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Autore: Lawliet_chan    15/06/2012    2 recensioni
Mares è l'unico maschio ad essere stato cresciuto nella Corte degli Amanti. La sua vita viene sconvolta da un omicidio, spedito agli arresti domiciliari nella Corte dei Combattenti, tra Cadetti e Guardie scoprirà una scioccante verità. E suo malgrado verrà trascinato in intrighi, cospirazioni e battaglie.
Genere: Erotico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 33

Il grande salone era gremito di gente: borghesi, nobili di feudi limitrofi, semplici commercianti, banchieri... persino i servi e i cuochi si accalcavano alle pareti per assistere allo spettacolo, pubblicizzato in grande stile pochi giorni prima. Su due scranne in cima ad una scalinata vi erano i reggenti delle Terre Aride. La regina Feima di una bellezza esotica, portava una veste color panna che staccava sulla carnagione scura. Era adornata di gioielli con pietre preziose e sembrava una Dea. Il re Ghileter in confronto alla sua sposa pareva l'ultimo sguattero del castello! Più largo che alto, portava una tunica color rame che stringeva in modo evidente il punto vita. La corona di giada pendeva da un lato, per la posizione del suo portatore; il re infatti era appoggiato ad un gomito e fissava con interesse tangibile la scena davanti a se. Feima d'altro canto ne sembrava disgustata.

Al centro dello spazio creato dalle stesse persone riunite vi erano Seram e un soldato. Quest'ultimo doveva essere condannato a morte per diserzione. Così il re aveva chiesto all'Arma di eseguire la sentenza, ma non aveva pensato all'eventualità che al ragazzo potesse piacere la tortura. Il soldato giaceva su un fianco con la testa fra le mani, sofferente. Mentre l'altro se ne stava tranquillamente in piedi a guardarlo, i suoi occhi erano colorati di viola ed intorno a lui aleggiava il sentore della morte. Le Terre Aride erano un agglomerato di feudi riuniti sotto un unica corona per volontà comune. Il loro re Ghileter era stato incoronato dopo un duello all'ultimo sangue tra i pretendenti, in passato discendevano da tribù barbare e le loro usanze erano rimaste immutate... quindi la tortura era una pratica comune; e se questa era eseguita dalla cosa che assomigliava di più ad un Dio si spiegava anche la calca accorsa per assistere.

Cosa gli stai facendo ragazzo?” chiese curioso il re, mentre indicava il corpo a terra. Seram levò lo sguardo su quella specie di maiale incipriato. Vide un immagine di un maiale con la veste del re e ci mancò poco che non scoppiasse a ridere.

Gli invio sensazioni negative che lo inducono a pensare alla morte e suicidio, inoltre buona parte del suo cervello è distrutta, tra qualche istante dovremmo vedere del sangue uscire dal naso e dalle orecchie... eccolo.” spiegò Seram mentre si avvicinava all'uomo per terra, gli tirò i capelli facendogli alzare la testa, gli occhi erano vacui e stava iniziando a cedere. La regina Feima sussultò quando grandi gocce di sangue iniziarono a scendere cadendo per terra. Gli astanti emisero dei sospiri estasiati, ma alcuni anche dei gridi di terrore. L'Arma avrebbe voluto che il povero malcapitato durasse di più invece sentiva il suo spirito sul punto di impazzire. Avrebbe voluto che al suo posto ci fosse Mares! La notte che era tornato era stato costretto a subire lo stupro di Gakli, drogato dal Limitatore e quindi incapace di opporsi. Ma qualche giorno dopo si era vendicato, rendendo la cosa molto divertente: era entrato in camera dell'uomo e gli aveva portato via tutti i vestiti, le tende, le lenzuola ed i cuscini in modo che non avesse nulla con cui coprirsi. Costringendolo ad andare in giro nudo per una buona oretta. Con tutti i ragazzini che servivano il palazzo Gakli non aveva la certezza che fosse stato lui perciò non lo aveva toccato. Seram sorrise e rigettò il soldato a terra.

