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Autore: Bab1974    18/06/2012    4 recensioni
Drarry.
Si inizia con Harry che decide di fare outing con parenti e amici. Riuscirà il nostro eroe, dopo aver sconfitto il Signore Oscuro, a sopravvivere all'ira funesta di Ron, che vuole vendicare l'onore della sorella?
Spero che come inizio sia intrigante. E' la mia prima ff. Più avanti, nel caso modificherò questa intro.
Segue: Draco vuole vendicarsi i un affronto subito da Harry e quando lui si dichiara, decide di aprofittarsene.
Cosa avrà in mente il perfido Serpeverde? Ma... se poi se ne dovesse pentire?
Genere: Commedia, Fluff, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Draco/Harry, Ron/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
Capitoli:
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Capitolo 11- Lezioni di babbanologia Capitolo11- Il momento della verità
Beta: Bellatrix29





A pranzo tutti già sapevano quello che era successo all'appuntamento del secolo. Nessuno si mostrò molto stupito. Mettere insieme una serpe e un gifone era un pericolo, come spegnere un incendio con olio per lanterne. Harry ci era rimasto male, non immaginava che anche le altre case fossero così fataliste. Che a nessuno fosse venuto in mente di travalicare la frontiera che divideva le due case, era strano.  Tutti parlavano alle sue spalle, e molti gli radacchiavano dietro. Per non parlare di quello che dicevano delle serpi! Il comportamento di Draco, che pure aveva colpitto il suo stesso compagno, non era piaciuto molto a nessuno. E per fortuna, che visto che nessun appartenente alle altre case si era fatto male, e che Theo non aveva posto denuncia, la preside non li aveva chiamati nel suo ufficio.
 Astoria era terrorizzata all'idea di poter essere richiamata. Anche se questa volta tutti sapevano che la colpa era di Draco. Il suddetto, pareva aver finalmente ritrovato l'appetito. Era da almeno due anni che non lo vedeva ingozzarsi in quella maniera. Al sesto anno quando era stato marchiato dal Signore Oscuro doveva trovare una maniera per fare entrare i Mangiamorte ad Hogwarts e eliminare Silente. Era riuscito a metà, e non aveva dimostrato di avere cattivo cuore. E l'anno successivo temeva che quello che era accaduto, o meglio non accaduto, ricadesse sulla sua famiglia. Dopo la guerra e l'arresto del padre, nonostante non fosse stato immediatamente processato come lui, aveva paura per se stesso e la madre. E il cibo in quel periodo era sempre stato l'ultimo dei suoi pensieri. Ora che aveva fatto saltare l'appuntamento fra Theo e Potter, sembrava che finalmente si fosse ricordato di avere una pancia da riempire. Capiva che ultimamente il Grifondoro nel bene e nel male, era stato una costante nelle sua vita, ed era solo grazie alla testimonianza sua e dei suoi scagnozzi se  era a piede libero con la madre, ma questa storia degli scherzi infantili doveva finire. Sperava che si sentisse soddisfatto e dava l'impressione di esserlo almeno per il momento.
"Speriamo che duri. Altrimenti alla prossima lo cacciano." pensò sospirando profondamente. Doveva rassegnarsi, era lui l'uomo che avrebbe dovuto sposare. Che ci poteva fare se si innamorava dei personaggi più improbabili. Poteva continuare all'infinito lo scambio di pergamene con chi poteva dargli felicità. Nessuno glielo avrebbe mai permesso. Non era libera e non lo sarebbe mai stato neppure Draco. Erano legati per l'eternità dal filo dell'ipocrisia. Sospirò ancora e senza accorgersene sorrise mentre pensava al contenuto dell'ultima pergamena ricevuta.



