Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: SheBecameDirectioner    10/06/2012    1 recensioni
Mia è una persona speciale, ma ancora non lo sa.
Raggiunge la zia a Londra ed è lì che comincia a vivere il suo sogno.
Cinque ragazzi, con voci potenti e sorrisi brillanti. E sarà accompagnata da Nina, la sua migliore amica, sebbene un po’ troppo distratta da Austin, quel magnifico ragazzo che le ha rubato il cuore.
Mia si divertirà, soffrirà, si sentirà quasi sulla Strada dei Sogni Spezzati, proprio come dicono i suoi Miti.
[Dalla Storia]
«Mamma, sappi che se non mi manderai laggiù mi rovinerai la vita per sempre e non ti perdonerò mai più», la minacciai.
Mamma prese la cosa come uno scherzo, ma io avevo davvero la sensazione che qualcosa sarebbe cambiato. Un cambiamento nella mia vita che non potevo perdermi solo perché non c’erano abbastanza soldi per pagare l’aereo.
Poi continuai con le “minacce”: «Mamma, davvero, tu non capisci. Questo viaggio potrebbe cambiarmi la vita per sempre»
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Boulevard of Broken Dreams
Capitolo 4 

-Hey, andiamo?- si fece avanti Alex.
-Prima le presentazioni, no?- disse il ragazzo alto alla sinistra di Alex, era moro con degli occhi marroni e indossava una camicia a quadri rossi, neri e bianchi e sotto una maglietta blu con la scritta “Abercrombie” in bianco, dei jeans corti fino al ginocchio e un paio di infradito bianche. Lui mi porse la mano, io la strinsi amichevolmente.
-Io sono Mia.- gli dissi sorridendo.
-Finn, piacere!- si avvicinò a me un altro ragazzo con una maglietta a righe fini blu e bianche.
-Io sono Will.- gli strinsi la mano e mi presentai.
Restava solo un ragazzo, era alto con una corporatura atletica, gli occhi verde-chiaro quasi verde acqua, i morbidi boccoli gli scendevano delicatamente sul viso incorniciandolo perfettamente.
Aveva un sorriso mozzafiato. Non avevo bisogno di stringergli la mano… quel gesto mi bastava. La ragazza poi si avvicinò e strinse sotto braccio Erik confermando la mia ipotesi. Quei due stavano insieme.
-Piacere io sono Sophi.-
Era una ragazza acqua e sapone, solo con un filo di matita e un po’ di ombretto azzurro le ornavano il viso, aveva dei bellissimi capelli castani molto lunghi, alle orecchie portava degli orecchini a forma di bottoni blu.
-Piacere mio!- le sorrisi. Non potevo farmi problemi per Erik! Non sarebbe stato giusto, ne per me ne per lui e nemmeno nei confronti di Sophi.
-Ok, finite le presentazioni… ora possiamo andare!- esordii io catturando l’attenzione di tutti.
-Ok ragazzi, tutti in macchina!- disse Will, gesticolando.
Non riuscivo a togliermi dalla testa il sorriso del riccioluto, il mio sguardo ricadeva sempre su di lui. Non mi rivolse nemmeno uno sguardo per tutto il tragitto e ciò mi permise di osservarlo e di capire che cosa aveva di speciale. Erik e Sophi si sedettero nei sedili davanti, Will, il ragazzo “sorriso” ed io nei sedili posteriori. Finn, invece, ci seguiva con una vespa blu… facendomi sentire la mancanza della mia vespa rossa.
Arrivammo in una villa enorme che mi faceva tanto pensare alla casa delle barbie che avevo da piccola. Scendemmo dalla macchina, Will mi porse la mano per aiutarmi a scendere e mi fece arrossire.
Entrammo nella villa e tutti insieme percorremmo il vialetto di ghiaia che portava alla veranda dove si vedeva un minibar.
-Che vi va di fare?- ci chiese Erik.
-Io credo che andrò… a prendere qualcosa da bere. Volete qualcosa?-rispose Finn.
