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Autore: celtics    18/06/2012    1 recensioni
Dopo una sanguinosa battaglia con i cavalieri jedi, l'ex senatore ed ex cancelliere della Repubblica Palpatine, s'insediò al comando dell'Impero da lui costruito e voluto da molto tempo: egli era un maestro Sith assetato di potere Lord Sidious.
Nel suo insediamento era stato aiutato dal suo giovane allievo Sith: il Signore Oscuro Lord Darth Vader.
Egli era un misto tra uomo e macchina a causa del duello perduto contro il suo ex maestro jedi Obi-Wan Kenoby.
La sconfitta, avvenuta sul pianeta ricoperto di lava Mustafar, e le ferite riportate nel duello contribuirono a far sprofondare il suo cuore in un lago nero come la pece e a far nascere un sentimento d'odio profondo verso coloro che erano la causa del suo stato e della separazione dalla sua amata Padme Amidala.
Come premio per la sua fedeltà, l?imperatore Palpatine, regalò al Signore Oscuro lo Star Destroyer "Executor", il più grande tra i distruttori stellari della flotta imperiale, con l'ordine di dare la caccia a tutti gli jedi esistenti nell'Universo ed eliminarli.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Agli occhi di Obi-Wan era una meraviglia vedere il tempio jedi ricostruito, vedere il suo amico fraterno ritornato e sul molo persone dichiarate morte tra cui il Senatore Organa e la Senatrice Amidala.

Si girò a guardare Anakin che stava parlando con Luke e Leia: era la visione della felicità.

- Quindi anche Luke non è morto.

Anakin gli sorrise:

- Non avrei mai potuto ucciderlo...ora sarà meglio scendere e cercare di scoprire cosa sta combinando Palpatine.

L'equipaggio dell'Executor e i ribelli scesero a terra accolti dagli abitanti del tempio jedi.

La Senatrice Amidala salutò tutti con la sua consueta cordialità e poi si bloccò sorpresa.

La sorpresa si trasformò in felicità: la sua famiglia ora era muovamente insieme, suo marito e i suoi figli stavano scendendo insieme dall'Executor.

-Ani!

L'uomo la guardò, felice come non era mai stato, e allargò le braccia e lei ci si tuffò felice e poi prese le mani dei due ragazzi finalmente insieme come non avevano mai potuto fare da bambini perchè troppo pericoloso per loro.

Leia era sorpresa, felicemente sorpresa, prima suo padre poi suo fratello ed ora sua madre...tutti insieme come non avevano mai potuto fare durante gli ultimi 25 anni, dalla sua nascita insomma.

E poi, più indietro, i suoi genitori adottivi vivi e felici di rivederla e, a fianco a loro, un piccolo omino verdognolo e rugoso che si stava avvicinando a loro sostenendosi ad un bastone.

Questo piccolo uomo si fermò di fronte a loro:

- Benvenuto a te do Maestro Kenobi.

Obi-Wan era felice di rivedere il grande Maestro Yoda nel tempio.

- Grazie Maestro Yoda è un piacere per me rivederti dopo così tanti anni.

- Io anche felice di rivedere te Obi-Wan. Rivedere anche te per me è un piacere Maestro Skywalker.

Il giovane s'imbarazzò, non si era per niente abituato a quell'appellativo.

- Grazie Maestro Yoda.

Il vecchio maestro jedi si voltò verso gli altri due giovani:

- Prinicipessa Leia il benvenuto a te do nel nostro tempio.

Leia osservava rapita questo piccolo uomo:

- Grazie.

- E il bentornato anche a te do giovane Cavaliere jedi Luke Skywalker.

- Grazie Maestro.

Il Senatore Organa s'avvicinò ai nuovi arrivati:

- Venite dentro il tempio, il viaggio sarà stato lungo e sorprendente sotto molti aspetti. Appena vi sarete sistemati cercheremo di rimettere ordine a tutte le vostre idee.

I ribelli vennero accompagnati dentro, compresa Leia, mentre i jedi seguirono il Maestro Yoda fino alla sala del consiglio.

- Quindi scoprirti dovuto hai?

Anakin non si sorprese della domanda:

- Non avevamo scelta: Palpatine aveva in mano Obi-Wan e Luke. Con il mio equipaggio avevamo giurato di proteggere i gemelli a qualsiasi costo.

Nella sala c'erano sia gli jedi salvati, tra cui il Generale Kota, che gli spiriti dei maestri jedi periti lungo il conflitto, tra questi il Maestro Mace Windu che sorrise ad Anakin:

- Non metterti subito sulla difensiva Anakin la nostra non era una critica ma una constatazione. Tu hai agito per il meglio.

