Film > Star Wars
Segui la storia  |       
Autore: Tawariell    24/12/2006    5 recensioni
La Galassia è ancora in guerra, Leia è ora un cancelliere supremo mentre Luke il capo del nuovo ordine jedi, ma il ricordo del loro padre naturale non li abbandona mai..
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anakin Skywalker/Darth Vader, Luke Skywalker, Principessa Leia Organa
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
UN PADRE SCONOSCIUTO

EPILOGO

 

Quanti anni hai, perché sei qui, quante promesse ti hanno fatto per finir così?

Bussi a una porta per non morire, quando nel buio riesci solo a piangere vicino a un Dio.
                       Forse hai già toccato già il fondo, ora rinasci davvero.

 Non sono io che ti parlo, io sono in parte straniero.
                                Comincia qui un'altra vita, è primavera e tornerà tra le tue dita.

Finché vivrai per i suoi occhi solo un domani ci sarà. Per l'eternità.
Accanto a te ci sarò io, non esitare se vuoi ritornare caro amico mio.

Capita a volte davvero, è la magia che ho di te, che accende il fuoco più vero e brucia tutti i perché.

Comincia qui, non è finita, è primavera e tornerai nella mia vita.

Finché vivrò, dentro ai tuoi occhi solo un domani ci sarà per l'eternità. **

 

 

 

 

Una notte stellata, così chiara e limpida che il cielo, blu cobalto, brillava come non mai.

Un silenzio dolce e calmo, la tenera quiete dopo una violenta e terribile tempesta, che sembrava non voler passare mai, con  nuvole nere così cupe che parevano voler coprire per sempre  le stelle, e invece..

E invece non erano mai state così belle: sembravano quasi uno di quei preziosi lampadari di cristallo, che si trovano solo in certe case da sogno.

Un giovane uomo, dai lunghi capelli rossicci e dall'apparente età di 30 anni, stava appoggiato ad un albero, assaporando tutto questo:

quel silenzio non era come quello doloroso, tetro e cupo di tanti anni prima, no, era diverso, era il silenzio che da ragazzo aveva sognato.

Accanto a lui una giovane donna, dai lunghi capelli color ebano, stretti in una treccia, teneva la testa sulla sua spalla.
Una donna che tanto tempo prima gli era stato proibito amare, ma che lui aveva amato lo stesso, perchè solo attraverso l'amore di lei si era sentito davvero un uomo e un jedi.
E quando lei era morta, il suo cuore aveva sanguinato, un dolore terribile.

Un dolore che avrebbe voluto condividere con il suo amico, ma non aveva potuto.

Eppure come sempre il suo amico aveva sentito, sentiva sempre quando stava male, si perchè era suo fratello e averlo vicino lo aveva aiutato, ma poi un giorno aveva perso anche lui.

Fu terribile, eppure nessuno dei due l’aveva voluto veramente.

Qualcuno li avevi messi l'uno contro l'altro e il suo cuore, di nuovo, aveva sanguinato.

Come quando aveva perso la sua Siri.

Come quando aveva perso il suo maestro Qui-Gon.

E poi anche la sua amica, la moglie di suo fratello se n'era andata e lui era morto dentro: tutto sembrata perduto e la sua vita pareva non avere più alcun significato.

A volte si chiedeva ancora come era potuto succedere, ma ormai non aveva più importanza..

Perché Siri, Qui-Gon, Anakin e Padmè erano di nuovo con lui.

 

Un ragazzo, dai capelli dorati e dai profondi occhi color del cielo, si avvicinò alla coppia, ma notandoli insieme fece per andarsene: Siri però si alzò e sorridendogli dolcemente si allontanò nella notte. Il giovane allora si sedette e cinse la spalla dell'uomo che senza dire nulla fece altrettanto, sdraiandosi simultaneamente sull’erba leggermente bagnata di rugiada.

Nessuno dei due lo aveva mai confessato all’altro, eppure avevano sempre sognato di passare un momento così.

Ad osservare le stelle, che si è vero muoiono, come gli esseri umani, ma al loro posto arrivano altre nuove stelle.
A godersi la pace della notte, che a volte è più luminosa del giorno.

E a chiacchierare, anche solo con il cuore, perchè tra loro le parole non erano mai servite veramente.

Chissà quando tempo passò quando uno dei due parlò: due minuti, un'ora, cent'anni?

In quel posto il tempo non aveva significato.

"Grazie per esserti preso cura di loro "

"Non c'è di che amico.”  Mormorò felice il più anziano dei due, che fece una piccola pausa prima di aggiungere

“Non temere : ora sei vicino ai tuoi figli più di quanto hai fatto in vita"

"Merito tuo"  sussurrò la voce del ragazzo: non c’era traccia di sarcasmo nelle sue parole, ma solo reale riconoscenza. Ma c’erano tante cose che non erano del tutto chiare nel suo cuore, malgrado tutto, perciò, con tono quasi esitante domandò

"Dì perchè hai deciso di salvarmi? Credevo mi considerassi irrecuperabile e poi..ora ci penso..l'attaccamento non era vietato?"

