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Autore: Camotato    14/06/2012    2 recensioni
-Ti propongo una sorta di gioco.-
-Ti ascolto.- disse Elle, guardandolo con aria di sfida: di certo non si sarebbe tirata indietro.-Ma ti avverto: a giocare con il fuoco ci si scotta.-
-Bene: vedo che hai già capito cosa ti aspetta allora.-
-Avanti, parla Sirius Black: sto invecchiando.-
-Usciamo insieme, ridiamo e scherziamo…- disse Sirius, lasciando la frase un po’ in sospeso.
-E poi?- continuò Elle, impaziente.
-E poi niente…il primo che s’innamora, perde.-
~ Ultimo anno. Ultima occasione.
Sirius Black, il classico bello e dannato.
Elle Poison, la classica dannatamente bella.
Superficialmente molto simili ma profondamente diversi.
Ma infondo, la più eccitante delle attrazioni non è forse esercitata da due opposti che apparentemente non si incontreranno mai?
Genere: Commedia, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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~In amore e in guerra tutto è lecito







Elle cadde a peso morto sul prato umido e buio mentre le si parava davanti il gigantesco cane nero, che ringhiava rabbioso verso il lupo mannaro che stava di fronte a loro.
Pervasa dal terrore cercò disperatamente la sua bacchetta per poi rendersi conto di averla persa mentre tentava di fuggire: era impotente e inerme, l’unica cosa che poteva fare era sperare di riuscire a scappare alla prima distrazione della creatura.
Il lupo però non si fece intimorire: con furia omicidia si fece avanti con un balzo, deciso e selvaggio, puntando famelico la ragazza. Sirius non fu da meno e gli andò agilmente in contro, dando il via ad una vera e proprio lotta: in quel frangente era straziante pensare che stava facendo del male a uno dei suoi migliori amici, ma non poteva nemmeno lasciare che attaccasse Elle o le facesse del male.
Dove diavolo era James quando serviva?
Remus però non si arrese minimamente, anzi: con un ringhio bestiale spinse l’amico da parte, atterrandolo contro un masso che era lì vicino, spinto dal pulsante desiderio di sangue e carne. Sirius emise un rantolo di dolore mentre cercava disperatamente di rimettersi in piedi per bloccare di nuovo il lupo, il quale non perse l’occasione: andò sicuro verso la ragazza, immobilizzata dalla paura e senza fiato.
Elle però non era tipo da arrendersi, avrebbe combattuto fino all’ultimo respiro: si alzò e cercò di correre via verso il castello ma fu una mossa del tutto inutile. Remus le volò addosso, facendo cadere rovinosamente su un cumolo di pietre lì vicino alla bionda, la quale perse i sensi.
Un fiume rosso di sangue le scaturì dalla tempia sinistra andandole ad inzuppare i candidi capelli biondi e il viso, sempre più pallido.
Sirius fiutò nell’aria l’odore caldo e invitante del sangue della giovane, e insieme all’aria che stava respirando si aggiunse il terrore: l’aveva morsa?
Si alzò disperatamente e corse verso Remus, il quale si stava per avventare su Elle, inerme e terribilmente immobile..

~

-Non ci posso credere…ma com’è successo?- chiese Lily piangendo con ancora indosso il piagiama, fuori dall’infermeria con James e Sirius, i quali avevano subito portato Elle in infermeria dopo l’aggressione.
-Non lo sappiamo…-mentì Ramoso, mentre le metteva una mano sulla spalla, cercando di consolarla: mentre lui era a zonzo nella foresta proibita in cerca degli altri due, non si era minimamente accorto di quello che stava accadendo nel giardino della scuola. Strinse la bocca per la frustrazione di non essere arrivato quando c’era più bisogno di lui.
Felpato,d’altro canto, era appoggiato con la schiena al muro e fissava al vuoto da ormai un’ora: gli occhi lucidi e l’espressione persa stridevano con la sua aria arrogante e superiore che aveva ostentato per ben sei anni di scuola. C’era un sentimento nel suo cuore, ben più forte perfino dell’amore che provava per la ragazza che in quel momento era in infermeria e di cui non si conosceva la sorte. La paura era una cosa che Sirius odiava con tutto sé stesso, poiché portava con sé incertezze e dubbi: se avesso perso lei, avrebbe dovuto combattere e convivere con il rimpianto per tutta la vita.
