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Autore: ValeDowney    10/05/2012    1 recensioni
Tutti sappiamo cosa succede nel quarto capitolo dei pirati più amati del cinema; ma, che cosa sarebbe veramente successo se una bambina, di nome Perla, fosse entrata nella vita del famoso Capitan Jack Sparrow ? Tocca a voi scoprirlo. Questa é la mia versione di Pirati dei Caraibi Oltre i Confini del Mare ( gli altri tre capitoli della saga arriveranno più tardi)
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hector Barbossa, Jack Sparrow, Nuovo Personaggio
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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La nave, sulla quale era stato portato Jack, da Angelica ed uno zombie, era già lontana dal porto di Londra dove, in questo momento, delle guardie avevano portato Gibbs al patibolo, dove sarebbe stato impiccato: “C’è stato un errore; è una condanna a vita, non a morte; a vita !” replicò Gibbs, mentre due guardie lo tenevano fermo; quando, voltò lo sguardo e rimase senza parole, nel vedere chi stava camminando verso di lui; quindi, stupito disse: “ Barbossa !”. “Grazie, signori” disse Barbossa; poi, dopo aver gettato una corda a Gibbs, aggiunse dicendogli: “Saprai come si fa un cappio, vero ?”. “ E’ una bella pretesa, forzare un uomo ad annodarsi la corda, intorno al collo” replicò Gibbs e riconsegnò la corda a Barbossa, il quale disse: “Chi ha causa del suo mal, pianga se stesso” e, dopo aver consegnato la corda ad una delle sue guardie, riguardò Gibbs, il quale gli domandò: “Cosa sei diventato ?”. “Dov’è Jack Sparrow ?” chiese Barbossa. “E’ scappato” rispose Gibbs. “Non ho tempo da perdere, Gibbs: la HMS Providence farà vela con l’alba e se non vuoi guardare la nave salpare, dall’alto; morto e con la bocca piena di mosche…parla adesso” disse Barbossa e, mentre aveva parlato, due guardie avevano già preparato la corda sul patibolo. “Portami con te; ovunque punti la bussola” disse Gibbs. “Portarti dove, Gibbs ?! Alla Fonte ?! E’ lì che Jack è diretto ? Non hai niente da offrirmi, Gibbs ? Niente, niente, no ?” disse Barbossa, ma visto che Gibbs se ne stava muto come un pesce, si voltò verso le guardi ed aggiunse dicendo: “ Credimi sulla parola, non vedrai l’alba”. Gibbs, allora, tirò fuori il pezzo di Carta Nautica, dove, su di esso, vi era la rotta per la Fonte della Giovinezza; l’aprì e Barbossa disse: “Dammela subito”. Gibbs stava per allungargliela; ma, invece, la buttò per terra e la incendiò; quindi, Barbossa replicò dicendo: “Sei uno sciocco !”. “Ho avuto tutto il tempo di studiare quei cerchi infernali; ogni rotta; ogni destinazione; tutto al sicuro: dentro la mia testa” disse Gibbs. “Bentornato nella Marina di Sua Maestà, Mastro Gibbs” replicò, controvoglia, Barbossa e se ne ritornò dentro al palazzo, mentre le guardie toglievano la corda dal patibolo. Mentre facevano ciò, una delle guardie, si avvicinò a Gibbs e gli disse: “E’ fortunato che, il Capitan Barbossa, abbia risparmiato la sua vita, perché, ultimamente, è di cattivo umore”. “Barbossa è sempre stato di cattivo umore, almeno quando navigavo con lui” disse Gibbs. “Mi chiamo Groves e sono il Primo Ufficiale del Capitan Barbossa” disse Groves. “Come ha fatto Barbossa a diventare un membro della Marina del Re ?” domandò Gibbs. “Una nostra nave lo ha trovato in mare, che si teneva sopra un barile; quando l’hanno preso a bordo, sanguinava molto dalla gamba destra che, come hai già notato, è stata sostituita con una gamba di legno; diceva che, avrebbe fatto qualunque cosa, pur di