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Autore: ChaosReign_    19/06/2012    8 recensioni
-Ciao ragazzi...-
-Ehi, Matt! Si può sapere dov'eri finit... Oh...-
Synyster Gates interrompe la frase a metà esattamente quando i suoi occhi si posano su di me.
-Chi è la nuova arrivata?-
Chiede mentre alzandosi si dirige verso di noi subito seguito da Jimmy The Rev, Zacky Vengeance e Johnny Christ.
Si avvicinano, ma non troppo. Mi guardano curiosi ma con cautela, molta cautela.
-Lei è...-
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Matthew Shadows, Nuovo personaggio, The Rev, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Nightmare.

(as your nightmare comes to live)

 

(Chiara Point Of View.)

 

28-29 Agosto 2005. Firenze

Cammino per la stanza ininterrottamente. Avanti e indietro. Avanti e indietro.

Ogni cinque o sei passi guardo l'orologio. Le lancette battono il secondo precise.

Tic toc.

Tic toc.

Tic...

23:15.

Dovrebbe essere finita Second Hearbeat. Facendo il conto sono passati ben ventisette minuti da quando Matt Shadows l'ha annunciata. E se non erro quella che stanno suonando ora è Blinded in Chains.

Ma dove cazzo è Helena?

Lo so, per loro, per gli Avenged Sevenfold farebbe di tutto ma mi ha promesso di essere qui dopo poco, solo dieci minuti. Il tempo di una canzone.

I miei passi sono sempre più veloci. Frenetici.

Nelle mani tengo un pezzo di corda, un antistress. Me l'aveva regalato mio fratello.

Mentre cammino osservo i nodi che spuntano e poi svaniscono.

Cammino e cammino. Il tempo sembra passare inesorabilmente. Helena non si fa viva. Io non smetto di camminare.

Ma il mio dubbio più grosso è che i professori non sono ancora passati. E se l'avessero già trovata loro?

Guardo l'orologio.

00.02.

Mi stendo sul materasso e passo l'intera notte così: sveglia, occhi spalancati, sguardo rivolto verso il soffitto.

Ossessivamente impegnata a fare nodi, a sollevarli davanti a me per poi scioglierli e ricominciare da capo. Come mi aveva insegnato mio fratello.

Kyle...

Quanto mi manchi. Solo ora capisco in che guai ti eri cacciato e ancora non mi rendo conto del perché tu l'abbia fatto! Mi hai lasciato, mi hai abbandonato in questo posto. Ti odio per questo. Ora vorrei essere con te. Anzi vorrei che tu fossi con me. Essere di nuovo insieme, non mi importa dove ma insieme.”

Quando viene mattina non ho ancora chiuso occhio. Mi fanno male le dita, non ho smesso di fare nodi. Mai. Ma resisto.

Sono tutta un tremito, se non le fosse successo qualcosa sarebbe qui. Non mi avrebbe lasciato sola per così tanto tempo.

Tiro un lato della corda bianca e l'ultimo nodo si scioglie.

Con fatica giro ancora una volta la testa per vedere le ore: 7.18.

Cerco di calmarmi, inspiro, espiro. Inspiro, espiro. Faccio circa cinque volte la stessa azione, conto fino a dieci.

Ma dove cazzo è?? DOVE CAZZO È FINITA?!?!?

Urlerei se non fosse per il terrore di essere sentita.

Mi rigiro sul duro materasso, prona e inizio a singhiozzare. Cerco di non fare rumore affondando la faccia nel cuscino. Cerco di soffocare i singhiozzi, cerco di piangere in silenzio. Ormai sono abituata, l'ho fatto molte volte.

Nel bel mezzo del mio pianto il rumore di nocche sbattute contro la porta della stanza mi fa sobbalzare.

-È ora di colazione! Muovetevi!-

Assimilo l'indicazione lentamente.

Ora. Colazione. Muovetevi.

Muovetevi.

Non sanno che non c'è Helena!

Questo vuol dire che non è tornata. E se le fosse successo qualcosa? Se qualche maniaco l'avesse rapita?

Se le avessero sparato... Come a mio fratello?

No. No. Non può essere!

A questo punto urlo. Non mi curo più di “loro” e non me ne frega quello che mi faranno passare per averli disturbati.