"Draco, hai visto che sguardo ha la tua fidanzata. Non credo proprio che stia pansando a te." lo canzonò Blaise, sussurandogli all'orecchio. Draco, che si sentiva pieno, e aveva diminuito l'attacco al cibo, e stava osservando pure lui lo sguardo rapito di Astoria.
"Me lo auguro, sarà meno doloroso per tutti quando la lascerò." disse cercando anche lui di mantenere i toni bassi  "Certo che si deve essere presa proprio una bella cotta. Capisco che il soffitto della Sala Grande sia bello, ma non ci serebbe motivo di osservarlo in quella maniera, dopo 7 anni."
"A proposito, sei riuscito a dare un'occhiata alla pergamena.?" chiese Pansy, intromettendosi e parlando troppo forte, rischiando di farsi sentire.
"Sssh, vuoi che ci senta." la apostrofò, urlando a bassa voce " No, non volevo che mi scoprisse. E oggi, mi è stata attaccata come una sanguisuga."
"Avrà paura che combini altri casini." commentò Blaise. Draco lo fulminò con lo sguardo e lui si ritirò, impaurito. In quel periodo l'amico aveva la bacchetta facile, era meglio non provocarlo troppo. "Scusa continua."
"Dicevo" proseguì il biondo "che non sono riuscito a stare da solo un attimo, perciò non ho avuto modo. Abbiamo tre alternative. O riuscite a tenermela lontana una mezzoretta, in maniera che riesca a leggerla in pace,  o mi allontano io e la leggete voi per me e poi me la riferite a memoria."
"Hai detto tre. L'altra?" chise Pansy
"Potrei aspettare stanotte, quando sarò nella mia stanza da solo. Allora nessuno mi disturberà. Ma se era possibile volevo leggerla prima. Voglio sapere cosa mi posso aspettare e studiare le mosse successive."
"E se fosse realmente la lettera di uno spasimante? Che farai poi?" chiese Blaise, che nonostante la paura delle punizioni, non si stufava mai di tramare, anche alla spalle dei suoi compagni..
"A quel punto dovremmo fare la stessa cosa ma al contrario. Dobbiamo intercettare la risposta di Astoria, e vedere se lei ricambia il sentimento. E se anche nella pergamena che le è arrivata non ci fosse scritto il nome di chi l'ha spedita, cosa che dubito, nella risposta ci deve essere per forza il destinatario, o almeno il luogo dove va spedita. Avremmo almeno una vaga idea di chi potrebbe essere."
"Draco, sei un genio del male. Astoria con tutta la sua pignoleria e suoi piani non raggiungerà mai i tuoi livelli." si complimentò Blaise.
"Ti ringrazio, non credo che un serpeverde possa ricevere un complimento migliore. Tramare, qualsiasi cosa, fa parte della nostra natura." Draco aveva sorriso, soddisfatto. "allora Pansy, credi di riuscire a togliermela  dalle scatole per un po'. Fate le vostre chiacchere da donna. Magari potresti chiederle come fa ad avere dei capelli così belli." la canzonò. Blaise rise, Pansy si mise un dito in bocca, fingendo il vomito. "Ok, a te la scelta dell'argomento, ma ho bisogno di almeno mezzora, ma più la trattieni meglio è." Pansy annuì e continuarono il pranzo.