riavere la sua nave” rispose Grovese, mentre i due, camminavano, anche loro, verso l’interno del Palazzo. “Allora, le voci che girano, sono vere: la Perla Nera è affondata, ma non si sa come” disse Gibbs. “Il Capitan Barbossa continua a ripetere che, la sola cosa che vuole, è la vendetta; vendetta contro colui che gli ha affondato la nave e gli ha rubato qualcos’altro di molto prezioso” spiegò Groves. “Qualcos’altro di molto prezioso ?! E che cosa sarebbe ?” chiese stupito Gibbs, ma, prima che Groves potesse rispondergli, i due vennero raggiunti da Barbossa il quale disse, rivolto a Groves: “Tenente, le ho forse detto che può parlare con il nostro prigioniero ?”. “Non pensavo che si trattasse di un prigioniero, Capitano” disse Groves. “Di fatti, non è proprio un prigioniero, ma colui che ci condurrà alla Fonte della Giovinezza” disse Barbossa. “Come mai così tanta voglia di arrivare alla Fonte, Barbossa ?” domandò Gibbs. “La Fonte non mi interessa; il mio scopo è qualcos’altro” rispose Barbossa. “Come qualcos’altro di molto prezioso che ti è stato rubato da colui che ha affondato anche la Perla Nera ?” chiese Gibbs. “Quel qualcos’altro di molto prezioso, riguarda solo me e nessun altro; e, ora, dobbiamo preparare la nave per salpare” replicò Barbossa e si diresse verso il porto, seguito da altre guardie. “Ha sviato dalla mia domanda” disse Gibbs. “Venga Mastro Gibbs: dobbiamo seguire il Capitano” disse Groves e, insieme a Gibbs, andarono, anche loro, verso il porto. Intanto, Jack si svegliò, quando qualcuno gli gridò: “Sveglia marinaio !”. “Sì, signore” disse Jack, ancora un po’ assonnato; ma, dopo essersi accorto di cosa aveva sentito, stupito aggiunse dicendo: “Cosa ?! Ci deve essere uno sbaglio”. “Muoviti !” disse uno zombie spingendolo, dopo avergli dato in mano uno scopettone. Dietro a Jack, arrivò Scrum; Jack, ovviamente lo riconobbe, ma, comunque, disse: “Io non dovrei essere qui”. “Più di un uomo, si è risvegliato in mare, ignaro del come; il quando e come mai; immemore della notte prima, quando si è arruolato e si è bevuto i soldi dell’ingaggio” disse Scrum. “No, no, no, tu non hai capito bene: io sono il Capitan Jack Sparrow; l’originale” disse Jack. “Scrum ed il piacere è tutto mio” disse Scrum e, i due, insieme ad altri uomini, vennero messi a pulire dove vi erano le celle. Mentre pulivano, Jack si guardò intorno, quando, qualcosa, attirò la sua attenzione; quindi, guardò Scrum e gli domandò: “Scrum, perché quella bara di vetro ?”. “Ho l’aria di uno che ne sa qualcosa ?” chiese Scrum. “Dove siamo ?” domandò Jack. “Scusate, Capitan Sparrow; ho l’onore di darvi il benvenuto a bordo del vascello dalla peggior fama: la Queen Anne’s Revenge” rispose Scrum e Jack disse: “Barbanera”. Arrivò giorno e, ormai, Jack veniva trattato come un qualsiasi marinaio, a volte peggio, visto che gli zombie continuavano a frustarli. Una mattina, Jack e gli altri marinai erano sul ponte a lavarlo, quando Jack disse, guardando lo zombie andare via: “Tipo curioso, eh ?”. “E’ stato zombificato” spiegò Scrum. “Eh ?!” disse stupito Jack. “Zombificato; è Barbanera che lo fa. Tutti gli ufficiali sono zombi: si lamentano molto meno” spiegò Scrum, ma venne zittito, quando lo zombie li frustò. “Si lamentano gli altri, in compenso” disse Jack. Lo zombie lo aveva sentito e lo guardò, quindi, con sguardo minaccioso e Jack, per evitarlo, ritornò a pulire il ponte, ma, alzò nuovamente lo sguardo, quando vide lo zombie di prima che stava urlando ad una bambina, dicendole: “Avanti, mocciosa: sfrega di più questo ponte ! Il Capitano deve specchiarci dentro !”