Mi voltai per dare un’occhiata in giro e mi ritrovai il “ragazzo sorriso” davanti, i nostri petti si toccavano, potevo sentire il suo battito attraverso la sua maglietta, volevo rimanere lì immersa nel suo battito cardiaco ad ascoltare il suo cuore, ma mi spostai all’idea di poter essere vista da uno dei ragazzi.
-Ehi, attenta.- mi disse lui con un tono dolce, la sua voce non si adeguava affatto al suo corpo. Era simile a quella di un fumatore, roca. Era forte e bassa, calda accogliente, dava in qualche modo sicurezza.
-Sì, scusa mi dispiace molto, non volevo… - sorrise ed io arrossii.
-Noi due non ci siamo presentati. Io sono Harry, piacere di conoscerti.-
Ecco, ora non potevo più chiamarlo “ragazzo sorriso”… mi ci ero quasi abituata.
-Piacere mio, sono Mia.-
Ci fu un attimo d’imbarazzante silenzio e poi proseguì:- Sei qui da poco non è vero? Mi sarei accorto di te se ti avessi già vista.- “sfacciato il ragazzino”, pensai.
-Sì, sono qui da ieri, sto da mia zia, la vicina di casa de Erik.- gli risposi fredda, mi davano fastidio i ragazzi che facevano i leccaculo.
-Io raggiungo Finn, vuoi qualcosa da bere?- mi chiese dolcemente. Forse ero stata un po’ troppo crudele con lui, dovevo dargli una seconda possibilità.
-Sì, mi prenderesti una coca light per favore?- Volevo tornarmene a casa, non ero rimasta nemmeno per dieci minuti ma me ne volevo tornare a casa. Quella specie di festicciola per ricchi sfondati non mi piaceva. Vedere ragazzi che fumavano e sniffavano roba non mi piaceva per niente. Le uniche feste a cui ero stata erano: i compleanni di Nina e Liam, che di solito festeggiavamo andando al cinema a vedere film horror e la festa di fine anno delle superiori a cui ero rimasta solo per mezzora per via di quella troia di Amy che mi aveva rovesciato il punch sul vestito.
Mi misi a sedere in un angolo isolato, la musica era penetrante e confusionaria, la claustrofobia non mi aiutava per nulla.
Mi guardavo intorno senza sapere che tipo di ragazzi mi circondavano… forse non avrei dovuto accettare la richiesta di Erik. Avrei dovuto starmene in casa a chiacchierare con la zia della scuola e dei miei compagni, lei mi avrebbe dato dei consigli e io l’avrei ascoltata.
Ero stanca di aspettare quel Harry ma non sapevo dove andare, non potevo alzarmi, non avrei saputo dove mettere piede.
“Sì invece!” pensai tra me e me contraddicendo le mie stesse idee. Non potevo lasciarmi spaventare da una folla di ragazzi ubriachi! Mi alzai dalla sedia e cercai di orientarmi. Andai dentro la villa e mi stupii talmente tanto che gemetti alla vista. Alex che sniffava polvere bianca da un tavolo, era chino e il dito della mano destra comprimeva la narice. Non potevo crederci! Era un ragazzo dolcissimo, forse in apparenza poteva sembrare un duro o cose del genere ma appena cominciavi una conversazione con lui si dimostrava tenero, gentile e a volte timido.
Ma chi ero io per giudicare un ragazzo che conoscevo da un giorno?
Quella domanda o esclamazione che sia mi annebbiava le idee.
Mi voltai per uscire da quello scempio ma una voce mi chiamò. Conoscevo quella voce. No, dovevo andarmene da lì, non volevo parlare con lui ora, non ora!
 
-Hey Mia, Aspetta!- oh no, no, no.
Mi voltai di scatto e vidi Alex che mi fissava con aria sorridente. Era sotto effetto di droga, cazzo!
Mi girai e presi a camminare svelta senza voltarmi più. Cercai Erik, Will, Finn o anche Harry mi andava bene. Nessuna traccia!
Alex non era più dietro di me, che cosa potevo fare? Di sicuro non sarei andata via!