Obi-Wan si voltò e gli sorrise divertito notando la stessa gioia negli occhi del suo ritrovato amico: un tempo aveva davvero temuto che non avrebbero mai più avuto dei momenti così, e ora aveva quasi gli arretrati, voleva che tutto fosse come allora, meglio di allora, e quindi non potè evitare di usare un tono ironico nel rispondergli.

"Ci godi eh che ho infranto le regole per te? Suppongo che me lo rinfaccerai per tutta l'eternità"

Anakin lo guardò dritto in faccia e il suo maestro gli potè leggere negli occhi non solo riconoscenza, ma anche affetto, era davvero di nuovo suo fratello.

Tuttavia nello sguardo del giovane vi lesse anche una strana apprensione, quasi un timore reverenziale, quasi il bisogno di chiedergli il permesso di poter scherzare di nuovo con lui: Kenobi annuì, e nella sua espressione il prescelto vi lesse un “ ti prego fallo, ne ho bisogno”

Il sorriso del suo ex allievo si allargò, ma non aveva nulla di arrogante, era di nuovo il sorriso che aveva da bambino, identico a quello di quando si conobbero sulla nave di Naboo.

"No cosa te lo fa credere?"

L’uomo gli sorrise complice e nello stesso tempo grato, non potendo evitare di fargli un finto rimprovero

"Un jedi non gongola Anakin..al massimo si gusta il momento"

"Ma certo perché tu non stai gongolando vero Obi-Wan?"

"Cosa intendi dire?"

"Che hai vinto tu e poi.. confessa cos' hai detto a palpatine mentre cadeva nel vuoto?"

"Io?" fece in tono innocente il maestro jedi

"Niente di importante"

I due si fissarono negli occhi divertiti e scoppiarono a ridere: una risata partecipe, unica, attesa da tempo.

Il cui suono, e forse non solo quello, fu udito anche da un maestro jedi e da un'ex cancelliera, proprio nel momento in cui la Repubblica festeggiava la prima importante vittoria sui Vong: i due, fratello e sorella, si guardarono negli occhi e si sorrisero complici.

 

Quando la risata terminò, Obi-Wan si avvicinò di più ad Anakin, notando che si era come improvvisamente rabbuiato, fece per prenderlo per le spalle e abbracciarlo, ma quest’ultimo, inaspettatamente si scostò: l’uomo lo fissò stupefatto. Che stava succedendo? Negli occhi del ragazzo vi era un rimorso terribile, sembrava quasi che non si sentisse degno del suo affetto, del suo abbraccio, del suo perdono.

“Anakin…ti prego…è tutto passato ora…non puoi tormentarti per sempre…”

“Come hai potuto perdonarmi? Come hai potuto avere voglia di salvarmi dopo tutto quello che aveva fatto? Quei poveri bambini…nella mia mente sarà presente per l’eternità la visione dei loro corpi straziati dalla mia spada laser, dalla mia spada laser! La spada di un jedi! I jedi non portano morte a nessuno, specialmente ai bambini! E io che volevo essere un padre…è stato un bene che… che i miei figli siano cresciuti lontani da me…”

“Ti sbagli… non vedi quanto gli sei mancato? Loro sanno che li ami, lo sanno”

“Ma cosa ha portato il mio amore? Solo morte!”

“Ti sbagli di nuovo… ha dato loro la vita…ha reso Padmè una donna felice… solo con te era davvero viva…e ha reso me una persona migliore…”

“Cosa stai dicendo?”

“Senza di te non avrei mai avuto la forza di fare ciò che era giusto fare, di avere la forza di essere me stesso..”

Il giovane parve quasi rasserenarsi a quelle parole ma i suoi occhi erano ancora pieni di lacrime.

“Sai… sai… non te l’ ho mai detto…ma ti giuro…ti giuro che tradirti… tradire tutto ciò che mi avevi insegnato era l’ultima cosa che volevo fare…l’ultima, lo sai quanto credevo anche io a certe cose, sai che per me essere un jedi, aiutare e proteggere le persone, era una gioia…”

Kenobi gli sorrise tristemente.

