16.DALLA PADELLA ALLA BRACE

Era trascorsa una settimana, dal giorno in cui Hermione aveva progettato di ardere vivo Draco Malfoy, il suo pseudo ragazzo ufficiale eppure non ci era ancora riuscita.

Non solo Draco non era morto, ma sembrava estremamente in forma, visto come la stava baciando ed accarezzando.

Come diavolo c’era finita, stesa sul letto del biondo, con una camicia da notte che lasciava ben poco all’immaginazione? E, per Merlino, perché mai, lui le stava sdraiato sopra, con indosso solo i pantaloni del pigiama?

Era tutta colpa di quel babbeo di Harry, se ora si trovava in questa situazione del cavolo.

Ma procediamo un passo alla volta.

La sera del 03 novembre, quando era tornata dalla biblioteca, Hermione, con calma e sangue freddo, aveva parlato con Draco, chiarendo le sue posizioni.

"Ahia!!! Ma sei impazzita?" aveva sbottato il biondo, colpito da un ceffone improvviso.

"Questo è per la pagliacciata che avete inscenato stamattina e per il bacio che mi hai estorto!" l’aveva aggredito Hermione con la forza di un Ungaro Spinato.

"Hermione, capisco che tu possa essere irritata con me, per non essere stato del tutto sincero, ma l’idea del nostro fidanzamento è stata solo di Pansy" aveva replicato il serpeverde, assumendo un’espressione da cucciolo bastonato.

"Malfoy, primo: non ti azzardare a chiamarmi Hermione... io per te sono Granger e basta! Secondo: non puoi pretendere che io creda che tu non c’entri niente con la farsa del fidanzamento, quando, per un mese intero, mi hai mentito, mi hai ingannato e mi hai deriso insieme a quell’altra biscia velenosa. Terzo: me ne sbatto se la profezia è vera o meno, se il principino slytherin ha bisogno di salvarsi le chiappe, si vada a cercare un’altra scema grifondoro da sfruttare!" tuonò la brunetta furiosa.

Draco aveva provato a spiegarle che il suo interesse per lei non era dato solo ed esclusivamente dalla profezia, ma la grifoncina si era inasprita ancora di più.

"Malfoy evita di insultare la mia intelligenza e di mettere alla prova la mia enorme pazienza. Davanti agli altri, porteremo avanti questa buffonata degli innamorati felici, ma, quando siamo da soli, evitami! Se hai bisogno di qualcuna che ti scaldi il letto, vattene all’inferno a cercarla, perché io ho intenzione di continuare a fare il ghiacciolo!" aveva ringhiato Hermione esasperata, prima di andarsene.

I giorni successivi al chiarimento erano stati decisamente comici.

Draco, come se non avesse ascoltato neanche mezza parola di quello che la grifoncina gli aveva detto, continuava a tormentarla. Quando erano con i loro amici, si approfittava della situazione, mettendola in imbarazzo con baci, coccole e fresettine sdolcinate, mentre, quando si trovavano da soli, cercava di portare acqua al suo mulino celebrando il suo sincero interesse per lei.

Questo atteggiamento andò avanti per ben tre giorni, quando d’improvviso le attenzioni di Draco si spostarono altrove.

Il cuore del giovane Malfoy, per un giorno intero, venne stregato e rapito da un’altra deliziosa creatura all’interno di Grimmauld Place.

"Dov’è, dov’è andato?" - aveva cominciato a farneticare il biondo, dopo pranzo - "Devo vederlo, devo dirgli che non posso stare senza di lui. Neville amore mio, dove sei?" - aveva continuato a delirare per tutta la casa in cerca del grifone.

Gli abitanti dell’Ordine, quel giorno, furono impegnati a tenere lontano il povero Neville, da un Draco, innamorato perso. Il serpente aveva cercato in tutti i modi di baciare e saltare addosso al maghetto, senza contare le scenate di gelosia che si era dovuta subire una quanto mai sconcertata Luna Lovegood.

Soltanto a sera inoltrata, lo slytherin aveva ripreso il controllo di sé stesso e, vergognandosi come un ladro, si era rinchiuso nella sua camera da letto.

Un’altra serpe che già da un paio di giorni, non accennava ad uscire di stanza era Pansy Parkinson, a cui erano spuntate delle pustole purulente su tutto il viso, causa una crema magica apparentemente guasta.

Sia la Signora Weesley, sia Tonks avevano provato a guarirla, ma sembrava che nessun unguento o pozione servisse ad eliminare quelle schifosissime bolle.

Solo al mattino del terzo giorno, la serpeverde si decise a mandare a chiamare la bella Herm.

"Granger, so che sei stata tu. Ti ordino di farmi tornare come prima, immediatamente!" aveva sbottato adirata la mora.