 Ero persa, mi ero persa!
Mi avvicinai alla piscina percorrendo tutti i lati rettangoli e alla fine riuscii a vedere in lontananza Finn che stava parlando con una ragazza.
Mi avvicinai, e gli piombai alle spalle. Non gli dissi nulla ma si voltò ugualmente.
-Ciao, mi dispiace interromperti ma mi sono persa- che cosa potevo dirgli? Così mi buttai: - Sai per caso dov’è Erik?- non volevo andare da lui ma mi sarei inventata qualcosa sul momento.
-Sì, dovrebbe essere dentro con Sophi.- mi rispose a voce alta.
Sarei andata da Erik e gli avrei chiesto di riaccompagnarmi a casa e poi sarebbe tornato alla festa in meno di venti minuti… “facile”, pensai.
-Grazie! Io allora vado- alzò un sopracciglio e intravidi un sorriso.
-Sì…- mi voltai e cominciai guardarmi in torno, vidi la veranda della casa e mi avvicinai a passo svelto. Spingevo gente da tutte le parti e non facevo altro che dire “scusami”, ”mi dispiace” o “permesso”.
Arrivai dentro e mi ritrovai in una cucina. Era piccola in confronto a tutto il resto della casa: mattoncini verdi con fregi floreali dappertutto.
Andai verso un corridoio che portava al salotto. Due divani ricoperti di pelle sintetica rosa, un mobile bianco e una televisione maxischermo ne facevano parte, tutto il resto dello spazio era cosparso di ragazzi e ragazze che ballavano, pomiciavano o fumavano, mi venne il volta stomaco solo per l’odore e le scene che mi circondavano non mi davano la meglio di sicuro.
Ed ecco lì. Erik e Sophi seduti sul divano che si baciavano appassionatamente. Sì, li invidiavo di brutto.
Mi avvicinai. Davanti a loro, ero davanti a loro e il bello è che non se ne accorgevano, non mi davano retta continuavano e continuavano imperterritamente. Diedi una pacca sulla spalla di Erik e spostò lo sguardo da Sophi per posarlo su di me, arrossii e cominciai: -Hey, scusa per il disturbo ma… vedi, potresti riaccompagnarmi a casa?-
-Che hai? Non ti diverti?- era scontroso ma non ci feci caso.
Feci di no con la testa e lui emise un sospiro.
-Ok bellezza, andiamo a casa!- si alzò dal divano e Sophi gli diede un calcio sul culo sorridendo freneticamente. Lo seguii e andammo verso la macchina. Salimmo uno di fianco all’altra. Guidò fino a casa e mi fece scendere gentilmente dall’auto. Scendemmo e mi accompagnò alla porta, mi salutò con un bacio sulla guancia. Volevo rimanere lì con la sua bocca calda appiccicata alla mia guancia carnosa. Si scostò e il momento magico finì. Entrai in casa e mi appoggiai con le spalle alla porta.
Ero stanca, stanchissima, non mi trovavo bene a quella festa e di certo non mi sarei messa a civettare con un ragazzo. Volevo dei nuovi amici, li avevo trovati e non erano quelli giusti.
La zia mi venne in contro e mi prese in un abbraccio. Mi avvinghiai alla zia e poi la mollai per andare a sedermi sul divano, si sedette a fianco a me e cominciammo a parlare, parlare e parlare della serata, dei ragazzi, della mia vita a casa con la mamma.
Dopo quasi un’ora andai al letto e mi addormentai.

HOLA CHICOS :D Mi rendete triste cwc Non è giusto che non mi commentate la storia, santo cielo, è così orripilante?! Vabbé :( Cercate di essere più presenti, per me, sapete, è importante :) Comunque, di questo capitolo che ve ne pare? Per farvi sapere, Alex è Zayn, Erik è Niall, Will è Louis, Finn è Liam e Harry è.. be', Harry AHAHAHAH (?)
Ok, faaaatemi sapere com'è :') E aumentate le visualizzazioni, thaaanks u.u
SheBecameDirectioner

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: SheBecameDirectioner