“Lo so… volevi salvare tutti…”

“Mi spiace davvero tanto…Mi sono sentito solo come non mai quando sei partito: non è una giustificazione. Lo sai che non mi perdonerò mai. Ti ho cercato in quei momenti, ti ho chiamato disperatamente, ma non c’eri. Continuavo a sentire Padmè che mi chiamava angosciata e i bambini che piangevano vedendola morta. “

“Anakin… non devi dire niente… lo so”

“E invece andava detto… perdonami fratello mio… perdonami.. Io non ti ho mai odiato nemmeno quando te lo gridai su Mustafar…”

“Ma non capisci che l’ ho già fatto tanto tempo fa? Nel momento in cui ho capito. Ti conoscevo abbastanza da sapere che se volevi il potere era per qualcosa di giusto.”

“Non è una giustificazione”  mormorò il ragazzo scosso dai rimorsi: sentì la mano del suo maestro toccargli la spalla per confortarlo ma stavolta non si scostò, accettando quel contatto, ne aveva un disperato bisogno, era come se colmasse tutte le volte in cui si era sentito solo. L’uomo lo fece voltare, e lo abbracciò, stringendolo forte a se.

“Non dovevo andarmene” continuò la voce pacata di Obi-Wan, che tuttavia tradiva il rimorso che provava anch’egli “Non dovevo andare su Utapau da solo: sapevo che avevi bisogno di andartene da quella situazione troppo grande per te, ma stupidamente ho ubbidito agli ordini, facendo esattamente ciò che voleva Palpatine.”

“Hai fatto ciò che ritenevi giusto”

“Ti sbagli, io non ritenevo giusto andarmene: volevo portarti con me! Lessi nei tuoi occhi la tua implorazione ma feci finta di non vederla.”

“Avevi solo fiducia in me e ti ho deluso, non sono mai stato come te, che facevi sempre la cosa giusta…”

Kenobi scoppiò a ridere, ma era una risata isterica.

“Tra le tante cose non posso perdonarmi è l’averti fatto credere di essere perfetto, mi piaceva un sacco sentirti dire Maestro voglio diventare come te, il migliore di tutti.Che idiota che sono stato! Non sai quante volte ho sognato su Tatooine di sentirtelo dire di nuovo.”

Questa volta fu Anakin a poggiare la mano sulla spalla del suo maestro per confortarlo.

“Non c’era niente di male Obi-Wan, niente.”

Kenobi scoppiò a piangere

“Continuavo a pensare a te che bruciavi nella lava, che mi imploravi di tirarti su mentre io ti voltavo le spalle per l’ennesima volta! Perdonami se ti ho lasciato solo, se ti ho lasciato bruciare non volevo farlo, non volevo…”

“Lo so” la voce del suo ex padawan era quasi un sussurro. “Amico mio lo sai che hai il mio perdono, lo sai, come potrei non concedertelo dopo tutto quello che hai fatto per me?”

“Non sapevo dove avrei trovato la forza di addestrare di nuovo qualcuno, senza contare che questo qualcuno sarebbe stato tuo figlio o tua figlia! Man mano che Luke cresceva mi odiavo sempre di più: non ero io che dovevo essere li con lui! Dovevi esserci tu! Tu e Padmè! Quando lo vidi su uno sprinter a 10 anni mi venne male al cuore, continuavo a pensare alla faccia che avresti fatto nel vederlo già così abile e a come ti avrei preso in giro per le tue occhiate pieno di orgoglio paterno. A volte non avevo nemmeno il coraggio di avvicinarmi a lui per accarezzargli i capelli biondi, così simili ai tuoi e ogni volta che lo facevo mi sentivo come se ti stessi rubando qualcosa ".

A quelle parole lacrime silenziose scivolarono lungo le guance del prescelto

“ E quando vidi Leia, anni dopo, stetti ancora peggio: aveva il tuo stesso sorriso, lo stesso modo di affrontare la vita, coraggiosa e spavalda, ma sotto sotto tenera. Quante volte ho sognato te e Padmè con Leia e Luke piccoli e ridevate sempre in quei sogni.. quando mi svegliavo avevo solo voglia di fare a pezzi Palpatine, lo odiavo più che mai.”

“Ora sono sicuro che gli hai detto qualcosa mentre cadeva nel vuoto”  sussurrò Anakin a voce quasi impercettibile.

Obi-Wan tornò finalmente a guardarlo negli occhi, ridendo tra le lacrime.

“Solo tu… solo tu e Siri riuscite a farmi ridere e piangere insieme..”

“E’ un dono di natura di noi jedi superiori”

Kenobi ora rideva a più non posso e il suo allievo non potè fare a meno di imitarlo.

 

“Sai tu ci scherzi” mormorò l’uomo, qualche minuto dopo, quando furono di nuovo seri ed erano tornati a sdraiarsi sul prato “Ma sai io mi sono sempre sentito insicuro, non mi sono mai sentito all’altezza di te, ecco perché ubbidivo sempre ai loro ordini”

Anakin spalancò gli occhi

“Co… come?”

