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Autore: ChaosReign_    28/05/2012    8 recensioni
-Ciao ragazzi...-
-Ehi, Matt! Si può sapere dov'eri finit... Oh...-
Synyster Gates interrompe la frase a metà esattamente quando i suoi occhi si posano su di me.
-Chi è la nuova arrivata?-
Chiede mentre alzandosi si dirige verso di noi subito seguito da Jimmy The Rev, Zacky Vengeance e Johnny Christ.
Si avvicinano, ma non troppo. Mi guardano curiosi ma con cautela, molta cautela.
-Lei è...-
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Matthew Shadows, Nuovo personaggio, The Rev, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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And All things will end.

 

28 Agosto 2005. Firenze.

La sento, è l'adrenalina che mi sale ogni volta che lo facciamo. Ogni volta che sappiamo che solo un passo falso ci può costare caro... Molto caro.

Io e Chiara ci muoviamo silenziose e agili per i corridoi bui della scuola.

È quasi impossibile che ci vedano perché siamo tutte e due vestite di nero.

Ho detto quasi perché la poca luce che filtra nell'edificio si riflette sulle nostre carnagioni chiare e, in particolare, sui capelli chiarissimi della mia amica.

Già, questi piccoli particolari potrebbero far saltare tutto.

Ma non oggi, oggi nessuno ci fermerà, abbiamo preso le precauzioni giuste: i cappucci delle felpe sono calati sulla testa fino quasi a coprire gli occhi.

Finalmente arriviamo davanti alla porta che da sull'ala ovest del giardino.

Davanti a noi si estende, per un centinaio di metri, l'alto muro che ci separa dal concerto. Questioni di metri. Metri!

Tutte e due sappiamo cosa fare, in due giorni abbiamo organizzato tutto alla perfezione.

Ci scambiamo uno sguardo d'intesa, consapevoli che una volta oltre quel muro non c'è possibilità di tornare indietro.

Una volta a ridosso del muro Chiara si mette a gattoni per farmi salire sulla sua schiena così che mi possa arrampicare senza sforzo. Per lei invece è più semplice, è più alta e quindi le basta aggrapparsi alla mia mano tesa ed è fatta, siamo dall'altra parte.

Quello che vediamo appena ci rendiamo conto di essere davvero lì è insolito e inaspettato: capanni, gente impegnata a correre di qua e di là e... Chitarre.

Siamo nel backstage. Nel backstage degli Avenged Sevenfold, davanti alle chitarre di Synyster Gates e Zacky Vengeance! Mi sembra impossibile.

Sia io che Chiara siamo paralizzate sul posto.

Ebbene sì, non abbiamo curato tutto alla perfezione. A questo non avevamo pensato, eravamo sicure di spuntare dal nulla nel campo o sugli spalti.

Dobbiamo raggiungere la folla senza farci beccare dallo staff o, peggio ancora, dai Sevenfold in persona. Però la voglia di prendere in mano quelle chitarre è tanta.

-Dobbiamo andare tra la folla senza essere braccate...-

Mi sussurra Chiara, molte volte succede che pensiamo le stesse cose.

Annuisco e le sorrido per incoraggiarla anche se sono molto concentrata, continuo a ripetermi “solo un passo falso e...”

Zigzaghiamo tra amplificatori enormi e strumenti tecnici sparsi un po' ovunque fino a che troviamo l'entrata delle tribune. Mentre ci mischiamo tra la folla, gente proveniente da tutta Italia, i grandi schermi messi a lato del palco si accendono sfoggiando un gigantesco Deathbat nero su sfondo bianco. E il conto alla rovescia inizia.

-... Five, four, three, two, one...-

Tutto si oscura e il silenzio invade il campo. Le luci continuano a restare spente, anche quando il suono della chitarra solista irrompe in tutta l'arena.

Poi il palco si illumina, cioè, una luce viene puntata su... Ommiodio! Synyster Gates che entra con le mani che si muovono sul suo strumento. A poco a poco entrano anche gli altri, tenendo il vocalist della band per ultimo.

Quando Matt Shadows inizia a cantare, un'ovazione generale del pubblico li accoglie.

La mia bocca è più veloce del mio cervello e prima che possa ricordare le parole, sono già a cantare To End The Rapture a squarcia gola insieme a tutte le altre mille mila persone presenti.

E la prima canzone finisce.

E dopo quella prima ne seguono altre, le migliori. E io e Chiara le cantiamo tutte, a ogni canzone urliamo di più, ci facciamo sentire di più, entriamo nel pogo e urliamo.

E il tempo passa.

Tra noi e il gruppo solo il palco. In un momento di pura pazzia ho anche pensato di buttarmi oltre la folla ammassata nelle prime file, oltre la sicurezza e arrampicarmi su quel palco. Non l'ho fatto, però.

-... But it's not true, i don't know you. Don't waste your time, and don't waste mine...-

Anche Desecrate Through Reverance finisce. Un'altra canzone è andata, altri cinque minuti in meno.

