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Autore: Writer96    22/05/2012    29 recensioni
Hagrid regala ad Harry un album pieno di foto dei suoi genitori. Ma quale storia si cela dietro ogni foto?
#1
"-Signorina Evans, si avvicini al Signor Potter, la prego. La foto è di coppia...- disse Silente, sorridendo maliziosamente nel pronunciare l’ultima parola."
#2
- Io vado a mettere questa al sicuro. Diventerà una testimonianza storica e la vedremo presto nei libri di Storia della Magia, sotto la voce L’estinzione della guerra Potter-Evans... e la conseguente nascita della tribù Evans in Potter! -"
#3
"-Quale posto è più romantico del parco sotto la pioggia ed il gelo?- domandò, sarcasticamente, Sirius."
#4
"Insomma Lily, basta di usare il mio cognome come se fosse un insulto. Ci saranno dei problemi quando sarà il tuo, dopo..."
.
La domanda ora è: cosa ne verrà fuori?
-Writ
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Un po' tutti | Coppie: James/Lily
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Come si amano i pazzi'
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#11 Era solo una foglia rossa, una foglia rossa, una foglia rossa




La pioggia di foglie si depositava con lievi scricchiolii sul terreno, riempendolo di chiazze rosso-arancioni tinteggiate di giallo che stridevano elegantemente con l’asfalto grigio. Ogni tanto qualcuna cercava di liberarsi dalla presa del vento e cercava rifugio sui vetri delle case, ma la salvezza durava poco, giusto il tempo perché la foglia scivolasse giù lentamente e cadesse nel mucchio insieme alle altre, dopo aver assaporato per pochi e brevi attimi la libertà.
Lily sospirò scostando la tenda, pensando che era esattamente così che si sentiva, come una foglia che assapora solo qualche attimo di salvezza. James era lì fuori e lei era dentro, intrappolata per la sua stessa sicurezza. La mano le corse al ventre e lo accarezzò con la punta delle dita.
Un tocco leggero sulle gambe le suggerì che MrDoutle doveva essere arrivato a farle compagnia e lei si chinò, prendendolo per la pancia e portandoselo al petto.
La porta si aprì con uno scatto, facendola sobbalzare e afferrare la bacchetta subito dopo, mentre il gatto saltava giù dalle sue braccia. Lily trattenne il fiato fino a quando una voce, quella voce, non pronunciò il suo nome con chiarezza e divertimento.

-Lily! Lily, una cosa fantastica!- urlò James, sbattendo nuovamente la porta e facendo cadere la bacchetta dalla mano della ragazza mentre il suo cuore riprendeva un battito più naturale.
-Potter, se tu gentilmente facessi come fanno tutti, bussando e identificandoti prima di entrare potresti anche evitare di essere tu stesso ad uccidere tua moglie...- brontolò lei, avvicinandosi però a lui e rifugiandosi contro il suo petto. James sapeva di fumo, di sudore e di bruciato, ma allo stesso tempo, sotto quell’odore di guerra, c’era ancora l’odore fresco del suo dopobarba e quello caldo che Lily associava ai suoi abbracci durante le notti insonni.
-Non so se essere più sconvolto dal fatto che mi hai chiamato di nuovo Potter nonostante ora sia anche il tuo cognome oppure dal fatto che ti sei definita mia moglie senza accenni di ironia o sarcasmo.- rispose lui, baciandola velocemente e sciogliendo l’abbraccio per togliersi il mantello, bruciacchiato e macchiato qua e là. Studiò l’espressione di Lily, che cercava di rimanere seria a discapito delle risate che volevano uscirle dalla bocca. Era ancora la Lily che aveva conosciuto a undici anni, solo più bella, più acida, più magra e più sua.
-Io mi preoccuperei più di quello che potrei farti se non mi riveli subito cosa è successo di tanto fantastico...- disse lei, scimmiottando l’espressione del marito.
-La missione è andata bene e Malocchio ha detto che per un po’ potremo stare tranquilli e poi Gideon e Fabian mi hanno detto che loro sorella Molly è incinta... beh, di nuovo, ma insomma, è una cosa bellissima! - esclamò James, prendendole le mani e facendola girare su se stessa con allegria.

