Libri > Percy Jackson
Segui la storia  |       
Autore: Madama Pigna    04/05/2012    1 recensioni
Quattro anni dopo la sconfitta di Crono, Percy, Annabeth e Grover si toglieranno dal mirino e daranno spazio a nuovi mezzosangue per nuove avventure! Tra figli di Apollo sempre nei casini, ragazze che parlano troppo e animali parlanti, ne vedrete di tutti i colori, dal romantico e al drammatico al genere più comico (n.d.a. su questo punto si hanno dei dubbi).
Dal capitolo 15:
Aveva colto il segno. Estia era pur sempre la sorella maggiore tra i figli di Crono. Mentre Afrodite ed Apollo avevano capito che la dea del focolare poteva essere una discreta alleata.
Difatti Era sembrò esitare per un secondo. Poi rispose acida. – Non ho scelto io che si unisse all’ impresa. Sapeva a cosa andava incontro -. Zeus borbottò qualcosa che non si capì. Era nemmeno si voltò per capire quello che aveva detto, cosa che fece arrabbiare il marito non poco (quando si è re degli dei è piuttosto difficile accettare che qualcuno ti ignori). Ricominciarono a litigare, e i sospiri degli altri dei non furono uditi, coperti dalle urla dei due.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Kelly riprese fiato, dopo aver raccontato tutto d’un colpo la profezia a Chirone.
Si fidava ciecamente di lui, e non aveva saltato niente. Si misero a discutere cercando di dare un senso a quelle parole.
 –I primi due versi mi sembrano abbastanza chiari-, disse lei – I due successivi però sono più misteriosi-.
– Non mi sorprende-, rispose il centauro. – Le profezie non sono mai del tutto chiare finché i fatti non avvengono.
E poi sono versi molto generici. Molti mezzosangue hanno macchiato le loro vite nel corso dei secoli. E molti degli dei sono vendicativi –
Si sforzava di dirlo in maniera leggera.
-Anche la seconda strofa sembra chiara, ma la questione andata e ritorno..-. Chirone la interruppe.
 – E’ inutile cavalcare con la fantasia, Kel. Le parole dell’ Oracolo sono sempre sibilline, lo sai.
 Sapremo interpretarle solo a fatti conclusi-. E lo diceva un essere metà cavallo, che di cavalcate doveva saperla lunga.
- Piuttosto, al posto tuo penserei a chi portarmi dietro -.
- Ehm… -. A questo non aveva ancora pensato. C’erano un sacco di mezzosangue in gamba lì.
 Però capiva che era una missione pericolosa. Si parlava di vendette divine, e non voleva che qualcuno si facesse male per un atto avventato o cose del genere.
 Pensò a Percy e Annabeth.
 Loro erano tra  i mezzosangue più potenti, ma lui aveva la tendenza a far imbestialire gli dei ed era molto impulsivo, e decise che era meglio di no.
 Idem per Annabeth, perché Percy sicuramente non avrebbe voluto lasciarla sola. Clarisse?
Grande guerriera, ma non sapeva quando stare zitta ed era troppo dispotica… Jake? Poteva andare.
Non era troppo impulsivo quando agiva, e l’abilità di un figlio di Efesto poteva essere utile. Sperava solo
 che Shanon non se la prendesse. Date le sue condizioni non poteva venire con loro.
Sibilla? Anche lei era potente. Espose la sua opinione a Chirone, che annuì. – Vado a proporglielo -. E si avviò.
 
