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Autore: Lawliet_chan    14/05/2012    2 recensioni
Mares è l'unico maschio ad essere stato cresciuto nella Corte degli Amanti. La sua vita viene sconvolta da un omicidio, spedito agli arresti domiciliari nella Corte dei Combattenti, tra Cadetti e Guardie scoprirà una scioccante verità. E suo malgrado verrà trascinato in intrighi, cospirazioni e battaglie.
Genere: Erotico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 30


Respirare gli costava fatica e dolore, il solo movimento del torace tirava la ferita facendogli vedere le stelle, anche se ad occhi chiusi era un po' difficile. Da sotto le palpebre percepiva il bagliore delle torce e la fioca luce che irradiavano, gli tornò in mente il ricordo di Seram che lo bruciava. Un qualcosa di grande e caldo gli si posò sulla fronte, scostando i capelli. Quel tocco gli era noto:

“Ter...” gracchiò Mares aprendo lentamente gli occhi, trovò la Guardia di fianco a lui con una pezzuola in mano... evidentemente gliela stava cambiando. Non appena capì che l'Arma era sveglia si chinò.

“Mares... grazie agli Dei.” disse Terwim per poi baciargli la fronte. L'attimo dopo sparì dalla visuale del ragazzo, per tornare seguito dal Generale e Toruk.

“Per fortuna stai bene! Hai dormito per due giorni, pensavamo fossi in coma!” esordì Wars prendendo una sedia e sedendosi al contrario vicino al letto. Toruk rimase accanto all'uomo e gli diede di gomito guardandolo male, a Mares venne da sorridere.

Passarono un paio di minuti nel più assoluto silenzio e Mares intuì la domanda che volevano fargli: Chi è stato? Loro non potevano sapere chi era Seram, avrebbe dovuto spiegare e soprattutto dire a Toruk del controllo mentale che gli aveva fatto... rabbrividiva ancora. Terwim lo guardò, forse tentava di capire i suoi pensieri. Mares tirò fuori la mano dalla coperta, operazione che gli costò dolore, per metterla su quella della Guardia, il quale la strinse.

“Mares io capisco che ti senti debole, ma devi dirci che è successo l'altra notte.” esordì Wras incrociando le braccia sullo schienale della sedia. Il ragazzo voltò la testa dalla sua parte.

“E' venuto... mio fratello.” iniziò e Toruk sgranò gli occhi posando i palmi sulla coperta.

“Cosa?” disse.

“Seram, voleva... come convincermi che... era Toruk il cattivo. Che mi stava... usando per... vendetta.” parlava lentamente, perché ad ogni respiro la ferita si tendeva; poteva immaginare che gli avessero messo dei punti.

“Bastardo!” commentò il Generale irato. Anche Terwim era contrariato.

“Poi che è successo?” chiese.

“Lui... mi ha detto che è l'unico che... mi vuole bene e ha detto che tu mi consideri un gioco.” si girò verso la Guardia, il quale gli strinse la mano sorridendogli.

“Se mai verrà quel giorno, ti autorizzo ad uccidermi.” disse abbassandosi per baciarlo, a Mares erano mancate quelle labbra e per quei pochi attimi si dimenticò sia della ferita che degli altri due presenti.

“Scusate... mi sta venendo il diabete.” fece Wars picchiettando le dita sullo schienale. E Terwim si ricompose leggermente imbarazzato, Mares sorrise leggermente.

“Perché non hai tentato di scappare? Prima che ti facesse quella?” proseguì Toruk accigliato.

“Ho tentato... due volte, ma la porta non si apriva. Ma prima di questo... mi sentivo come in uno stato di semi consapevolezza... non so come spiegare. Come se avessi dell'ovatta nel cervello! Sono certo che fosse opera sua... mi ha anche torturato...” Mares fece diede un colpo di tosse e sentì i punti tirare la pelle, fece una smorfia di dolore. Toruk si portò una mano sotto il mento, riflettendo. Il fratello di Mares era riuscito ad eludere le Guardie di ronda, ad entrare da una finestra che, come minimo, era alta dieci metri e a confondere le percezioni di un'altra Arma forte quanto lui... non c'era da prenderlo alla leggera. Avrebbe dovuto intensificare gli allenamenti e iniziare a far usare a Mares le sue abilità. Prese un respiro e parlò:

“Mhm... allora l'ovatta che dici tu è un nostro potere, possiamo far credere alla vittima che sta bene quando in realtà gli manca una gamba. Quello che tuo fratello ti ha fatto è lo stadio precedente. Lui è arrivato in camera tua, sicuramente ti ha guardato negli occhi e da li eri in suo potere. Poteva benissimo dirti che il sole sorge ad ovest e tu gli avresti creduto. Se usato bene è un ottimo diversivo.” parlò molto chiaramente e Terwim fece fatica a nascondere lo sgomento, i poteri delle Armi erano veramente terribili... molto lontani dalla soglia dell'umano.

