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Autore: MonkeyDRobin    12/05/2012    4 recensioni
"Città nuova, vita nuova, nuove esperienze. È quello che ti dicono sempre quando qualcosa finisce…soprattutto se finisce in modo spiacevole…ma nessuno purtroppo si rende conto che questo non è facile."
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nico Robin, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo V

Incertezze-possono rovinare tutto a volte

 

 

Passò una settimana dall’appuntamento di Robin e Rufy, e lei non s’era più fatta vedere all’università. O almeno era quello che i suoi amici pensarono, perché a lezione non si faceva vedere. Ma lei semplicemente arrivava giusto in tempo per la lezione, si sedeva in fondo alla classe e scappava via appena la lezione finiva.

Era terrorizzata da quello che poteva pensare ora Rufy di lei, e non aveva più il coraggio di farsi vedere da lui, né tanto meno dagli amici che a lui stavano tanto cari.

Chissà cosa aveva raccontato di lei?! Chissà se ora la odiavano tutti?! Chissà se ora lui la odiava…

In realtà Rufy non aveva detto niente a nessuno, non ne aveva avuto la forza. Per la prima volta in vita sua si sentiva impotente, stanco, triste, senza voglia di andare avanti. Ovviamente gli amici notarono questo cambiamento di Rufy, era difficile non notare che il ragazzo più scalmanato dell’università ora stava seduto composto, con la testa appoggiata sulle braccia conserte sul banco e non diceva una parola; a volte affondava la testa tra le braccia e non la tirava fuori fino alla fine della lezione. Invano chiesero lui cosa avesse, ed ogni volta la stessa risposta

-Niente!-

Ma ovviamente non era vero, poteva essere di tutto, ma di certo non “niente”.

Passò un’altra settimana e la situazione non cambiava di una virgola.

Robin andava all’università di nascosto dagli amici, appena poteva si rifugiava in biblioteca, negli scaffali più lontani e anfratti, per paura di farsi notare da qualcuno; e a casa non faceva che mangiare, pulire casa e la sera, quando era nel letto, a piangere, piangere lacrime amare, chiedendosi cosa dovesse fare in quella situazione così brutta. Ma non aveva ancora il coraggio di reagire.

Rufy diventava sempre più cupo, sempre più depresso. Addirittura non aveva neanche più voglia di mangiare.

Però gli amici si erano stancati. Erano passate due settimane, volente o nolente doveva dire loro quello che era successo per ridurlo così, e anche che fine avesse fatto Robin. Perché sapevano che lui era l’ultimo ad averla vista.

-ora basta Rufy, oggi dovrai dirci che cosa ti prende!!- intimò Nami per prima

-già!! E questa volta non rispondere niente, perché non ti crede nessuno!- continuò Usopp

-parla!- fu l’unica parola espressa da Zoro

-ORA!- gli urlò Sanji, tirando su la testa che il moro teneva nascosta tra le braccia conserte, appoggiate sul tavolino del bar dell’università.

Lui li guardò, li squadrò tutti, uno sguardo assente, bofonchiò qualcosa che nessuno poté capire e tornò a guardare il vuoto.

Non gli andava di parlare con nessuno, non gli andava di spiegare niente a nessuno. Stava male, sapeva solo questo, stava male e non c’era nessuno che poteva aiutarlo!

SBANG!

Zoro, senza preavviso e lasciando tutti a bocca aperta, tirò uno schiaffo a Rufy, talmente forte che lo fece cadere dalla sedia

-ma che cazz..?! Zoro!!- si alterò Rufy

-ah allora sai parlare ragazzetto!!- lo istigò Zoro

-ma che vuoi fare a botte?!-

-e se così fosse?!-

I due si guardavano in cagnesco, attirando l’attenzione ormai di tutto il bar, gestori compresi

-se volete fare a botte per favore fatelo fuori di qui!- disse infatti uno dei gestori

-no! Non si preoccupi! Non accadrà niente!- disse Rufy rimettendosi in piedi, guardando ancora in cagnesco l’amico e uscendo fuori dal locale.

Una volta fuori la vide, eccola! In lontananza c’era lei, Robin! Stava correndo impacciata con un paio di libri in mano, in direzione dell’aula dove si sarebbe tenuta la lezione dopo.

Appena la vide Rufy ebbe subito l’istinto di urlare il suo nome, ma lo frenò immediatamente. Lei forse non voleva vederlo.

-ROBIIIIN!- fu però il grido dei suoi amici, che lo seguirono fuori dal locale, e videro anche loro la ragazza.

Lei sentendosi chiamare si voltò nella loro direzione, e la prima persona che notò del gruppo fu il ragazzo moro. Appena si rese conto della situazione si voltò di scatto e fece per tornare a casa, ma questa volta l’istinto di Rufy prese il sopravvento. Non poteva vederla scappare una seconda volta, ora voleva lui delle spiegazioni. Così si mise a correre, la raggiunse e la prese per il braccio per impedirle di andarsene. La strattonò così forte che le caddero i libri. Lei si voltò verso di lui arrabbiata per quel gesto così maleducato

-ora mi dici il perché sei scappata quella volta e non ti sei fatta più vedere- chiese Rufy in tono poco cortese

Il modo in cui s’era rivolto a lei era del tutto comprensibile, ma non poté non far rattristare Robin. Allora era vero che la odiava.

-ok…scusa…sono stato brusco…- si scusò subito lui, lasciandole il braccio e cominciando a raccogliere i libri per terra.

Lei dal canto suo rimase in piedi, con la testa bassa, senza dargli risposta

-non vuoi dirmi proprio perché ti stai comportando così?- le chiese, continuando a raccogliere i libri

Nessuna risposta

-va bene…ho capito…- disse lui, porgendole i libri che aveva raccolto da terra e facendo per andarsene

-ho paura…- bofonchiò Robin per non farlo andare via

-cosa?-

-ho paura…ho avuto paura…per questo sono scappata…-

-ma paura di cosa?- Rufy non capiva

-paura di quello che stai provando per me…è una cosa che non capisco, e quindi ho paura…- si spiegò meglio lei.

A queste ultime parole lui non rispose, ma si avvicinò a lei e l’abbracciò. L’abbracciò forte!

-io ti voglio bene, questo non deve farti paura…- gli sussurò all’orecchio lui

Lei non rispose, ma lascò cadere ancora una volta i libri a terra e ricambiò l’abbraccio.

Aveva trovato, senza che lei nemmeno se ne accorgesse, qualcuno che avrebbe potuto amarla veramente, qualcuno di puro e semplice che le voleva bene per quello che era.

-io avevo paura che tu non mi volessi più vedere…- le disse Rufy, appoggiando la sua testa sulla sua spalla, continuando a tenerla stretta nel suo abbraccio

-no, questo mai!- rispose dolcemente lei

 

Da lontano gli amici avevano assistito a tutta la scena, e anche se non avevano sentito una sola parola, avevo di sicuro capito l’intera situazione. Ora si spiegavano gli atteggiamenti di Rufy e l’assenza di Robin delle ultime due settimane. Ma soprattutto ora sapevano anche che tutte queste incomprensioni si erano risolte, e che i due erano tornati ad essere amici…o forse qualcosa di più?!

 

 

 

 

 

Eccoci qui!!! :D

Sappiate che ci stiamo avvicinando alla fine :D e spero che anche questo capitolo sia stato di vostro gradimento xD

Grazie per tutte le recensioni che mi lasciate :D mi fate felice ç.ç

Continuate a recensireeee XD

 

A presto

NicoRobin92

 

 

 

 

 

   
 
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