 
-Basta, basta! Stiamo morendo!-. La figlia di Apollo sentì delle risate, e, curiosa, entrò in infermeria,
dove i due figli di Efesto se la spassavano insieme a ‘quella dei rasta’, come a volte veniva chiamata la figlia di Ecate.
 – A quanto pare il mio incantesimo ha funzionato alla grande! -. Anche lei rideva fino alle lacrime, ma annullò
l’effetto della magia all’arrivo dell’amica, sebbene ancora ridessero un po’. – Come è andata dall’ Oracolo?-, chiesero.
Le voci circolavano sempre velocemente al campo. Raccontò loro la profezia,
 e anche se parevano un po’ preoccupati (cosa normale date le circostanze), accettarono la proposta. Shanon sospirò.
 – Suppongo di non poter venire nelle mie condizioni, anche se tutto sommato
 non mi sarebbe dispiaciuta un impresa per spezzare la monotonia-. Jake cercò di consolarla.
– Su, sorella! Durante la mia assenza mi sostituirai come capogruppo. Sicuramente Chirone sarà d’accordo -.
Lei si limitò a sbuffare. – Che allegria! Dover tenere d’ occhio gli altri tutto il giorno e svolgere compiti che non sono di mia competenza. Grazie tante -.
 Lui non poté fare a meno di ridere. – Non fare la solita! Sono sicuro che al mio ritorno mi vorrai spodestare. Non è poi così male; ci sono certi privilegi -.
Fece l’ occhiolino, strappandole un sorriso.
 – Già! – affermò Sibilla. – E poi almeno non sei sola nella tua casa, al contrario di me -.
 Difatti Sibilla al momento non aveva fratelli o sorelle, se non si voleva considerare
la maga Circe, le empuse e altre creature non mezzosangue.
Davvero una bella parentela, ma tanto non gliene importava a nessuno.
Del resto, qualcuno era pure imparentato con Polifemo.
*****

- Placca, attacca, schiva! -.
Percy stava allenando di nuovo Adrianna. Il sogno che aveva fatto non gli piaceva proprio.
Di solito certi incubi preannunciano solo che stai per metterti in guai seri, quindi doveva preparare la dodicenne il meglio possibile.
– Dovresti mangiare di più. Sei troppo magra. Hai bisogno di più calorie -.
Quel giorno a mensa gli aveva quasi ordinato di prendere una razione più sostanziosa di cibo.
Lei aveva faticato a mangiare tutto, ma con l’addestramento avrebbe smaltito sicuramente. Peccato solo
che la figlia di Era pareva non essere un tipo da addestramenti, anche se si sforzava di non perdere il ritmo mentre duellavano. Perdeva sempre, ma qualcosa capiva.
 – Possiamo fare una pausa? -. Chiese, ansante per lo sforzo. Alcuni ragazzi figli di Ares ridacchiarono sotto i baffi, ma lei se ne accorse.
 – Cosa c’è da ridere? Sono alle primearmi! –
Ma si pentì subito di averlo detto, perché quelli risero ancora di più e non riuscivano a smettere.
Come si permettevano quegli idioti senza cervello di prendersi gioco di lei?
 Ma gliel’ avrebbe fatta vedere! Sentì una morsa allo stomaco.
Era rabbia, forse?
All’improvviso, da dietro dei fantocci uno sciame di tafani apparve e attaccò i due guerrieri, pungendoli,
succhiando loro il sangue, infiltrandosi nella loro bocca e tante altre cose allegre.
Loro urlavano, mentre Adrianna e Percy li fissavano, stupefatti.
– Falli smettere -.
A parlare non erano state le vittime, ma il figlio di Poseidone.
 La dea del matrimonio era molto famosa per le sue vendette e sua figlia non conosceva ancora i suoi limiti.
Quei due, per quanto irritanti fossero, avrebbero potuto farsi male.
Scosse le braccia della semidea.
 Era come imbambolata; si ridestò, e urlò isterica.
 - Basta così! -.
Gli insetti se ne andarono per la propria strada. Alla mezzosangue tramavano le ginocchia.
 ‘’Sono pericolosa’’, pensava,
 mentre il ventenne mandava in infermeria i due figli di Ares. – Io.. Io.. Mi dispiace. Non so cosa mi sia preso -.
 Disse, senza il coraggio di alzare lo sguardo.
 – Non ti preoccupare.. Capita a tutti di perdere il controllo. Io ho fatto di peggio.
Una volta per sfuggire a dei Telchini –un misto tra foche, cani e mostri umanoidi- ho provocato un’ eruzione sul Sant’ Elena -.
Adrianna lo guardò, basita. – Quella che c’è stata cinque anni fa? O quella dopo?-.
– La prima-.
Cercò di rassicurarla. – Ti ci vorrà solo un po’ di pratica, vedrai. E’ una buona scusa per spingerti a migliorare, così almeno
nessuno ti prenderà più in giro per come tieni una spada!-. Risero.
 Ad Adrianna piaceva Percy. Era simpatico, e anche se non era l’unico che provava ad essergli vicino, pareva
il solo che comprendeva davvero la sua situazione da mezzo-sangue-potentissima-che-non-sarebbe-mai-dovuta-nascere.
Chissà perché.
– Ora vai da Annabeth, così ti darà qualche lezione di … I mortali la chiamerebbero ‘mitologia’-.
Lei annuì. Almeno fisicamente non doveva più faticare, per quel giorno.
 
