III
Lui è bello, ma non ammetteresti mai d’averlo notato
Sei sugli spalti ad assistere a un noiosissimo allenamento di Quidditch. È il primo, ti ha detto Ron, e ti ha anche detto che a Harry avrebbe fatto piacere avere sostegno, e dunque eccoti qui.
Osservi i sette compagni di scuola sfrecciare da un lato all’altro del campo e a un certo punto vedi Harry accelerare, immagini abbia scovato quel boccino che tu riesci a vedere solo se è a un palmo dal tuo naso e rigorosamente immobile. Vedi poi le cacciatrici passarsi la pluffa dinanzi a un Ron che fatica persino a restare in equilibrio sulla Tornado, tanto è forte in lui la tensione. E in ultimo ti ritrovi a osservare quei due scalmanati dei gemelli: mazze levate e bolidi impazziti – a volte ti chiedi se non siano i bolidi ad aver paura dei due Weasley, se tu fossi un bolide ne avresti e anche tanta.
A disturbare la quiete della tua noia è un gruppetto di sedicenti adolescenti che per te non sono altro che bambinette, ma le lasci nella loro beata ignoranza. Tuo malgrado, è da quando sono arrivate che hanno iniziato a inneggiare i due battitori: sorridono frivole, li additano e chiamano, una di loro ha persino una maglia con su scritto Fred.
È così che lo inizi a guardare, per capire cosa ci trovino in lui, in loro. Li osservi entrambi a intervalli regolari, ma proprio non capisci, perché d’accordo sono carini e popolari, ma sono anche due scapestrati di prima categoria! Uno scapestrato non può essere attraente, è sbagliato pensarlo.
Ed è quando pensi sia meglio tornare a guardare Harry e Ron che vedi qualcosa piombarti davanti e oscurarti la visuale, mentre dei gridolini eccitati confermano le tue ipotesi circa l’intelligenza sottosviluppata delle tue coetanee. Alzi lo sguardo verso quel ragazzo che ti sorride sghembo e ti sforzi di mostrarti impassibile come sempre.
«Mi sento profondamente offeso, Hermione.»
Inarchi un sopracciglio, scettica, adocchiando il nome che compare sulla divisa: Fred.
«Dalla migliore amica di mio fratello, nonché Prefetto rompi-bolidi, mi sarei aspettato decisamente di più!»
«Potrei sapere di cosa parli?»
«Così mi ferisci! Sei qui dall’inizio e ancora non ti ho sentita gridare il mio nome!»
E ti ammicca mentre si allontana, non prima di aver sorriso alle sue ammiratrici.
È strano.
Lui non è bello e non può piacerti, eppure hai trovato estremamente piacevole osservarlo parlare, forse sei anche arrossita quando ti ha fatto l’occhiolino. E poi, per tutti i folletti, cos’è questa strana sensazione che senti ora, mentre ripensi a lui che si avvicina a te, non a loro, ma a te. Sembra quasi orgoglio, soddisfazione… È buffo, ma è tutto stranamente bello.