Lui, Sirius Black non era tipo da rimpianti: il suo cavallo di battaglia era il rimorso. Quando le porte dell’infermeria si aprirono i tre, allarmati, si girarono verso Madama Chips: la tensione era palpabile dell’aria, sembrava quasi di vivere il secondo di pace e quiete assoluta prima di un violentissimo terremoto.
L’attesa era più straziante di qualsiasi altra cosa quando la posta in gioco era alta.
-La signorina Poison è viva, ha riportata ferite gravi ma nulla di incurabile.-
-Grazie al cielo!- mormorò Lily, abbracciando forte James il quale le accarezzò con cautela i capelli, mentre il suo cuore galoppava. Pochi attimi dopo la rossa sciolse imbarazzata la presa, consapevole del fatto che forse non era consono quell’atteggiamento, non le si addiceva per niente.
-Forse è il caso che entri da lei anche se sta dormendo, posso vero Madama Chips?- chiese speranzosa la ragazza: Elle era la sua migliore amica. Ciò che le univa andava al di là persino di un legame di sangue: non riusciva ad immaginare un mondo senza di lei, senza quel punto fisso che l’aveva accompagnata in qualsiasi istante.
-Ma certo cara.- rispose la donna, facendole un cenno.
Lily entrò in fretta nell’infermeria lasciando i due ragazzi fuori, i quali guardarono l’infermeria con un’espressione di attesa indecifrabile: già, perché Lily non poteva sapere che ad attaccare Elle era stato un lupo mannaro e che probabilmente c’era il rischio che l’avesse morsa.
-Allora?- chiese poi Sirius, impaziente e straziato dall’attesa che era parsa infinitamente lunga.
-Allora la vostra amica è umana: tutte le ferite che ha riscontrato non sono riconducibili a morsi. Il professor Silente in questo momento non è a scuola ma mi ha ordinato di sommistrare alla studentessa in questione un siero per la memoria, in modo da preservare il vistro amico. Sarà meglio per voi tornare a letto ora, la signorina Poison è in ottime mani.-
-No.- disse Felpato scuotendo energicamente la testa. –Io non mi muovo!-
-Ho detto a letto, Black. C’è già la signorina Evans con lei: domani potrai vederla.- sibilò Madama Chips, minacciosa mentre,entrando nella sala dell’Infermeria, chiudeva energicamente le porte lasciando i ragazzi fuori.
-Maledizione!- esclamò il ragazzo, tirando un pugno al muro.
-Calmati Sirius..- disse sebolmente James, appoggiando una mano sulla spalla dell’amico.
-Come!? Se ci fosse Lily al suo posto eh?- chiese lui, stizzito a Ramoso per poi scuotere il capo e stringerlo tra le mani. –Scusa,James. E’ stato terribile stanotte….-
James gli appoggiò una mano sulla spalla, mentre l’amico stava di spalle: non poteva sopportare di farsi vedere così…fragile.
-Stai tranquillo, Elle sta bene…questo è l’importante.-
-Sì.- disse Sirius, voltandosi e guardandolo. –Stanotte ho dovuto scegliere tra amore ed amicizia. E sai come ho fatto?-
James scosse il capo, tenendo lo sguardo fisso in quello di Felpato.
-Mi sono chiesto se ero disposto a vivere in un mondo in cui Elle Poison non esistesse: la risposta è qui, dietro questa porta.-

~

Elle aprì faticosamente gli occhi, colpita sul volto da una forte luce: ma che cavolo di sogno aveva fatto? E poi che ora era? Di solito quando si svegliava per prepararsi prima andare a colazione con le altre, la luce del sole filtrava appena attraverso le spesse tende del dormitorio. Cercò di mettere più a fuoco la stanza, ma le risultò difficile: si sentiva stordita e debole, come una che ha dormito troppo rispetto al necessario. Cercò di muoversi lentamente ma era intorpidita e dolorante, come se avesse il corpo ricoperto di lividi. Quando finalmente riuscì a mettere a fuoco ciò che la circondava capì di essere in infermieria: evidentemente quello della sera precedente non era stato un sogno.