“La tortura... quella è un classico. Immagino che abbia cercato di abbattere il muro della tua mente.” Mares annui e Toruk picchiò le mani sulla coperta facendo spaventare tutti.

“Non glielo devi permettere!! Mai! Per nessuna ragione! Se riesce a penetrare le tue difese sei morto, mi hai capito?” gridò l'Arma con gli occhi sgranati. Wars gli mise una mano sul braccio tirandolo indietro; poteva capirlo. Se il ragazzo moriva anche lui era spacciato.

“Scusa... ma lui era cosi forte. Quindi immagino che era una specie di illusione anche la porta che non si apriva.”

“Si, probabilmente lui ti ha fatto credere di andare verso la porta ma in realtà cercavi di aprire il muro, per esempio.” proseguì più calmo. Mares annuì.

“Perché ti ha ferito?” chiese Terwim alla fine. A Mares si riempirono gli occhi di lacrime e cercò di non singhiozzare.

“Lui voleva... divertirsi. Credo che volesse farlo... quando gli ho tirato una gomitata per difendermi lui...” sospirò pesantemente voltando la testa verso Terwim. “Si è arrabbiato e ha preso l'attizzatoio e... Beh! La ferita parla da sé. Ha anche detto che la 'S' sta per Sconfitta... ma anche come suo ricordo, il suo nome.” disse ed indicò le fasciature col mento. Versò una lacrima, ma non permise alle altre di uscire; aveva pianto anche troppo. La sua Guardia prese ad accarezzargli la testa, molto delicatamente. Mares era stato ferito ancora e lui non c'era! Non avrebbe potuto perdonarsi per questo. Il ragazzo sembrò leggergli nel pensiero:

“Non crucciarti Terwim... non è colpa tua.” si sforzò di sorridere. Cosa che a Terwim fece più male che bene; avrebbe preferito che gli gridasse contro... che lo insultasse per averlo lasciato solo con Seram. Ma quel sorriso appena accennato lo feriva, e gli diceva solo una cosa: “Non sono in grado di proteggerlo.” Il Generale e Toruk si scambiarono un'occhiata.

“Bene, ti abbiamo disturbato abbastanza. Ora riposati. Terwim tu rimani con lui.” disse Wars alzandosi e rimettendo a posto la sedia; lui e Toruk si avviarono alla porta. “Io e te dobbiamo finire qualcosa...” sussurrò il Generale con un sorrisetto. L'Arma lo guardò male sibilando un “No” che non ammetteva repliche, Che ha in testa questo vecchio pervertito? Pensò l'Arma roteando gli occhi. Poi uscirono.

“Mettiti comodo e cerca di dormire, i Guaritori ti hanno applicato dei punti e nel giro di quattro/cinque giorni starai meglio.” Terwim si alzò dal letto, non lo guardò in viso. Cosa che a Mares parve molto strana:

“Cos'hai Terwim?” gli chiese infatti poco dopo. La Guardia si spostò vicino alla finestra e ne chiuse le imposte.

“Nulla Mares, ora dormi.” rispose.

“No, anche prima avevi una faccia strana. È per quello che mi è successo? Tu eri dall'altra parte della Corte, non avresti pot...”

“Appunto!! Io non c'ero! Quello ti torturava ed io non ero li per impedirlo! Avrei dovuto trasferirmi da questa parte della Corte... ancora quando ti molestava quel Cadetto.” disse gridandosi e prese a camminare per la stanza. Mares lo guardò muoversi, doveva scottargli molto l'intera faccenda.

“Domani mi farò assegnare una camera in questo corridoio, anzi! Vengo direttamente qui nella tua.” disse risoluto. Voleva rimediare all'errore e stare nella stessa stanza con Mares era una soluzione. Il ragazzo sospirò.