-Ehi Elly, i prossimi saranno i My Chemical Romance, vero?-

Mi urla la mia amica per farsi sentire. Si, se sopravviveremo a questa notte il prossimo gruppo che andremo a vedere saranno i My Chem.

-Certo!-

Le faccio segno di “ok” con il pollice. E mentre noi pianifichiamo il nostro prossimo concerto parte Bat Country.

-He who makes a beast himself geeets rid of the paaaain of beeeeeeeeeeeeiing aaaaaaaaa maaaaaaaaaaaaaaaaaaaann!!!!!!!!-

Io, Chiara e le mille mila persone ci mettiamo a urlare insieme a Shadows.

Ma niente è per sempre e dopo Bat Country Chiara sembra triste.

-Ehi, che c'è?-

Cerco di capire il suo repentino cambio d'umore, lei non è mai stata lunatica. Se sta male o è triste c'è sempre un motivo.

Lei si volta verso il backstage, da dove siamo arrivate. Poi torna a guardare me.

-Helena, sono le dieci e quarantotto... Dobbiamo tornare, i professori finiscono la riunione alle undici e dieci e controllano le stanze alle undici e mezza. Per quell'ora è meglio essere già dentro, non voglio rischiare troppo...-

La tristezza, nel momento in cui dice che è ora, diventa anche parte di me. Non ho nemmeno sentito la mia canzone, Second Heartbeat.

Ma annuisco e controvoglia la seguo verso “casa”.

Ma subito mi blocco, mi blocco quando sento l'ultima frase che dice Matt.

-... This is the best of Waking the Fallen, Second Heartbeat!-

E l'intro della canzone, di QUELLA canzone inizia a riecheggiare nel campo, sul palco, nelle vie vicine... Nella mia testa. Guardo supplichevole Chiara.

-Chia... Io devo restare, ma tu inizia ad andare... Ti raggiungo appena finisce.-

Il mio subito equivale a dieci minuti e tra dieci minuti, per me, potrebbe essere già troppo tardi.

-Va bene... Ma fai presto, al massimo cerco di coprirti io...-

Lei mi capisce, così se ne va lasciandomi sola con la mia canzone.

Piango, canto e urlo con Matt contemporaneamente. Ora, ci siamo solo io e lui, la sua voce.

-Two in my heart have left me a while, I stand alone. When they get back, it won't be the same. Never be the same!-

A questo punto la voce mi si spezza, cado rovinosamente a terra e rimango lì per non so quanto in uno stato di trance.

Rivedo la stanza arancione e luminosa ma ora è più nitida. Non sento le voci ma vedo due volti: un uomo e una donna. Sono giovani, lei con i capelli neri e lunghi come i miei e gli occhi scuri, lui con i capelli castani e gli occhi azzurri. Sono belli.

Mi sorridono, credo di essere stesa sul letto perché la visuale è diversa, non vedo l'armadio vicino al lettto ma vedo la finestra che da su di un cortile molto grande con molti alberi e la piscina. I due adulti sono dinnanzi a me e sono felici, molto felici insieme. Sono i miei genitori.

Con le lacrime agli occhi mi riprendo, davvero, non so quanto tempo sia passato. Fatto sta che mentre mi rialzo sento la gente intorno a me cantare Seize the Day e vedo tantissimi accendini o cellulari che vengono sventolati lentamente, sulle note della canzone.

Seize the Day, la canzone mi piace però c'è qualcosa che non mi convince, ho una sensazione strana, negativa.

Guardo le ore, il mio orologio segna mezzanotte meno un quarto.

Cazzo.

Cazzo. Cazzo. Cazzo.

Mi rialzo e vengo colta da un giramento di testa per il movimento brusco ma non demordo. Mi metto a correre, cerco di correre più veloce che posso ma la gente tutt'intorno sembra non volermi far passare. Tutti con quelle mani alzate che si dondolano incantati dalla voce di Matt. Anche quando la canzone finisce la gente non si smuove, anzi, sembra ammassarsi ancora più fitta, si moltiplica!

-Sevenfold! Sevenfold!-

Tutti urlano il bis ma i ragazzi dicono che sono stanchi e si dileguano. Cazzo.

Dovevo riuscire a scavalcare il muro prima della fine del concerto. Ora sono davvero nei guai.

Tra spintoni e gomitate riesco ad arrivare nel backstage senza farmi vedere.

Ora corro più veloce, cerco di fare il minimo rumore mentre ripercorro a ritroso la strada che qualche ora prima io e Chiara avevamo fatto. Zigzago ancora tra attrezzi, amplificatori e strumenti. Ma ora non ho tempo di fermarmi a guardare.

Sono praticamente salva, mancano un centinaio di metri circa al muro.

Non posso avere la sfiga di...

-Ehi! Stai un po' attenta... Ma... Che ci fai qui? E chi sei?-

Come non detto. Porca merda!

Sono andata a sbattere contro un ragazzo che mi sbraita contro con la sua voce roca.

