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Autore: Madama Pigna    09/06/2012    2 recensioni
Quattro anni dopo la sconfitta di Crono, Percy, Annabeth e Grover si toglieranno dal mirino e daranno spazio a nuovi mezzosangue per nuove avventure! Tra figli di Apollo sempre nei casini, ragazze che parlano troppo e animali parlanti, ne vedrete di tutti i colori, dal romantico e al drammatico al genere più comico (n.d.a. su questo punto si hanno dei dubbi).
Dal capitolo 15:
Aveva colto il segno. Estia era pur sempre la sorella maggiore tra i figli di Crono. Mentre Afrodite ed Apollo avevano capito che la dea del focolare poteva essere una discreta alleata.
Difatti Era sembrò esitare per un secondo. Poi rispose acida. – Non ho scelto io che si unisse all’ impresa. Sapeva a cosa andava incontro -. Zeus borbottò qualcosa che non si capì. Era nemmeno si voltò per capire quello che aveva detto, cosa che fece arrabbiare il marito non poco (quando si è re degli dei è piuttosto difficile accettare che qualcuno ti ignori). Ricominciarono a litigare, e i sospiri degli altri dei non furono uditi, coperti dalle urla dei due.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Era ormai calata la sera, e nel deserto d’ Arizona risuonava forte e chiara la musica di fine anni 90.

This is the time to party this is the time to start it 
this the time for all of you to move your body 
this is the time to pump, this is the time to Jam 
this is the time for everyone to big bass slam 
this is the time to love (uuuh) 
this is the time for sex, 
this is the time for all of you to rock the discotex 
this is the time to rock, this is the time to f**k 
this is the time for everyone to dance and never stop. 