Fare un figlio in tempo di guerra era ritenuto una pazzia.
Vivere in tempo di guerra era ritenuto una pazzia.
Vivere e basta, a volte, era ritenuto una pazzia.
Per questo James e Lily avevano imparato ad amare chiunque fosse fiero di essere pazzo.


-Voglio andarla a trovare....- sussurrò Lily, come una bambina che chiedeva qualcosa di assurdo. James deglutì e le sue mani intrecciate a quelle di Lily scivolarono in basso, piano piano, cadendo senza fare rumore.
-Ho paura per voi...- rispose James, staccando una mano e portandola sulla pancia di Lily, accarezzandola leggermente e pizzicandole con dolcezza la carne, facendo sbuffare la ragazza. Non che le importasse troppo di essere magra o grassa- in guerra non era sicuramente un fisico da modella ciò che ti permetteva di sopravvivere- ma non amava quando le veniva toccata la pancia. Nemmeno se a farlo era James.
-Non ci succederà niente. Potrei portarle un po’ della torta che ha fatto Mary e così potrei anche conoscerla... – lo supplicò lei, abbassandosi per riprendersi il gatto che aveva iniziato a miagolare, infastidito dalla mancanza di attenzione nei suoi confronti. Lo accarezzò, tenendolo in braccio come pensava di fare con il suo bambino, una volta nato. Cominciò anche a cullarlo, senza accorgersene.
-Almeno chiedi prima a Gideon e a Fabian che ne pensano. Se sono d’accordo loro, sono d’accordo anche io...- disse lui, ottenendo in risposta solo un’occhiataccia da parte della moglie. Lily amava James, lo amava davvero. Ma quando la paura lo prendeva, insieme al dolore e insieme all’ansia, Lily era sicura di potergli tirare uno Schiantesimo e non sentirsi minimamente in colpa.

La paura confondeva la mente delle persone e, se mescolata all’amore, rischiava di diventare un’arma micidiale: in situazioni di pericolo, la paura della morte sfidava la paura di perdere la persona amata, trascinando i cuori in un vortice di sensazioni che, necessariamente, sfiorava in qualcosa che non era né paura né amore.
Dolore.
Il giusto mix di paura e amore, dunque. Il migliore tra i regali che la guerra lasciava sulla porta della gente.

-Va bene, andiamoci, allora. Vieni con me, così stai più tranquillo?- chiese lei mentre il gatto le saltava giù dalle braccia atterrando sul pavimento con un lieve tonfo. Distrattamente, Lily si chiese se fosse normale che fosse così piccolo e decise che gli avrebbe aumentato un po’ la razione di cibo.
-Sissignora!- esclamò James, tornato di nuovo sereno e portandosi una mano alla fronte. Lily andò a prendere il mantello, mentre lui osservava fuori dalla finestra, come poco prima aveva fatto anche la ragazza. Le foglie avevano ripreso a vorticare con forza e James sorrise nel vedere tutti quei colori che ricordavano così tanto sua moglie. Fu per questo che sorrise, beffardo, staccandosi dal vetro e correndo di sopra.
Forse non era un artista, ma per lo meno gli accostamenti li sapeva fare.
 


-Aspetta, aspetta, voglio fare una cosa!- urlò James prima che Lily si smaterializzasse, chiusa nel suo mantello-cappotto e con un buffo cappello sulla testa. Lei si voltò a guardarlo, curiosa, mentre lui estraeva da una tasca interna una macchina fotografica e la sventolava allegramente davanti ai suoi occhi. Alzò gli occhi al cielo, mentre lui le spiegava, con voce effemminata e ricca di “r” mosce che aveva notato una certa vicinanza cromatica tra i capelli di sua moglie e le foglie che volteggiavano.
Lily rise, rise davvero mentre lui posizionava la macchina fotografica su un muretto, in precario equilibrio, e la raggiungeva, afferrandole la mano e facendola girare su se stessa.

