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Autore: elfin emrys    27/05/2012    1 recensioni
Dal Capitolo 30
Prende la spada che un tempo fu della ragazza e la lucida. Mentre il corpo freddo viene sotterrato e la tomba viene ornata con candele e fiori, Garret conficca la spada nel terreno, come ricordo che lì, dentro quella terra, c'è qualcuno che riposa in eterno.
[Grazie a tutti quanti, perchè, nonostante da 300 lettori sia passata a 35, c'è sempre qualcuno che recensisce e c'è sempre qualcuno di nuovo che aggiunge questa storia fra le preferite/seguite/da ricordare]
Genere: Avventura, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Guida ai capitoli:

Il titolo del capitolo in celtico significa “Calma, luogo tranquillo”.

Ciò che Garret sta per dire è “Dia dhuit tráthnóna”, che in gaelico equivale a “Buon pomeriggio”.

Il nome dello zio di Garret è stato scelto per il suo significato: Cathal è “Forte in battaglia” e Calien “Lucente”. Il nome della spada invece significa, presumibilmente, “Colei che batte la paura”.

 

CAPITOLO VENTISEI: SEDOS



Finalmente torna il silenzio. Non è il silenzio del deserto, né quello del campo di battaglia, ma è un silenzio vitale, energico, quello che in realtà nasconde un lieve brusio di persone e voci, quello che cela l'identità di una città intera. Elanor riesce finalmente ad apprezzarlo davvero. Se un tempo, cercando tra i libri di poesia, fra i testi scelti per la scuola, aveva trovato solo parole che puntavano il dito contro il rumore dell'umanità, in quel momento la ragazza non può fare a meno di osannarlo. In quel tempo che era stata lontano dalla civiltà (a proposito, quant'era?), Elanor aveva cercato disperatamente di ricordare ogni odore e ogni suono, dal rombo del motorino fino al citofono che squilla, fino ad arrivare alle pagine dei libri di scuola sfogliate svogliatamente, per poi giungere nei parchi, le risate e il tonfo del pallone sull'erba. Le sembra di essere tornata a casa. Improvvisamente, capisce che per tutto quel tempo non aveva fatto altro che stare male e, nell'attimo in cui la ragazza oltrepassa la soglia di quella che era stata ad Avalon per qualche giorno la sua stanza, il corpo comincia a dolerle davvero, come se avesse solo in quel momento davvero realizzato tutto lo sforzo compiuto. Ma anche ad Avalon le cose erano cambiate. Sembra diverso da come era una volta, meno luminoso, meno felice: la consapevolezza della realtà esterna era arrivata anche lì, dunque. Se ne accorge perfettamente non tanto dalle innaturali espressioni del viso delle persone, ma dalla totale assenza di voci e musica che viene dai templi, dalle chiese... Tutto sembra spoglio, come se neanche si volesse credere a qualcosa. E questo è il primo passo. Lo sa, la Regina, lo sa perfettamente dentro di sé anche se non ha mai vissuto un'esperienza tanto grande e dolorosa, lo sa. Il primo passo: la rabbia. Elanor guarda i ghirigori e i disegni sulle pareti e sul soffitto, sente la morbidezza del letto sotto di sé. Un'accoglienza simile non se la sarebbe mai immaginata, abituata ormai dai giorni lontano da lì a dormire per terra su coperte ruvide. Chiude gli occhi. Li riapre. Le palpebre sono pesanti e fanno fatica a rialzarsi. Uno sbadiglio e poi cade nel sonno più profondo che avesse mai fatto.

 

E' risvegliata da una voce gentile, portata su dall'oblio da qualcuno che chiama il suo nome.

-Elanor... Elanor...

La prima cosa che vede sono due occhi verdi e un sorriso.

-Garret...?

-Chi altri?

La ragazza sorride, stropicciandosi gli occhi e alzando la testa.

-Vieni: mia madre ci ha convocati.

-Mh.

Elanor si alza lentamente, prendendo una spazzola e pettinandosi i capelli.

-...Perchè te li sei tagliati?

-Mi davano fastidio: corti non mi vanno davanti agli occhi.

-Ma io non posso più farti le trecce!

La ragazza ride, passandosi le dita vicino all'orecchio, girandosi verso il rosso.

-Quando me li farò ricrescere potrai farmi tutte le trecce che vorrai.

Lui sorride, mettendosi una mano in tasca e tirando fuori una tavoletta di cioccolata. La apre, mangiandola lentamente, chiudendo gli occhi, gustandosela a pieno.

-Ne vuoi un po'?

-No grazie.