Un dolore lancinante la pervase, dandole quasi la nausea: la sua tempia pulsava e il solo avere la fasciatura sulla ferita le provocava un fastidio indicibile.
Elle si sentì confusa mentre chiudeva gli occhi per cercare di non pensare al terribile dolore: non si ricordava molto, anzi non si ricordava proprio niente. Cercò di muovere leggermente la mano sinistra per portarsela volto,anch’esso dolorante, ma con sua grande meraviglia la trovò occupata: Sirius Black era seduto a fianco lei, con la testa appoggiata sul letto vicina alle sue gambe. Si era addormentato e stava stringendo la mano della bionda con una dolcezza inaudita.
Il cuore di Elle corse all’impazzata di fronte a quella scena e non poté fare a meno di provare un grandissimo moto di gratitudine e affetto per il ragazzo: alzò la mano destra e iniziò ad accarezzargli i capelli scuri con lentezza calcolata e una dolcezza che non pensava di possedere.
La cosa assurda era che Felpato, al tempo stesso, le tirava fuori il lato migliore e peggiore del suo carattere: nonostante avesse visto la vera Elle Poison non l’aveva mai lasciata veramente, era sempre stato lì per lei. Era davvero così sbagliato concedergli una chance?
-Elle, Ell..ELLE!- Sirius si era svegliato e aveva tirato su la testa di colpo, senza mollare la mano della ragazza: il suo bel viso era scavato dalle occhiaie che spiaccavano scure rispetto al pallore della sua pelle. La bionda notò anche che aveva una spalla fasciata e dei graffi sul viso: la cosa la fece insospettire parecchio. Evidentemente aveva passato la nottata in bianco ma facendo cosa?
-Che cosa mi è successo?- chiese la bionda, debolmente: si sentiva davvero uno straccio.
-Credo che tu debbe aspettare Madama Chips per parlare di queste cose, non penso di poter essere la persona più adatta.-
Ormai lo conosceva troppo bene: sapeva che quando faceva quell’espressione gentile e premurosa che stonava con il suo sguardo c’era qualcosa che non andava. Gli occhi di Sirius si fecero leggermente più lucidi, come se stesse per piangere.
-Che diamine succede, Black?- chiese Elle, esternando rabbia per coprire una paura che la opprimeva così tanto da farle quasi mancava l’aria.
-Non devi preoccuparti, stai bene: questo è l’importante.- la rassicurò lui, accarezzandole la guancia. –E soprattutto sei viva.-
Elle non parlò, si limitò a fissarlo: era sicura che lui avrebbe capito che cosa le si stava agitando dentro. Infatti non ci fu bisogno di parole: Sirius non staccò la sua mano dal viso di lei, di cui continuava a tracciarne i profili perfetti con una delicatezza incredibile indugiando specialmente sulle labbra.
L’elettricità tra loro invase tutte la stanza: c’era una tale intensità nei loro sguardi da metterli quasi in imbarazzo, ma nessuno dei due ebbe paradossalmente il coraggio di distogliere il viso. La loro dolcezza, in quel momento così intimo e atteso, strideva in maniera incredibile con la loro indole e forse fu proprio questo a rendere gli attimi che stavano vivendo ancora più speciali e strani.
-Che cosa stiamo facendo?- chiese Elle sospirando e allontanado la mano del ragazzo dal suo viso.
-Niente…- rispose Sirius, confuso.
-Intendo cosa stiamo facendo delle nostre vite, Black.- puntualizzò lei, guardandolo triste. –Quando due come noi si mettono insieme finiscono con l’odiarsi.-
Poi, in quei pochi secondi che sembrarono durare un’infinità, Sirius si avvicinò sempre di più a lei, alla ragazza che indubbiamente amava più di ogni altra cosa e posò le sue labbra sulle sue: o tutto o niente, questa volta avrebbe puntato tutto su di lei, senza paura o sotterfugi.
Niente a che vedere con il bacio che si erano scambiati ad Hogsmead: il cuore di entrambi prese il volo, attraversato da un’elettricità così potente che quasi portò entrambi sull’orlo della frenesia.