Anakin si rilassò leggermente:

- Scusatemi Maestri ma in questi ultimi 25 anni ho sempre dovuto agire d'istinto senza aiuti esterni, a parte i miei uomini, quindi mi viene istintivo anche mettermi sulla difensiva.

Il Generale Kota si alzò e mise una mano sulla spalla del giuvane Maestro:

- Non devi giustificarti Maestro Skywalker, noi ti abbiamo lasciato solo nel momento del bisogno siamo noi che ci dobbiamo scusare con te.

Ankin aveva sempre desiderato quell'appellativo ed ora che glielo avevano conferito si sentiva in imbarazzo:

- Non mi doverte delle scuse. I primissimi tempi ho fatto delle cose di cui, ancora oggi, mi vergogno molto.

Yoda sorrise dolcemente al giovane Maestro:

-Tu espiato hai in questi 25 anni.

Obi-Wan si avvicinò ad Anakin:

- Io non credetti a tua moglie. Quando nacquero i gemelli lei mi disse subito che c'era ancora della bontà in te, che l'aveva vista. Io pensai solo a nascondere i gemelli all'Universo e non mi è riuscito neanche bene...sei dovuto intervenire tu e l'hai fatto al meglio.

Lo spirito di Maestro Windu prese la parola:

- Da quando hai accolto il giovane Luke, con chi lo accompagnava, hai camminato sul filo del rasoio fino ad oggi. L'Imperatore non ha ancora scoperto tutta la verità.

A quel punto comparve anche lo spirito del Maestro Qui-Gon Jinn:

- Ragazzo mio hai visto l'oscurità ma non ti sei fatto avvolgere completamente e sei tornato alla luce grazie all'aiuto delle persone che hanno creduto in te. Non angustiarti più per ciò che successe all'inizio dell'oscurità hai pienamente riparato ai tuoi errori.

L'improvvisa apparizione del Maestro Jinn sorprese un po' tutti i presenti:

- Scusate se non mi sono presentato prima a voi ma ho preferito segiore il nostro Anakin per tutto questo tempo e ho seguito il suo ritorno passo dopo passo.

Anakin lo guardava sorpreso:

- Perchè non ti sei mai fatto vedere? Avrei voluto avere qualcuno che mi aiutasse a capire se stavo facendo la cosa giusta...sopreattutto con mio figlio.

- Ho visto tutti i tuoi dubbi e le tue incertezze lungo questo cammino e avrei voluto aiutarti ma sapevo che dovevi farcela da solo...questo cammino era per renderti più forte e maturo per compiere il tuo destino.

Anakin lo guardò esterrefatto:

- Tu credi ancora che io sia il prescelto?! Io ho ceduto al lato oscuro!

- E questo, paradossalmente, ti ha reso più forte.

Luke, in disparte, osservava tutto ciò che accadeva intorno al padre...era felice che finalmente tutto fosse chiarito e che finalmente si fosse liberato della zavorra.

Quella maledetta maschera era stato il paravento dietro il quale suo padre si era nascosto a tutto l'Universa per proteggere lui e sua sorella.

Luke sapeva di non poter mai sostituire l'affetto che suo padre nutriva per il suo Maestro Obi-Wan che per lui era sempre stato una amico, un fratellol e il padre che non aveva mai avuto.

Grazie alla Forza avvertiva tutti i sentimenti di suo padre: la felicità di aver ritrovato i compagni di un tempo, di aver potuto togliere la zavorra e spiegare che non era più un Signore Oscuro...un Sith.

Luke continuava a stare in disparte ad osservare suo padre e ad incanalare le sue emozioni: non le aveva mai provate con quell'intensità prima d'ora...era stato un uomo felice ma ora era raggiante e finalmente in pace, almeno per il momento.

Si unirono alla riunione, che di li a poco avrebbe avuto inizio, i ribelli guidati dal Senatore Organa e dalla Senatrice Amidala.

Han, Leia, Chewie, Lando e i due droidi si affiancarono a Luke mentre la Senatrice si mise al fianco del marito mentre il Senatore rimase con gli altri ribelli e l'equipaggio dell'Executor.

Luke prese la mano di Leia:

- Sono felice finalmente...lui non l'avevo mai visto così. Fu felice quando mi trovò, fu felice di allevarmi ma quello, in confronto a questo, era una pallida imitazione di felicità.

Leia era ancora frastornata da tutte quelle novità:

- Perchè non mi hai detto subito di essere mio fratello?

Han li guardò sorpreso:

- Tuo cosa?!

