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Autore: Pro and Pad_production    22/06/2012    13 recensioni
Harry Botter non è un ragazzino come tutti gli altri: ha una cicatrice a forma di culo sulla fronte e ha il potere di far venire l’esaurimento a chiunque, specie ai suoi zii che lo hanno cresciuto da quando aveva un anno. In occasione del suo undicesimo compleanno Harry scopre di essere un mago, un mago col Botter! Verrà a contatto di un mondo fatto di magia, dove giovani maghi frequentano la scuola di Magia e Fattucchieria di Yogurts, sotto la guida del preside Alba Solente.
Dal capitolo 10, Le botte di Mezzanotte
La professoressa Sbronz, l’insegnante di volo. Aveva gli occhi arrossati e si teneva a stento in piedi.
« Buon giorno! Hic » singhiozzò rumorosamente.
Harry notò che tra le mani aveva una bottiglia mezza piena di un liquido che dall’odore doveva essere inequivocabilmente qualcosa di alcolico.
« Io… hic.. vi insegnerò a volare! Cip cip cip! » proseguì la professoressa agitando le mani come se fossero le ali di un uccellino.
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
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Dopo la bizzarra esperienza alla Sgrinfiott, Harry, con un sacchetto pieno di soldi, si inoltrò insieme ad Hagrid nella folla di passanti per fare acquisti.

« Da dove cominciamo Hagrid? Da dove? Da dove? »
« Possiamo cominciare dai libri di testo, a “ Il Dindarolo”  troverai tutto quello che ti serve » spiegò Hagrid.
« E dove si trova questo Dindarolo Hagrid? Dove si trova? Dove si trova? Dov..»
« CE L’HAI DAVANTI! VERMICOLO CHIACCHIERONE!! »
« Ah! » rispose Harry sorridendo a mo’ di scusa.
Varcarono la soglia del negozio e si trovarono in un locale colmo di libri disposti in altissime pile pericolanti.
« Non toccare niente Harry » disse Hagrid, ma Harry si era già fiondato su un libro particolarmente grande e, non appena lo toccò, questo prese vita avventandosi con un balzo sul naso di Harry, mordendolo.
« AAAHHH! HAGRIDDD! LEVAMELOOO!!! ».
Harry cominciò ad agitarsi scotendo la testa e urtando le pile traballanti di libri che caddero a terra o sulle teste dei clienti. Tra Harry che si dimenava e Hagrid che, nella foga di strappare il libro dal naso del suo amico, stava facendo tremare il negozio, tra gli scaffali della libreria si era creato un devastante effetto domino. Dopo aver buttato giù mezzo negozio, Hagrid riuscì a liberare il naso dolente di Harry.
« Harry, ma porca Morgana! Te l’avevo detto di non toccare niente! ».
Dalle macerie emerse il proprietario fumante di rabbia.
« FUORIIII! VIA DALLA MIA LIBRERIA!!! »
« Ma io devo comprare i libri per Yogurts.. »
« ECCO! » strillò il proprietario afferrando un libro «  “GUIDA PRATICA ALLA TRASMUTAZIONE PER INCAPACI” » e così dicendo scaraventò il libro, colpendo in testa Harry che non si aspettava il lancio.
« “MANUALE DEGLI SBACCHETTAMENTI, VOLUME PRIMO” TIÈ! “STORIE DI BACUCCHI MAGICI”  PRENDI QUESTO! “LE FORZE OCCULTE: GUIDA ALL’ESPULSIONE”, “MILLE ERBE E FUNGHI ALLUCINOGENI”, “BRODAGLIE E INTRUGLI MAGICI” ! » gridò il proprietario accompagnando la lettura del titolo  di ogni libro ad un formidabile lancio che Harry tentava di schivare goffamente in una specie di balletto.
« E I SOLDI ME LI SPEDISCI VIA GUFO! E ADESSO FUORI DI QUI!! ANCHE TU PANZONE! E NON FATEVI PIÙ VEDERE ».
Harry e Hagrid non se lo fecero ripetere due volte, raccattarono i libri e si affrettarono ad uscire.
« Uff.. ci è andata bene eh, Harry? » disse Hagrid un po’ scosso « Adesso andiamo da Madama McCool. Ti serve una divisa » e si incamminarono per la via principale di Ladron Alley, passando davanti ad una vetrina affollatissima, dove bambini e ragazzi tenevano il naso spiaccicato al vetro e alcuni dicevano tutti emozionati « Wow, la nuova Mambus 2000, il manico di scopa più veloce del mondo! ».
Superato il gruppo di gente, arrivarono al negozio di Madama McCool.
« Senti Harry, ti dispiace se vado a cercare un parrucchiere? Non riesco proprio a coprirmi questo frontone ….»
 