Finalmente Sirius si sentì felice, appaggato: respirò a fondo quel profumo meraviglioso e baciò intensamente quelle labbra che aveva bramato per anni ed anni. Voleva dimostrarle che nell’essere felice non c’era nulla di sbagliato, che forse erano l’ancora di salvezza l’uno dell’altra in quell’oceano di incertezze e falsità. Elle di tutta risposta affondò le dita nei suoi capelli morbidi e pensò che dopo tutto, una cosa sbagliata non avrebbe potuto renderla così felice.
Quando lei rimase senza fiato e forze, Sirius si taccò e rimase lì a pochi centimetri dal suo viso a fissarla: Dio quant’era bella…
-Hem hem.- entrambi i giovani si voltarono verso Madama Chips, che con l’aria un po’ stizzita aveva assistito a tutta la scena. –Mi dispiace interrompere quest’iddilio d’amore, ma non mi sembra oppurtono Signor Black far stancare così tanto la Signorina Poison.- concluse, posizionandosi accanto alla ragazza e controllandole le ferite sul volto.
-Che cosa è successo?- chiese Elle facendo una smorfia di dolore mentre la donna le toglieva con poco delicatezza la fasciatura alla testa per poi prendere un unguento.
-Se solo tu e la signorina Evans foste un po’ più intelligenti da rimanere nel dormitorio di notte, si eviterebbero un bel po’ di problemi mia cara.-
La bionda non replicò, si limitò a fissare il lenzuolo bianco che la ricopriva.
-E’ caduta rovinosamente su un cumolo di pietre: probabilmente ha avuto un banale calo di zuccheri. Lei sta bene signorina Poison, si rimetterà e le sue ferite si rimargineranno.- continuò Madama Chips, controllandole dei tagli sul braccio. –Direi che domani può tornare a frequentare le lezioni e levare le tende da qui.- concluse, per poi andare nel suo ufficio.
-La grande Elle Poison che ha un calo di zuccheri e cade da sola? Tranquilla, non lo dirò a nessuno.- scherzò Sirius ridendo, dandole un colpetto sulla spalla. Lei stranamente non replicò né tantomento rise alle parole del ragazzo: girò il viso verso di lui, con tanta stristezza da spegnere il sorriso di Felpato. La sua espressione sembrava già l’anticamera di quello che stava per succedere e Sirius in quel momento, avrebbe voluto essere ovunque forchè lì.
-Sirius io..- iniziò lei, incerta. –E’ meglio se la smettiamo con tutta questa storia. Noi non possiamo stare insieme.-
Era arrabbiato, decisamente. Più che rabbia, nel suo cuore si stava facendo strada un sentimento che poteva benissimo essere identificato con furia omicida.
-La puoi smettere di dire tutte queste stronzate? Ma ti senti?- incominciò alzandosi e aumentando il volume della voce, per poi indicarsi con ira crescente. –Io sono cambiato, almeno ci sto provando per dimostrarti che voglio stare con te e voglio solo te. E tu cosa fai? Mi dici “no, non possiamo stare insieme”! Beh cara mia signorinella, se c’è una cosa che ho imparato da questa stramaledetta vita è che volere è potere. Io non volevo essere come tutta la famiglia, l’ho voluto fino in fondo e guardami! Ti sembro forse un degno discendente dei Black? I miei genitori mi hanno praticamente diseredato perché ho avuto il coraggio di perseguire i miei ideali. E tu mi vieni a dire che non puoi provare a stare insieme a me? Perché poi? Per qualche oscura ragione che solo tu sai!-
Elle lo guardò, ammutolita dalle sue parole: quando Sirius non vide nessuna reazione in lei, partì con le provocazioni non sapendo più dove aggrapparsi; possibile che non capiva?
-Cos’è Elle Poison ha perso la lingua? La ragazza tutta d’un pezzo e con la risposta sempre pronta? Te lo dico io qual è il problema…tu hai paura! Hai paura dell’effetto che ti faccio.-
-Ma per piacere Black, non dire stronzate!- rispose Elle, con foga: con quelle poche parole stava riuscendo a tirare fuori il peggio di lei.