Lei si guarda allo specchio, controllando che i capelli siano a posto, poi si alza, avvicinandosi verso il compagno e facendogli cenno di venire. Lui la segue. Escono sul corridoio decorato e luminoso, camminano con passo deciso verso la sala dove Elanor era capitata la prima volta, varcando porte grandi in legno e due cancellate di ferro. Sono davanti alla porta. Bussano. La bionda sente una frase in una lingua che non capisce e Garret apre, presentandosi davanti a Clio, seduta su una sedia su cui sono incise delle forme floreali.

-Dia dhuit tráthn... Oh...

Il ragazzo fissa l'uomo accanto alla madre, sbarrando gli occhi. Davanti a loro c'è un giovane dagli occhi scurissimi e fermi, incorniciati da dei capelli altrettanto scuri. Le orecchie sono vagamente a punta e la pelle è bianchissima. Quando Elanor lo vede, trova in lui qualcosa di familiare, ma non capisce: non ha mai visto nessuno così in vita sua. Con quel viso gioviale e benevolo, seppur deciso, sembra un cavaliere dei romanzi medievali.

-Tu...?!

-In persona.

-Tu!!

-Proprio io.

Elanor si mette a ridere, fissando il viso sconvolto di Garret, che continua a ripetere "Tu". Clio anche sembra prendere in giro il figlio, scuotendo la testa.

-Elanor, non lo riconosci?

La ragazza guarda lo sconosciuto, poi Garret. Scuote la testa, con viso curioso. Il moro ride.

-Giusto, tu mi conosci sotto questa forma.

Improvvisamente il suo corpo sembra avvizzire, le sue sopracciglia diventano più folte e la sua schiena più curva, sul suo viso compaiono numerose rughe, ma il suo sguardo non perde d'intensità. Elanor boccheggia, per poi urlare.

-Professore!

-Garret, ti presento tuo zio.

Ci fu un coro di “Cosa?”, interrotto dalla risata dell'uomo, che riprende la sua forma originaria.

-Mi devo presentare così per non farmi riconoscere: se rimanessi giovane si insospettirebbero tutti. Signorina Britannico, la vedo molto sorpresa! La mia super-copertura da professore di religione matto ha funzionato vedo. A questo punto credo sia ora di dirvi anche il mio vero nome.

-...Non è Edoardo Graziani?

-Naturalmente no: è Cathal Calien.

L'uomo sorride, indietreggiando e andando verso un tavolo bianco, dove è posata un'enorme spada.

-E questa è la mia arma, la mia Signora: Grainne.

Garret e Elanor si guardano un attimo, per poi fissare Clio, che, amabile, fa un'alzata di spalle. La donna chiama una servitrice, chiedendole di mostrare al fratello la sua stanza, per poi chiedere gentilmente alla Regina di uscire.

-Certamente.

La ragazza esce, chiudendo la porta dietro di sé. Nella stanza cala il silenzio. Garret guarda la madre, sospirando pesantemente, quasi sbuffando.

-Non fare quella faccia, Garret. Sono sicura che tuo zio saprà insegnarti molto. E' un uomo a volte troppo severo, ma ti assicuro che, dopotutto, avete molto in comune. Lui ha una storia molto particolare e sono certa che ci troveresti dei punti cui... ispirarti. In fondo credo che in realtà dalla sua esperienza ci sia tanto da imparare per tutti. Sai, prima che tu nascessi, il Santo Graal sparì nel nulla. Molti tentarono di ritrovarlo e nessuno si riuscì. Allora mia madre ordinò a Cathal, che è il cavaliere più forte che Avalon abbia mai avuto nonché un mago formidabile, di riprenderlo. Lui aveva una profonda ostilità verso il Santo Graal e la sua venerazione, sai. Ma partì comunque. Per orgoglio in realtà: non poteva sopportare di perdere la sua fama di “migliore” per quel calice. Non si sa cosa accadde durante la ricerca, si sa solo che quando tornò col Graal tra le braccia ha affermato di voler farsi battezzare. In realtà, aveva un po' paura perchè... ecco... lui ha lo stesso problema tuo, Garret. Mia madre rimase incinta di lui a causa di un qualche spirito dei boschi: nessuno sa da dove veniva o che cos'era. Quando nacque, subito ci avvertirono che era un bambino più grande del normale e che non aveva il cordone ombelicare. Anche quando io seppi di questa cosa, non capii subito cosa potesse comportare. Poi Cathal mi presentò tuo padre, con cui aveva stretto una profondissima amicizia... Quando poi ci avvertirono che Elanor era nata, mio fratello parlò con Anna e le disse di mandare la ragazza a una scuola precisa, dove avrebbe insegnato lui: doveva tenerla sottocchio. Quando ti ha visto, ha capito subito chi eri e ha deciso di giocare un po' con te. Del resto, aveva recitato per anni la parte del maniaco religioso, perciò gli venne bene. Credo.

