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Autore: Balla sulle nuvole    24/05/2012    5 recensioni
Alice/Frank |Slice of life, Guerra | One-Shot | Het/ Missing Moments |
Dal testo:
Dietro al suo ragazzo Alice si sentiva ancora più bassa di quanto già in realtà non fosse nel suo metro e cinquanta d’altezza, perché il giovane Paciock era un vero e proprio energumeno.
Ed era proprio per questa differenza abissale che i due venivano chiamati tra i colleghi: il gigante e la bambina, nome conosciuto persino tra le schiere di Voldemort.
“ Hai sentito dell’ultimo attacco ai babbani?” domandò ad un tratto Frank, rompendo il silenzio, per nulla imbarazzante, che regnava tra di loro.
Genere: Guerra, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Paciock, Frank Paciock
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
- Questa storia fa parte della serie 'Noi che c'eravamo tanto amati:'
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Personaggi: Frank Paciock, Alice Prewett
Generi: Guerra, malinconico, romantico 
Note personali: Ok, questa one-shot, se così la si può chiamare, è incentrata su una delle mie coppie preferite di Harry Potter, ovvero sui coniugi Paciock.
L’ho scritta di getto perché ne sentivo il bisogno, per questo il risultato finale è un po’ grezzo e soprattutto corto, la prossima sarà migliore.
Io nella mia immaginazione senza controllo ho immaginato Frank come un omone dall’aria gentile coi capelli e gli occhi chiari, ed Alice come una ragazza abbastanza bassa coi capelli corti e sbarazzini, ed un carattere decisamente grintoso.
Dedico questa ff alla mia Goat, perché se Harry Potter è di nuovo al centro dei miei pensieri lo devo  solamente a lei.
Buona lettura!!
Bignè
 

Il gigante & la bambina:
 

 
Alice osservava con circospezione le ombre scure che oscillavano tra gli alberi.
A causa della stanchezza vedeva mangiamorte spuntare ovunque, da ogni angolo, con le loro bacchette sguainate e quelle maschere d’oro che sapevano di morte.
Fin dalla prima battaglia in cui aveva preso parte, l’auror  viveva costantemente all’erta, seguendo ciecamente i consigli di Malocchio sulla vigilanza costante.
Deglutendo riprese ad avanzare verso la radura, uno dei tanti luoghi d’incontro  dei membri dell’Ordine della Fenice.
Tutt’intorno la notte avvolgeva la folta foresta di Chopwell, i raggi della Luna illuminavano parzialmente il sentiero attraverso qualche piccolo spiraglio tra i rami spessi ed un gufo selvatico volava da un trespolo all’altro alla ricerca di qualche succulento roditore.
Sena accorgersene, strinse le mani con maggior intensità intorno alla bacchetta di ciliegio, un rumore di passi risuonava nella quiete di quel luogo selvaggio.
“Tranquilla Ally sono io”.
Una voce gentile le impedì appena in tempo di schiantare  il nuovo arrivato, ciò nonostante però la bacchetta era ancora puntata verso la giugulare del ragazzo apparso al suo fianco.
“Dov’eri ieri sera?” chiese mantenendo un’espressione dura sul viso paffuto, gli occhi nocciola fissi sul suo interlocutore.
Frank sorrise, dando bella mostra dei suo trentadue denti smaglianti “ ero tra le tue braccia a casa dei Potter” esclamò arrossendo leggermente al ricordo della notte precedente.
In un attimo Alice gli saltò al collo, scoccandogli un bacio deciso sulla guancia priva di barba,“ sei veramente tu” decretò.
Il ragazzo le prese saldamente i fianchi tra le mani grandi come due badili, per poi farla girare senza il minimo sforzo.
Due sorrisi carichi d’amore risplendevano sui loro volti stanchi, la guerra non poteva impedire ai due giovani d’amarsi , tantomeno di essere felici insieme.
“Andiamo ora Franky” disse passandosi una mano tra i corti capelli castani, i piedi di nuovo ancorati al terreno fangoso.
 Lui le prese la mano annuendo, prima di riprendere la marcia in silenzio, i nervi di nuovo a fior di pelle.
Dietro al suo ragazzo Alice si sentiva ancora più bassa di quanto già in realtà non fosse nel suo metro e cinquanta d’altezza, perché il giovane Paciock  era un vero e proprio energumeno.
Ed era proprio per questa differenza abissale che i due venivano chiamati tra i colleghi: il gigante e la bambina, nome conosciuto persino tra le schiere di Voldemort.
“ Hai sentito dell’ultimo attacco ai babbani?” domandò ad un tratto Frank, rompendo il silenzio, per nulla imbarazzante, che regnava tra di loro.
Alice  chinò il capo atterrita, “ hanno ucciso tre bambini quei mostri senza cervello” commentò sibillina, le braccia tremanti dal nervosismo.
Il ragazzo le accarezzò la mano che teneva nella sua cercando di tranquillizzarla  come poteva.
Quella guerra era sbagliata, le idee che i mangiamorte  sbandieravano ai quattro venti con orgoglio altro non erano che idiozie belle e buone per i due auror che, pur di mettere fine a quella pazzia, non avevano esitato un solo momento, schierandosi dalla parte di Silente.
“Erano solamente dei bambini innocenti” mormorò con disprezzo, il grifone che era in lei ruggiva indignato nel suo petto.
Frank sospirò risoluto, i loro nemici erano privi d’ogni etica ed onore, “ pagheranno anche questo” disse sicuro, gli occhi  azzurri carichi di speranza.
Alice l’osservò di sbieco, poi annuì convinta.
“ Li fermeremo” esclamò  con la stessa decisione del ragazzo.
Lui l’abbracciò di nuovo, baciandole la punta del naso.
“ Insieme costruiremo un futuro migliore”.
La Prewett aprì la bocca per rispondergli, quando un lampo verde illuminò la notte, freddo e  splendente  come uno smeraldo.
“  Ti amo Franky”  sussurrò  guardandolo negl’occhi, prima di correre insieme a lui verso un’altra battaglia.

 
 
 
 
  
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