Scattò il flash mentre James, con un piede, colpiva un albero, provocando una nuova caduta di foglie. Scattò il flash mentre James rideva a un “Ti amo, brutto idiota” sussurrato da Lily.
Scattò il flash mentre Lily decideva che avrebbe provato a studiare danza.
Scattò il flash mentre, a qualche chilometro di distanza, Gideon e Fabian si guardavano negli occhi qualche secondo prima di essere colpiti da una coppia di Anatemi che Uccidono gemelli.
 


Il funerale fu triste. Triste, perché c’era chi, in ricordo delle battute di Gideon e Fabian, cercava di fare dell’ironia e di tirare su l’animo alle persone, facendo sentire ancora più forte quell’allegria spontanea, quel sarcasmo sottile farcito di affetto.
James strinse Lily al suo fianco, mentre lei stringeva un lembo della sua camicia nera tra le dita, come temendo che anche lui scivolasse via, che cadesse immobile lasciandola lì al freddo.
Sirius era una maschera sconvolta, che deglutiva in continuazione, facendo sussultare anche Remus ogni volta che il suo gomito colpiva le costole dell’amico, in preda ad un tremito involontario.
Peter era seduto in disparte, il volto tra le mani e la schiena immobile. Lo avrebbero potuto prendere per morto, se ogni tanto non avesse emesso qualche rantolio a conferma del suo dolore.
Lily vedeva anche Molly, la chioma rossa e riccia che sobbalzava, una mano sul ventre prominente e uno stuolo di bimbi attoniti che continuavano ad aspettarsi che lo zio Gid si alzasse, ridendo dopo qualche scherzo.
Avrebbe voluto parlarle, dirle che forse al posto dei suoi fratelli, a beccarsi quell’Avada Kedavra ci sarebbero potuti essere lei e suo marito e loro figlio, o figlia, chiunque fosse quella minuscola particellina nella sua pancia. Ma non sarebbe servito a niente. Di “se”, una persona orfana di cuore non se ne fa niente. Tutt’al più può sorridere, mesta, dicendo un grazie che non sa di niente, che sa di vuoto. Il vuoto è una brutta sensazione, una sensazione che sa di gelato troppo freddo, che ha perso tutto il sapore. E nessun “se” riesce a scaldare quel malloppo gelato.
Si alzò, lei, dai capelli rosso scuro e si avvicinò alla bara, circondata da teste rosso chiaro, ma non stonò, anzi. Portò quella sfumatura di colore che mancava alle guance della famiglia, mentre posava qualcosa sul feretro, sentendo una lacrima scivolarle fino al naso e confondersi con le lentiggini.
Non si voltò, non disse niente. Tornò da James e sentì il prete pronunciare ancora qualche parola, prima di uscire.



James le teneva un braccio intorno alle spalle mentre camminavano in direzione della casa, sentendo le parole mormorate di Sirius e Remus dietro di loro. Una foglia cadde lentamente dal suo appiglio sicuro contro un vetro di una casupola abbandonata lì vicina. Fu questo che riscosse Lily dal torpore in cui era caduta, quella macchia rossa che si lasciava alle spalle il grigio e atterrava su un mucchio di sorelle gemelle.
-Sai una cosa? Dovremmo andare in libreria e comprare uno di quei libri dove ci sono con i consigli per i futuri genitori... Vorrei farlo vedere a Sirius.. magari imparerà a cucinare qualcosa che non sia fumo con patate...- disse lei, sottovoce.
Una spinta la fece saltare in avanti, mentre due mani la prendevano per i fianchi e la solleticavano leggermente.
-Certo, pel di ketchup. La prossima volta che vieni ad elemosinare un po’ di cibo da me, portati dietro quel libro...- esclamò Sirius, facendola sorridere e guardare l’amico scandalizzata.

