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Autore: formerly_known_as_A    01/01/2007    10 recensioni
Tutto inizia quando Yuffie inizia a stare male, cosa rara per la ninja. Poi avviene tutto in fretta: la rivelazione che le cambierà la vita, riportando a galla un passato che avrebbe desiderato tenere nascosto e poi, loro, i membri della Dusk Society o Società del Crepuscolo... Chi sono? Che cosa vogliono di preciso da lei? Chi potrebbe avercela con un innocente ladra di Materia? ma, soprattutto, riuscirà l'autrice a scrivere un riassunto decente e finire la fanfiction entro il 2025? Lo scoprirete solo leggendo!
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Vincent Valentine, Yuffie Kisaragi
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Kami no Batsu

Kami no Batsu

Yuffie si rialzò, sentendosi confusa e assonnata.

Era svenuta?

Che strano... Di solito aveva solo nausea, durante quei viaggi in aereonave...

-Yuffie Kisaragi?-

Shelke. Che cosa voleva, dalla sua vita?

Non aveva mai odiato una persona in quel modo... Non sapeva neppure perché...

Era entrata nel gruppo prepotentemente, mentre lei aveva dovuto GUADAGNARSI l’amicizia di tutti. Ma Shelke era una bambina pucciosa, quindi tutti l’avevano immediatamente adorata.

Che rabbia.

-Ti senti bene?-

-Non credo che questo possa interessarti.-

La rossa si sedette per terra, a gambe incrociate, fissandola divertita.

-Che cos’hai contro di me, Yuffie Kisaragi?-

-Piantala di dire il mio nome per intero, Shelke Rui.-

-Se dovessi dire il tuo nome per intero direi Sakanagi Kisaragi, Kami no Batsu.-

Come poteva sapere il suo vero nome?

-Trovo che sia un bel nome... Perché non lo usi mai?-

-Lo odio.-

-Perché te l’ha dato la tua matrigna?-

Serrò la mascella, fissando l’ex Zviet con odio.

-Fatti i cazzi tuoi. Se non vuoi che ti faccia vedere cosa significa il mio nome.-

-Ma io sarei molto interessata! Eheh... Vorrei proprio vedere la Punizione Divina all’opera! Oltrettutto, nonostante abbia cercato ovunque, non sono riuscita a trovare una traduzione di Sakanagi... Ha a che fare con i pesci?-

-Sakana vuol dire pesce, ma non c’entra nulla.-

Perché le interessava tanto?

Per un attimo vide il corridoio girare intorno a lei.

Si appoggiò alla parete metallica con una mano, spaventata.

Non si ammalava da anni, ormai... E odiava stare male. La faceva sentire fragile, vulnerabile.

Traballò lungo il corridoio, verso la propria camera.

-Yuffie, aspetta, devi sederti!-

Ignorò la ragazzina, accelerando il passo.

Se la ritrovò davanti.

-Insomma, sono sei tu quella che dice sempre a Vincent di non rinchiudersi nel proprio bozzolo? Di parlare quando ci sono problemi? Avanti, Yuffie!-

Sbuffò, superandola. Perché doveva stressarla in quel modo?

Era vero che aveva sempre provato a far parlare Vincent dei suoi problemi, ma non poteva farci niente, lei era un gatto... Se stava male si rintanava in un angolino ed aspettava che passasse tutto.

Se peggiorava andava da un dottore, ma solitamente non si ammalava in modo grave.

Sbattè contro qualcosa di solido.

-Chi ha messo un muro in mezzo al corridoio?- sbottò, alzando la testa.

Qualcuno, non qualcosa. Vincent.

Ci mancava solo lui...

-Ti senti bene?-

-Ma certo, Vinnie!- esclamò la ninja, allegra.

L’uomo represse una smorfia. Yuffie sapeva che odiava i nomignoli che gli affibiava.

Si divertiva a trovarne sempre di nuovi.

Era l’unico modo che conosceva per fargli cambiare espressione.

-Sei pallida.-

-Ma no, Vinnie Pooh, sto benissimo!-

La sua pelle pallida, le cicatrici sul suo viso... E quegli occhi intensi, che sembravano fatti d’oro.

L’avrebbe riconosciuto ovunque.

La prima persona che l’avesse mai considerata una donna, nonostante i suoi lati infantili.

Il primo uomo ad averle confessato che l’amava.

L’ennesima persona ad essere morta per salvarla.

Aprì gli occhi, sussurrando il suo nome.

Chino su di lei c’era il medico di bordo. Le stava facendo un prelievo.

-Buongiorno, Yuffie...-

-Buongiorno Kusanagi...- rispose educatamente.

Era una donna di Wutai, sulla cinquantina, eternamente vestita in modo sobrio, di solito di nero. Indossava sempre il camice, nonostante fosse raro che i suoi servizi fossero richiesti...

Kusanagi Laira.

Beata lei che aveva un nome decente...

Sospirò.

-Sei svenuta in corridoio e Vincent ti ha portata qui... Ora mi sembri piuttosto in forma... Non hai nè febbre, nè tosse o qualsiasi sintomo che possa essere ricondotto ad un’influenza... Tesoro, mangi abbastanza?-

-Certo che mangio! Ho preso anche peso, ultimamente...-

-Ah sì? Quanto?-

In realtà aveva perso quasi due chili, ma li aveva ripresi subito dopo...

-Due chili.- mentì.

Perché i medici dovevano sempre insistere nell’affermare che era troppo magra?!

Non era anoressica. Si sentiva abbastanza bene con sè stessa.

A parte gli svenimenti, ma quello era momentaneo.

-In realtà... Li ho persi... Ma li ho ripresi subito dopo, giuro!-

-Davvero?- si stupì la dottoressa, trafficando con alcune provette.

Notò Vincent in un angolo. Non aveva aperto bocca...

Che cosa ci faceva lì?

-Ciao, Vincychan!-

-Ciao.- le rispose, sorprendendola.

-Come mai sei qui?-

-Shelke mi ha detto che eri svenuta già prima...-

-Può darsi che sia solo stanca...- ribattè la ragazza, sedendosi nel letto.

-Tesoro, hai un ragazzo?- le chiese la Kusanagi, sempre intenta a trafficare con le sua provette.

Si morse il labbro inferiore, ignorando la domanda.

Non ci voleva molto, bastava rispondere “no”...

Eppure, non ci riusciva. Non poteva cancellarlo dalla sua esistenza così...

-Ce l’avevo... Ma non è finita tanto bene...- ammise.

-Perché?-

Cosa gliene fregava?!

-Le importa così tanto?-

-Mi serve saperlo per decidere se farti un determinato esame.- rispose la donna, voltandosi.

-La prossima domanda cosa sarà? Qualcosa legato al sesso? No, perché non vorrei bloccare la crescita di Vincent.- sibilò, stizzita.

Perché era ancora lì? Che cosa voleva?

-Vi siete lasciati?-

-E’ morto.-

-Mi dispiace...-

Scese dal letto e barcollò fino alla porta.

-Dove vai, Yuffie?- le chiese l’uomo, trattenendola.

-Ho sonno. Vado a dormire.- sussurrò lei, cercando di liberarsi dalla sua presa.

-Yuffie, hai bisogno...-

Non sentì mai il resto della frase...

Note

E’ un piccolo esperimento, su una coppia molto meno convenzionale del solito... Non aggiornerò regolarmente... Insomma, ancora non lo so!

Cos’avrà Yuffie? Immagino l’abbiate scoperto tutti!

   
 
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