"Hei, c'è movimento, fra grifoni. Cos'è tutta quella confusione?" chiese Blaise, tornando a voce alta.
Tutte le serpi si misero ad osservare il tavolo opposto al loro. Anche Theo, nonostante l'aria abbacchiata. Come al  solito al colpa di tutto era di Potter. Qualsiasi cosa facesse lo Sfregiato riusciva ad attirare l'attenzione. In quel momento c'erano una dozzina di ragazzi attorno a lui, appartenenti alle varie case, escludendo serpeverde, e tutti parevano discutere animatamente. Harry cercava di fare da tramite, ma non gli riusciva molto bene. Per fortuna intervenne la Preside, che invitò tutti a tornare ai propri posti, minacciando di cavare punti alle case che non avessero ubbidito. Videro chiaramente Harry tornare a  respirare con regolarità. Gli rimase la curiosità di sapere cosa fosse successo.
Pansy prese un pezzo di pane e centrò, con quello, la testa di Luna.
"Hei, ma che vi prende, siete matti?" si lamentò Luna.
"Scusami cara" disse Pansy, con la voce più gentile che le riusciva " ma non abbiamo capito cosa sia appena successo, e volevo sapere se tu eri informata, visto che c'erano anche dei tuoi compagni."
"Oh, se è solo per questo. Stavano facendo la corte a Potter, e stavano litigando per chi doveva essere il prossimo che doveva uscire con lui."  disse Luna, come se fosse la cosa più naturale del mondo.
"Tutti quelli? Non pensavo che ci fossero tante checche ad Hogwarts." disse Blaise, stupito.
"Accidenti, lo Sfregiato ha più ammiratori di me." commentò Pansy, indecisa se mettersi a ridere o a piangere.
"Be', Draco, forse lo scherzo che hai fatto non ha portato così male a Potterino. Da solo non avrebbe mai raggiunto questa popolarità." aggiunse Astoria, rincarando la dose. Draco era rimasto senza parole. aveva contato quattro griffondoro, quattro corvonero e ben cinque tassorosso. Tutti del sesto, settimo, e settimo annno aggiunto. Tredici ragazzi che facevano la fila per uscire con Harry Potter! Draco non riusciva a crederci! Faceva uno scherzo a uno, e questo diventava una star!  Come non gli fosse bastato essere l'eroe del mondo magico, colui che aveva ucciso Tu-Sai-Chi e che aveva reso libero il mondo magico da un centinaio di Mangiamorte a piede libero.  Stava diventando una specie di eroe anche fra i gay di Hogwarts e sicuramente una volta saputolo anche dell'intero Mondo Magico. Una settimana prima, tanto tempo era passato dalla scherzo di Draco, qualcuno aveva pubblicato sulla Gazzetta del Profeta delle foto compromettenti con  un punto interrogativo. Potter sarà veramente gay? Ora ne avrebbero avuto la conferma, ma sarebbe stata una cosa positiva alla fine. Se solo qui, c'erano 13 ragazzi gay, senza contare Nott e altri tre o quattro serpeverde che alla notizia parevano fossi stati presi dai calori, ma che non avevano avuto il coraggio di raggiungere gli altri, chissà quanti erano in tutta l'Inghilterra magica o in tutto il mondo. Cavolo, gli era parso che pure Goyle cominciasse a guardare più spesso verso i tavoli adiacenti, come a tentare di ricordare chi si fosse alzato per fare il filo a Potter, per poterlo poi tampinare. Per fortuna che aveva già mangiato, o gli si sarebbe bloccato ancora l'appetito. O era meglio se avesse mangiato di meno. Sperò di non stare male sul serio a vedere tutti quei ragazzi in movimento.



Verso la fine del pranzo Pansy prenotò Astoria con una scusa banale, ma che richiedeva un intervento prettamente femminile. Draco la ringraziò con lo sguardo e appena si furono allontanate, stava per andarsene di filato in camera a leggere quella benedetta pergamena, quando vide che Theo stava aspettando all'uscita della Sala Grande. Di sicuro voleva parlare con Potter. Rimase un attimo indietro, chiese a Tyger e Goyle di fargli da copertura e spiò attraverso una fessura tra i loro mastodontici corpi. Appena Potter uscì Theo attirò la sua attenzione.
"Posso parlarti un attimo Harry" chiese al grifone, che certo pensava pure lui che ci fosse bisogno di un chiarimento, poichè annuì subito. Si misero un attimo di lato, ma non si allontanarono, dando modo a Draco di seguire il loro dialogo.
"Mi dispiace per come sono andate le cose." cominciò theo
"Anche a me. Soprattutto per te. Malfoy ti ha quasi affogato. Spero che ce l'abbia solo con me e non con i gay in genere, altrimenti sono guai," risero entrambi, mentre Draco stava portando ancora la mano alla bacchetta.
"Pareva stesse meglio dopo essersi liberato di te. Sai, non credo che avrebbe mai funzionato fra noi." disse infine Theo, prendendo le mani di Harry.
"Lo credo anch'io. Avrei preferito scoprirlo per conto mio, ma ormai il danno è fatto." Harry riusciva a trovare il lato positivo in tutto.
"Ti ammiro per il tuo temperamento. A me sta storia mi ha buttato giù." ammise il moro. "E dimmi, come farai con tanti spasimanti? Come farai a scegliere con cui uscire?" gli chiese ridendo.
"Non ricordarmelo!  Ho pensato che il mondo fosse impazzito. Non pensavo di fare tanto furore. Forse dovrei estrarre un nome a sorte e provare. Potrebbe anche andarmi bene alla prima botta." Theo era felice di vedere Harry così rilassato.
"Volevo chiederti un'altra cosa. Cosa ne dici se ci provo con un paio dei ragazzi che ho visto oggi attorno a te."
"Mh, si. Dimmi chi sono, almeno non rischieremo di intralciarci."
Theo gli fece due nomi, un Tassorosso e un Corvonero.
"Ok. Spero solo che il prossimo che sceglirai piaccia ai ptuoi amici, altrimenti sono guai per te." Harry rise ancora e lasciò Theo con il cuore più leggero.
Draco si allontanò con pensieri poco piacevoli. In questi si immaginava Harry stretto a uno o più dei ragazzi che lo corteggiavano. Cazzo, doveva smetterla di pensare  a lui. Ora non avrebbe più rischiato di trovarselo a zonzo per la loro Sala Comune




