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Autore: Maya92    07/06/2012    3 recensioni
Era senza dubbio bellissima, con lunghi capelli corvini e occhi azzurri come il ghiaccio. Aveva subito attirato a se gli sguardi ammirati degli uomini e quelli un po’ meno compiaciuti delle ragazze. Il suo passo era svelto, sicuro e proseguendo nel suo percorso, nonostante gli occhi fissi ed il mormorio della gente, arrivò e si accomodò sulla sedia in attesa del cappello parlante.
Piton riprese la parola, era arrivato il momento delle presentazioni.
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Genere: Azione, Drammatico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley, Voldemort
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Voglio ringraziare tutti quelli che leggono e mi fanno sapere ciò che pensano e in particolare Luna per le belle recensioni che mi lascia :) buona lettura.

Canti di Natale parte 2

Durante le “vacanze” di Natale che si stavano svolgendo ad Hogwarts, i professori naturalmente sospesero le lezioni sostituendole con delle “attività” ricreative.
La professoressa McGranitt per esempio,costringeva gli alunni a prendere lezioni di danza  in previsione del Ballo di Natale, un momento che già i nostri quattro eroi avevano vissuto non molto felicemente ai tempi del Torneo Tremaghi e che per loro sfortuna si stava ripetendo.

 Nonostante gli anni trascorsi Ron faceva ancora fatica a non cadere per terra ogni due passi e cosa ancora peggiore continuava a pestare i piedi della povera Hermione come se fosse un elefante imbizzarrito.

Madama Bump invece aveva organizzato, con grande entusiasmo degli alunni, un torneo di Quidditch e quel pomeriggio si sarebbe svolta la finale: Grifondoro vs Serpeverde.

I ragazzi si stavano già dirigendo verso il campo tutti rivestiti dei colori della loro squadra. Ron, Harry e Victor si stavano incamminando invece verso  gli spogliatoi per prepararsi, anche Victor infatti faceva parte della squadra da qualche anno come Cacciatore. Mentre scherzava e rideva con i suoi amici vide in lontananza Cassandra.

-ragazzi voi andate ho dimenticato una cosa vi raggiungo lì- e detto questo iniziò a correre per raggiungere la ragazza.

- ehi, che fai qui?-

-perché? – rispose lei.

- non vieni alla partita? C’è la finale non puoi mancare.-

-oh no non mi piace il Quidditch sembrate tanti avvoltoi che rincorrono delle palle- disse lei ridendo.

- oh beh grazie per il complimento! Avanti non vieni a fare il tifo per me?-

-Per te? E perché dovrei , tu sei l’avversario … il nemico. Dammi una sola buona ragione per stare dalla tua parte.-

Disse Cassandra avvicinandosi sempre di più al suo viso. Victor si era accorto che in realtà non si riferiva più soltanto alla partita, ma a qualcosa di più importante.
 Anche il nostro bel Grifondoro però sapeva di non essere niente male e di essere molto “apprezzato” dal gentil sesso e in fondo anche a lui piaceva provocare, così a sua volta  aumentò maggiormente la vicinanza tra loro.
Potevano entrambi sentire i loro respiri caldi sulla pelle.

- perché sono sicuro che anche tu in fondo pensi sia giusto … perché sono sicuro che alla fine vinceremo noi … e perché ti prometto che non te ne farò pentire … -

Cassandra provò un brivido sulla pelle, qualcosa mai provato prima. Voleva annullare le distanze tra di loro, baciarlo. Lo desiderava come non aveva mai desiderato nulla in vita sua. Victor avvicinò la mano al suo viso e la accarezzò delicatamente. Cassandra era bloccata , non aveva più nessuna padronanza del suo corpo era completamente persa negli occhi dell’altro. Ma all’improvviso qualcosa scattò in lei, un pensiero che la fece risvegliare dal quel sogno e la fece tornare alla realtà. Si allontanò da lui di scatto e aggiunse:

-bene Victor verrò alla partita ma sappi che non  farò il tifo per te … sono una Serpeverde io, non una traditrice. – e sorridendo andò via.



La partita era finita con la vittoria (naturalmente) dei Grifondoro. I professori avevano dato il permesso di fare una piccola festa di vittoria nella Sala Grande. Vi erano naturalmente tutti i Grifondoro, qualche Tassorosso e Corvonero e nessun Serpeverde come era ben prevedibile. Quando la squadra entrò nella Sala tutti li acclamarono come degli eroi e in fondo lo erano , avevano vinto contro i loro più acerrimi rivali.

