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Autore: Selis    22/06/2012    4 recensioni
Aveva sentito tante dicerie sul suo conto, ma nessuna riguardante certe tendenze. Non che ci fosse nulla di strano sia chiaro, nel regno erano in molti a preferire i giovani ragazzi alle succubi, ma di certo non si era aspettato che il diavolo avesse alluso proprio a quello.
Genere: Avventura, Erotico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Vyras vide il demone prepararsi ad un secondo attacco, la sua forza era nettamente aumentata rispetto a poco prima, non poteva più permettersi di sottovalutarlo; avrebbe dovuto fare sul serio. Sperava ardentemente di non ucciderlo, il padrone si sarebbe sfogato su di lui se fosse successo; ma non aveva la minima intenzione di morire. Lo sguardo assetato di sangue del demone non era come quello del suo signore, quegli occhi ambrati promettevano dolore, sofferenza e morte; avrebbe potuto sopportare una settimana nella camera delle torture, nel caso non fosse riuscito a non ucciderlo. Ma la morte non era un'alternativa che gli piaceva.

Il demone si lanciò su di lui come una furia, attaccava senza alcuna logica apparente, mirando ai punti vitali e facendo un sacco di movimenti inutili; non era difficile schivarli, ma doveva comunque stare attento, non sapeva di cos'altro era capace.

Schivò un altro colpo, questa volta direzionato alla sua faccia, per pochissimo; vide gli artigli del demone a pochi centimetri dal suo viso, e senza pensarci troppo piantò uno dei suoi pugnali nel braccio protratto verso di lui. Il demone urlò di dolore, e ringhiò per l'ennesima volta nella sua direzione; lo vide strappare l'arma dal braccio con poca attenzione, il sangue rosso macchiò i vestiti del demone, che tornò all'attacco brandendo l'arma appena estratta. Vyras si chiese quanto tempo sarebbe passato, prima che il veleno presente sulla lama avrebbe compiuto il suo effetto; di solito i primi sintomi iniziavano a manifestarsi fin da subito, e la morte sarebbe arrivata altrettanto velocemente. Ma sul demone davanti a lui, il suo veleno sembrava non aver sortito alcun effetto.

Continuò a schivare gli attacchi con una facilità impressionante, destra, sinistra, sotto; non era difficile prevederli, e certamente non era la prima volta che combatteva contro un demone impazzito, al suo padrone piaceva portare a casa animaletti bizzarri e inquietanti, e metterli alla prova. Evitò l'ennesimo attacco, abbassandosi e colpendo il demone alla bocca dello stomaco con in retro del pugnale; ma così facendo non riuscì a schivare la ginocchiata diretta alla sua faccia. Il dolore lo accecò per un attimo, rendendolo vulnerabile; il demone ne approfittò per afferrarlo per la gola e sollevarlo da terra di parecchi centimetri. Vyras cercò subito di liberarsi tentando di ferire il demone con l'altro pugnale, ma l'avversario gli afferrò il polso e lo storse con forza, facendogli perdere la presa sull'arma. Si aggrappò alle braccia del demone con gli artigli, cercando di fargli mollare la presa sulla sua gola; non riusciva più a respirare, di questo passo non sarebbe sopravvissuto ancora per molto. Quel maledetto demone non sembrava intenzionato a fermarsi, avrebbe dovuto ricorrere al suo potere se non voleva morire; il padrone non ne sarebbe stato per nulla contento, gli aveva severamente proibito di usarlo, ma lui non aveva intenzione di lasciarci le penne. Doveva fare in fretta, la vista stava pian piano diventando sempre più sfuocata; non riusciva a vedere bene il demone ed era un problema, non sarebbe riuscito ad usare il suo potere se non riusciva a concentrarsi sull'obbiettivo.

Improvvisamente, un violento colpo fece barcollare Kreuz, che lasciò la presa sul collo del servitore, facendolo cadere a terra; si girò furioso verso chi aveva osato interrompere il suo pasto. Vyras prese a tossire convulsamente in cerca d'aria. C'era mancato poco; alzò appena lo sguardo per vedere chi era intervenuto nello scontro, non c'era la minima possibilità che fosse stato il padrone ad intromettersi, ma ci aveva comunque inconsciamente sperato. La sorpresa fu in ogni caso molta; il lynac di Mahan era davanti al demone, l'enorme coda munita di aculeo oscillava da una parte all'altra. Thyase sibilava minaccioso verso il demone, i suoi occhi rossi sembravano quasi sfidare Kreuz, che non si fece pregare e partì all'attacco; brandiva ancora il pugnale di Vyras e con quello provò ad colpire l'enorme rettile, cercando di staccargli la coda, ma quello non si fece prendere alla sprovvista e contrattaccò dandogli una testata, facendo allontanare il demone di diversi metri. L'urlo rabbioso proveniente dal demone fece tremare la terra, sulla quale si aprì un piccolo crepaccio; il cielo plumbeo rendeva il paesaggio più cupo del solito. Molti dei servitori presenti a palazzo, che stavano assistendo allo scontro dalle grandi vetrate esclamarono sorpresi, quando la nube nera carica di elettricità circondò completamente il demone, nascondendolo alla vista. La massa nebulosa prese a gorgogliare, come se fosse in ebollizione, poi si spanse a macchia d'olio per gran parte del dell'ingresso; arrivando persino molto vicino a dove si trovava il diavolo, che continuava a guardare lo svolgersi degli eventi senza intervenire in alcun modo.