-Sì, un attore formidabile.

-Lo sospettavo. La sua spada, poi, l'ha forgiata lui stesso quando aveva dieci anni. La chiamò Grainne. E' un'arma molto più grande del normale, quasi sproporzionata, tuttavia lui ha una forza prodigiosa a causa dei motivi della sua nascita, perciò non ci sono mai stati problemi. Dopo aver forgiato la spada e averle dato un nome, cominciò a chiamarla “la Signora” e ideò una tecnica per il quale sarebbe stato conosciuto. Lo chiamavano Aonghas, che significa “il giovane dio”, e Verritus, cioè “il più veloce”. Infatti, benchè avesse una lama gigantesca, aveva una velocità che esasperava gli avversari.

-Mh.

-Vedrai, Garret, ti piacerà tantissimo. E' un buonissimo alleato, è fedele e leale e... e ha esperienza. Credo che alla fine diventerà il tuo nuovo modello da seguire.

-Ne dubito.

-Non essere così scettico.

Clio si avvicina all'acqua luminosa che le sta davanti, allontanandosi dalla propria sedia e dalla bacinella in cui per la prima volta aveva mostrato Elanor a Garret. Sussurra una frase che il figlio riesce a sentire, ma non capisce: parole oscure, che presuppongono tante cose e annullano tante possibilità, dal potere di confondere i pensieri del ragazzo in un soffio.

-Credo che alla fine ne dipenderà la tua vita.

 

Elanor si guarda intorno. Vicino a lei ci sono tutti i Maghi del Tempo, dal primo all'ultimo. Accanto a lei, seduta a fare dei disegni, c'è Aprile, l'australiana e, di fronte a quest'ultima, una certa Miku legge un libro. A due o tre metri da loro, c'è 'Ala, un uomo alto e avvenente, che sta evidenziando delle notizie su un giornale in arabo. Antonio fa la stessa cosa mentre sta davanti alla finestra. Ashley si sta mettendo uno smalto. Pierre sta in giro per Avalon. Towenaar, invece, sta a farsi medicare le ferite più profonde. Elanor li ha conosciuti tutti, i Maghi del Tempo, e non se li sarebbe mai aspettati così. Sono tutti relativamente giovani, alcuni di loro sono molto belli, e ognuno di loro ha delle caratteristiche che lo contraddistingue da tutti gli altri, dei talenti o degli hobby che nessuno degli altri sei ha, come se si fossero messi d'accordo. Sette maghi, sette personalità totalmente diverse. Elanor aveva riconosciuto in Towenaar l'apatia e il mistero, in Antonio il sorriso e la confidenza, in Pierre il coraggio e l'arte dell'amare... Si sente circondata da persone di cui non è all'altezza: il loro potere è talmente ampio che perfino lei, benchè di norma non potrebbe sentirlo, lo percepisce, come un'aura visibile e palpabile. In un angolo della stanza, in cui Magor era stato trascinato precedentemente, Soledad sta chiacchierando allegramente e senza curarsi del silenzio pesante che pervade la sala. Era entrata con la notizia che sarebbe venuta anche lei in battaglia, poi si era avvicinata a Magor e gli aveva scoccato un bacio sulla guancia. Solo quel semplice gesto aveve fatto sobbalzare il ragazzo, facendolo arrossire oltre ogni limite. Ma più di tutto, l'aveva colpito il fatto che Elanor, dopo che Soledad si era allontanata dal viso, gli aveva fatto l'occhiolino e fatto un “Ok” con il pollice. Da fuori si sentono delle ragazze che dicono a Richard di esercitarsi un po' e, quando quest'ultimo si toglie addirittura la maglia, si sente un coro di risolini e “Ooooh”. Elanor sente Arianna sbuffare infastidita, guardando fuori dalla finestra.

-Ma chi si crede di essere quel brutto stupido.

Alessandro le dà una pacca sulla spalla.

-Via via, Ari. Abbi pazienza.

La Regina comincia a vagare per la stanza, guardando di qua e di là, invitando Niniel, che stava in un angoletto, a partecipare alla sua “passeggiata”. La tedesca sembra stanca e due grandi occhiaie fanno compagnia ai suoi occhi. La porta si apre ed entra Cathal, che tossisce e richiama l'attenzione.