La festa proseguiva tra musica, risate e divertimento quando all’improvvisò a poco a poco calò il silenzio. Tutti erano girati verso la grande entrata. La piccola Riddle era lì ferma e aveva attirato a sé l’attenzione di tutti. Harry subito scattò , raggiungendola con grandi passi veloci, i suoi tra amici lo fermarono ad un millimetro dal viso della ragazza.

-Che cosa vuoi Riddle? Vuoi rovinare anche questa serata? Non sei bene accetta qui.-

Le sue parole non la scalfirono minimante.

-sai pensavo che un minimo di galanteria la conoscessi, non è educato fiondarsi così su di una ragazza. Comunque calmati Potter non sono qui per te né per rovinare la vostra patetica festicciola. Sono qui per lui-  disse indicando con lo sguardo Victor.

Victor era un stupito ma allo stesso tempo molto contento anche se non poteva darlo a vedere di fronte agli amici.

-ragazzi fate continuare la festa io ci metto un attimo, andate forza- si stava dirigendo verso l’uscita quando harry lo trattenne per il braccio.

-sei impazzito Victor? Che ti salta in mente?-

-Harry per venire fin qui con tutti voi avrà qualcosa da dirmi, ci metto un attimo.- disse cercando di divincolarsi. Harry aumentò la stretta.

-Victor è da un po’ di giorni che ti osservo, sei strano, e passi troppo tempo con quella lì, pensi che non me ne sia accorto? È pericolosa stai solo cadendo nella sua trappola, ti vuole fare allontanare da noi non lo capisci?.-

Victor si stava veramente arrabbiando.

-Harry per l’amore del cielo vuoi piantarla? Non tutto gira attorno a Voldemort! E poi sono grande abbastanza per difendermi da solo in caso di “pericolo” . fai un favore a te stesso torna alla festa e goditi la serata è un consiglio da amico. Torno subito-

E detto questo si liberò dalla presa di Harry. Il ragazzo continuava a fissare le spalle dell’amico che si allontanava, poi guardò Cassandra e Dio,avrebbe scommesso quello che voleva,  quello sul suo viso era un ghigno soddisfatto.


-scusa io non volevo creare tutto questo casino, forse non dovevo venire … -

- no figurati Harry è così, pensa troppo. E poi mi ha fatto piacere che tu sia venuta non me lo aspettavo (disse sorridendo). Ehi ma … quella è la mia collana!-

Cassandra si maledisse mille volte come poteva negare l’evidenza?

-si … è la tua collana ecco … non l’avevo mai messa quindi volevo vedere come mi stava. E poi … -
- e poi?-

-e poi mi ricorda il colore dei tuoi occhi …-

Ma cosa aveva detto? Era impazzita? Ma sei scema o cosa ? si ritrovò a pensare. Teneva lo sguardo basso e Victor poteva giurare che le sue guance si erano lievemente tinte di rosso. Il ragazzo decise di farlo. Le prese la mano e disse:

-Cassandra ascolta … verresti con me al ballo di domani?-
Cassandra si sentì sprofondare e adesso? Che casino nel quale si stava cacciando. Allontanò la sua mano dalla presa di Victor.

- Victor senti io non penso di venire al ballo, e anche se decidessi … non verrei con te!-

Victor si sentì morire, era sicuro che avrebbe accettato si era accorto che anche lei non era indifferente alle sue attenzioni.
-Ma … ma perché?-

Cassandra tornò quella fredda di un tempo.

-Senti Victor è stato … divertente … passare del tempo con te, i regali le passeggiate e tutto il resto. Ma ora stiamo … stai … oltrepassando un confine pericoloso. Non è il caso che tu passi tutto questo tempo con me e soprattutto non è il caso che tu ti affezioni a me! Sai benissimo anche tu che questo non è possibile. Ora ciao torna alla festa, divertiti e trovati qualcuna da portare al ballo. –

Stava scappando, Cassandra stava letteralmente scappando da lui, ma non poteva permetterglielo. La prese per il braccio e la fece girare con forza. Lei non voleva neanche guardarlo.

-guardami, guardami Cassandra. A me non importa quello che la gente pensa o dice e non dovrebbe importare nemmeno a te.-

- a me non importa e lo sai benissimo-

- e allora qual è il tuo problema?-

-IL MIO PROBLEMA, VICTOR, SEI TU! Noi non potremmo mai stare insieme, mettitelo bene in testa. Quindi dimenticami … sarà molto meglio per entrambi.-

Victor lasciò la presa dal suo braccio e la ragazza scappò via. Sapeva di averlo ferito, sapeva che adesso l’avrebbe odiata ma era moto meglio così. Ma allora cosa era quella tristezza che provava? Perché gli occhi le bruciavano? Perché in cuor suo voleva correre da lui?