Vedo che è parecchio messo male...” iniziò tornando seduto normale, guardò la regina e vide il fastidio nei suoi occhi. “ Va bene! Finiscilo!” ordinò il re, l'ultima parola fece tendere i bottoni della tunica. Il ragazzo annuì e si distanziò di qualche passo. Ma una figura fece il suo ingresso nello spiazzo, rivolgendosi al sovrano:

Chiedo perdono, sire. Io suggerirei che l'Arma esegua il suo ordine in modo speciale, in modo da dare una dimostrazione del suo straordinario potere e spero che lo vogliate considerare un dono, da parte mia e di tutta l'Origine.” disse Gakli con quella sua voce da lecchino, che urtava i nervi di Seram e di mezze persone riunite li. Il re soppesò le sue parole per qualche minuto poi fece un gesto d'assenso con la mano:

E sia! Ma voglio che avvenga fuori dal palazzo.” Gakli annuì e disse ai suoi assistenti di portare fuori il soldato, insieme a loro andarono tutti. Seram alzò le spalle, le esibizioni non gli erano mai piaciute... le trovava inutili. Il re sapeva benissimo dei suoi poteri ma a volte ne voleva delle dimostrazioni esplicite, come quella. Venne affiancato da Gakli che sottovoce gli disse di fare 'quella cosa', il ragazzo sbuffò ma annuì. Percorse in silenzio i corridoi del castello fino all'androne dell'entrata principale, per fare quanto richiesto doveva raccogliere quanta più forza possibile. Quando fu all'esterno, l'aria secca lo colpì in pieno facendogli mancare il respiro: nelle Terre Aride non esisteva un vero e proprio inverno, ma un periodo in cui l'aria si faceva secca e portava il refrigerio dai monti Arakigh alleviando le arsure tipiche di quel territorio.

Gli spettatori avevano già preso posto, disposti a cerchio, attorno al povero soldato che nel frattempo si era ribellato. Si assistenti di Gakli gli legarono i polsi dietro la schiena e lo lasciarono cadere senza troppe premure ai piedi di Seram, il quale alzò gli occhi prima verso il sovrano, in trepidante attesa, poi verso Gakli dal quale ricevette un assenso. Il ragazzo chiuse gli occhi ignorando le suppliche dell'uomo di fronte a lui e il chiacchiericcio della gente. Cercò di materializzare in mente quello che poi avrebbe dovuto fare in realtà, raccolse le energie necessarie ed iniziò a sentire il proprio potere scorrere... via via sempre più veloce fino a riempire completamente il suo essere. Quando fu pronto riaprì le palpebre ed allungò una mano sopra la testa del soldato, una piccola pallina viola iniziò a formarsi a mezz'aria, un accenno di energia che, quando fu stabilizzata, Seram iniziò ad allargare sempre di più aggiungendoci forza e potenza. Ed in quel momento l'aria si fece veramente gelida, penetrando i vestiti e gelando il sangue dei presenti. Gakli conosceva bene quella sensazione; era la stessa che si prova quando ti senti addosso gli occhi delle Armi. La paura e l'angoscia sono i sentimenti dominanti, in quel momento era sicuro che il povero soldato si fosse arreso alla volontà di scappare, infatti fissava la sfera viola sopra la sua testa con un misto di adorazione ed attesa... come se fosse l'unica cosa che potesse liberarlo dal tormento di vivere.

Quando fu pronta Seram scagliò la palla sulla testa del malcapitato. Il boato fu terribile, fece tremare la terra e molti persero l'equilibrio, la sfera si allargò un cratere nel punto in cui toccò la terra rimanendo intatta mentre inglobava il soldato che al suo interno iniziò ad urlare disperato, alla ricerca di aiuto. Ma le grida si estinsero ne momento in cui Seram fece esplodere la propria creazione mandando in frantumi il corpo all'interno ed incendiandone i vestiti. Si sollevò un polverone che oscurò la visibilità per minuti interi. Il re Ghileter aveva assistito incredulo alla scena, ma alla fine poteva dirsi soddisfatto. Quel ragazzo era veramente una potenza! Ed era sicuro che con lui tra le sue fila poteva benissimo conquistare il Governo. Avrebbe dovuto cederne una parte a Gakli ma non importava, anzi! Voleva chiedere allo scienziato se poteva tenersi anche l'Arma come... trofeo di guerra. Un sorrisetto malizioso gli comparve sul viso, era da molto che non se la spassava con un'amante ed averne uno così bastava ad accendere in lui il desiderio. Non che la moglie non lo soddisfacesse! Era una donna delle terre oltre il Mare Dolce, di una bellezza esotica e molto disinibita ma da un po' di tempo era restia a farlo, e lui doveva andare nell'harem. Guardò la regina che si era tappata la bocca, fissava il ragazzo evidentemente terrorizzata. Lui iniziò a battere le mani seguito dalle genti li riunite, poi sia lui che Gakli si avvicinarono a Seram che li precedette. Si incontrarono a metà strada:

Meraviglioso! Assolutamente di grande effetto, come ti senti ragazzo?” disse Ghileter con un sorriso dando una pacca sulla spalla dell'Arma.

Sto bene, la ringrazio sire.” rispose, i suoi occhi erano tornati color oro. Lo stesso del deserto durante l'estate.