. “Il Capitano, allora, deve prendersi uno specchio !” replicò la bambina. “Piccola insolente che non sei altro ! Te lo do io, a rivolgerti, in questo modo, al Capitano: ricordati che sei viva, grazie a lui” replicò lo zombie, prendendola, con forza, per il braccio. “Lui mi ha rapita, il che è diverso” replicò la bambina. “Adesso, imparerai quando è ora di tenere la bocca chiusa !” replicò lo zombie e, stava per frustarla, quando Jack lo fermò, tenendolo per il braccio, dove aveva la frusta, dicendogli: “Eh no, caro mio, questo non si fa: non si picchia una bambina”. “Questa mocciosa deve imparare a parlare di meno ed a lavorare di più” replicò lo zombie. “Lavorerà, se la lasci in pace” disse Jack e lo zombie, dopo aver dato un’occhiataccia sia a lui, che alla bambina, se ne andò da altri uomini. “Tutto a posto, piccola ?” chiese Jack. “Sì…sto bene e grazie, per avermi salvata, signore” rispose la bambina. “Sei molto coraggiosa a replicare ad un tipo come lui; non è da tutti” disse Jack. “Ormai sono abituata agli zombie” disse la bambina. “Da quanto sei su questa nave ?” domandò Jack. “Ho perso il conteggio dei giorni; penso solamente a ritornare da mio nonno” rispose la bambina. “Tuo nonno sa che sei qui ?” chiese Jack. “Sì, certo che lo sa: eravamo sulla stessa nave, quando venimmo attaccati da Barbanera; costui, immobilizzò tutta la ciurma, compreso mio nonno e mi rapì; l’ultima cosa che mi ricordo, è che mio nonno, nel tentativo di salvarmi, si tagliò la gamba destra” spiegò la bambina. Al solo nominare la gamba destra, a Jack ritornò in mente l’incontro che aveva avuto con Barbossa, al palazzo del Re e di come, il suo vecchio amico, gli avesse detto che, durante un attacco, non solo aveva perso la Perla Nera, ma anche la gamba e, guarda caso, si trattava proprio della gamba destra. “Signore, si sente bene ?” domandò la bambina, notando che Jack, dopo ciò che gli aveva raccontato, era rimasto muto. Jack ritornò in se e le rispose dicendo: “Sto bene, piccola; è che, stranamente, c’è anche un mio amico al quale manca la gamba destra…comunque…come ti chiami ?” chiese Jack. “Perla; e, lei, invece, si chiama Jack, vero ?” rispose la bambina, che si chiamava Perla. “Come fai a sapere il mio nome, se non te l’ho mai detto ?” domandò Jack. “E’ stato Scrum a dirmelo; sai, io e lui, siamo molto amici ed è uno dei pochi che, qua su, è buono con me” rispose Perla. “Bé, adesso, piccola, hai un amico in più e, cioè, me” disse Jack e Perla sorrise, così come Jack; poi, i due, ritornarono al lavoro. I giorni passavano e Jack, ora in compagnia non solo di Scrum, ma anche della piccola Perla, continuava a lavorare sulla Queen Anne’s Revenge, sempre sotto la minacciosa sorveglianza degli zombie che, a loro piacimento, li frustavano quando volevano: “ Siamo da cinque giorni per mare, almeno” disse Jack. “Lo capisci dall’odore del mare ?” chiese Scrum. “Dall’odore della ciurma, tranne dalla piccola” rispose Jack, guardando Perla, la quale, stava pulendo delle corde. Anche Scrum la guardò e disse: “Ti sei affezionato alla piccola Perla, vero ?”