- Il suo gemello mio caro Han...non sapendo che nostro padre ti aveva spiattellato tutto non mi potevo scoprire così.

Han ancora più stralunato:

- Chi?! Vostro padre?!

Leia sorrise teneramente al suo compagno:

- Anakin Skywalker e la Senatrice Amidala sono i nostri genitori.  

Gli occhi di Han sembravano volessero schizzare fuori dalle orbite:

- Ma sono due ragazzi?!

Luke mise una mano sulla spalla dell'amico sperando di calmarlo:

- Non farti ingannare da ciò che vedi, è causato dal potere delle nebbie di luce, quei "ragazzi" sono molto più vecchi di te ma più giovani di Obi-Wan.

Han continuava ad osservarli con curiosità:

- Vuoi dire che il vecchio rimarrà giovane anche fuori di qui?

- Ormai si amico mio...pensa solo che noi abbiamo i genitori praticamente nostri coetanei.

Intanto il Maestro Yoda si avvicinò a Luke, era un po' che lo stava osservando:

- Tu molto silenzioso giovane jedi e in disparte tu stai ed io il motivo conoscere vorrei: qualcosa preoccupa te Luke?

- No Maestro Yoda desideravo solo guardare mio padre e la sua immensa felicità. Guardare il suo volto senza qualla maschera per la prima volta e lasciare che lui potesse godere dell'affetto di tutti i suoi vecchi compagni com mai ha potuto fare negli ultimi 25 anni a causa mia.

Il Maestro Yoda aveva ammirato la forza d'animo di Luke da bambino e, crescendo, questa forza era ulteriormente aumentato ma, a volte, si prendeva delle responsabilità non sue.

- Il nostro Ani tu hai riportato a noi. Questa è colpa per te?

- No Maestro Yoda ma il dovermi tenere nascosto si.

- Tu responsabilità non hai in tutto ciò. Grande servigio hai reso alla Forza e a tutti jedi sopravvissuti e futuri.

Han seguiva attentamente il dialogo e, presa da parte la sua principessa, le sussurrò:

- Vostro padre e Lord Vader sono la stessa persona?

- Si Han ma non potevo dirtelo e dirti che non mi ha mai torto un capello sulla Morte Nera...avrebbe rischiato di essere scoperto.

Han le diede un bacio sulla fronte per farle capire che lui aveva compreso il suo modo di agire: non poteva fare altro che così.

Ankin e Padmè si girarono ad osservare i figli insieme ai loro amici e si unirono a loro seguiti da Obi-Wan riuscendo anche a sentire lo scambio di battute che avvenivano tra Luke ed il suo Maestro.

Anakin si commosse nel sentire le parole del figlio, era sempre stato più grande della sua età:

- Non è stata colpa tua, io ho deciso di continuare a nascondermi dietro quella maschera.

- Lo so padre ma se io non ci fossi stato forse avresti potuto ritornare allo scoperto prima.

Anakin scosse la testa tristemente:

- Se tu non ci fossi stato ionon sarei ritornato indietro e sarei rimasto un apprendista Sith figlio mio.

- Non è stato merito mio padre.

Anakin scrollò la testa sbuffando:

- Luke quando ti presi...pardo quando ti facesti prendere in braccio la prima volta iniziò anche la mia prima battaglia contro il mio alter ego Lord Vader.

Arthur decise di intervenire lui era stato presente::

- Luke quello che salì a bordo del nostro cargo era Lord Vader ma quello che tornò sull'Executor non era Anakin Skywalker ma neanche Lord Vader...quello è stato l'inizio del cambiamento e l'hai causato tu credimi.

Obi-Wan era curioso di sapere com'era andata quel giorno:

- Cos'hai fatto Luke esattamente? Era solo un neonato.

Arthur ridacchiò non poteva farne a meno ogni volta che ci pensava:

- Iniziò a strattonargli il mantello finchè non lo prese in braccio e, con un sorriso soddisfatto e felice, allungò le manine fino ad abbracciare il suo casco.

- Proprio così Maestro, Luke mi riconobbe ciò che ero anche se non mi aveva mai visto.

Obi-Wan annuiva mentre ascoltava:

- E' stata la Forza a guidarlo verso di te perchè tu potessi addestrarlo.

- Si ma poi, per essere sicuro di aver fatto le cose nel modo giusto, l'ho mandato dal Maestro Yoda.

Fu Maestro Windu ad intervenire per richiamare l'attenzione di tutti i presenti sugli ultimi sviluppi:

- Il tuo piccolo astrodroide sta intercettando i messaggi imperiali che stanno impazzando in ogni angolo dell'Universo. Palpatine ha messo una taglia sulla tua testa Anakin anche se lui sta cercando Lord Darth Vader.