Tutti quella sera nel castello si stavano preparando per il tanto atteso Ballo di Natale. Tutti tranne la piccola Riddle. Lei era seduta nel suo letto a guardare fuori dalla finestra tentando disperatamente di richiamare a sé tutta la pazienza che aveva in corpo per non uccidere all’istante quelle ochette delle sue compagne di stanza, che urlavano, ridevano e spettegolavano eccitatissime per la serata.

Le odiava … stupide oche … finalmente però, dopo il suo ennesimo rifiuto all’ennesimo tentativo di convincerla ad andare alla festa, uscirono.
 Aaaah cosa era quella cosa che sentiva? SILENZIO, che bella sensazione. Si rimise a sedere a letto e a guardare fuori dalla finestra. Milioni di pensieri le vagavano per la testa, anche se un po’ monotematici … Chissà come stava Victor. Chissà com’era in abito da sera, bellissimo sicuramente, lui era sempre bellissimo. Chissà chi aveva portato alla festa … beh chiunque tu sia sappi che sei solo un rimpiazzo … Chiuse gli occhi voleva addormentarsi e non risvegliarsi più. La sua vita, la sua intera vita era sempre stata solo una sofferenza per un motivo o per l’altro. Sua madre … suo padre … Victor.

Aprì gli occhi … e se per una volta facessi IO quello che voglio … se per una volta smettessi di pensare alle conseguenze, cosa è giusto o è sbagliato … se per una volta VIVESSI IO LA MIA VITA.


La Sala Grande era splendida. Il bianco e l’argento predominavano. Le candele sospese a mezz’aria illuminavano l’ambiente donandogli un atmosfera unica. le colonne erano ricoperte da ghirlande verdi. E di fronte all’entrata un immenso albero bianco con bellissime decorazioni in oro lasciava senza parole tutti quelli che entravano.

La festa era cominciata già da un po’ e anche le danze si erano aperte. Le coppie erano formate. Ron con Hermione, Harry con Ginny. Tutti erano eleganti e belli e sembravano divertirsi nonostante la lontananza da casa. 
Ad un certo punto però tutti si fermarono, qualcosa o meglio qualcuno aveva attirato la loro attenzione, e si dirigeva fiera ed elegante verso la preda che aveva puntato.

-Potrei avere l’onore di questo ballo?-

Victor era al tavolo delle bevande, con un bicchiere in mano e quando si girò quasi  gli cadde dalle mani.

Cassandra era li ed era la cosa più bella che avesse mai visto. Indossava un leggero abito rosa antico che ne avvolgeva delicatamente le curve e ne esaltava la carnagione chiara come la neve. Un piccolo strascico appena accennato. Il corpetto invece creava un effetto vedo non vedo grazie a meravigliosi ricami in argento a forma di grandi fiori. Nessun gioiello , non ne aveva bisogno. I capelli raccolti con qualche ciocca lasciata a contornarle il viso. Era perfetta.

Senza aspettare risposta lo prese per mano trascinandolo in quella che era diventata per l’occasione la pista da ballo. Tutti la guardavano ma questa volta non perché fosse la figlia di Tom O. Riddle alias Voldemort. Ma per ammirarla in tutta la sua bellezza. La McGranitt fece a tutti segno di riprendere le danze e così fu.

-non mi aspettavo che venissi-

-lo so … la tua accompagnatrice mi starà sicuramente odiando …  -

-non ho portato nessuno al ballo-

-perché?- chiese lei stupita ma allo stesso tempo molto felice della notizia.

-la ragazza che volevo portare mi aveva rifiutato … portando un'altra avrei preso in giro me stesso e lei. Ed io non sono uno che gioca con i sentimenti delle persone.-

Era una frecciatina per caso quella?

-mi dispiace per quello che ti ho detto …-

-cosa è cambiato da ieri sera?-

Era molto serio in volto, era sicuramente ancora arrabbiato. Voleva delle risposte, era giusto .

-vieni seguimi.-


Stavano facendo una passeggiata fuori, le stradine nel parco erano state liberate dalla neve e ricoperte da candele tracciando il cammino  per le coppiette che desideravano un po’ di intimità. E in fondo qui era molto più tranquillo per parlare. Si sedettero in una panchina di pietra. La notte era fredda e il vestito di Cassandra era troppo leggero per una serata del genere. Un brivido le salì lungo la schiena. Victor se ne accorse e le poggiò la sua giacca sulle spalle. Lei lo guardò e sorrise.