. “Affezionato ?! E’ una parola un po’ troppo grossa da usare ma, almeno, mi è simpatica” disse Jack. “Quella piccola ha carattere ed è proprio per questo suo carattere, che è riuscita ad entrare nelle grazie del Capitano e del Primo Ufficiale” disse Scrum. “Barbanera ha simpatia per la piccola ?! Roba da non credere !” disse stupito Jack. “Credimi: se anche uno solo degli zombie prova a torcerle un capello, dovranno fare i conti con l’ira di Barbanera; ho sentito dire dalla ciurma, che, il giorno dopo che Barbanera aveva portato la piccola sulla nave, uno zombie ha tentato di frustarla e Barbanera sai che ha fatto ?” spiegò Scrum. “L’ha messo in prigione ?” domandò Jack. “No, peggio: l’ha incenerito” rispose Scrum. “Incenerito ?! E come ?!” chiese stupito Jack. “Questo non lo so” rispose Scrum. Jack, allora, rivoltò lo sguardo verso la corda che stava legando, quando vide, legato all’albero maestro, un ragazzo; quindi, domandò: “Chi è quello là su ? Tanto per non finire come lui”. “Quello ?! E’ un uomo di chiesa; uno che parla solo di Dio onnipotente” rispose Scrum. “Un predicatore sulla nave ?!” disse stupito Jack. “Un missionario, a quanto racconta; ho sentito, che è l’unico, a parte la piccola, che hanno catturato: il resto della nave, ucciso, ma non lui. Il Primo Ufficiale lo ha risparmiato, vista la sua familiarità con il Signore; un Ufficiale, che si espone come lei, per un prigioniero ?! Bé, non si vede spesso” spiegò Scrum. “Lei ?! Il Primo Ufficiale è una lei ?!” disse stupito Jack, ma la loro conversazione, venne interrotta, quando uno zombie gridò loro: “Al lavoro !”. Jack, allora, voltò lo sguardo verso il parapetto della nave, per vedere Angelica: era proprio lei il Primo Ufficiale. “Hai sentito, marinaio ! Al lavoro !” replicò lo zombie a Jack, quando Perla, vedendo che le cose si stavano mettendo male per il suo amico, disse: “Lascialo stare !”. “Stai zitta, mocciosetta e ritorna a lavorare come tutti gli altri !” replicò lo zombie, guardandola. “Non lo devi trattare male: lui, è amico mio !” replicò Perla. Jack vide che lo sguardo dello zombie divenne come quello di un assassino; quindi, si andò mettere tra esso e Perla, dicendo: “Non c’è motivo, di arrivare a tanto, amico: è solo una bambina”. “Una bambina, che deve imparare a stare al suo posto !” replicò lo zombie. “Che cosa succede qua ?” chiese Angelica, scendendo le scale ed andando da i tre. “Milady, questa bambina non vuole lavorare e, in più, il marinaio la sta difendendo” rispose lo zombie. “Grazie per aver riferito tutto; e, ora, puoi ritornare a controllare il resto della ciurma” disse Angelica e, lo zombie, andò da un’altra parte della nave. “Quando ci siamo incontrati, Jack, mi avevi detto che non eri cambiato; ma, a quanto pare, hai preso le difese di qualcun altro” disse Angelica. “Di chi ?! Di questa bambina ?! Neanche la conosco; forse, l’ho scambiata per qualcun altro” disse Jack. “Stai bene ?” domandò Angelica, rivolta a Perla, la quale rispose dicendo: “Sì, sto bene, Angelica”. “Come mai così tanto interesse per Perla ?” chiese Jack. “Ah, allora la conosci” disse Angelica. “Certo che la conosco; una bugia, di tanto in tanto, nasconde la verità” disse Jack. “La piccola è dolce e non merita di essere frustata dagli zombie; nemmeno il Capitano vuole ciò” spiegò Angelica, accarezzando Perla su una guancia. “E’ che la piccola, mi ha raccontato che Barbanera l’ha rapita, dalla nave sulla quale si trovava; con ciò, capisco che Barbanera vuole qualcosa in cambio da lei, no ?” disse Jack. “Io non so niente, di quello che ha in mente il Capitano” disse Angelica e, senza aggiungere altro, andò sottocoperta. “Piccola, va da Scrum e, se ti dovessi imbattere in qualche zombie, tieni la bocca chiusa. Io ritorno subito” disse Jack e seguì Angelica, perché voleva vederci chiaro in tutta quella storia; quindi, dopo averla raggiunta, la prese da una parte e, puntandole un coltello alla gola, le disse: “Tu, sei intrattabile; spietata e senza cuore !”