"Non so di cosa tu stia parlando Parkinson, ma, sicuramente, con questo atteggiamento arrogante, potresti solo allungare la tua permanenza in questa stanza" aveva replicato Hermione con tono allusivo.

"Dimmi cosa vuoi?" aveva domandato Pansy disperata.

"Vorrei che gentilmente, molto gentilmente, mi chiedessi di aiutarti e pretenderei anche delle regolari scuse per tutte le malignità che hai detto sul mio conto" fu la spiegazione della brunetta.

"Per favore Granger fammi tornare come prima e scusa per ciò che ho detto su di te" provò Pansy, sforzandosi.

"No, no, no, non ci siamo Parkinson... puoi decisamente fare meglio!" pronunciò Hermione, godendosi tutta la situazione.

La biscia la guardò furiosa, ma dopo qualche secondo disse:"Hermione ti prego di scusarmi se con le mie cattiverie ti ho offesa. Sono stata veramente una stronza. Non te lo meritavi. Ti chiedo scusa per il tiro mancino del fidanzamento e ti prego di aiutarmi a far tornare il mio viso come era prima"

Hermione facendo un ampio sorriso commentò:"Prenderò per buone le tue parole, ma ti avviso che se mi fai un altro scherzetto dei tuoi, le bolle saranno le cose più carine che ti ritroverai sulla faccia!"

La grifoncina, dopo averle lanciato il vasetto con la crema- antidoto, se ne andò vittoriosa, anche se il vero successo lo raggiunse il giorno dopo, quando Pansy Parkinson, tornata come nuova, la fermò in corridoio.

"Tregua Granger?" disse la mora, porgendole la mano.

"Tregua!" rispose Herm ricambiando la stretta.

"Toglimi una curiosità... come diavolo hai fatto?" chiese Pansy curiosa.

"Parkinson, ti accorgerai presto che i tuoi cognatini, Fred e George, sono delle risorse molto preziose, quando si tratta di pustolcreme o filtri d’amore potenzianti" commentò la brunetta ridendo.

Inaspettatamente anche Pansy si lasciò andare in una risata liberatoria e commentò:"Ron mi ha raccontato di Draco e Paciock... avrei proprio voluto esserci!"

"Ti sei persa un corteggiamento degno di Malfoy... è da ieri che non mi parla ed evita accuratamente di incrociare lo sguardo di Neville" fece Hermione sbellicandosi dalle risate.

In seguito a quella stretta di mano, il rapporto tra le due streghe migliorò, come migliorò sensibilmente l’atteggiamento di Draco nei confronti della grifoncina.

Dallo scherzo del filtro d’amore, il serpeverde era diventato più rispettoso e meno invadente con Hermione.

Quando erano da soli, cercava di evitarla, come lei gli aveva chiesto, mentre con quelli dell’Ordine si dimostrava un ragazzo premuroso, ma senza esagerare.

La situazione, però, si modificò nuovamente, un paio di sere dopo lo sfratto.

Herm era in camera sua a leggere un libro, quando Luna le chiese:"Non vai da Draco?"

"Dopo, forse, perché?" le aveva risposto, cercando di non farsi beccare in castagna.

"No, perché tra un pochino dovrebbe arrivare Neville..." disse la corvonero, facendole capire che avrebbero voluto un po’ di intimità.

"Ah! ...allora vado via subito!" affermò la brunetta imbarazzata, avviandosi verso la porta.

In corridoio, dopo essersi incrociata con Neville, Hermione decise di andare a fare compagnia ad Harry e a Ron.

Entrata in camera, vide il suo migliore amico e la Abboth che stavano amoreggiando.

"Scusate, scusate!" si affrettò ad affermare, prima di tornarsene sconsolata in corridoio.

Uffa e adesso che faccio? -pensò- La mia camera è off limits, Harry è qui con Hannah, Ron sarà da Pansy ed io sono letteralmente fregata.

Dopo qualche minuto di riflessione, la grifoncina con la bacchetta alla mano, decise di rifugiarsi nella stanza di Sirius.

Dopo aver fatto apparire una nuvola di farfalle, per far sparire la signora Black, si accomodò su un vecchio divano e rimase lì a fissare il soffitto.

Non sarebbe andata da Malfoy neanche morta, a costo di dover dormire lì tutta la notte!

Si trovava in una stanza umida e fredda, senza uno straccio di coperta per scaldarsi, senza un buon libro da leggere e senza nessuna idea, su quando avrebbe potuto riappropriarsi del suo adorato letto.

Hermione passò buona parte della serata a maledire tutte le coppiette felici di Grimmauld Place e tutte le tempeste ormonali dell’adolescenza, in primis, quella di Harry Potter, che, soltanto il giorno prima, le aveva assicurato che tra lui ed Hannah non c’era assolutamente niente.