Appena arrivato nella propria stanza, Draco si fiondò dove aveva messo la copia della pergamena e si accinse a leggerla. Come aveva immaginato non c'era il mittente e nessun indizio valido di chi potreva essere.
"Mia cara colomba
non riesco a fare a meno di pensarti, in questi giorni.
Penso in continuazione ai tuoi profondi occhi nocciola,
e immagino come sia morbida la tua bocca rossa e turgida.
Vorrei averti lasciato almeno un bacio quella volta che ci siamo
incontrato, e che l'amore ha fatto capolino improvviso dopo che 
credevo che il mio cuore si fosse inaridito e non potesse provarne più.
Vorrei dirti di lasciare perdere il tuo fidanzato e di correre da me,
ma so che ti è impossibile, almeno per il momento, finchè sarai relegata
in quella scuola.
Ma ti avverto, appena avrai preso i MAGO e sarai libera di trovarti un impiego
non ti lascerò perdere. Ti voglio mia ad ogni costo. E non mi importa cosa possano
dire i tuoi genitori sull'indegnità del mio nome, o i miei del fatto che sei serpeverde.
All'amore non puoi comandare, e io gli ubbidirò fino alla morte, mia stella.
Non ti libererai facilmente di me."





"Uao, è  molto profonda. Il tizio pare davvero innamorato." commentò alla fine della lettura Blaise.
"Già, da parte sua non ci sono problemi. Ora dobbiamo scoprire se Astoria ricambia." disse Draco. "Domani mattina, dobbiamo controllare il gufo che spedirà Astoria. Se anche lei è innamorata il gioco era fatto. "
"Però non capisco. Se non sei innamorato di nessuna, cos'è questa fretta di liberarti di lei. Succederà un casino quando i Greengrass scopriranno che hai lasciato la loro figliola." Blaise lo guardava con aria interrogativa. E Draco, nonostante fosse più che sicuro di quello che stava facendo, della sensazione che sposare Astoria fosse l'errore peggiore che potesse fare, non sapeva come spiegarlo al suo amico.
"Posso solo dirti che mi sento sempre meno felice in sua presenza.." si lamentò.
"Beh,  si è dimostrata una tosta. A volte fa persino paura. Bisogna avere un certo carattere per poterla sopportare. E tu in questo momento sei un po' sottotono."
"Anche questo è un problema, ma ti assicuro che non è il principale. Per la maggior parte è colpa mia. E mi sto attaccando a questa faccenda dell'ammiratore segreto, per sentirmi meno in colpa. Così forse non soffrirà."
"O forse tu non rischierai che lei o suo padre attentino alla tua vita. Ok, proseguiamo nel piano. Come farai domani ad intercettare il gufo che spedirà Astoria?"
"Non lo so, dovrei controllarla e rubarle la pergamena con la risposta, prima che la spedisca. Deve pensare di averla persa."
"E se usasse l'Accio."
"Significa che devo leggerla prima che si accorga della sua mancanza. Credo che Pansy sia molto brava nel distrarla.  Però significa che non ne posso fare una copia altrimenti corro il rischio che le richiami entrambe. Decideremo al momento la soluzione migliore."
Astoria tornò poco dopo con Pansy.  Blaise si mise subito accanto a lei e cercò di parlarle in maniera seria dei suoi sentimenti. Ma non era facile. Gli si legava la lingua e cominciava a sudare come se fosse in pieno sole. Astoria notò la manovra.
"Hei, Draco, ho la sensazione che a Blaise piaccia Pansy." disse al biondo.
"Lo so, me lo ha confessato. Certo che se va avanti così non ha molte possibilità."
"Perchè non me lo hai mai detto? Potevo darti una mano." disse lei offesa, per essere stata esclusa.
"Scusami, ma anche io non mi ci ero impegnato molto. Ero troppo impegnato con Potter. Però visto che ci tieni,  potresti metterle tu  la pulce nell'orecchio. Io non saprei da che parte cominciare." ammise Draco.
"Ti perdono. E ok, ci penso io a far capire  a quella tonta che Blaise è stracotto di lei. Certo che deve essere proprio cieca. Si vede che pende dalle sue labbra."
Si accordarono per la mattina seguente in una ora buca. Lei avrebbe preso sotto braccio Pansy per farle un discorsino. Fino a quel momento non l'avrebbe lasciata sola un attimo, tanto per essere sicuro che non avesse tempo di spedire un gufo senza che se ne accorgesse. Era quasi certo che a quell'ora avrebbe già scritto la risposta. Draco si sfregava le mani. Non pensava di risolvere così facilmente e lei stessa gli aveva dato la soluzione. Corse da Blaise e gli diede la notizia.