-Sì invece, non hai provato davvero a conoscermi…ti sei sempre fermata alle apparenze!-
-Ah no? E cosa esattamente di questi sette anni dovrebbe farmi cambiare idea su di te? Sei solo infantile ed arrogante.-
E così dicendo, Felpato scoppiò in una risata priva di allegria.
Fu un duro colpo per Sirius, anche se non l’avrebbe mai dato a vedere essendo troppo orgoglioso per farlo. I suoi dubbi divennero concreti però.
Allora aveva ragione anche solo a pensare che quel bacio di pochi minuti prima, che in quel momento sembrava distare anni luce, non aveva significato nulla per lei.. Che illuso.
-Tu sei sempre stata prevenuta nei miei confronti!Balck, Black, il pagliaccio del villaggio! Tu non mi conosci nemmeno! Non mi vuoi conoscere!-
-Ti conosco da quello che vedo. E direi che è più che abbastanza: la fiducia ha un caro prezzo, bisogna meritarsela. - Rispose gelida la ragazza.
-Non è vero. Tu hai paura, hai paura dell'effetto che ti faccio. Perchè l'unica volta che mi hai conosciuto per davvero, ti sono piaciuto. E odi ammetterlo.
Tu devi dimostrare di essere forte, di essere superiore a me. Ma chi pensi di ingannare, quando neppure tu ne sei convinta? Quindi basta fingere, per favore. Sono stufo di essere preso in giro. Non potremo mai essere amici, Elle e non mi basta flirtare con te o stare a qualsiasi fottutissimo gioco. Quindi se mi odi dimmelo subito e facciamola finita, ma se mi ami, smettila di nasconderti.-
Ci volle tutto il coraggio che aveva in corpo per pronunciare quelle parole.
Finalmente si era sfogato, aveva detto tutto ciò che per troppo tempo aveva tenuto dentro. Fissò la ragazza, che per tutto il suo discorso era rimasta immobile a letto con gli occhi celesti che lo guardavano indecifrabili. Anche Elle servì tutto il coraggio che aveva in corpo per pronunciare quelle due parole.
-Ti odio-
Questa volta l’aveva fatta grossa.

~

Sirius era nella sala comune di Grifondror, che misurava infuriato a grandi passi, con James, Remus e con sua grande sorpresa Lily, che lo ascoltavano: il primo era sdraiato sul divanetto rosso di raso mentre leggeva un giornalino (Quiddicht Oggi),l’altro era seduto alla scrivania per finire i compiti di Trasfigurazione e la rossa era seduta sul pavimento a fianco al camino.La rabbia gli bruciava dentro, e aveva un profonda crepa nel cuore, causata da due crudeli parole che Elle aveva pronunciato con una convinzione così forte da seppellire tutte le convinzioni di Sirius riguardo al loro rapporto. Raccontò agli amici l’accaduto, rivolgendosi in modo particolare a Lily la quale pensò l’avrebbe capito più di chiunque altro in quel momento. Remus, dal canto suo, non aveva ancora avuto il coraggio di andare a trovare Elle in infermeria: con che faccia si sarebbe presentato a lei, anche se non si ricordava nulla? Era già una tortura dover vedere il viso di Sirius ogni mattina, che lo osservava preoccupato e triste per quello che aveva fatto, per aver combattuto contro di lui mentre era un mostro. Odiava con ogni singola particella del suo corpo quella parte del suo essere, e ogni volta che ci pensava la frustrazione aumentava in lui a dismisura al pensiero che non poteva fare niente per cambiarsi. Scrisse una “i” con talmente tanta vemenza, mentre questi pensieri gli riempivano la testa, da bucare la sua pergamena.
-Io ci rinuncio.- concluse Sirius, buttandosi su una poltrona e fissando il fuoco: rabbia e dolore gli avevano stretto il cuore in una morsa insopportabile.