Kelly non sapeva se fosse una tendenza di genitori come Isabel guidare una gip a tutto gas nelle lande desolate ascoltando a volume alto This is the time to rock, evidentemente canzone con un ritmo adatto a come si sentiva in quel momento. Dopotutto, aveva la possibilità di rivedere suo figlio dopo anni, quindi non la biasimava per questo. Anche Adrianna lo intuiva (sarà stata solidarietà femminile?) però cercava di non prestare attenzione alla canzone, che non le piaceva per niente. Già di suo non era particolarmente appassionata di musica, figuriamoci di quel genere. Non era meglio un po’ di musica classica? Più tranquilla ed elegante, e soprattutto meno spacca timpani. Solo Audrey pareva condividere i gusti della signora, visto che cantava a squarciagola insieme a lei. Probabilmente aveva deciso di mettere da parte le sue tendenze da ladruncola. Le due cercarono di trascinare Kelly e Adrianna nell’ entusiasmo, ma fallirono.
Poi parlarono di cose serie.
- Se quella testa è nascosta qui, trovarla sarà un lavoro molto lungo. Il Grand Canyon è enorme. Selvaggio. Così ho deciso di eliminare in partenza le zone più esplorate, dove ci sono meno possibilità di trovarla. La zona ignota più vicina è ad alcune miglia da qui. Intanto, vedo di spiegarvi alcune regole -. Spiegò alcune nozioni di sopravvivenza, fondamentali se fosse successo qualcosa, specie ad Adrianna, che pareva saperne di meno (con suo grande disappunto).
Non sapevano che, proprio in quel momento, Alex e Nico erano in fondo al Canyon, a soli pochi chilometri da loro. Tuttavia, stavano seguendo piste molto diverse. Il figlio di Apollo aveva ipotizzato che la Testa dovesse trovarsi dalle parti del fiume, mentre sua madre aveva intenzione di guardare anche nei posti più lontani da esso. Povera mortale, se solo avesse saputo si sarebbe precipitata dal figlio, anche con tutti i rischi che comportava.
I due ragazzi camminavano lungo il fiume, che, ancora una volta, si era diviso, stavolta in tre parti. Il corso principale, e altri due che partivano dallo stesso punto. Alex lo trovò strano.
- Dovremo guadarli, in qualche modo -. Disse. Nico annuì. – Le acque non sembrano agitate. Forse potremmo proseguire a nuoto. Guarda, si vede addirittura il fondo -. In effetti i ciottoli risplendevano alla luce del sole. Si vedevano anche altri vari oggetti, come detriti. E qualche statua. Alex guardò con sospetto l’acqua. Nico invece era piuttosto tranquillo, stranamente. Il fondale aveva un certo non so che di tranquillizzante, gli dava una sensazione stranamente familiare.. Si avvicinò alla riva.
- Fermo, Nico! -. Il figlio del dio del sole prese appena in tempo il figlio di Ade, che nel brusco movimento aveva dato un calcio ad un ciottolo, finito in acqua e diventato anch’ esso dorato. – Ma che ti prende? E’ solo un fiume! – esclamò lui, seccato. Alex gli fece cenno di star zitto. Con molta cautela, si avvicinò all’ acqua, estraendo una delle sue frecce dalla faretra e lasciando che sfiorasse il liquido. Immediatamente, l’arma si appesantì, riflettendo i raggi del sole in modo quasi accecante. Non troppo sorpreso, lasciò perdere la freccia, sebbene dispiaciuto di aver perso uno dei regali di Jane. – Questo fiume ha una qualche magia in sé -, disse, pensieroso.
Nico impallidì. – Il fiume Pactolus. È qui che re Mida lavò via la sua capacità di trasformare in oro tutto ciò che toccava. Secondo la storia, il dono di Dioniso gli impediva di bere e di mangiare -. Il che spiegava la misteriosa attrazione per quel fiume. Quell’ acqua emanava un sentore di morte che, se ne accorgeva solo in quel momento, era molto, molto inquietante.
- Che facciamo adesso? -. Chiese lui. Alex non sapeva cosa rispondere. In realtà, stava pensando al secondo fiume. Se quello era il Pactolus, l’altro cos’ era?
- Attraversiamolo. Ci dev’ essere un modo per superarlo senza danni -. Nico lo guardò sorpreso, ma non disse niente. Poi sembrò avere un’ idea.
- Allontanati dall’ acqua. Forse posso fare qualcosa -. Alex ubbidì. Nico si avvicinò alla parete rocciosa. Si concentrò a  fondo, poi batté un piede per terra e tastò la rupe. Immediatamente, un enorme pezzo di pietra piatta cadde verso il fiume, causando vari spruzzi. Si riparò dietro la roccia, che era divenuta anch’ essa d’oro. Aveva appena creato un rudimentale ponte anti-doratificazione, per usare un termine poco ortodosso. Quando si è figli di Ade..
Attraversarono il Pactolus, e decisero di seguire il corso del fiume dal nome sconosciuto.
**********
Quella notte, Shanon non riusciva a dormire. Si dimenava tra le lenzuola e i suoi pensieri turbolenti, non riuscendo a prendere sonno. Alla fine, decise di fare una passeggiata. Chissà, magari sarebbe riuscita a schiarirsi le idee.
Come diavolo era venuto in mente a Kelly di trascinarsi dietro Adrianna? Era ancora troppo mediocre per concludere alcunché, poteva rischiare di farsi veramente, ma veramente male. Non bastava Jake a procurargli preoccupazioni, no! Per di più quella criminale di Audrey era la terza componente. Già immaginava i guai che avrebbe provocato con la polizia mortale. In ogni caso, come le avevano fatto notare, era inutile pensarci. Colpì un sasso con un piede, seccata, mentre continuava a camminare, chiedendosi perché mai ci fosse il copri fuoco. Anche perché la scusa delle arpie era ridicola. Un mezzosangue degno di tale nome, a detta sua, poteva tranquillamente difendersi da quel manipolo di vecchiette munite d’artigli.
Camminando, si avvicinò alla collina. Perse lo sguardo nell’ albero di Talia, chiedendosi ingenuamente com’era vivere dentro un albero. Si rasserenò un pochetto, almeno finché non scorse un’ ombra vicino l’albero. Corrugò la fronte. Chi poteva mai essere? Probabilmente qualcuno del campo, altrimenti il drago Peleo non sarebbe rimasto certo tranquillo. Il suo istinto di semidea si agitò, pensando involontariamente a qualche tradimento. Si avvicinò, cauta, e si tastò la tasca, in cerca del suo portachiavi magico.
Che aveva lasciato nella sua cabina.
‘’Oh, al Tartaro’’. Pensò, irritata. Ormai era quasi in cima, ed il buio della notte la copriva da eventuali ficcanaso. Peleo cominciava a sbuffare.
Si lanciò sull’ estraneo, urlando. Non riusciva a capire chi fosse, ma aveva poca importanza. Aveva un corporatura più fragile della sua, e anche lei sembrava disarmata, ma si batteva con le unghie e con i denti.
Rotolarono dall’ altra parte della collina, fuori dai confini del campo. Le due combattenti si davano pugni, unghiate e calci, imprecando l’una contro l’altra. Ma alla fine Shanon ebbe la meglio. Quando arrivarono in pianura, le serrò le spalle, bloccandola.
- Chi sei tu? Cosa volevi fare? Prenderti il Vello, attaccare briga con Peleo? Sei un pazzo? Un traditore? -.
- Shanon, ahia! Mi stai facendo male -.
La figlia di Efesto sbarrò gli occhi, stupita. – Sibilla? -.
I suoi sospetti (o perlomeno alcuni) svanirono. Sibilla non era tipo da tradimenti e cose varie… O almeno sperava…  Anche se, Shanon non se ne rendeva conto, il suo difetto fatale era proprio il non fidarsi degli altri.
La figlia di Ecate tentò di sorridere, ma gli uscì una strana smorfia.
- Curioso incontrarci nel cuore della notte, non trovi? -.
L’altra sbuffò. – Poche chiacchiere, Sibilla. Che diamine eri venuta a… - si bloccò, guardando quello che c’ era dietro la quattordicenne. Un’ enorme figura indistinta si stava avvicinando al campo. Una figura mostruosa.
– Corri -.
Incespicarono più volte correndo come pazze, ma in poco tempo oltrepassarono il confine del pino.
Ansimante, Shanon imprecò contro Sibilla, per poi chiederle che accidenti aveva intenzione di fare.
- Ecco, io.. volevo prendere il Vello. Solo momentaneamente. Per..-. Stentava a completare la frase.
- Perché?-.
- Perché.. volevo guarire Jake -. Poi scoppiò in lacrime, lasciando Shanon stupefatta.
- è colpa mia, Shanon! Solo colpa mia! Se non fossi stata così stupida e imbranata lui avrebbe ancora il suo braccio! Invece per salvarmi ha perso se stesso! Non riesco più neanche a guardarlo negli occhi, non ho il coraggio.. Se lui è così è solo colpa mia! -.
La figlia di Ecate si strinse forte alla figlia di Shanon, che in silenzio, ricambiò.
- Io volevo aiutarlo a guarire..  Mi aiuterai? -. La guardò negli occhi, implorante.
Shanon dovette usare tutta la sua forza di volontà per rispondere. – Sibilla, io desidero quanto te che Jake si rimetta in sesto. Sicuramente, la magia del Vello lo guarirebbe, ma.. -.
- Ma? -.
- Ma quello che mi chiedi è impossibile. Ragiona, Sibilla. Il Vello protegge i confini del Campo. Senza quello, si indebolirebbero. E sai cosa succederebbe? -.
Lei scosse la testa.
- I mostri lo capirebbero, e verrebbero tutti qui per attaccarci. Hai visto tu stessa le ombra che si aggirano lungo il campo. Ho già visto con i miei occhi cosa significa. Non voglio che si ripeta ancora -.
- Ma Jake è il tuo migliore amico! Ci potremmo mettere poco -.
- Proprio perché è il mio migliore amico, so che anche lui approverebbe il mio ragionamento. E non possiamo sapere quanto ci metterebbe il Vello. Ti prego, Sibilla, ascoltami tu ora. Può darsi che non ci siano così tanti rischi, è vero. Ma non provarci più. Non nel cuore della notte. Non di nascosto. Ora, vai a dormire. Domani, ti prometto che andremo da Chirone. Sentiremo la sua opinione -.
Capiva che probabilmente era esagerata, ma un trauma era sempre un trauma. Anche se aveva un’ aria controllata, negli occhi di Shanon un attento osservatore avrebbe visto la paura e il ricordo di quei giorni, così terribili, così tristi e nefasti. Chissà se la figlia di Ecate se ne accorse. Ma annuì, e, accompagnata dall’ amica, si diresse verso la sua Casa, e Shanon stette lì con lei, finché Sibilla non si addormentò.
 