“Andiamo non essere precipitoso...” disse, non voleva essere trattato come un bambino a cui serve la balia! Suo fratello lo aveva attaccato, gli aveva giocato un brutto tiro ma era sicuro che, con un po' di allenamento, sarebbe riuscito a cavarsela da solo. Va bene che Terwim era la sua Guardia ma... iniziava a vederlo in una luce diversa. Gli tornarono in mente le immagini di quando l'avevano fatto, e quello che aveva pensato durante la tortura mentale... si era aggrappato al ricordo della Guardia, l'ultimo barlume di lucidità prima che venisse spento da Seram: Terwim non era solo la sua Guardia, lui era la sua sicurezza... Il mio amore, non appena formulò quel pensiero un gran calore gli invase il petto, un caldo che non era tangibile dall'esterno ma così intenso da raggiungere ogni centimetro della sua pelle. Non aveva mai provato nulla di simile, anche l'affetto che provava per la Prima non era cosi forte! Un sorriso gioioso gli spuntò sulle labbra.

“Terwim... ti amo.” disse rivolto alla camera, non lo guardava in viso, non poteva. Aveva affidato quelle parole all'aria e sapeva che lui le aveva sentite. Però non gli si avvicinò, si era fermato appoggiandosi al muro... lo capiva dalla cotta che tintinnava contro la pietra. L'uomo fissava il corpo ammantato di Mares convinto di aver capito male, lui provava dei sentimenti per il ragazzo certo, ma non avendo mai conosciuto l'amore non avrebbe potuto dire per primo quelle parole. Ed ora? Cosa poteva rispondere? Si staccò dalla parete andandogli vicino, sedette sul materasso togliendosi gli stivali, le spalle e la cotta rimanendo a torso nudo poi si girò e si mise di fianco a Mares che lo guardava intensamente... aveva due occhi che lo trafiggevano, due zaffiri profondi come il mare. Gli posò una mano sulla testa bionda; non avrebbe permesso che Seram lo toccasse... ora più che mai! Si sarebbe impegnato per addestrarlo ma non si sarebbero separati più, questo poteva giurarlo sulla sua vita.

“Anche io, raggio di sole.” rispose la Guardia sorridendo felice, poi si chinò e lo baciò di nuovo... con la differenza che non lo avrebbero interrotti e soprattutto ora quel bacio aveva un sapore nuovo, sapeva di loro due, era stato arricchito dell'amore che entrambi provavano e che ora potevano vivere. Anche se Terwim era ignorante in materia era sicuro che con Mares sarebbe andato tutto bene. Si baciarono a lungo giocando con la lingua e ridendo quando uno dei due mordeva dolcemente le labbra dell'altro.

“Io comunque non cambio idea, da domani vivrò qui con te.” disse Terwim staccandosi per infilarsi sotto le coperte, Mares voltò la testa in sua direzione con la bocca spalancata.

“Ma dai! Perché?” protestò imbronciato. Dovevano tornare ancora sul discorso?

“Per poterti tenere d'occhio cara la mia Arma di distruzione...” si mise su un fianco attento a non andargli addosso, diede uno sguardo alla fasciatura che Mares aveva sul petto ma era perfetta, il che andava bene “Ed anche per imparare ad amare... sai non sono molto bravo.” proseguì abbassando la voce fino ad un bisbiglio che fece rabbrividire il ragazzo, il quale poi gli rivolse un sorriso malizioso.

“Se continui a fare come due sere fa va più che bene.” disse Mares.

“Va bene, va bene. Ora è meglio che dormi, da bravo.” lo rimbeccò Terwim gesticolando, lui si mise sull'alto cuscino e chiuse gli occhi.

“Buonanotte.” disse Mares dolcemente e la Guardia ricambiò poi si mise di fianco, voltando le spalle al ragazzo. Una volta nascosto sorrise, e disse quelle parole che, lo sapeva, avrebbero acquistato significato da quella notte in avanti: “Ti amo.”.

Allora si spiegano un pò di cose in questo capitolo. E perdonatemi se verso la fine sono stata smielata ma gli adoro troppo quei due cicetti *attacco di pucciosità* <3<3
Bene, nel prossimo capitolo dei personaggi nuovi XD spero che vi piacciano!
A presto! ^^

   
 
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