Urlo il suo nome, ripetutamente finché non arriva qualcuno ed esige di farlo entrare.

-Dai... Fatemi entrare, Helena... Chiara?-

Il prof di musica.

Mi alzo e barcollando riesco ad arrivare alla porta ed aprirgli.

-Ehi! Cosa sta succ..-

Non fa in tempo a finire la frase che tutto diventa nero e sento la forza abbandonare il mio corpo.

 

 

Mi risveglio sul mio letto, con il prof seduto al mio fianco che mi tasta la fronte per sentire se ho la febbre.

-Ben sveglia.-

-Mhm.-

Cerco di dire qualcosa ma quello che sento uscire dalle mie labbra è solo un insieme indistinto di versi senza senso.

La testa sembra che possa scoppiare da un momento all'altro, come se un martello pneumatico cercasse di perforarmi il cranio.

-Ahh.-

Mi stropiccio gli occhi qualche volta e metto a fuoco la stanza, il prof e la situazione in cui mi sono cacciata.

-Già, ti fa male la testa vero? Sei svenuta e l'hai sbattuta per terra. Cosa è successo? Dov'è Helena?-

Okay, è questa la situazione in cui mi sono cacciata: mi sono fatta beccare, Helena non c'è, ho un trauma cranico e se mi va bene finirò solo un giorno nell'Auditorium.

Calma, respira. Conta. Ti ricordi il gioco che facevi con Helena i primi anni o quando rientrava da una punizione particolarmente violenta e dopo aver perso i sensi la aiutavi a ricordare?

-Prof, mi faranno male vero o falso?*

Lui mi guarda con aria interrogativa. Certo, lui non conosce questo gioco. Ma ora più che mai ne ho bisogno.

-Eh?-

-Risponda, per favore. Vero o falso?-

Lo guardo speranzosa, lui si appoggia una mano sotto il mento e inizia a grattarsi quella poca barbetta che inizia a crescergli.

-Falso. Quello che mi dirai ora non lo riferirò a “loro”.-

Cerco di tirarmi su a sedere per poter parlare meglio e guardarlo negli occhi.

-Helena non è qui a scuola. Vero o falso?-

-Vero.-

Inizia a mancarmi l'aria, il respiro si fa pesante, si spezza. Arranco in cerca di ossigeno.

Calma. Respira. Conta.

-Ehi, ehi calma. Tu sai dirmi dov'è? Sai, se la trovo sarà più facile per tutti. Tranquilla non dirò agli altri che tu l'hai coperta però mi serve il tuo aiuto per trovarla.-

L'unico essere umano presente in questa scuola? Lui.

-Si.. Ieri s-siamo andate al concerto al campo... Degli Aven-Avenged Sevenfold. E quando io sono tornata lei non era con me. Lei mi ha detto che sarebbe rimasta solo un'altra canzone. Perché era la sua canzone e io pensavo che sarebbe tornata presto invece non c'è!-

Inizio a singhiozzare, piangere come una bambina a cui è stato portato via il lecca-lecca.

-Oh... E quindi non è tornata. Tu dici che è scappata?-

-NO! Non è scappata, mi ha promesso che sarebbe tornata... Me l'ha promesso...-

Mi stringo le ginocchia al petto e inizio a dondolarmi avanti e indietro.

Avanti e indietro. Ossessivamente.

-Okay, okay. Calma.-

Il professore mi accarezza i capelli. Mi ricorda tanto il mio fratellone.

Faceva gli stessi movimenti quando arrivavano i suoi amici e io avevo paura.

-...Kyle...-

L'uomo si blocca. Mi guarda attentamente.

-No, sono Andrea... Non Kyle. Mi dispiace.-

-No, lo sapevo...-

Mi sento morire dentro. Ma è solo colpa mia, devo smetterla di sperare che torni indietro. Io non sono diversa da tutti gli altri, qui.

Tutti gli alunni hanno perso i genitori e la loro famiglia oppure non ne hanno mai avuto una.

Siamo gli scarti della società moderna.

-Per favore, trova Helena!-

-Certo. Corro subito al campo, forse è svenuta ed è ancora lì.-

Lui si alza e io, anche se con un po' di fatica, lo seguo.