La pioggia di foglie si depositava con lievi scricchiolii sul terreno, riempendolo di chiazze rosso-arancioni tinteggiate di giallo che stridevano elegantemente con l’asfalto grigio. Ogni tanto qualcuna cercava di liberarsi dalla presa del vento e cercava rifugio sui vetri delle case, ma la salvezza durava poco, giusto il tempo perché la foglia scivolasse giù lentamente e cadesse nel mucchio insieme alle altre, dopo aver assaporato per pochi e brevi attimi la libertà.
Forse erano brevi e pochi, ma erano gli unici che spettavano loro. Gli unici che potevano, in qualche modo, controllare.
 


****

Molly guardò la foto, conservata in una scatola di libri di cucina che non usava più da tempo.
Se ne era quasi scordata, per quanto ci si potesse scordare del funerale dei propri fratelli.

Guardò il pezzetto di carta con affetto, sentendo quel dolore sordo nel petto che aveva sperato di non dover sentire più. Era grata a Lily, quel giorno, per non averle detto niente. Per essere arrivata ed essersene andata in silenzio, lasciando solo un’immagine al posto di parole vuote.
Non avevano mai parlato e non l’avrebbero potuto fare mai più.
Ma a Molly rimaneva quella.
Una foto di due ragazzi che ballavano, le mani unite sotto una pioggia di foglie.
Una data, dietro di essa, un dispiacere sincero.
22 Novembre 1979. Perché questa gioia di un secondo, gioia di un flash, possa allontanare un simile dolore. L.P.
Molly sfiorò la foto, prima di chiuderla in una lettera con dei biscotti e delle mou per Hagrid.
Che per Harry quella foto potesse rappresentare la stessa cosa che aveva significato per lei.


Speranza.
 







Writ's corner

Ed eccomi. Non linciatemi, per favore.
Aspettate che mi prepari psicologicamente.
Avete ben tre motivi adorabili:
1) Non aggiorno da secoli
2)Non aggiorno da secoli e il capitolo fa schifo
3) Non aggiorno da secoli, il capitolo fa schifo ma voi mi minacciate perchè lo dico.

Quindi, da brava, lo barro.
Così.
Il capitolo fa schifo.


Contenti?
Così siamo tutti felici. u.u
Tornare a pubblicare Click, per me, segna una piccola vittoria.
Esco da un periodo di stress e di nullità mentale, dove a stento la mattina mi alzavo per andare a scuola.
Sono tornata a scrivere e in due giorni vi ho preparato queste 1895 parole (che sono pure poche, poi).
Tento di essere allegra in tutto il capitolo, ma è difficile.
Ho appena letto Mockingjay (Hunger Games, NdA) e sono con il morale a terra. Date la colpa ad Alyx se non riesco a scrivere cose allegre come prima.
Tuttavia, ho ripreso a pubblicare.

E quindi, parliamo del capitolo (Anf Anf)
Molly è un'idea che mi ha dato uno/a dei recensori (chiedo venia, non ricordo chi.. T.T) e l'ho sviluppata con molta lentezza nella mia testa.
E' vero, nei libri non si dice di come e quando siano morti Gid e Fabian.
Si dice che sono morti e basta. Ho romanzato la cosa, mettendoci quante più chiome rosse possibili. Molly non parla con Lily, ma ricorda il suo gesto. E questo è quanto hanno loro due come rapporto. Cerco di destreggiarmi tra i vari capitoli, ma, ad essere onesta, a volte non mi ricordo io stessa se qualcosa l'ho già detto o no, quindi vi invito a correggermi, belli e belle. u.u
Ho fatto tornare MrDoutle *gongola*

Ok, scappo.
Ho un'altra long da aggiornare (lascerò qualche link qui sotto, da brava bimba!)
Un bacione
La vostra Writ, che vi ama

Ultima cosa: la foto, l'avrete indovinato, è quella che Harry tiene sul comodino. Ohibò, una foto reale! :')


LINKS!
Twittah: cercate @Writ96

One Shot su James e Sirius: 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1076653&i=1
One Shot su Hunger Games (sono due, in realtà, ma questa è quella che preferisco): 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1076046&i=1
Long sugli One Direction: 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1034406&i=1
   
 
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