Scoprì che il greco antico non era più difficile dell’inglese.
 Ovviamente non avendolo mai studiato lo capiva solo istintivamente, ma almeno le parole non facevano il girotondo mentre leggeva.
 Annabeth le raccontò di molte storie di sua madre Era e il suo patrigno, Zeus, e lei rimase perplessa nel venire a conoscenza di una tale gelosia.
Che poi la comprendeva, da un lato.
 A lei non sarebbe mai piaciuto se suo marito le facesse le corna in continuazione.
 Una volta ogni tanto in un’ intera vita immortale si poteva anche perdonare, ma non sempre.
Anche se alcune volte le reazioni parevano esagerate, non biasimava sua madre se per una volta ha voluto fare la furba anche lei,
probabilmente per vendicarsi come al solito.
Poi le venne un pensiero orribile. E se a sua madre proprio per questo non importasse nulla di lei?
 Ma non stette troppo a rifletterci.
Non voleva.
 
-E’ per questo- le spiegò la figlia di Atena – Che devi stare molto attenta.
 Dopo aver perseguitato amanti e figli di Zeus, nessuno penserebbe che il signore del cielo ti lasci in pace.
Potrebbe inviarti contro un sacco di mostri, o fulminarti lui stesso.
Ma finché sei qui e non provocherai grossi guai, sei al sicuro-. L’altra strisciò il piede per terra, pensierosa.
 – Quello di prima era un grosso guaio?-. Lei si fece ancora più seria.
 – No, ma è bene che impari a controllare al più presto i tuoi poteri. Meglio non dare l’impressione di una semidea imprevedibile-, disse saggiamente.
Del resto era figlia di Atena.
Poi Annabeth cercò di alleggerirla parlando degli altri dei. Una cosa sicuramente l’ aveva imparata:
dove c’era un matrimonio, c’erano almeno mille tradimenti. – Ma che senso ha sposarsi da immortali quando poi si tradisce sempre?  -.

 
*****

- Avete riserve di nettare e ambrosia voi?-, chiese.
Jake e Sibilla annuirono. Sarebbero partiti quella mattina stessa. Il figlio di Efesto indossava dei pantaloni
mimetici e una maglietta arancione senza maniche;  poi un grosso zaino, il marsupio che aveva durante la
partita di Caccia alla Bandiera e portava un orologio e due grossi anelli, uno
per ogni dito indice. Chissà a cosa servivano?
Sibilla apparentemente era meno equipaggiata. Uno zaino più piccolo di quello del compagno, pantaloni a
zampa di elefante, una t-shirt nera con vari disegni bianchi: un pentacolo, un triskell, un triangolo, un
esagramma unicursale, un ettagramma.. La sua spada corta le pendeva da un fianco, ma se un mortale
avesse guardato da quella parte non sarebbe stato un problema; la figlia di Ecate era già abbastanza brava nel manipolare la Foschia.
Kelly indossava dei semplici jeans e una maglietta rossa. Portava arco e faretra nello zaino, ma erano
incantati affinché in caso di bisogno le apparissero tra le mani, come quelli delle Cacciatrici. Poi un pugnale
appeso alla cintura, perché non si sa mai. Tutti e tre, oltre a nettare, ambrosia e ricambi, avevano soldi ‘normali’ e un po’ di dracme.
 In aggiunta, Jake aveva i suoi attrezzi, Sibilla un libro di formule magiche e Kel il necessario per il primo soccorso,
dato che non valeva la pena di sprecare energie guarendo magicamente una sbucciatura o cose del genere.
Avrebbe voluto portarsi anche la chitarra, ma probabilmente sarebbe finita tra le fauci di qualche mostro
enorme, quindi aveva deciso che era meglio di no, così aveva solo il flauto dolce infilato in tasca.
 