“Tu avevi il sole dentro… mi rendeva sicuro essere in missione con te perché sapevo che non sarei mai stato solo anche nel momento peggiore. Ma poi tornavo dal consiglio e tutte le mie paure tornavano… tutte: mi sono sempre sentito il padawan di Qui-Gon il ribelle, che non sarebbe mai stato all’altezza.”

Il giovane Skywalker gli sorrise

“Anche io mi sentivo sicuro in missione con te: non avrei mai voluto nessun’altro.”

“Kenobi e Skywalker gli eroi invincibili della Holonet” sussurrò divertito Obi-Wan

“Abbiamo vinto anche questa volta mi pare no?” mormorò il ragazzo, facendogli l’occhiolino, ma subito aggiunse “ Anche se…”

“Anche se?”

“Anche se secondo il nostro pubblico non avremmo mai dovuto combattere l’uno contro l’altro…”

“Beh…si…però in fondo lo sanno in pochi che è successo e sono certo che manterranno il segreto”

“Un jedi non dice le bugie”

“E un padawan non rimbecca il suo maestro”

“Non sono più un padawan”

“Lo so…”

Una lieve brezza scompigliò i capelli di entrambi, ma il cielo rimase terso: l’acqua del lago li vicino si increspò leggermente, formando delle piccole onde. Di notte aveva qualcosa di arcano quel posto, ma mai di spaventoso. Il più giovane dei due si guardò intorno : li aveva sposato Padmè, li avevano vissuto il loro amore segreto…

“Avrei tanto voluto che ci fossi al mio matrimonio con lei…”

“Anche io…”

“Sono stato un idiota a pensare che mi avresti tradito, anche perché…”

“Anche perché?” fece l’ex generale guardandolo incuriosito: Anakin gli sorrise quasi beffardo, ma sempre con una strana timidezza che l’uomo sapeva essere la sua parte più vera, oltre la maschera che aveva indossato con tutti, tranne che con lui e Padmè.

“Guarda che anche io me n’ero accorto..”

Obi-Wan arrossì violentemente

“Ah si? E io che credevo di essere più bravo di te a nascondere i segreti”

“Obi-Wan?” di nuovo quel tono, meravigliosamente ironico e complice insieme. Gli piaceva un sacco sentirsi chiamare per nome dal ragazzo.

“Si Anakin?” fece di rimando usando lo stesso identico tono.

“Credi di avere a che fare con il consiglio?”

“Ecco hai vinto tu con questo esercizio di dialettica.”

 

I due giovani si sorrisero di nuovo, ma uno dei due alzò impercettibilmente lo sguardo, per un secondo, verso la balconata della villa, illuminata dalla luna: vi erano due figure femminili appoggiate alla balaustra. Entrambe avevano lunghi capelli scuri, ma una li aveva castani, sciolti sulle spalle, l’altra neri, raccolti in una treccia. Indossavano tutte e due un leggero vestito azzurro chiaro, lievemente scollato sulla schiena e i loro occhi, neri della prima e verdi della seconda, brillavano come le stelle del cielo. Parlavano fitto fitto, con fare molto complice, quasi come due sorelle, buttando lo sguardo, di tanto in tanto, nella loro direzione, quasi come se attendessero qualcosa.

“Le persone che ci amano ci stanno aspettando da un po’” sussurrò Kenobi.

“E non credo sia da jedi farle attendere oltre non pensi?”  replicò il suo allievo.

“Difatti”

Lentamente salirono le scale della veranda e presero per mano le due donne.

“Sempre a parlare voi due” mormorò fintamente arrabbiata la giovane dai capelli neri.

Obi-Wan sospirò fingendosi seccato.

“Siri ti ho mai detto che ti adoro quando lo rimproveri?” fece Anakin.

“Ani vuoi farmi ingelosire?” replicò Padmè stringendogli le mani.

Il giovane non rispose ma la baciò di slancio.

“Il solito esibizionista” sussurrò l’uomo tormentandosi la barba rossiccia e assumendo un’aria disgustata.

“Ma perché non lo imiti invece di parlare…” mormorò la jedi, prendendogli il viso tra le dita. “E poi non sarebbe stato meglio che discutevate così anni fa invece che ora?”

“Uhm non lo so…forse…ma ora basta parole lo hai detto tu” e subito anch’egli la baciò.

Una stella cometa rischiarò il cielo sopra il lago di Varekino mostrando quella scena a due gemelli ancora nel mondo dei vivi..

 

 

 

 

 

 

FINE

 

 

** UN’ALTRA VITA di Umberto Tozzi (Sanremo 2000)

 

Spero che vi sia piaciuta anche se più lunga del previsto: commentate!By Silvì

 

 

   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Star Wars / Vai alla pagina dell'autore: Tawariell