Non riesco a vederlo in faccia perché sono caduta e non ho il coraggio di alzare lo sguardo. Cerco di rialzarmi per scappare via ma lo sconosciuto mi afferra il polso.

-Lah... Sciah... Mih!-

Mi dimeno, cerco di morderlo per scappare, ma niente. La sua mano è stretta sul mio braccio come fosse una presa d'acciaio.

-Io ti lascio... Ma tu devi stare calma e non scappare. Ok?-

Io non rispondo e continuo a divincolarmi, combatto contro l'impulso di mollare e lasciarmi andare. In più quella voce mi sembra familiare ma non ricordo dove l'ho già sentita.

-Ti prego... Lasciami! Se no sono morta, finita!-

Alzo lo sguardo che si sta riempiendo di lacrime, implorante. E li vedo.

Occhi verdi.

Occhi che ho già visto milioni di volte, ma solo da lontano. O dietro uno schermo.

Certe volte anche coperti da occhiali da sole.

Poi mi accorgo del resto: braccia tatuate e muscoli scolpiti, capelli corti e aria da duro.

Sono andata a sbattere contro Matt Shadows.

-Da... Da quello che ho capito sei venuta qui senza permesso e ora sei nei guai? Però non sei venuta per noi?-

Mi guarda con aria severa, un ragazzo di soli quattro anni in più di me come fa ad essere così autoritario?

-No... Io... Devo andare, se no... Se la prenderanno con me.-

Cerco di non dire nulla su quello che dovrei, che dovrò passare quando arriverò alla Gloomy&Grim.

-Dov'è che devi andare? L'uscita in ogni caso è da quella parte.-

Matt Shadows mi guarda un po' confuso mentre con il braccio libero mi indica dove stava la folla. Io sto zitta, ho sempre avuto molta immaginazione ma ora sembra essere tutta sparita, non so più cos'altro inventarmi.

Lo guardo con le lacrime agli occhi.

-Allora... Vuoi dirmi la verità? Mica ti mangio.-

La sua presa si allenta sul mio polso ma non mi lascia ancora. Come potrei sbattergli in faccia tutta la mia vita? Lui non può capire, non ha avuto un passato “infelice” come il mio.

-E-Ecco... Io... Ehm...-

Inizio a piangere, tiro su con il naso ma non resisto ad accasciarmi a terra, con la manica della felpa mi asciugo le lacrime.

-Sembri sconvolta, non avere paura... Se mi racconti cos'è successo potrei aiutarti, se pensi che solo perché io sia famoso non capisca i problemi degli altri fai un grosso errore.-

Al che gli racconto tutto, relativamente. E senza piangere gli racconto della scuola e delle punizioni che ci infliggono. Gli parlo di me e di Chiara e del concerto.

-... Per favore, non volevamo imbucarci però non sapevamo cos'altro fare...-

Lui mi ascolta senza interrompermi, man mano che gli parlo lui allenta la presa fino a togliere la mano e lasciarmi libero il polso. Dopo aver sentito la storia della mia scuola scuote la testa contrariato. Scommetto che non aveva mai sentito una storia simile prima.

Mi sembra impossibile, sono qui a parlare con il vocalist degli A7X. Pazzesco. Solo che ora, in questo momento, non lo vedo come personaggio famoso ma come un ragazzo in cui cercare conforto. Solo pensare o parlare del mio istituto mi mette ansia e gli occhi mi si gonfiano ancora una volta di lacrime.

-È terribile, ma tu devi stare tranquilla. Io e i miei amici troveremo un modo per portarti via da lì. E faremo chiudere quel posto. Ti aiuteremo, te lo giuro.-

Prima che le lacrime inizino a scendere copiose sulle mie guance, mi sento circondata dalle braccia di Matt.

Si accovaccia accanto a me e posa una mano sulla mia nuca accompagnandola contro il suo petto. Lì, tra quelle braccia forti mi sento, per la prima volta da più di nove anni, davvero protetta e mi lascio andare in un pianto disperato, liberatorio.

Lui mi stringe a sé passandomi una mano nei capelli.

-È tutto finito.-



 

 

 

Ciao Mondo!
Eccomi con il nuovo capitoluccio...
perdonatemi se ci sono errori ma l'ho finito a notte fonda eheh...
comunque spero vi piaccia... Avete intuito cosa è successo ad Helena??
Nei prossimi capitoli ci saranno ancora più chiarimenti... *3*
Beh che altro dire? ringrazio sempre chi legge, recensisce e mette la storia nella seguite, ricordate o preferite.
Io vi amo, lo sapete!
mi farebbe davvero piacere sapere quello che ne pensate, sia che vi sia piaciuta oppure che vi abbia fatto vomitare la faraona ripiena di vostra nonna del cenone di natale di sei anni fa... consigli, commenti, critiche... tutto è ben accetto con un mio sorriso stampato in volto (?)
Se non avete capito la frase sopra questa non vi biasimo. recensite!! :D
Bacioni.
Alisea. <3

  
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