. “Te l’ho detto che avevo una nave e, poi, non sono senza cuore: difendo quella bambina” disse Angelica. “No, Barbanera ha una nave, sulla quale, ora, mi trovo imprigionato e, in quanto a Perla, la difendi solamente perché sarà utile a te, ed al Capitano, per no so che cosa” disse Jack. “Te l’ho già detto: non so niente di quello che ha in mente il Capitano” disse Angelica; poi, aggiunse dicendo: “E’ per noi due Jack; la Fonte della Giovinezza; è quello che hai sempre voluto”. “Barbanera; Edward Teach: il pirata terrore di tutti i pirati; resuscitatore di morti, a tempo perso” disse Jack. “Mi darà ascolto” disse Angelica. “Non da ascolto a nessuno” disse Jack. “Nemmeno a sua figlia, secondo te ?” disse Angelica. “Figlia, nel senso che è tuo padre ?!” disse stupito Jack. “Bé, mi ha perduta, ma poi ritrovata; che adora il suo caro papà, con l’anima ed il cuore” disse Angelica. “E l’ha bevuta ?” domandò Jack. “Altroché” rispose Angelica. Jack, allora, la condusse dietro a dei barili, perché, in quel momento, uno zombie scese dalle scale, per prendere qualcosa; quindi, Jack chiese sottovoce: “Quindi, la Fonte è per lui ? O lui e te ? Non te e me”. “No, Jack; qui, viene il bello: lui sarà morto” rispose sottovoce Angelica, guardandolo. “Ah, ci pensi tu, a quella parte, da sola ?” domandò Jack. “C’è una profezia, ma, magari, tu non credi nel sovrannaturale” rispose Angelica. “Oh, no, no, no, qualcosa ne so anche io” disse Jack. “La profezia è questa: Barbanera troverà la morte, entro due settimane e per mano di un uomo senza una gamba; perciò gli serve la Fonte, Jack” spiegò Angelica. “Barbossa” disse Jack, dopo che Angelica tornò sul ponte. Intanto, nello stesso momento, proprio Barbossa era sulla HMS Providence e stava tracciando una rotta, quando Grove portò da lui, con forza, Gibbs; quindi, disse: “ Mastro Gibbs, siamo a corto di mappe; quindi, fateci la grazia di illuminarci con una rotta”. Gibbs, allora, guardò la mappa; poi, guardando Barbossa, disse: “Fai il bravo e portami un sorso”. “No, noi siamo corsari, non pirati, Mastro Gibbs e nel nome del Re, ci comportiamo come tali” spiegò Barbossa. “Agli ordini, Capitano” disse Gibbs e riprese a guardare la mappa, ma guardò da un’altra parte, poco convinto della rotta che stavano seguendo; quindi, Barbossa gli chiese, con voce molto arrabbiata: “ Siamo sulla rotta giusta, Gibbs ?”. “Sì, la rotta è giusta; quella è la prova” rispose Gibbs, indicando davanti a se. Barbossa e Groves si voltarono e camminando vicino al parapetto, videro, non molto lontano, tante navi: “Lo spagnolo” disse Barbossa; poi, rivolto alla ciurma, aggiunse gridando: “Gente, ai vostri posti ! Stringete il vento ! Virare di due punti !” e Groves ripete tutti gli ordini; la ciurma preparò le vele ed i cannoni; poi, Barbossa gridò: “Cannonieri ai posti ! Attendete ordini” e, dopo essere ritornato al parapetto, Groves gli consegnò il cannocchiale, dicendogli: “Cannoni armati, Signore”. Barbossa guardò con il cannocchiale ma, ciò che vide, non gli piacque molto: il capo, se era lui, degli Spagnoli non batteva ciglio e non voltava neanche lo sguardo verso di loro; anzi, lui e la sua flotta, continuava dritto per la rotta che avevano tracciato, senza neanche degnare la Marina del Re. Notando che Barbossa non dava l’ordine di far fuoco, Groves disse: “Signore, ordini, Signore”; ma, Barbossa, abbassò il cannocchiale e, mentre lo chiudeva, Gibbs disse: “Non si è nemmeno degnato di girare la testa”. “La Fonte è il premio; a quanto pare, non valiamo neppure il tempo che serve ad affondarci e ci stiamo facendo superare !” disse Barbossa