 «Vai pure Hagrid » disse Harry con aria comprensiva mentre guardava Hagrid allontanarsi.
Entrò nel negozio e sentì provenire da una stanza una voce in falsetto « Eccomi, vengo subitooo! ».
Ed immediatamente, con un’entrata degna di una top model, fece il suo ingresso una donna (anche se Harry avesse seri dubbi in proposito) in un’abbagliante mantella fucsia con tanto di paillettes.
« Yogurts, caro? » chiese la “signora”.
« Ehm … si » disse Harry ancora impietrito.
« Vai pure di là, c’è un giovanotto niente male che sta provando la sua divisa » concluse con una strizzata d’occhio. Harry non sapeva se scappare via oppure se dar retta alla signora. Improvvisamente pensò che quella del parrucchiere fosse per Hagrid solo una scusa per non entrare nell’ambiguo negozio.
Decise di andare nella stanza indicata dal Madama McCool. Vide ritto su di uno sgabello un ragazzino della sua età, con i capelli talmente spiaccicati in testa che sembrava che una mucca l’avesse leccato a dovere. Subito Madama McCool prese un grande pezzo di stoffa nero, gli fece un buco al centro e, senza tante cerimonie, lo ficcò in testa ad Harry ed incominciò ad agitare pericolosamente un paio di forbici per poi passare ad appuntare spilloni a destra e a manca, nel tentativo di dare una forma a quello che sembrava un sacco della mondezza.
« Ciao » disse il ragazzo lisciato accanto a lui « Anche tu a Yogurts? »
« Si » rispose Harry
« Mio padre lo verrà a sapere! »
« Cosa? »
« Niente, mi esercitavo soltanto… In questo momento è nel negozio accanto per vedere un manico di scopa, modestamente sono un asso del Chicken e tu ci sai giocare? »
« Ehm…io qualche pollo l’ho mangiato certe volte, ma non ci ho mai giocato »
« Sfigato! Mio padre lo verrà a sapere »
« Ma cosa?! »
« Comunque, tu sai in che casa capiterai a Yogurts? Io di sicuro starò in Sempreverde tutta la mia famiglia è stata lì. Penso che se capitassi in Tappogrosso preferirei dare un bacio alle chiappe di quel tizio lì » disse indicando con fare sprezzante Hagrid, che era ricomparso dietro la vetrina del negozio di Madama McCool.
« Non ti conviene sai! » disse tentando di difendere il suo amico.
« Ecco fatto caro. Ora puoi andare! »
Harry prese la sua roba e scappò dal negozio raggiungendo Hagrid.
« Tieni Harry, questo è per te » e così dicendo tirò fuori dalla tasca del suo cappotto un tacchinone albino.
« Ehm … grazie Hagrid ma cosa ci faccio? »
« Lo porti a Yogurts. Sarà il tuo tacchino postale ».
Però Harry era un po’ abbattuto.
« Cosa ti è successo Harry? Perché sei così silenzioso? »
« Hagrid, io non so in quale casa andrò a Yogurts e non so nemmeno niente di Chicken e nemmeno..».
Hagrid rimpianse di aver parlato e, prima che incominciassero ad incrociarglisi gli occhi, tirò fuori dalla tasca del suo cappotto un gelato e glielo ficcò in bocca per farlo tacere, riuscendo a far stare zitto per un po’ Harry che gustava contento il gelato.
« Ti manca solo la bacchetta Harry e poi abbiamo finito » disse Hagrid, « per fortuna » aggiunse poi senza farsi sentire da Harry.
Lo condusse per una stradina stretta dove c’era una bottega sormontata da un’insegna che recitava:
“Oleandro: fabbrica di bacchette di qualità superiore dagli anni del cuccu”.
« Forza, Harry, entriamo » lo incalzò Hagrid desideroso di sbrigarsi e di liberarsi del moccioso.
Una volta entrati li accolse un uomo decrepito e zoppicante.
« Salve » disse con voce tremula.
« Oleandro, ancora tu? Ma non eri morto? » domandò sorpreso Hagrid
«Sotto? No, non sono sotto, sono qui, non mi vedi? » fece gesticolando le braccia
« Vabbè, lasciamo perdere » sussurrò « Pover’uomo, gli manca un scoreggia di vita. Quindi sbrigati, Harry, prima che stiri qui ».
« Salve » esordì Harry imbarazzato
« Ah, si! Si, si, si » disse Oleandro « Sapevo che l’avrei conosciuta presto, signor Baggins »
« Ma quale Baggins! » tuonò Hagrid a voce alta per farsi sentire.
« Allora deve essere il signor Jiniwin »
« Ma che Jiniwin e Jiniwin! Questo è Harry Botter » spiegò Hagrid al vecchio.
« Oooh, il signor Botter. Vabbè, cominciamo » e sparì dietro gli scaffali impolverati del suo negozio.
Erano passati parecchi minuti da quando Oleandro era scomparso. Hagrid e Harry si stavano preoccupando.
« Hagrid, ma avrà tirato le cuoia? » disse Harry piagnucolante.
« Tu rimani qui, Harry » proferì cautamente Hagrid « vado a vedere se è ancora vivo ».
Hagrid si diresse verso gli scaffali dove si era diretto Oleandro e trovò il vecchietto addormentato pesantemente su una sedia, con un rivoletto di bava che gli usciva dalla bocca. Lo afferrò per la collottola e lo riportò di là da Harry.
« Svegliati, vecchia cariatide! » lo scosse Hagrid agitandolo in aria.
« Cosa? » biascicò Oleandro risvegliandosi.
« La bacchetta! La bacchetta per Harry Botter! ».
« Ah, si certo, certo » riprese Oleandro una volta rimesso a terra. Sotto l’occhio vigile di Hagrid il fabbricante di bacchette si affrettò a prendere una manciata di bastoncini e li porse ad Harry.
« Prova, su! » fece Oleandro incoraggiante « geranio, peli del naso di unicorno dieci pollici e un quarto ».
Harry afferrò incerto la bacchetta e fissò Hagrid e Oleandro rimanendo lì imbambolato, senza sapere cosa fare.
« Cosa aspetti! Agitala! » dissero Oleandro e Hagrid spazientiti.
Harry agitò la bacchetta e fece prendere fuoco alla barba di Hagrid.
« No! Anche la barba no! » urlò Hagrid disperato
« Cosa? Che succede? » disse Oleandro che intanto si era riaddormentato.
Harry posò immediatamente la prima bacchetta e ne prese subito un’altra, divertito. Hagrid nel frattempo tamponava i resti bruciacchiati della sua barba.
« Questa dovrebbe andar bene » disse Oleandro guardando la bacchetta che teneva in mano Harry.
« Rosmarino, tartaro di drago, dodici pollici ».
Ma anche quella non era la bacchetta giusta per Harry, ne provarono moltissime altre, con risultati altrettanto disastrosi, spesso a discapito del povero Hagrid.
« Uhm..forse questa. Ma si, perché no » disse Oleandro misterioso.
Porse ad Harry un’altra bacchetta.
« Asparago, piuma di coda di fenicottero, undici pollici, bella flessibile ».
Harry la impugnò e non accadde nulla.
« Ecco, questa è proprio la bacchetta che fa per te! » disse Hagrid, sollevato dal fatto che non avesse prodotto alcun danno.
« Curioso, davvero curioso..» fece Oleandro
« Cosa? » chiese Harry
« Zzzzzzz…»
« COSA? » ripeté Harry scuotendolo.
« Eh? Ah, sì. Si da il caso che il fenicottero al quale ho strappato quella piuma ha prodotto un’altra bacchetta gemella, ed è la stessa bacchetta che le ha inferto quel culo che si ritrova sulla fronte » concluse Oleandro.
« E che cosa vuol dire questo? »
« Zzzzz…»
« Senti Harry, lasciamogli i soldi e andiamocene. Abbiamo perso troppo tempo in questo negozio ».
Harry lasciò una manciata di monete sul bancone e seguì Hagrid fuori dalla bottega, con ancora in mente le enigmatiche parole che gli aveva appena detto il signor Oleandro.


