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Autore: ALEXIANDRAisMe    23/06/2012    1 recensioni
Figlio di Fenrir Greyback, non muore durante la guerra ad Hogwarts ma riesce a scappare e nascondersi dal ministro che fa piazza pulita dei mangiamorte... Alexander ha l'età di Albus e Rose...
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Fenrir Greyback, Nuovo personaggio, Scorpius Malfoy, Serpeverde
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Sesto Capitolo

Ormai immagino di non potermi più tirare indietro.
Verso le dieci scendo giù  fare colazione, trovo la governante già impegnata a sistemare le cose lasciate in giro quella notte.
Solleva la bottiglia di birra e mi guarda male. La ignoro, prendo la tazza ci verso il caffè bollente della teiera, inizio da subito a sorseggiare e la bevanda calda mi brucia la gola.
- La signorina Mei è tornata a casa sua molto presto questa mattina. – dice.
- La signorina Mei ha trasmetto una parte del messaggio che mi voleva dare. – dico brusco.
Ritorno in camera ancora con la tazza quasi piena e continuo a berlo lì, mentre guardo fuori dalla finestra dentro quella di Mei, i piani e la posizione combaciano e attraverso l’albero che c’è in mezzo possiamo persino spostarci.
Sono rimasto stupito dal fatto che non abbia usato quello per venire da me.
Sbuffo e mettendo da parte la tazza prendo un libro e inizio a leggere. Salto il pranzo e nel primo pomeriggio decido di ficcarmi sotto la doccia per iniziare a prepararmi per la cena di quella sera.
Metto una semplice camicia bianca rigorosamente infilata nei jeans neri, le maniche lunghe piegate fino al gomito e il colletto leggermente sbottonato. Converse nere hai piedi. Tiro indietro i capelli per non far vedere quanto la frangia sia cresciuta, fino a coprire quasi gli occhi, e per renderli anche un po’ più ordinati.
Scendo giù quando sento il rumore del camino che si accende. Arrivo giusto in tempo per vedere, uno alla volta, la famiglia Potter fare il suo ingresso dalle fiamme verdognole. Prima il signor Potter, poi la signora Potter e il fila James, Albus e la piccola Lily. Piccola per modo di dire. A quanto ne sapevo quell’anno avrebbe iniziato la scuola, come Grifondoro di sicuro.
Le presentazioni sono inutili, ho solo un anno in più di James e conosco Albus perché siamo della stessa casa e più di un volta abbiamo giocato insieme agli scacchi magici.
Prima che la cena sia pronta la governante fa fare un giro della casa agli ospiti mentre io e il Ministro andiamo in camera mia per parlare.
Il disordine non è una mia quotidiana tendenza ma, non avendo fatto entrare nessuno a sistemare dopo l’ultima trasformazione, ci sono ancora vari cocci e mobili distrutti in giro per la grande stanza.
Il tavolino non è del tutto intatto, ma la poltroncina e il divanetto che stanno in torno sono in buone condizioni, o quasi.
Decidiamo di sederci comunque. Dopo un attimo di silenzio il ministro parla per primo.
- Alex, hai quindici anni. Quello che hai fatto per molti potrebbe essere definito un atto di eroismo, per la legge magica un reato... ho intenzione di non farti passare le pene dell’inferno per espiare questa colpa. Sei minorenne e anche se sei nel pieno delle tue facoltà mentali, posso capire cosa si prova a stare nella tua situazione. – dice, il suo tono e calmo ma il suo sguardo è malinconico. Eppure questo non mi fa sentire meglio.
- Quale sarà la punizione? – chiedo.
- Come ho detto sei minorenne. In casi come questi la via più facile e meno compromettente e la convivenza accanto a qualcuno di fidato fino all’inizio della scuola e in seguito qualche mese di detenzione in cucina o in biblioteca. Ovviamente vista la vasta raccolta di libri che hai sparsi per le librerie della casa, immagino che per te sarebbe meno seccante fare dei turni lì. – accenna un sorriso per alleggerire l’aria pesante che è possibile persino toccare.