-Vorrei parlarvi del progetto che abbiamo messo a punto e delle novità. Prima partiamo da quest'ultime. Attualmente, Mordred ha conquistato Parigi, ma si è fermato lì. La sua avanzata in questi giorni è stato ininterrotta, ma si è bloccato nella capitale, probabilmente per far riposare l'esercito. Mordred sta con loro. I nostri soldati hanno inoltre bloccato un piccolissimo esercito in Danimarca: Garret ed Elanor ci avevano visto giusto. Abbiamo ragione di credere che l'intento di Mordred sia conquistare l'Italia per la sua posizione strategica nel Mediterraneo. Non possiamo conquistarla prima noi perchè ci dobbiamo presentare come liberatori e non assediatori per ricevere il cossenso delle nazioni che Mordred ha sottomesso, perciò, nel caso, aspetteremo. In ogni caso, abbiamo fatto un passo avanti poiché tre giorni fa siamo riusciti a riprendere il controllo di alcuni passaggi magici. Il piano di difesa, invece, è questo. Noi tutti andremo tra due giorni a Stonehenge, dove risveglierete i cavalieri. Loro ci aiuteranno a ideare nuove strategie contro i nemici e a combattere. Subito dopo la Regina dovrà andare insieme al grosso dell'esercito in Francia, dove combatterà contro Mordred in persona. Nel caso serva aiuto, ci sono soldati alleati in Andorra, Svizzera, Austria e Germania: basterà mandare loro un messaggio o un avvertimento e arriveranno subito. Purtroppo per fare questo lasceranno la loro postazione. Tutto chiaro?

Qualcuno risponde con un “Sì” deciso, altri con un mugolio, ma la situazione riceve il consenso generale. L'uomo sorride, annuendo e uscendo dalla stanza. Elanor fissa la porta chiusa ancora un po', per poi distogliere lo sguardo e pensare. Cosa la aspetta di nuovo? Non sa neanche quanto tempo è passato da quando se n'è andata da Roma! Forse è inverno, forse già primavera, non lo sa e non è importante saperlo. La ragazza si siede, sospirando e mettendosi le dita lungo le tempie. Tornata ad Avalon, ha avuto una serie di rivelazioni inaspettate. Il professore di religione che in realtà è un mago e... e ha scoperto che addirittura sua nonna le ha mentito. L'aveva trovata nella propria camera ad aspettarla: anche lei aveva un aspetto diverso, più giovane e fresco. Le aveva rivelato di non essere altro che una donna che aveva protetto la sua famiglia per tutti quegli anni. Colinde non era altri che una giovane cui molti secoli prima era stato affidato il figlio di Arthur Pendragon, non era altri che Anna. Elanor sospira ancora, abbassando le palpebre. Nessuno si accorge del cielo, che improvvisamente sembra cambiare, sembra modificare la sua forma, come se fosse stato colpito da qualcosa. Come se qualcuno lo stesse bombardando e stesse cercando di sfondarlo.

 

 

Piccione viaggiatore dell'autrice:

Come avevo detto, questo è un capitolo molto più corto e leggero, tuttavia dal prossimo capitolo inzierà un nuovo viaggio. Prima verso Stonehenge e poi ci saranno le battaglie in Francia e... e in un altro posto, una battaglia che sarà decisivia per l'evoluzione della storia.

Voglio fare i complimenti alla mia carissima recensitrice: c'hai preso, era il prof di religione XD Brava =) La sua storia verrà a un certo punto svelata. Anche se mi piacerebbe raccontarla tutta in flashback, so che non è possibile e la cosa mi dispiace un po' D=

Qui sotto degli spoiler per i prossimi 5 capitoli, per ripagare la cortezza del capitolo rispetto agli scorsi ^-^

  1. Ricompariranno personaggi che sembravano solo secondari e si mostreranno più fedeli di quello che ci si può immaginare...
  2. Ci sarà un bacio *-*
  3. Numerose evoluzioni del rapporto Garret/Elanor ci attendono, ma anche delle scene Richard/Arianna! Senza parlare del fatto che Magor si ritroverà con Soledad tra i piedi (non che a lui dispiaccia, eh!).
  4. Vedremo Mordred all'opera di persona.
  5. Ci verranno rivelati dei nuovi segreti su Garret.
  6. Verrà conquistata dall'esercito nemico una città importantissima, che Elanor vorrà riprendere a tutti i costi.
  7. Un popolo mostrerà il suo immenso valore in una battaglia importantissima.
  8. Ci saranno numerosi momenti di riflessione da parte di tutti i personaggi.
  9. Ci saranno due nuovi canti (uno dei quali una profezia...).
  10. Cercherà di entrare in guerra un'altra nazione: chissà se riuscirà a vincere qualche battaglia...

Grazie per aver letto il capitolo =) Ho notato che se aggiorno ogni settimana molti di voi non riescono a leggere il capitolo (lo vedo dal numero di visioni), spero che con l'arrivo delle vacanze riusciate a prendere il ritmo.

Poi, se recensite non muore nessuno, sapete ^-^ Mi farebbe molto piacere trovare un vostro commento!

Un grazie speciale a Evey_f che ha recensito lo scorso capitolo!

Kiss

   
 
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