Note delle autrici:

Passami un polaretto, Prongs
Quale, quello alla fragola?
No, quello l’ho mangiato prima. Passami quello all’arancia
Tieni!
 
*Padfoot scarta il polaretto*
 
Non c’è niente di meglio dei polaretti con questo cal..
Ah, ma siete già qui fan! °-°
Non vi aspettavamo così presto :D
 
*Prongs nasconde la scatola dei polaretti*
 
Bene, vuol dire che avete finito di leggere il capitolo! ;)
Finalmente ci avviciniamo alla parte più bella: Yogurts!
Eh, si! Più andiamo avanti con i capitoli e più la magica Yogurts diventa vicina *-*
In questo capitolo abbiamo avuto un piccolo assaggio di cosa aspetterà ad Harry a Yogurts :D
abbiamo introdotto molte cose fondamentali: alcune delle case di Yogurts, il Chicken, i libri
Tutte cose che approfondiremo più avanti
e che siamo impazienti di mostravi! xD
Vi diciamo solo che noi non vediamo l’ora di arrivare all’ottavo capitolo
Una volta che anche voi sarete lì, capirete il perché! ;)
Benissimo, con questo la finiamo con le chiacchiere
Anche perché le nostre note delle autrici stanno diventando più lunghe dei capitoli
Sempre che voi arriviate a leggere i nostri deliri qui in fondo! xD
Nel caso voi stiate ancora leggendo, allora vi salutiamo
E vi aspettiamo al prossimo capitolo ;)
Come sempre :D
 
Fatto il misfatto! ;)

   
 
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