"Accidenti, sarà una rompiballe, ma potrebbe essere davvero utile. Forse ci voleva una mano femminile in questo caso. Noi siamo troppo imbranati in queste faccende." disse Blaise
"Tu sarai imbranato io sono solo ... indeciso. Non so che farne di me stesso." si lamentò Draco.
"Sai, io e Pansy, da amici, stavamo proprio discutendo della tua situazione. E siamo giunti ad una certa conclusione." gli disse l'amico con un sorriso sornione e furbetto.
"E quale?" chiese Draco colto alla sprovvista. Era una settimana che tramava alle spalle di tutti, ma non si era reso conto di essere a sua volta sotto la visione di qualcuno, men che meno di Blaise
"Mh, prima di azzardare vorremmo esserne sicuri, credo che te ne riparleremo dopo la prima lezione di punizione. Almeno Pansy e io ci potremmo fare una bella risata a vedere la tua faccia." vedendo la faccia contrariata di Draco aggiunse "Non è solo Pansy la cieca."
Draco provò in ogni maniera a fare parlare Blaise o Pansy, ma non ci fu nulla da fare. Che cosa potevano aver capito loro, che lui non aveva ancora afferrato. Sentiva che c'era qualcosa in lui, ma non riusciva ad arrivarci da solo. Forse aveva bisogno di aiuto anche lui, come Pansy. Alla fine si arrese ed era quasi ora di cena. Pareva che fosse sempre ora dei pasti e quasi tutti , negli ultimi giorni, gli erano stati rovinati da Potter e dai suoi amichetti. Quella sera finalmente sperava di cenare tranquillamente.



Intanto fra i Grifondoro...
"Allora Harry, hai deciso con chi uscirai la prossima volta." chiese Neville
"Anche tu ti interessi dei miei appuntamenti? Pensavo che gli addetti fossero Ron ed Herm. Non fanno altro che discutere chi sia il meglio tra quelli che mi hanno accerchiato a pranzo. " disse Harry pensieroso.  Era stato troppo preoccupato a  calmare gli animi per rendersi conto di quello che stava succedendo. Tredici ragazzi gli facevano la corte. Herm aveva tenuto il conto per lui. Come faceva a scegliere. Pensò di chiedere consiglio a Gerry, lui era abituato ad essere sotto i riflettori.
"Scusami se mi sono permesso" continuò Neville "ma i tuoi ammiratori corvonero stanno torturando Luna, visto che è la mia ragazza, perchè interceda per loro. Ti chiede perdono e spera che non le mandi i Dramilli a solleticarle i piedi stanotte." Gli consegnò un pacco di pergamene con le dichiarazioni d'amore dei compagni di Luna. Harry sorrise. Non sapeva cosa fossero questi Dramilli, ma dovevano essere dispettosi.
"Rassicura Luna che non ce l'ho con lei. Leggere queste sarà un principio per scegliere qualcuno con cui mi possa divertire un po'. Da quando sono arrivato a scuola, dovendo per forza stare fermo, non ho fatto altro che studiare, per la gioia di Herm, ma sono stufo di stare sui libri."
"Già stufo? E' poco più di una settimana che siamo a scuola" disse Neville ridendo " Ah, un'ultima cosa, poi ti lascio ai tuoi pensieri. Luna mi ha detto di dare un'occhiata alla prima pergamena. Lo conosce bene, e dice che è un bravo ragazzo. Ma non lo dire a nessuno. Se sapessero che ha dato la preferenza a uno, gli alrti si arrabbierebbero molto. Io torno dalla mia ragazza. ci vediamo a cena. Ciao."
"Ciao a dopo." disse salutando Neville che se ne andò. Appena non lo vide più si gettò sulle pergamene. E lesse la prima.