-Black, non sono solita fraternizzare con voi e i vostri problemi di cuore…ma visto che si parla di Elle, posso solo dirti di darle tempo.E’ una persona complicata: non ha ancora capito sé stessa, figuriamoci quello che prova per te!-
-Certo Evans, diamo tempo alla povera ragazza afflitta e confusa…ma forse io mi sono stancato di aspettare. Non mi sembra così difficile dannazione! Due persone che si piacciono dovrebbero stare insieme, punto. E’ facile come respirare diamine!- disse, senza distogliere gli occhi dal fuoco. –E se posso dare un consiglio anche a te, tesoro, sarebbe ora di aprire gli occhi e di capire che il nostro amico James Potter forse merita una possibilità…o sei anche tu alla ricerca disperata di te stessa come la tua amica?-
Lily si alzò, guardandolo impassibile: come si permetteva di mettere dito nelle sue faccende private?
-Per tua informazione questi non sono affari tuoi!- sbraitò, rossa in volto.
-Oh sì che lo sono, mia cara!- iniziò Sirius, alzandosi e fissandola con rabbia. –James è un mio affare, chiaro? E non sono entusiasta di vederlo soffrire per una che non vuole nemmeno provare! La verità è che tu e quell’altra siete due perdite di tempo, siete tutto fumo e niente arrosto. Forse è il caso che io e James vi mandiamo a quel paese e iniziamo davvero ad prire gli occhi! Siete solo una perdita di tempo: due stronzette arroganti e permalose da cui non si piò pretendere nulla: siete vuote. Prive d’interesse e di sentimenti. L’unica cosa che bisogna fare con voi è giocare, usarvi e poi lasciarvi perdere perché non potete dare nient’altro!- urlò Sirius, per poi riaccascarsi sulla poltrono e tornando a concentrarsi sul fuoco.
Era la rabbia a parlare o pensava davvero quelle cose? Impossibile dirlo. Di sicuro il temperamente di Felpato era noto per non essere dei più docili, ma quella volta aveva davvero tirato fuori il peggio di sé: Remus si voltò a guardarlo allibito, James sbiancò mentre abbassava il giornalino e guardava Lily, la quale colpita profondamente dalle sue parole, iniziava ad avere gli occhi lucidi con l’espressione di chi aveva appena ricevuto uno schiaffo in faccia.
Con tutta la dignità che le era rimasta si chinò a pretendere la borsa con i suoi libri costringendosi a non piangere, non davanti a quello stronzo di Sirius Black: poi si alzò, riservandogli uno sguardo di profondo disprezzo e avviandosi a passo di guerra verso il buco del ritratto.
James scaraventò per terra la rivista e si alzò.
-Complimenti, davvero.- disse a Sirius, il quale non lo degnò di uno sguardo e poi seguì la rossa che era già uscita dalla sala comune.
-Lily! Eih, aspettami…- urlò, mentre la raggiungeva.
-Lasciami in pace, Potter. Torna dal tuo amico.- ruggì lei, dandogli le spalle: James intuì dalla sua voce che stava piangendo.
-Io non penso quelle cose, quelle parole non mi hanno mai nemmenos sfiorato! Te lo giuro, tutte le cose che ti ho detto quella sera in sala comune io le penso davvero.-
Urlò, per poi raggiungerla e prenderla per un braccio, costringendola a girarsi: non l’aveva mai vista così…a pezzi. Gli si strinse il cuore nel vedere la sofferenza che c’era sul suo volto: le cose che aveva detto Sirius evidentemente l’avevano colpita in pieno.
-Come fai a non pensare quelle cose di me?- chiese lei, con un filo di voce mente puntava il suo sguardo smeraldo per terra. –Come fai a non avere una bassa opinione di me in quanto persona?-
-Quante volte devo ripetertelo, Lily Evans?- chiese James, divertito mentre con delicatezza le alzava il mento costringendola a guardarlo. –Io ti amo, con pregi e difetti: amo ogni singola cosa di te. E indovina un po’? Non ti cambierei di una virgola.-
Successe tutto in pochi secondi: Lily lasciò cadere la borsa con i libri sul freddo pavimento del corridoio per poi avvicinarsi a James e iniziare a baciarlo con una dolcezza insostenebile; il ragazzo,inizialmente, era parecchio confuso: non si sarebbe mai aspettato un gesto come quello, mai. Quando James rientrò in possesso delle sue facoltò mentali aumentò l’intensità del bacio, stringedo quella meravigliosa ragazza tra le sue braccia.
Che bella sensazione.