e, dopo aver riconsegnato il cannocchiale a Groves, aggiunse gridando, rivolto alla ciurma: “Gente, date più vela ! Gettiamoci tra vento e marea !” e, quindi, girò, a tutta velocità, il timone, mentre la ciurma ritornava ai propri posti; poi, camminò dall’altra parte del parapetto ed osservò il mare. “E’ da giorni che fa così: non fa che guardare il mare” disse Gibbs. “Vuole vedere se, in lontananza, c’è la sua meta” disse Groves. “La Fonte” disse Gibbs. “No, l’altra cosa preziosa che gli è stata rubata” disse Groves. “Ora puoi dirmi che cosa è ?” domandò Gibbs. “Non sono tenuto a rivelartelo: il Capitano vuole massima segretezza, quando si tratta di cose che riguardano la sua vita” rispose Groves. Venne sera e Gibbs stava passeggiando sul ponte insieme a Groves; i due, ormai, erano diventati amici, anche se erano di due ranghi sociali diversi: “Ho notato che, a bordo, c’è un’altra cabina, di fianco a quella del Capitano: come mai, non viene utilizzata ?” chiese Gibbs. “Ordini del Capitano” rispose Groves. “Per chi vuole tenerla ? Sempre se vuole tenerla per qualcuno” domandò Gibbs. “Riservatezza” rispose Groves. “Scommetto, che è per quel qualcuno, che Barbossa sta cercando, non è così ?” disse Gibbs, ma, quando Groves non disse nulla, aggiunse dicendo: “Eddai; almeno, qualcosa puoi rivelarmi”. “Non posso rivelarti nulla ma, almeno, posso mostrarti la cabina” disse Groves e, quindi, condusse Gibbs davanti alla porta della cabina che era proprio adiacente a quella del Capitano dove, in questo momento, si trovava Barbossa. Dopo averla aperta, i due vi entrarono, lasciando la porta aperta dietro di loro; poi, Gibbs disse: “Questa cabina è molto bella: è uno spreco, che il Capitano non voglia che la usiamo”. “Ha detto che la vuole tenere in ordine, per quel qualcuno” disse Groves. Gibbs si avvicinò al letto, dove vi era un piccolo pupazzo, piccolo abbastanza da stare in tasca, che rappresentava una scimmietta; Gibbs, allora, lo prese in mano e disse: “Assomiglia tanto alla scimmietta pestifera che aveva il Capitano”. “Non so del perché questo pupazzo sia qui, ma, secondo me, è per quel qualcuno che sta cercando il Capitano” disse Groves avvicinandosi a Gibbs. “E, di fatti, doveva rimanere su quel letto !” replicò, ad un certo punto, una voce. Gibbs e Groves si voltarono verso la porta, per vedere un Barbossa con uno sguardo poco rassicurante; poi, mentre camminava all’interno della cabina, chiese: “ Come mai siete entrati qua dentro ?”. “E’ colpa mia, Capitano: volevo sapere del perché non voleva farci utilizzare questa cabina” rispose Gibbs. “Tenente Groves, non le avevo chiaramente ordinato che, qui dentro, non doveva entrare nessuno ?” domandò Barbossa. “Sì, lo aveva ordinato” rispose Groves. “Allora, come mai siete entrambi qua dentro ?” chiese Barbossa. “Glielo ho detto, Capitano: ero curioso di sapere, del perché non voleva far utilizzare a noi questa cabina” rispose Gibbs. “La cabina spetta a qualcun altro; a qualcun altro che è anche il proprietario del pupazzo che tiene in mano” replicò Barbossa e mostrò la mano. Gibbs gli consegnò la scimmietta; poi, Barbossa aggiunse dicendo: “E, ora, visto che la nave non va avanti da sola, vi pregherei di ritornare immediatamente sul ponte” e i due, allora, uscirono sul ponte. Barbossa rimase nella cabina ed osservò il pupazzo che teneva in mano, ripensando al proprietario di esso, al quale è tanto affezionato; poi, dopo essersi messo la scimmietta in tasca, uscì dalla cabina, sbattendo la porta dietro di se.
  
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