"Ciao, sono Terry Boot e ho la tua stessa età.
Ho capito due anni fa di essere gay e ammetto che
mi sei sempre piaciuto. Mi fa strano pensare che lo
sei anche tu e di avere la possibilità di provare a essere
qualcosa per te. Non so se sceglierai me fra tutti,
ma in questo caso ne sarei molto contento.
Ci vediamo in giro, in ogni caso.
(Devo chiedere perdono a Luna, l'abbiamo
davvero oppressata per avere la possibilità
di essere i primi a farti  leggere queste)
Ciao."

L'aggiunta finale fece sorridere Harry.  Diede una scorsa veloce alle altre pergamene, ma decise di fidarsi del consiglio di Luna. Avrebbe invitato Terry Boots.



Prima di cena...
Prima di entrare Harry prese da parte Luna e gli consegnò una pergamena da dare a Terry.
"Hai deciso di seguire il mio consiglio, allora!" disse Luna con la sua voce sognante.
"Si, non  avevo molti appigli per scegliere, sono sicuro che se dici che è un bravo ragazzo, lo è per davvero." le disse contento.
"Hai davvero una faccia giuliva Harry. Ti ha fatto bene uccidere Voldemort. Eri così cupo, prima."
"Luna ti adoro. Sei l'unica che lo chiama per nome oltre a me. Se non fossi gay, farei a botte con Neville per essere il tuo ragazzo."
"Un ammiratore ipotetico? Chissà quante donne possono vantarsi di averne uno. Terry sarà molto contento di ricevere questa." lo assicurò Luna.
"Magari potresti dargliela dopo, in Sala Comune." le consigliò Harry
"Non capisco perchè"
"Non vorrei che succedesse un putiferio durante la cena."
"Non preoccuparti, sono sicura che Terry terrà un profilo basso."
"Mah, se lo dici tu, mi fido. Grazie." Si salutarono e andarono ognuno a sedersi al tavolo della propria casa.



Durante la cena...
Draco, nonostante la promessa di non farsi influenzare dalla presenza di Harry, guardava di continuo verso di lui, che non lo calcolava minimamente, perchè a sua volta fissava qualcuno al tavolo dei corvonero. Ad un certo punto aveva sentito un grido. Era stato Terry Boots.
"Harry uscirà con me, Harry uscirà con me, trallallà lallà." stupendo Luna che lo conosceva come molto posato, guardando il compagno, che aveva improvvisato un balletto sul posto.
"Per fortuna che doveva tenere un profilo basso." commentò Harry fra l'imbarazzato e il divertito.
"E' stato il vincitore del premio, sarà contento." disse Herm.
"Ora capisco come si sentono le donne, quando sono contese.  Gioe e dolori."



Blaise e Pansy osservarono attentamente la reazione di Draco. Cambiava colore ogni 10 secondi, passava dal bianco più pallido ad un preoccupante color ciliegia, innaturale per lui.
"Allora Blaise, che ti dicevo. E' cotto come una zucca di Halloween." disse Pansy, sussurrando all'orecchio dell'amico.
"Già, ma come faremo?"chiese Blaise sconsolato  " Ci vorrà poco a farlo capire a Draco. Ma Potter credo che in questo momento non sopporti neppure la sua vista. E quando verrà il periodo in cui soffrirà di prurito allo stadio massimo, sarebbe più sicuro tenerli a distanza. Boot potrebbe avere l'occasione di diventare il suo fidanzato. Mi dispiace per Draco, ma con quello scherzo ha perso la sua occasione. io al posto di Potter avrei fatto di peggio. lui al momento si sta limitando ad ignorarlo."
"Io credo che a Potter Draco piaccia ancora" s'intestadì la ragazza.
"Non ne dubito, ma una cosa è piacere, un'altra è essere innamorati. E in questo momento Potter non è innamorato di Draco." poi aggiunse "a proposito, domani devi tenere ancora a bada  Astoria. Verrà lei da te, cerca di tenerla occupata il più possibile, dobbiamo cercare fra le sue cose la risposta che deve spedire, senza che se ne accorga."
"Ma con quale scusa ?" chiese Pansy curiosa
"Non ha importanza tu cerca di tenerla lontana."
"Ok" accettò Pansy.