Tutti guardavano il punto dove la sostanza era esplosa, ma del demone non c'era più alcuna traccia; non poteva essere sparito, Vyras si guardò attorno frenetico, dove diavolo si era cacciato quel moccioso? Quella cosa che li circondava non aveva consistenza, sembrava proprio un'enorme nuvola nera, era un nascondiglio perfetto per attaccare alle spalle. Si girò di scatto, giusto in tempo per vedere una massa verde sfrecciare verso il lynac, e scaraventarlo con un potente colpo contro il muro di pietra del castello. Sentì Mahan urlare preoccupata il nome del lynac; attirando però così l'attenzione del demone, che prese a correre nella sua direzione sfoderando gli artigli. La vide mettersi in posizione d'attacco, pronta all'imminente scontro, e furiosa con il demone per quello che aveva fatto al suo animaletto.

Non poteva permettere che combattesse, il suo potere non aveva effetto sul demone; e anche se sapeva che era abbastanza forte da sapersi difendere da sola, non poteva rischiare di perdere anche lei. Non la sua piccola sorellina. Senza pensarci due volte si diede lo slancio e saltò, parandosi davanti a Mahan, proprio nell'istante in cui il demone alzava il braccio pronto a colpire. Il dolore che sentì poco dopo fu lancinante, il demone aveva aperto uno squarcio verticale, che partiva dalla clavicola e finiva poco prima dello sterno; il sangue nero fluiva dalla ferita, macchiando i vestiti ormai distrutti. Mahan era inginocchiata a terra, e cercava di fermare il sangue con le mani, senza però riuscirci; lacrime rosse le rigavano le guance, rendendola fragile ed ancora più bella.

Kreuz alzò per l'ennesima volta il braccio, pronto ad infierire una seconda volta; non riusciva più a ragionare, la sete di sangue gli aveva annebbiato i sensi, anestetizzando tutte le altre emozioni. Non sentiva nemmeno il bruciore al braccio, dove poco prima era affondato il pugnale. Mangiare, voleva solo mangiare fino a scoppiare.

Non riuscì però a dare il colpo di grazia al servitore moro, il suo mondo si fece buio, e lui cadde nell'oblio. La nube nera che li aveva circondati fino a pochi secondi fa, si diradò fino a scomparire; anche il vento smise di ululare e scuotere la vegetazione, segno che il demone era finalmente addormentato.


*****


Vyras chiuse gli occhi, aspettando il colpo di grazia, che però non arrivò; il demone era caduto a terra, apparentemente svenuto. Tirò internamente un sospiro di sollievo, il veleno dei pugnali unito a quello presente nel suo sangue aveva finalmente fatto effetto.

Cercò di alzarsi, ma cadde a terra stremato, le ferite gli dolevano in maniera tremenda; Mahan, al suo fianco non aveva smesso un attimo di piangere e imprecare contro il demone. Era davvero buffa con i vestiti sporchi di terra e sangue, e i capelli scuri scompigliati, lei che voleva sempre essere perfetta in tutto, ora era inginocchiata sul pavimento a piangere la quasi dipartita del fratellastro rompiscatole.

« Erelay, tu e Mahan occupatevi di Vyras. » Disse il diavolo rivolto al rosso, per poi girarsi verso il fratello dai capelli lunghi. « Antharèss, prendi il demone e portalo nella sua stanza. » Finì Radh'ka, per poi sparire oltre la pesante porta.

Ripercorse per l'ennesima volta i corridoi a ritroso, fino al suo studio; dove prese alcuni oggetti che gli sarebbero stati utili, insieme ad un libro rilegato in pelle e diverse ampolline di svariati colori. Si guardò attorno un attimo, cercando l'ultima cosa che probabilmente gli sarebbe stata utile; non avrebbe potuto mandare un servitore a prenderla nel caso se ne fosse dimenticato, non si fidava abbastanza, da permettere loro di entrare in quelle stanze senza la sua presenza. Tra quelle mura, c'erano alcuni degli oggetti più preziosi della sua collezione; non poteva rischiare che qualche sciocco incosciente insudiciasse con le proprie mani, o ancor peggio, rompesse una di quelle rarità. Individuò quello che cercava sul secondo scaffale a destra dell'enorme libreria, era appoggiato su un cuscinetto di velluto blu scuro, all'interno di una piccola teca di cristallo a proteggerlo; lo prese con attenzione e lo ripose nella tasca della tunica che indossava, per poi uscire dalla stanza e dirigersi verso quella del demone. Durante il tragitto, incontrò uno dei servitori addetti alle luci, che prima stava assistendo allo scontro dalle grandi vetrate, e gli ordinò di andare immediatamente a chiamare Navayel, aveva già usufruito diverse volte dei suoi servigi, e non lo aveva mai deluso; sperava per il suo bene che sapesse anche tenere la bocca chiusa, o il prossimo trofeo da mettere sul camino in salotto sarebbe stata la sua testa. Nessuno doveva sapere del demone.

Appena entrò nella stanza di testa d'alga, depose gli oggetti e le ampolline sulla scrivania, e congedò freddamente Antharèss, dicendogli di condurre il tatuatore nella stanza non appena fosse arrivato; mettendosi poi al lavoro, senza degnare più il servitore di un solo sguardo. 

L'angolo di Sèlìs:

Questo capitolo come l'altro si è fatto sudare! Gli scontri non sono proprio il mio forte.. Kekekeke

Cosa succederà ora al povero demonietto?? Boh Boh!

Ringrazio la Nel Nel che mi rilegge e corregge i capitoli! <3 ( E mi sopporta! ) Ahahah. Povera te! xDDD

   
 
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