-è questo che mi ha fatto cambiare idea, il modo in cui mi tratti. Nessuno mi ha mai trattata così. La gente mi rispetta solamente per timore , accontentavano ogni mio capriccio solo per paura, nessuno si è mai preoccupato di ciò che volessi veramente. Tu invece sei … diverso. Sei gentile con me perché vuoi esserlo. Tu hai voluto cercare in me qualcosa che gli altri avevano sempre dato per scontato e messo da parte. Io non ho mai potuto vivere a pieno la mia vita Victor, non sono mai stata libera di viverla come volevo, tutti hanno sempre deciso per me sin dall’inizio … e ora tutto questo che provo per me è nuovo …e ho paura.-

Victor era commosso da tutto quello, dalla sua fragilità, dal fatto che finalmente stava iniziando ad aprirsi e a confidarsi con lui e senza pensarci due volte la prese tra le braccia e la strinse.
Cassandra rimase ferma inizialmente non sapeva come comportarsi, ma era stanca di pensare, era stanca di farsi scrupoli voleva lasciarsi andare ne sentiva il bisogno. Ricambiò l’abbraccio. Un gesto semplice ma che le scaldò il cuore .
Si allontanarono non sapendo quanto tempo fosse passato, un minuto, un ora, un eternità.

Victor le scostò una ciocca di capelli che le era caduta sul viso.

-Sei veramente bellissima stasera-

Cassandrà si sentiva viva per la prima volta. I loro volti iniziarono ad avvicinarsi lentamente, sentivano i loro respiri caldi, le loro labbra si sfiorarono …

-Victor!-

I due ragazzi si allontanarono risvegliati bruscamente da quel momento magico.

Erano Potter con la Mezzosangue e pel di carota, pensò Cassandra infastidita e che mai come in quel momento avrebbe desiderato ucciderli nella maniera più atroce.

-Harry, Ron ,Hermione? Che ci fate qui? Mi avete seguito?-

-si e abbiamo fatto bene a quanto pare! Victor sei impazzito per caso che stavi facendo?-

-Harry adesso basta mi stai facendo veramente innervosire. Possibile che non ho la possibilità di avere cinque minuti di … privacy?- disse il ragazzo esasperato.

-privacy? Ma ti senti quando parli? Victor, che ti prende lei è il nemico è la figlia di Voldemort l’uomo che dobbiamo uccidere o te ne sei dimenticato forse.-

-No non me ne sono dimenticato Harry. (Cassandra intanto aveva una faccia un po’ indispettita, andiamo in fondo stavano parlando di uccidere suo padre in sua presenza un po’ di tatto) ma qui Voldemort non c’entra, questa cosa riguarda me e lei. NON VOLDEMORT, NON VOI, SOLO ME E LEI.-

Cassandra a quelle parole si sentì in dovere di intervenire.

-Potter ascolta. So che non ti fidi di me ed è comprensibile. Ma ti assicuro che non ho la ben che minima intenzione di far del male a Victor. Devi credermi-

- crederti? Perché dovrei credere ad una lurida serpe come te …-

-adesso stai proprio esagerando Harry , non ti permetto di rivolgerti così a lei-

Quelle parole lo avevano proprio irritato. Victor ed Harry erano ad un centimetro l’uno dall’altro le cose non si stavano mettendo affatto bene. Ron si frappose tra loro.

-ragazzi io credo che adesso stiamo tutti un po’ esagerando che dite. Harry se questo è quello che vuole bene se la sbrighi da solo , sono fatti suoi e piangerà lui le conseguenza se ce ne saranno.-

-Ron ma che dici? Ma siete impazziti tutti ? Lei è la figlia di Voldemort. Come potete anche solo pensare di fidarvi di lei?-

Hermione intervenne.

-Harry non è che noi ci fidiamo di lei, ma ci fidiamo di Victor e siamo sicuri che lui non farebbe mai niente per metterci in pericolo … in fondo lei non ha mai dato modo di essere …-

-cosa? COSA? Una sua complice? È SUA FIGLIA DANNAZIONE. Sapete che vi dico ? non mi interessa, fate quello che volete in fondo questa è la MIA guerra e posso anche combatterla da solo! –

E detto questo Harry  se ne andò lasciando Hemione in lacrime tra le braccia di Ron e Victor con un aria tra il triste e l’arrabbiato .
Cassandra non aveva parole, non poteva crederci. Harry Potter aveva appena abbandonato i suoi migliori amici.



Spero tantissimo che questo capitolo vi sia piaciuto  :D datemi le vostre opinioni a presto
Ah il vestito se magari foste curiosi è quello che Sandra Bullock indossò agli oscar di quest’anno , ho solo cambiato il colore :D
  
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