha. Aveva lo Sharingan attivo, se qualcuno lo avesse visto e riconosciuto, ci avrebbe messo poco, o ad ucciderlo, o a formulare un’illusione. 12.25.
Sasuke si fermò ad all’ombra di una tenda. Davanti a se, vide il suo obbiettivo. Scorse, con la coda dell’occhio, Sakura seduta a fianco un uomo. La sua Saku aveva gli occhi spalancati, alla ricerca di un minimo segnale, una minima falla nel piano che le indicasse che erano stati scoperti. Ma niente, era tutto tranquillo. Sasuke prese un bel respiro e alla mezza esatta con un unico, fulmineo scatto entrò nella tenda a pochi metri da lui, dove sapeva ci fossero le sue due vecchie prede”.

Lo vidi, fu un attimo, Sasuke entrò in nella tenda alle mie spalle in un secondo, quando in giro non c’erano altri jonin. Mi alzai. Dubitavo che quei vecchi se ne stessero con la bocca chiusa e non provassero a difendersi. Avevo l’ordine, anzi provavo il desiderio, di proteggere il mio uomo da chiunque si fosse avvicinato alla tenda, da chiunque volesse aiutare gli anziani. La pena che avrei dovuto infliggergli? La morte.

Cancu e Dunami sobbalzarono, quando improvvisamente nella tenda si accorsero di essere in tre.
-Chi va la? Sei un altro Jonin venuto a proteggerci?- chiese Dunami, non riconoscendo la figura nell’ombra, e scorgendo solamente il luccichio del copri fronte.
-Proteggervi, certo- susurrò l’uomo, lo voce roca, resa folle dal desiderio di vendetta. Alzò gli occhi e li fisso sulle sue vittime, che, in preda al terrore, riconobbero subito lo Sharingan degli Uchiha.
-Tu…tu sei…- balbettò Cancu, incapace di proseguire.
Sasuke sorrise, ma non gli diede il tempo di finire la frase, si precipitò su di loro, la Katana che brillava nel buio. Il suo unico pensiero? “E una lotta impari, due vecchi stanchi e stolti, convinti di poter farla franca, e un giovane assetato del loro sangue”. Non un urlò uscì da quella tenda maledetta.

La voce di Sasuke mi raggiungeva ovattata, mentre sbarravo con il mio corpo l’entrata della tenda “rossa”. Ma davanti ai miei occhi si formava una nuova immagine. Ino e Shikamaru uscirono tenendosi per mano da una tenda vicina. Mi videro e sorridenti mi si avvicinarono, ma qualcosa nella loro espressione mutò, quando si accorsero che io ero in chiara posizione di attacco.






Anticipazione Capitolo Quinto :
Abbassai lo sguardo quando sentii le parole di Ino, parole che mi colpirono come uno schiaffo, ma non mi fecero così male, ora che avevo Sasuke accanto.
-Andiamo via- disse l’Uchiha.
Di nuovo silenzio. Annui leggermente, mentre tutti finalmente capirono.
-Non vi lascerò scappare- urlò Shikamaru, parandosi però davanti ad Ino.




Note D'autrice : Tantààà...si, lo so, questo capitolo è un pò un casino...avete il diritto di picchiarmi a sangue se non capite niente T.T (anche se sarebbe molto meno doloroso chiedermi spiegaioni...xD) Lo ricordavate il piccolo foglietto di carta al caffè del 2° Capitolo? Quello in cui Sakura segna la risposta alla domanda che pone a Sasuke (mistero sulla domana...ok, la smetto altrimenti mi picchiate davvero) (fine 1° Capitolo per intenderci)... si, so anche che è tutto un ingrippo ç_ç
Finalmente i consiglieri sono morti! Yeah *momento di esultanza*
Bhe che dire, ci stiamo avvicindando al penunltimo capitolo...e come al solito ringrazio *sul serio, vi devo un gelato, che con questo caldo è prorpio qeul che ci vuole* tutti quelli che leggono, recensiscono, aggiungono tra preferite seguite e blbalablaxD
Ciao a tutti^^
Fly

  
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