Scesero dalla Collina Mezzosangue. Sotto stava Argo Che Tutto Vede, dentro un furgoncino. Li avrebbe
accompagnati fino alla stazione di New York, dopodiché avrebbero dovuto agire da soli. In realtà,
non sapevano bene chi cercare, anche se Kel aveva un’ opinione a riguardo. Ma soprattutto non sapevano dove.
Tuttavia erano fiduciosi. Non era stato l’Oracolo stesso a dire ‘coi tuoi compagni cercherai e ogni risposta 
troverai’ ? In qualche modo avrebbero completato la missione.
Partirono. Non sapevano, però, che pochi minuti dopo in cima alla collina sarebbe apparse un’ Annabeth
ansante.
 
‘’Di immortales! Non ce l’ho fatta in tempo! Devo dirgli immediatamente quello che ho scoperto!’’.  
Corse verso la spiaggia, dove trovò il suo fidanzato che parlava con un ippocampo. –Percy, crea subito
 un arcobaleno, devo inviare un messaggio!-. Il figlio di Poseidone la guardò, perplesso. Annabeth sbuffò irritata.
 – Presto, è importante! -. Percy obbedì, mormorando qualcosa su quanto le ragazze fossero peggio dell’ Oracolo.
Creò con le gocce di acqua salata un piccolo arcobaleno. – Hai una dracma? -.
Ci mancava solo quella.
Percy la lanciò verso quella trama di colori. – Oh dea, accetta la nostra offerta -. Dissero. - Kelly Winson, in viaggio verso New York-.
Attesero. Non successe niente. Provarono a ripetere, ma nulla.
 – Forse dovevi specificare-. Suggerì Percy. La sua fidanzata gli diede un’ occhiataccia. Si chiese
perché doveva prendersela così, per una volta che diceva qualcosa di intelligente.
- E’ troppo strano.. E se -. Annabeth stava già cominciando a pensare al peggio, come intuì Percy.
Si conoscevano molto bene. – Ehi -. Si avvicinò al suo viso. – Non preoccuparti.  Sono ragazzi in gamba.
Probabilmente Iride è molto occupata in questo momento, non c’è bisogno di allarmarsi -. Disse, anche se la cosa gli puzzava.
– Forse hai ragione.. – Annabeth era pensierosa. – Ma è inutile pensarci, suppongo. Riproverò dopo, ma se non funziona andrò a cercarli -.
Percy proprio in quel momento stava per baciarla, ma si fermò stranito. – Amore, mi stai facendo preoccupare. Cosa gli dovevi dire di così importante? -.
 La sua fidanzata spesso si preoccupava come una mamma, però le sue erano preoccupazioni intelligenti.
 
- Ecco.. Adrianna mi ha parlato del suo sogno nei dettagli -. Pareva nervosa. – In quel recinto c’era una scritta..
Mi sono fatta dire, più o meno, le lettere, anche se non le ricordava bene, e.. -. Annabeth parlava a intermittenza così solo quando era preoccupatissima.
Lo spaventava vederla in quello stato. Poi lei gli porse un foglio.
Era a caratteri molto grandi, quindi non ebbe difficoltà a leggere prima ‘ACHVCE EBHICAN – ARECS LALA INVIDA RAE’, anche se non aveva idea di cosa significasse.
E poi, sotto, parole che gli ghiacciarono il sangue.


‘VACCHE BIANCHE – SACRE ALLA DIVINA ERA’





 
******
 
Bon soir! Mi accingo ad aggiornare la storia :)  Dunque, la mammina di Adrianna è sempre la solita! OMGs 8S
Fortuna che ci sono io a sistemare le cose (senza evitare di incasinarle prima però). Avrei dovuto intitolare la storia 'La matassa'.
Cooomunque, spero che vi sia piaciuta anche questa parte! Se avete dubbi o curiosità, volete spoiler o altro, chiedete pure (ma per gli spoiler non è detto che anticipi qualcosa, magari solo un indizio xD). E non dimenticatevi delle recensioni costruttive =D
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: Madama Pigna