Più passava il tempo più temevano che Draco esplodesse. Blaise si chiese come era possibile che non si fosse ancora reso conto che si era innamorato del Grifondoro, ma come succede spesso, l'interessato è sempre l'ultimo a rendersi dei proprio sentimenti. Soprattutto quando si tratta di sentimenti anomali e non facilmente accettabili da se stesso e gli altri. Avrebbe fatto di sicuro qualche sciocchezza se nessuno gli avesse fatto capire quali erano le origini del suo malessere. Forse neppure si rendeva conto che in quel momento stava osservando il tavolo dei corvonero, in particolare un certo ragazzo giulivo, con aria assassina.
"Pansy, se non facciamo qualcosa farà del male a qualcuno o a se stesso."



Dopo cena...
Blaise e Pansy videro Draco alzarsi di scatto e dirigersi decisamente verso Terry ed Harry (adesso che li nomino insieme mi sembra un gioco di parole, nda), e dovettero essere molto veloci per bloccarlo.
"Draco, cosa stai facendo? Dove vuoi andare?" chiese il moro, senza fiato per la fatica fatta.
"Da nessuna parte." disse Draco fingendo innocenza.
"Ti prego, non puoi andare là a spintonare, picchiare, schiantare o qualsiasi altra cosa volessi fare a Boot." gli disse Blaise, trattenendolo " E' un corvonero, non sarà comprensivo come Theo, e neanche miracolosamente eroico come Potter, che forse non ha voluto sprecare lo sforzo che ha fatto per farti tornare, facendoti espellere dopo quello scherzo idiota. Se lo tocchi, ti becchi di sicuro una punizione, in solitario. Non sono passate neanche due settimane dall'inizio dell'anno e ne hai già fatte di ogni tipo."
"Uff, che ci posso fare se mi infastidiscono queste manifestazioni... gaie."
"Draco..." intervenne Pansy " sei sicuro che sia questo a darti fastidio? Non ti pare strano che ogni volta che vedi Potter fare le fusa ad un ragazzo ti comporti in questa maniera."
"Non è certo colpa mia se lui è l'unico che fa queste cosa in pubblico." contestò Draco.
"Ok. Allora facciamo un esperimento. Voltati verso destra e guarda. Dimmi cosa provi." gli propose Pansy. Draco curioso obbedì. Alla sua destra c'era Theo con uno dei Tassorosso che si baciavano su una guancia. Draco fu pronto ad accogliere la nausea che lo aveva preso prima, ma... non accadde nulla.
-Ma cosa...?- pensò. Tornò a guardare Terry ed Harry, nausea. Theo, nulla. Nausea, nulla, nausea, nulla, nausea, nulla. Dopo un po' di volte che aveva fatto questo movimento... capì. Sbiancò e senza aggiungere altre parole e neppure guardare i suoi amici, si allontanò e si diresse verso la Sala Comune. Da lì raggiunse il suo letto e vi si buttò vestito com'era.  Pansy e Blaise lo trovarono al buio che rifletteva e borbottava fra se cose incomprensibili.  