- Sarebbe.. meno seccante. – acconsento incerto.
- Per quanto riguarda l’abitazione? – chiede.
- Volete togliermi la casa? – la mia doveva essere solo una domanda, ma lo sguardo indurito in maniera automatica l’ha fatta sembrare un’accusa.
- Ma no, questa rimarrà casa tua. Ma almeno per questi mesi prima dell’inizio della scuola e più consigliabile se il consiglio ti sappia in.. buone mani. – dice, è imbarazzato e questo mi fa capire ciò che vuole dirmi tra le righe.
- Cioè sotto sorveglianza. – dico e quasi mi aspetto una smentita, come fanno tutti gli adulti che credono di poter nascondere tutto dietro a false rassicurazioni, ma non è così.
- Sotto stretta sorveglianza. – apostrofa serio.
Annuisco e cala di nuovo il silenzio.
Ci risolleviamo solo quando la porta bussa, è la governante avverte che è tutto pronto a tavola.
La cena passa tranquilla, i due capotavola siamo io e il signor Potter. A destra ci sono Lily, la signora Potter e la governante e a sinistra Albus e James.
Parliamo di qualche partita di Quiddich giocata lo scorso anno. Soprattutto della vincita dei Serpeverde contro i Corvonero in cui sia io che Albus abbiamo giocato come titolari.
A cena finita la signora Potter segue a ruota la governate, anche se quest’ultima cerca di dissuaderla dal portare i piatti sporchi lei la ignora e fa lo stesso.
Gli altri hanno intrapreso una conversazione a parte.
Non sono molto portato per i discorsi perciò vado anche io in cucina a dare una mano, vedo la giovane Potter seguirmi.
- Molto bella la collezione di libri che hai in biblioteca e anche quella sparsa per la casa non è male. – mi dice sorridendo.
Rimango un po’ interdetto, in genere solo Mei è entrata in questa casa e ha fatto commenti sulla collana di libri che puoi trovare ovunque in questa casa.
- Grazie. – dico. Probabilmente suono freddo.
- Sono di tua madre? – mi chiede, ma subito dopo si porta la mano alla bocca pentita.
- Non solo.. anche io amo molto leggere. – le rispondo comunque cercando di usare un tono più gentile.
Sembra restia a continuare il discorso, perciò per salvarla d’impiccio decido di fermarmi un attimo alla libreria che c’è in quel corridoio. Scorro un po’ i titoli ma non c’è quello che cerco.
Le prendo la mano – Vieni un attimo con me. –
Lei mi segue accondiscendente, svoltiamo per un paio di corridoi fino ad arrivare a quello che porta alla sala dove mia madre leggeva, suonava il pianoforte o ascoltava me suonare. Mi fermo davanti alla libreria, tiro fuori la chiave dalla tasca (questa è l’unica libreria in tutta la casa con la chiave) e ne estraggo un libro. La copertina elaborata e antica aveva inciso in lettere dorate “Elinor e Marianne”.
- Ma questo è... la prima stesura di quello che adesso è Ragione Sentimento. – tiene con cautela il libro tra le piccole e sottili mani.
- Puoi leggerlo se vuoi. Mia madre ha una copia di questo.. – le dico distogliendo lo sguardo.
Fece per rispondere ma la voce della governante rimbombò per la casa in un invito ad andare al camino.
L’ora si era fatta tarda e la famiglia Potter doveva rincasare.
Il signor Potter mi salutò con una pacca sulla spalla – Mi raccomando ragazzo, prenditi cura di te. –
- Starò da Mei, nella villa accanto. Sua madre era amica della mia sin da Hogwarts. – lo rassicurai.
La signora Potter mi diede un bacio sulla guancia e sparì nel fuoco verde.
Un paio di stretta di mano con Albus e James.
Lily corse verso le fiamme e bloccandosi solo una volta nel cammino, alzò il libro – Grazie per questo. – e sparì anche lei.
Sorrisi. Ora dovevo solo risolvere le cose con Mei.
  
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