In quel momento avrebbe potuto tranquillamente dire che non gli sarebbe più mancato nulla: la ragazza che amava era tra le sue braccia. Cosa poteva volere di più che lei, che Lily Evans? La rossa invece si diede della stupida per averlo trattato come un povero illuso per degli anni e non aver passato prima del tempo insieme a lui: quel semplice bacio era riuscito a far nascere in lei una luce nuova che rischiarava tutte le sue ombre, le sue paure e le sue preoccupazione. Sì, perché all’idea di iniziare ad affrontare la vita con al suo fianco James non era affatto male, anzi.
Essere amati così tanto ed incondizionatamente da una persona era una cosa pazzesca.

~

Il giorno dopo, Elle Poison venne dimessa dall’infermeria: mentre passava per i corridoi,affiancata ovviamente da Lily ed Addyson, gli studenti la guardavano come se fosse mancata per secoli. Ovviamente, nessuno le chiese che cosa era successo: si sapeva d'altronde che non era solita raccontare gli affari propri in giro.
Mentre le tre amiche si dirigevano in sala grande, Lily prese per un braccio Elle costringendola a girarsi: -Devo dirti una cosa!- iniziò la rossa, incerta, mentre si mordeva il labbro inferiore.
La bionda la guardò sospettosa: da quando si tratteneva dal dirle le cose?
-Oh per l’amor del cielo Evans! Parla!- sbottò Elle, guardandola curiosa.
-Io…io e James usciamo insieme.- disse tutto d’un fiato, osservando attentamente la reazione dell’amica. Inizialmente Elle la guardò stupita e incrudela, ma poi non poté fare a meno di sorriderle: Lily non colse nessuna malignità in quel sorriso, la sua migliore amica era davvero felice del fatto che stesse con James Potter?
-Sono contenta, sul serio. James è una bravo ragazzo in fin dei conti.-
-E’ quello che le ho detto anche io.- disse Addyson, sorridendo a Lily e mettendole un braccio sulla spalla. –Ed è quello che vorrei dire anche a te di Sirius.-
Elle si irrigidì per qualche secondo: non era ancora pronta a parlare di quell’argomento e probabilmente non lo sarebbe mai stata.
-Non c’è niente da dire su di lui, quindi vi prego lasciatemi stare almeno per oggi.- sussurrò, tagliente, per poi voltarsi ed entrare per il banchetto mattutino seguita dalle altre due, preoccupate.
Lily si affiancò a James e gli diede un tenero bacio sulla guancia, che lui sembrò apprezzare nonostante le guance rigonfie di cereali, per poi sedersi accanto a lui e servirsi.
Addyson salutò allegramente tutti e si andò a sedere a fianco a Remus, l’unico che sapeva mangiare civilmente e iniziarono a parlare del loro orario di lezioni. Elle era di fronte a un’ardua scelta: sedersi a fianco a Sirius o a uno studentello del primo anno? Il primo lo trovava insopportabile, mentre il secondo assolutamente insignificante.
“Avanti Poison, sii matura e fagli vedere che sei superiore a queste bambinate.” Si disse, per poi andarsi a posizionare di fianco a lui, a Sirius Black, sotto gli occhi attoniti degli amici.
-A cosa devo questo onore, Poison?- chiese Felpato, divertito, mentre si versava del succo di zucca.
-Ma sta zitt…- non finì nemmeno la frase, così non avrebbe concluso proprio niente: dopo la loro litigata in infermeria il minimo che poteva fare era cercare di mettere insieme i pezzi di un qualcosa che però, probabilmente, non si sarebbe mai aggiustato del tutto.
-Nulla, Black.- rispose lei, cercando di essere gentile. –Ho pensato di sedermi qui per…fare due chiacchere, ecco.- Ma cosa stava dicendo? Era impazzita? Si versò del caffè, come per sviare i sospetti dal suo comportamento del tutto stravagante rispetto al solito: non si sarebbe mai comportata così in situazioni normali, quello era certo.
Felpato, dal canto suo, sorrise maligno tra sé e sé, pensando che dopo tutto la Poison si era pentita amaramente dei suo comportamente del giorno precedente: ma se pensava che lui l’avrebbe perdonata così, su due piedi, si sbagliava di grosso.