"Draco, come ti senti?" gli chiese Blaise una volta raggiunto il compagno nella stanza.
"Come vuoi che mi senta. Uno schifo, una merda." gli disse Draco, spuntando fuori da una coperta che si era tirato fino alla testa "Ho appena capito che mi piace un ragazzo. E non basta scoprire di essere gay, così all'improvviso. Mi sono andato ad innamorare di uno che mi detesta a morte... e a ragione. Dopo lo scherzo non fa che starmi lontano, ed ora, dopo aver rovinato il suo appuntamento con Theo mi eviterà come la peste. Sempre che non venga preso dalla smania e non venga a cercarmi per uccidermi. Cosa posso fare? Di questo passo morirò di fame, o ucciderò Terry Boot  o qualsiasi altro ragazzo si metterà con lui, e finirò ad Azkaban. Ho evitato per un  pelo l'accusa di essere un malvagio mangiamorte, ed ora rischio la prigione... per questo. La vita è ingiusta." E tornò a coprirsi la testa. Blaise lo scoprì nuovamente.
"Ti aiuteremo io e Pansy. Cercheremo di bloccarti se cercherai di fare qualche sciocchezza e anche di tenerti Potter il più lontano possibile. E poi, una volta che avrai scoperto di chi è innamorata Astoria, potresti mandarla a quel paese e cercare di riconquistarlo. In fondo era innamorato di te e sono sicuro che sotto sotto, prova ancora qualcosa. Altrimenti, alla faccia dell'animo nobile dei Grifondoro, ma non si spiega perché non ti abbia denunciato all'istante. Appena starà un po' meglio e saranno lontani i ricordi dello scherzo tornerai all'attacco." Blaise aveva cercato di consolarlo, ma lui non era convinto.
"E se nel frattempo lui e Boot si scoprono innamorati?" obiettò Draco
"Umh, hai ragione. Potresti provarci subito, ma dopo tutto questo potrebbe pensare che lo stai prendendo in giro... ancora. Non so se la prenderebbe bene. Conviene dormirci sopra. Non vedo l'ora di fare la prima lezione di babbanoiologia, " disse Blaise strappando un sorriso a Draco, "che ti ricordo, ci hai procurati tu, sempre per causa di Potter. Spero che almeno la smetti di cacciarci nei guai per colpa sua. Ora mettiti il pigiama e dormici su."
Draco, senza forze e senza sapere che altro fare, fece quello che gli aveva suggerito Blaise. Dormì poco, e quando ci riuscì, sognò che le cose fossero andate diversamente. Che avesse accolto le labbra di Harry, invece di respingerlo. Che non gli avesse fatto quello scherzo idiota che gli precludeva ora un qualsiasi progetto di avvicinarsi a lui.  Ciò se non aveva incubi tremendi, in cui Harry in preda all'ira lo cruciava.  Questa era la punizione per tutto ciò che aveva fatto di male in vita sua. Accidenti, forse sarebbe stato meglio che fosse finito ad Azkaban insieme a suo padre. Scommetteva che non si stava così male ora che non c'erano più dissennatori!
Fine capitolo.




Bab's creek
Eccomi qua, alla fine di questo parto. Volevo pure metterci la lezione di babbanologia, ma poi ho pensato che il capitolo fosse sufficientemente lungo e articolato e ci ho rinunciato.  Ma ci sarà proma o poi.
In questo cap alla fine Draco scopre i suoi sentimenti per Harry e capisce di essere nella   "bip"  fino al collo. Harry c'ha uno stuolo di ammiratori  che hanno preso coraggio proprio grazie allo scherzo di Draco. Ed Harry anche se un po' spaventato dall'improvvisa carica di ragazzi, ne approfitta e si trova un altro ragazzo con cui provare ad uscire, Terry Boot. (Nome scopiazzato dallo smistamento del primo volume).
Il resto lo scopriremo solo vivendo. I nodi stanno venendo al pettine. E sono un po' duretti da sciogliere.
Rispondo alle recensioni.
synystergates: Finalmente Draco ha capito, ed è disperato. I problemi ora si moltiplicano. Pensava che bastasse allontanarlo dalla casa dei serpeverde, per liberarsi dellla sua ossessione. Povero cocco!
Quanto ad Astoria, non so se si capisce chi è il suo lui, al prossimo cap non il nome, ma un altro indizio. Grazie per i complimenti , ciao.
Mitsuki91: Grazie per i complimenti. Questo capitolo è pure betato per quanto riguarda la grammatica. Per il concorso non preoccuparti, tanto non l'ha calcolato nessuno, o quasi.
In questo momento Draco geloso è alquanto depresso, poi... chissà. Forse al prossimo riesco a fare babbanologia. Non riesco a dare a Draco jr lo spazio che merita, ho troppe cose da risolvere, e poi visto che per un bel po' il pov è stato Draco e di conseguenza Serpeverde.
Ah, l'innamorato di Astoria deve essere per forza qualcuno che non è a scuola, altrimenti non servirebbero i gufi. Ciao, ci risentiamo.
Tatydanza: Draco ha capito, alla fine. Quanto al moro bè non si immagina al momento dei sentimenti dell'altro. Pensa che faccia tutto per dispetto. E poi con la sfilza di ragazzi che gli fanno la corte non ha tempo di pensare ad altro.  Speriamo che qualcuno tiri fuori le bip e si dia da fare (lo dico come se si scrivesse da sola, ahah). Grazie per i complimenti, spero di migliorare sempre più. Ciao alla prossima.


Ringrazio anche Bellatrix29 che ha betato questo capitolo, quando la capra dell'autrice è riuscita a spedire la mail. Ringrazio chi mi segue e chi mi legge. Grazie di cuore.
Ci sentiamo al prossimo capitolo.
bab

  
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