E' soddisfatto di Seram?” chiese Gakli inclinando il capo ed il re annuì vigorosamente.

Certamente! E dopo questo sono ancora più convinto della sua potenza distruttiva.”

Saprà fare il suo dovere a tempo debito, glielo assicuro.” il ragazzo nel frattempo si era allontanato di qualche passo avvicinandosi al cratere, i resti del soldato non esistevano più e pure le sue vesti erano ridotte ad un mucchietto di cenere. La regina Feima comparve al suo fianco, emanava un odore fruttato ed inebriante:

Hai lo stesso potere di un Dio, giovane Seram.” disse con voce melodica. Gli era sempre piaciuta quella donna... il modo di fare, il portamento e il suo carattere erano totalmente diversi dalle donne che abitavano il continente, era convinto che al di là del Mare Dolce tutte fossero come la regina. In definitiva la stimava.

La ringrazio, mia regina.” si voltò per guardarla, gli occhi erano la cosa che gradiva di più. Color cioccolata. Ma quello che vide fu uno sguardo spaventato, velato da un sottile strato di lacrime. Si accigliò.

Sei simile a loro... ma sei umano. Ed un potere così grande può solo condurti a morte certa.” disse allungando una mano sul viso del giovane. Seram ne rimase interdetto... nessuno lo aveva mai toccato cosi. Non sapendo come reagire, rimase immobile con gli occhi fissi su quelli della donna. Poi i due uomini li raggiunsero e l'incanto svanì.

Tutti tornarono tra le mura del castello mentre il pubblico si sparpagliava, alcuni vennero a complimentarsi con Gakli per l'ottimo lavoro. L'Arma decise di andare nella sua stanza e cercare di dimenticare la gentilezza della regina. Quella donna era tanto bella quanto misteriosa, anche adesso si sentiva addosso il suo sguardo. Risalì le scale e venne raggiunto dal Ghileter:

Hai svolto un ottimo lavoro, se vuoi svagarti un po' nel mio harem non hai che da chiedere.” gli disse strizzandogli l'occhio, da vicino il re sembra ancora più grasso di come non appariva da seduto; Seram ci pensò su, chissà quanti anni dimostrava? Dall'esterno sicuramente gliene davano di più di quattordici... chi andrebbe da un quattordicenne ad offrirgli una prostituta? Nessuno. Alla fine fece un sorriso radioso ed annuì.

Ne sarei onorato sire.” disse e l'uomo batté le mani, qualche secondo dopo un paggio entrò in sala.

Hai qualche preferenza?” chiese.

Vorrei un maschio, più piccolo di me. E vorrei che mi desse il permesso di riservagli attenzioni particolari... quel soldato prima non mi nemmeno fatto passare la voglia.”disse alzando leggermente le spalle, il sovrano lo guardò stranito non credendo alle sue orecchie. Un giovane come lui che si diverte con quel genere di torture? Gakli aveva fatto non solo un mostro di potenza ma anche di perversione! Alla fine rise forte e diede al paggio un nominativo.

Stai tranquillo Seram! Io posso permettermi tutti quelli che voglio! Anche se ne muore uno sotto di te non è un problema! Ma chi l'avrebbe mai detto!” rispose per poi proseguire nella risata, con la quale la tunica minacciò pericolosamente di esplodere. Seram fece un mezzo passo indietro evitando la possibile traiettoria dei bottoni. Alla fine fu congedato e si diresse rapidamente in camera.

Chiuse la porta ed iniziò a spogliarsi, prima voleva fare un bagno. Avrebbe fatto le stesse cose che aveva fatto a Mares? No, ne dubitava. Si sarebbe limitato a semplici torture fisiche. Fece scorrere l'acqua ed entrò nella doccia, rimase in piedi sotto l'acqua finché le mani divennero rangrinzite, poi uscì con addosso l'accappatoio. Andò al camino ed accese il fuoco; si trovò a pensare alla regina Feima... a quegli occhi caldi ed indagatori. Cosa aveva voluto dirgli con quella frase? Che usare quei poteri lo avrebbe ucciso? Ma lui non era come le Armi difettose! Era stato migliorato e quello che aveva fatto poco prima aveva ricalcato il concetto. Oppure semplicemente la donna era preoccupata per lui... ma che idiozie mi vengono in mente? Scosse la testa energicamente e sparse acqua dappertutto. Si sedette sul letto ed indossò dei pantaloni di tela neri ed una camicia panna senza maniche. Anche se si fosse interessata a lui, era la regina e una situazione sfavorevole come quella non era il caso... ma anche semplicemente affettiva non andava bene. Qualche secondo dopo bussarono:

Avanti!” disse riscuotendosi.

