Crack,
fanon o canon? Slash, Het, Threesome?
GOD SAVE THE SHIP!
I ♥ Shipping è un'idea del « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest, « since 01.06.08 »
Questione di punti di vista
I
limiti uccidono la fantasia.
Con
un sorriso soddisfatto, Luna batté l'ultima frase del suo
nuovo articolo sulla macchina da scrivere. Poi, appose la sua firma e
lo inviò all'ufficio del Direttore, nonché suo padre,
per la conferma. “Il Cavillo” – visto la chiara
posizione al momento della guerra e l'ammissione sin dal principio
del ritorno di Voldemort – era diventato con gli anni uno dei
quotidiani più venduti di tutta la comunità magica
inglese. Alcuni articoli presentavano ancora alcuni accenni a vecchie
credenze o leggende metropolitane – come Nargilli o
Ricciocorni Schiattosi –
ma persino i più cinici, dovevano ammettere che il livello
della rivista era eccellente e la varietà delle notizie
davvero impressionante.
«Luna,
un gufo ha portato una lettera per te.»
La ragazza si alzò
– la stravagante gonna multicolore compié qualche
avvitamento – e prese dalle mani della sua segretaria, Effie,
la busta recante il sigillo di Hogwarts.
La
scuola di magia e stregoneria di Hogwarts è lieta
di
annunciare il suo nuovo inizio nell'educazione
di giovani maghi e
streghe. Pertanto, è stato deciso
dal consiglio di
istituto di indire un piccolo rinfresco,
prima dell'apertura
della scuola, per commemorare
i caduti e brindare ai
sopravvissuti. Saremmo lieti di
averla con noi. Distinti
saluti,
la Preside Minerva McGranitt
♠
Per
l'occasione, nonostante i noiosi discorsi di Hermione a proposito di
eleganza e buongusto, Luna scelse un abito variopinto e con la gonna
a sbuffo.
Una volta varcata la porta della Sala Grande, le mancò
il respiro.
Era tutto come... prima.
I
quattro tavoli delle Case, quello dei professori; niente sembrava
cambiato eppure ogni cosa non era più la stessa. Perché
la guerra aveva completamente divorato Hogwarts, distruggendola alle
fondamenta e privandola del suo antico splendore.
«Sonorus!»
la voce di Minerva McGranitt, Preside della scuola, assorbì
l'attenzione degli spettatori; ma mentre tutti erano impegnati ad
annuire compiaciuti, ammettendo quanto fossero stati fortunati, Luna
notava solo miliardi di Nargilli aggirarsi fra le teste dei presenti
e una figura ammantata di ombre in un angolo, nella più
completa solitudine. Poiché nessuno merita tanto isolamento,
si avvicinò con un sorriso stampato sulle labbra.
«Cosa
vuoi, Lovegood?»
A parlare era stato Draco Malfoy, Luna ne
era certa; ma qualcosa le diceva di avvicinarsi, cercare un contatto
e non scappare davanti alla – apparente –
diffidenza del suo interlocutore.
«Bentrovato Malf... Oh!
Hai un enorme Nargillo sull'orecchio destro.»
«Non hai
nessun altro da tediare con le tue chiacchiere insulse?»
Luna
si offese, e senza dargli alcuna spiegazione – non che il
ragazzo ne volesse una – tornò in mezzo alla folla,
voltandogli le spalle.
Non poté certo immaginare che il
ragazzo, sicuro di non essere visto,
controllò di avere l'orecchio effettivamente privo di
qualsivoglia forma di vita.
♠
Il
lato ovest del castello, il meno in uso durante l'anno scolastico se
non per alcune lezioni di Astronomia, era stato il più
danneggiato durante la Battaglia Finale.
Ed era anche l'unico che,
visti i costi elevati della restaurazione, era stato sistemato solo
in parte. In particolare, si poteva benissimo vedere una piccola
torretta – in antichità probabilmente usata per scorgere
i nemici lontani – semidistrutta, totalmente priva della parte
superiore.
Luna vi entrò, cauta, tendendo l'orecchio ad
ogni rumore.
Come se da un momento all'altro la realtà
potesse nuovamente subire una metamorfosi e tornare allo stato di
incubo, come quando la vita non era certezza né sinonimo di
sicurezza.
«Le brave bambine non sono a caccia di
Ricciocosi, a quest'ora?»
Draco aveva parlato senza
riflettere, dando vita prima alla bocca e solo poi ai pensieri.
Perché restare nell'ombra è una condizione che con lo
scorrere del tempo stanca, e l'essere umano, per indole, non è
fatto per la solitudine.
«Perché devi sempre essere
così antipatico?»
Luna aveva posto la sua domanda con
innocenza e semplice curiosità, spiazzando completamente il
ragazzo che – fissando la profonda ingenuità dei suoi
occhi azzurri – non riuscì a trovare una risposta
abbastanza acida.
«Non so, credo di essere antipatico e
basta» ammise.
«Io penso che nessuno sia antipatico e
basta, – lo citò Luna – penso invece che a te
piaccia essere antipatico, perché l'attacco è la
miglior difesa. E secondo me tu hai un grande bisogno di
difenderti.»
«Sei proprio una matta, Lovegood.»
«Vedi?
Lo stai facendo ancora. Questo perché non vuoi ammettere la
verità neppure a te stesso. E quando qualcuno non vuole
essere salvato, neppure il migliore degli incantesimi può
salvarlo.»
Cadde il silenzio – immobile,
impenetrabile – e mentre Draco rifletteva sulla verità
celata nelle parole di Luna, lei pensava che, seppur non
oggettivamente, Draco fosse proprio un bel ragazzo.
Perché
nascondeva così tanti Universi nei suoi occhi che non sarebbe
bastata una vita a scoprirli tutti.
«Grazie,
Lovegood.»
«Per cosa?»
«Per avermi
aperto gli occhi.»
«Oh.»
«Non avevo mai
considerato la faccenda da questo punto di vista.»
«Non
c'è di che, Draco.»
♠
«Malfoy?»
«Sì?»
«Un
Ricciocorno Schiattoso minaccia di esplorare il tuo naso, ti
consiglio di spostarti.»
«E dove dovrei andare per
evitarli?»
«Potresti
venire più vicino a me,
io sono immune ai loro morsi.»
Egoica's Space.
La
storia trova il suo personale Born
This Way nella
sfida di Unbreakable_Vow;
dovevo scrivere una Draco/Luna ambientata tra i cinque e i dieci anni
dopo la fine della guerra e quanto avete appena letto – se
siete arrivati fin qui dovrò consegnarvi la medaglia al valore
per la sopportazione
– è quel che ne è conseguito.
Spero che la
one-shot vi sia piaciuta, almeno un pochino.
Buonanotte.