Pensando alla stupidità genetica sita nei maschi, la bella grifoncina, verso le dieci, si addormentò.

Il suo sonno, però, venne disturbato, una mezzora dopo, dalle imprecazioni del suo ragazzo.

"Granger, ma quanto Merlino pesi?" stava brontolando Draco che l’aveva presa in braccio e l’aveva portata dalla stanza di Sirius alla sua camera da letto.

"Maniaco, mettimi giù!" aveva strillato la brunetta, quando fu completamente cosciente.

Il biondo senza farselo ripetere la lasciò andare e lei cadde sul pavimento.

"Sei un idiota!" sbottò Hermione sul piede di guerra.

"Hai ragione, sono proprio un idiota, visto che mi stavo spaccando le braccia per non svegliare un’acida So-tutto-io che mangia quanto una scaricatrice di porto e che invece di ringraziarmi si mette a strillare come un’oca!" rimbrottò Malfoy.

"Nessuno ti ha autorizzato a prendermi in braccio e portarmi via di lì!" lo aggredì di nuovo lei.

"Domani mattina, ti avremmo trovata congelata insieme a un branco di pinguini, se non fossi venuto a prenderti!" si difese il serpeverde.

"Meglio congelata che in qualsiasi posto della terra con te!" fece Hermione aspra.

"Sei proprio un’ingrata. Ho setacciato mezza casa per sapere dove eri finita, senza contare che, a causa tua, ho visto Paciock nudo e questa visione oltre a bloccarmi la crescita non mi farà toccar cibo per almeno due settimane" snocciolò irritato Draco.

Hermione a quelle parole non poté far a meno di scoppiare a ridere e commentò sarcastica:"Ma se due giorni fa avresti ucciso per vederlo come mamma l’ha fatto!"

"Granger, so benissimo che sei stata tu a farmi quello scherzo imbecille, ma ora siamo pari, quindi evita queste battutine del cavolo!" spiegò Draco.

"Va bene!" fece la grifoncina sbuffando.

"Ora devi solo decidere se tornare a congelarti con zia Walburga oppure accettare metà del mio letto" le offrì Malfoy.

La brunetta lo guardò torva e poi chiarì:"Accetto, ma ad una condizione: voglio una barriera di cuscini a dividerci!"

"Come vuoi, ma non può farmi che piacere il fatto che tu voglia una barriera, perché hai paura di non riuscire a resistere al mio fascino" affermò il biondo con il suo solito ghigno.

Hermione gli fece una smorfia disgustata, prima di replicare:"Lo faccio solo perché tu sei un maniaco ed un pervertito"

"E tu sei una pazza furiosa" replicò il serpente.

"Arrogante e snob" lo accusò lei.

"Acida e fredda" ribatté lui.

"Bugiardo ed egoista" rimandò Herm.

"Secchiona e petulante" la respinse Draco.

I due andarono avanti ad insultarsi fino a quando la stanchezza non prese il sopravvento e li convinse a mettersi a letto.

Draco si addormentò nel giro di due minuti, mentre Hermione annegata in un largo pigiama di Malfoy riuscì ad appisolarsi solamente qualche ora dopo.

Quando il mattino seguente, il serpeverde si svegliò, di Hermione non c’era nessuna traccia.

Senza fare rumore la grifoncina si era alzata ed era sgattaiolata via.

La giornata trascorse nella sua normalità, fino al momento di decidere chi doveva dormire, dove.

La stanza delle ragazze fu assegnata alla Lovegood e a Paciock, la stanza dei ragazzi ad Harry ed alla sua ‘amica’ Hannah, la camera di Pansy rimase a lei e a Ron ed Hermione finì per logica in camera del suo ragazzo.

Concordate le nuove postazioni, la grifoncina a malincuore dovette preparare le valige e stabilirsi da Malfoy.

Arrivò così la notte in cui si ritrovò avvinghiata a Malfoy.

Maledetta la sua idea di indossare la camicia da notte, anziché il suo pigiama antistupro con gli orsi e maledetto Harry Potter che aveva detto di non aver problemi a far dormire la Abboth con lui, anche se erano solo amici. Amici un paio di pifferi magici.

Draco stava baciando Hermione, mentre lei stramalediva mentalmente Harry Potter e tutti i suoi discendenti.

venus: ciao Sere! che ne dici del nuovo chappy? Ti sembra scorrevole? Ho messo troppe novità o era tutto scorrevole? Mi interessa sapere cosa ne pensi, perchè so che sarai sincera. Ci sentiamo per e-mail... con quella lunga di ieri mi sono superata. TVB!!! Un bacione grande. Rita