Signor Seram, vi ho portato il ragazzo che avete richiesto.” esordì il paggio con voce impeccabile. Da dietro di lui si sentì un sospiro. L'Arma fece cenno di andare e la porta si richiuse con un tonfo. In piedi, con il capo chino e le mani strette tra loro, stava un bimbetto che a primo acchito dimostrava dieci anni. Tremava leggermente.

Vieni qui.” proferì austero Seram, non era male... e poi era piccolo, avrebbe dovuto suscitare tenerezza ma per lui rappresentava solo lo sfogo del pomeriggio. Il piccolo gli andò vicino non alzando mai la testa; ora che era vicino alla finestra poteva vedere il colore dei capelli, che prima aveva giudicato biondi, erano bianchi. Proveniva dai villaggi che stavano sui monti Arakigh, solo quelle genti avevano i capelli bianchi. Non importava... gli mise due dita sotto il mento e gli fece sollevare la testa. Occhi grigi. Decisamente niente male! Sentenziò infine. Con un sorrisetto si alzò in piedi ed il bambino mugugnò spaventato.

Finirà tutto presto, vedrai.” gli disse chinandosi al suo orecchio. Fece scorrere le dita fino alle stringhe che tenevano la tunica di lana che aveva addosso, gliele slacciò e l'indumento ricadde ai piedi dei due. Sotto era nudo, avevano pensato a tutto! Seram lo guardò alcuni istanti, stava cercando di coprirsi. Poi lo sollevò portandolo sul letto, ve lo adagiò piano e un sorrisino timido comparve sulle piccole labbra che l'Arma fece ben presto sparire con un bacio invasivo, premette forte la propria bocca su quella altrui e il piccolo tossì quasi soffocato.

Ti prego... n-non farmi male!” implorò con voce flebile, aveva le lacrime agli occhi il poverino. Seram alzò un sopracciglio, quel bambino gli ricordava se stesso quando Gakli si divertiva a punirlo... e la cosa gli faceva una gran rabbia! Ricordò le volte in cui lo toccava, lo leccava e lo baciava e tutte le dolorose intrusioni che aveva dovuto sopportare; l'ultima qualche giorni fa. Doveva avere una faccia spaventosa perché il corpicino sotto di lui iniziò a tremare e piangere.

Oh! Stai zitto!” gridò incollerito, mollandogli un ceffone. Prese a spogliarsi rimanendo a cavallo del piccolo, ora si limitava a singhiozzare piano. Eh si, era esattamente come lui e questa somiglianza gli dava alla testa. Calò sul ragazzino mordendogli il collo a sangue, il quale tirò un urlo acuto. Dal collo si spostò alla bocca e vi infilò la lingua soffocandolo di nuovo, con rabbia prese tra le dita un capezzolo e lo strizzò generando nuovi gemiti spaventati. Non gli importava! Che si facesse male o che piangesse, si liberò dei pantaloni e della biancheria. Tirò su le gambe del bambino e premette il proprio sesso tra le piccole natiche, già pronto. Entrò a forza spingendosi dentro il suo corpo, lacerandolo. Il piccolo singhiozzò e tentò di dirgli di smetterla, che gli faceva male ma Seram non ascoltava. Aveva nascosto la testa tra spalla e cuscino, stringendo i denti. Odiava quel tipo di urla, quei lamenti, quelle suppliche... perché erano anche le sue!

Alla fine cedette ed attivò il proprio potere demolendo le fragili difese mentali del bambino, il quale si distese tra le sue braccia. L'Arma venne dentro di lui, rimase li alcuni minuti poi si sfilò infuriato. L'aveva ucciso, ma non gli importava, perché in quel modo pensava di avere ucciso anche la propria infanzia e la propria debolezza. Andò alla finestra e l'aprì: l'aria del pomeriggio inoltrato lo investì facendogli venire la pelle d'oca, Seram inspirò forte e gridò di dolore e rabbia:

Figlio di puttana!!!” riferendosi a Gakli e tutto quello che gli aveva fatto, una lacrima, una sola si posò sul davanzale prima che il proprio padrone si lasciasse scivolare contro il muro.

Tornano le avventure di Seram lo Stronzo!! XD Bene, mi son voluta concentrare su di lui anche per far capire meglio come fosse sto cavolo di potere, e direi che mi ritengo soddisfatta, anche se a farne le spese è un povero malcapitato.
Ok, l'ultima parte mi causerà tentati omicidi, già lo so XD ma cosa volete farci: è scemo sto ragazzo.
Anche qui come nell'altra sono ferma con l'unica differenza che questa è stoppata al 42esimo capitolo quindi non ritarderò di molto gli aggiornameni ^^
Alla prossima!

 

   
 
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