Il piccolo R2-D2 continuò a pigolare e fischiettare mentre continuava ad intercettare la rete imperiale sia quella ufficiale che quella segreta e girandosi sempre a guardare i suoi padroni: gli erano mancati ed aveva paura di dover allontanarsi ancora da loro.

Luke si sedette vicino al suo piccolo amico:

- Non ti preoccupare R2 non ti lasceremo da nessuna parte, abbiamo bisogno anche del tuo aiuto.

R2-D2 pigolò ancora e continuò il suo lavoro con la solita pazienza raccogliendo dati e notizie.

Tutti tornarono a parlare tra diloro cercando di capire come comportarsi ora che tra i ribelli si venivano ad inserire i cavalieri jedi sopravvissuti ed il Super Distruttore Stellare l'Executor.

Palpatine nel frattempo stava covando una rabbia che faticava a contenere: Lord Vader l'aveva preso per il naso ed era riuscito a liberare Obi-Wan e quel ragazzo.

Non capiva quando era successo che il suo apprendista l'avesse tradito ma era successo e quello che più gli rodeva era che non se ne fosse accorto.

Stava sbraitando ordini per trovare l'Executor e i ribelli e continuava a pensare quand'era successo che aveva perso il suo apprendista.

Più ci pensava e più non trovava risposta perchè ogni ordine che gli aveva dato lui ed i suoi uomini l'avevano portato a termine quindi quando era successo?

Possibile che quel maledetto jedi di Obi-Wan Kenobi l'avesse in qualche modo convinto a tradirlo?

Nessun jedi che cede al lato oscuro può tornare indietro, di questo era convinto, eppure il suo apprendista Sith l'aveva tradito.

E poi c'era un altro pensiero che lo tormentava: chi era quel ragazzo che era con Obi-Wan?

Ricordava di averlo notato da bambino vicino a Lord Vader poi era sparito ed ora se lo era ritrovato di fronte e non sapeva chi fosse.

Con un moto di stizza per tutte queste domande senza risposta si sedette sul suo trono: era inutile arrovellarsi il cervello con domande a cui non poteva darsi una risposta.

Mentre guardava le luci di Coruscant un perfido ghigno si disegnò sul suo volto sfigurato e chiamò una guardia imperiale per mandare un messaggio segreto...aveva avuto un'idea per attirare i suoi nemici e distruggerli in un solo colpo.

Il suo ex apprendista gliel'avrebbe pagata cara e, con lui, tutti quelli che lo avevano aiutato e tutta la feccia ribelle che pensava di poterlo sconfiggere...nessuno era in grado di fermarlo, lui era l'Imperatore dell'Universo il padrone di tutti i pianeti della galassia e gliel'avrebbe dimostrato...si sarebbero pentiti della loro stoltezza.

Nuove trasmissioni segrete partirono da Coruscant per raggiungere le varie basi imperiali e questi vennero intercettate da un gruppo di spie Bothan che, prima di venire uccise, riuscirono a ritrasmetterli sui canali segreti ribelli.

R2-D2, che era ancora in ascolto, intercettò entrambi i messaggi e incominciò a pigolare eccitato e il  droide protocollare informò Mon Mothma la natura del messaggio.

Appena avuto il messaggio raggiunse tutti gli altri che si trovavano nella sala riunioni.

- Ci sono delle novità importanti: l'Imperatore ha commesso un grosso errore e noi ne dobbbiamo approfittare.

Tutti i presenti si girarono verso di lei:

-Delle nostre spie hanno intercettato dei messaggi segreti imperiali: l'Impero sta costruendo una nuova Morte Nera e l'Imperatore ha deciso di sovrintendere all'ultimazione dei lavori.

Obi-Wan la guardò sorpreso:

- Un'altra stazione da battaglia. Dove si trova? Dev'essere ben nascosta se ne veniamo a conoscenza solo ora.

- Si trova in un angolo remoto della galassia: orbita intorno alla luna diEndor.

L'equipaggio dell'Executor, Luke, Lando e Chewie si girarono di scatto a guardare Anakin: nell'udire il nome di Endor un altro cerchio si era chiuso e sapevano anche che era una trappola ma dovevano tentare: un'occasione così non si sarebbe ripetuta, Anakin sospirò.

- Allora sarà meglio preparare il nostro ritorno a casa, sapevo che la nostra base d'appoggio su Endor ci sarebbe tornata utile prima o poi.
   
 
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