-Fammi venire con te!-

Lo prego, non posso stare qui ad aspettare mentre lui è a cercare la mia amica, voglio essere la prima a vederla sana e salva.

-... Ti prego!-

-Mhm... Va bene. Ma solo perché potresti essermi utile.-

Dopo una crisi adolescenziale del ringraziamento, quelle della serie salti battendo le mani e urlando come una stupida “grazie, grazie, GRAZIEEE!!” ci incamminiamo verso l'uscita della scuola, questa volta quella principale.

Nessuno dei due osa parlare, io guardo di sottecchi il mio professore, è un bell'uomo. Ha i capelli biondi e lunghi fino alle spalle e gli occhi azzurri, sembra un modello di Abercrombie, cosa ci faccia qua ad insegnare non lo so. Eppure non me lo sono mai chiesta prima d'ora, per me è sempre stato qui, un componente essenziale della scuola.

-Prof... Posso farle una domanda?-

-Certo, dimmi.-

Mentre scendiamo le scale incrociamo ragazzi con libri sottobraccio e espressioni afflitte sui volti, ognuno di loro, il mio prof, lo saluta per nome battendogli una pacca sulla spalla.

-Perché, detto sinceramente, con le potenzialità che si ritrova è ancora qui ad insegnare a noi trovatelli? E non mi dica che non ha trovato altri lavori.-

-Oh... Ehm, bella domanda. Credo di voler insegnare qui per darvi una speranza... Voglio farvi capire, con i miei insegnamenti, che dopo questo c'è tutta una vita che vi attende e voi dovete riuscire a viverla al meglio. Perché se qui vi viene la voglia di smettere di vivere io voglio farvela tornare. Voglio darvi quella possibilità che vi hanno tolto.-

Lo guardo stupefatta, non me la sarei mai aspettata una risposta così.

-Bella risposta, prof.-

Arriviamo alla segreteria davanti all'ingresso e Andrea saluta la segretaria Rosy, sempre con un sorriso sulle labbra.

E nel momento in cui ci giriamo, trovandoci di fronte alla porta, succede quel qualcosa che di solito vedi solo nei film, nelle fiabe.

Helena è davanti a noi, a meno di due metri di distanza.

Non mi sembra vero, sono come pietrificata: le gambe sembrano due blocchi di cemento e le braccia si sono fatte pesanti lungo i fianchi.

Ma quello che più mi pietrifica, con un'espressione illeggibile (da vera idiota) sul volto, è che non è sola.

Dietro di lei, con una mano appoggiata sulla sua spalla, c'è Matthew Shadows, il cantante degli Avenged Sevenfold.

E al seguito tutti gli altri.

Synyster Gates, Zacky Vengeance, Jimmy “The Rev” Sullivan e Johnny Christ.

Sono tutti qui e ci squadrano dall'alto in basso, a parte Johnny Christ che ci guarda negli occhi.

Alla mia amica brillano gli occhi quando mi vede.

-Ciao Chiara!-

Si catapulta su di me e mi abbraccia.

-Scusami se ti ho fatto preoccupare, ma stai tranquilla. Siamo salve.-

Mi sussurra in un orecchio.

 

 

 

 


 

 

 

 

Se siete arrivati fin qui vi faccio già tanti complimenti! Comunque...
Ciao bella gente!
Dopodomani ho l'orale e invece che studiare sono qui ad aggiornare questa cosa... Genio!
È dal punto di vista di Chiara e spero si sia visto tutta la paura di rimanere sola che ha, spero si siano visti i suoi due diversi aspetti: quando è sola e quando è al concerto con Helena nel chap. Precendente...
Oggi voglio ringraziare le 25 persone che hanno recensito i 5 capitoli precedenti, le 3 persone che l'hanno messa nelle preferite: BJ foREVer, Manganese e Mezmer_ e le nove che l'hanno messa nelle seguite: alexx_fire_inside, Black is the new Black, foREVerA7X, LizLoveSyn, LoveLeonScottKennedy___, Luri07, Niandra, Rebecca Lestrange Buki e synystergates. E grazie a tutti quelli che leggono!
E basta...
Bacioni.
Alisea. <3

  
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