-Sai che ti dico, Elle?- iniziò lui, girandosi a guardarla con gli occhi metallici stranamente gentili e affettuosi: ciò non prometteva nulla di buono. –In tutti questi anni di scuola, ce ne siamo fatti di tutti i colori senza mai però ad essere amici sul serio. Sai com’è, questo è l’ultimo anno! Non voglio andare via con il rimpianto, pensando di non aver mai fatto un tentativo con te.-
-Sirius? Ti senti bene?- chiese Addyson, seduta davanti a lui.
-Sto benissimo, tesoro. Voglio solo vedere se Elle può essere una persona gentile e simpatica o se è davvero la stronza che penso.-
La bionda quasi si strozzò con la brioche che aveva appena addentato: quando alzò la testa, ancora leggermente scossa dai singhiozzi, si ritrovò osservata da tutti i suoi amici, attoniti dalle parole di Sirius.
Amici? Lei e quel Black?
Elle sospirò piano, irritata dalle parole del ragazzo: ciò voleva dire che aveva ragione lei il giorno precedente. Lui le aveva detto tante belle paroline e nel momento in cui si era sentito rifiutato cos’aveva fatto? Aveva preparato quel bel discorsetto per salvarsi la faccia. Tipico di Sirius Black.
Ma forse si era dimenticato che aveva a che fare con Elle Poison: voleva la guerra?
-Ma certo, non vedo perché rifiutare.- rispose poi, con un sorriso talmente finto che costrinse Addyson a cercare il nulla nella borsa per non riderle in faccia.
-Ooh ma che carini.- iniziò a canzonarli James, mettendo il braccio attorno alle spalle della sua Lily. –State diventando una coppietta, poi inizieremo a fare le uscite a quattro.-
-Vacci piano.- lo ammonì Elle per poi riprendere, scuotendo piano la testa, e tenendo gli occhi socchiusi in un’espressione impassibile -James, voi uomini confondete sempre l’amicizia per interesse fisico purtroppo.-
Lily scambiò un’occhiata con James: quella era un’evidente frecciatina nei confronti di Sirius, come a dire che tutto quello che c’era stato tra loro era stato tutto frutto di un malinteso nato da felpato. La ragazza ci stava andando giù pesante.
-O forse siete voi donne che non sapete marcare bene la differenza tra le due cose.- puntualizzò Sirius, facendo un sorriso a Elle, la quale rispose con un sorrisetto che si tramutò in un’espressione esasperata non appea il ragazzo girò la testa per continuare il discorso. –Insomma, voi femmine siete più confuse di una materia come Rune Antiche o ...-
-Sirius.-
Tutti girarone la testa verso la ragazza che aveva appena parlato: Any Bilson sostava alle spalle del buon felpato, sorridendogli timida e un po’ rossa in volto.
-Tesoro.- rispose lui, alzandosi e pretendo la borsa con i libri.
-Beh ragazzi, noi andiamo. Ci vediamo a lezione!- così dicendo, la prese per mano e si avviarono all’uscita ridendo e scherzando.
Quasi meccanicamente tutti girarono il volta verso Elle, la cui espressione valeva più di mille parole.

~Spazio dell’autrice



Scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi.
Sono pessima, lo so! Ho avuto parecchi problemi con il computer e sono dovuta anche partire: non sono proprio riuscita ad aggiornare insomma. Spero però che il capitolo rientri nelle vostre aspettative e non vi abbia deluso!
Allora allora vediamo un po’…Elle sta benissimo e il segreto di Lupin è al sicuro, ma tra lei e Sirius è guerra aperta. Possibile che non riesca proprio a lasciarsi andare? Santa ragazza!
Invece tra Lily e James è sbocciato l’amore! Beh da parte del ragazzo di sicuro…la nostra Lily dovrà ancora migliorare in qualcosa, come vedremo nei prossimi capitoli.
Ringrazio come al solito chi ha recensito: Just a little wizard, lellis96 e Pensieve.
Vi ringrazione con tutto il mio cuoricino, e giuro che non tarderò ad aggiornare con il prossimo capitolo. Promesso.

~Cam

  
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