Si era messa anche lei a letto, ma evidentemente quella non era la serata adatta per dormire. Stava pensando a come aveva agito Sibilla di fronte a quell’ enorme problema. L’aveva colpita. Anche se era una stupidaggine da alcuni punti di vista (o almeno lei la pensava così) lei aveva agito. Aveva fatto qualcosa. Anche se aveva la tristezza nel cuore come, lei, Sibilla non era stata con le mani in mano, a cercare di tirar su di morale Jake. Di colpo, capì che la sua strategia era un po’ scadente. Doveva assolutamente trovare un rimedio per Jake!
Sentì nel cuore una nuova determinazione, e, avuta un’ idea, si addormentò, ricordandosi che la mattina dopo avrebbe dovuto parlare con i figli di Apollo.
 

 
**************

Salute a voi, signori e signori, bambine e bambini, mostri e demoni di tutte le età!
Spero che non ci sia la Sfinge!
Perché? Tra poco è il suo turno!
*Occhiataccia*. Appunto, tra poco, non adesso!
*Ultra Robot HandyToy Teacher Aide 5000 (all' anagrafe di Efesto si chiama così) indossa un paio di occhiali rettangolari stile regista e guarda una tabella degli orari*. Sono d’accordo con lei. E dopo quella schizzata d’una Sfinge, ci saranno altre cose, che sicuramente le lettrici troveranno molto interessanti. *Evita accuratamente di specificare*.
*aria indignata*. Ha spoilerato!
Sciocchezze, Steward, semmai hai spoilerato tu prima! *stacca il collegamento prima che la discussione degeneri*.
  
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