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Autore: Butler    25/06/2012    3 recensioni
Raccolta di tutte quelle one shot che se solo ne avessi il tempo, la voglia o l'ispirazione, potrebbero diventare qualcosa di più... i buoni propositi non muoiono mai, giusto?
tutta roba Pre-timeskip, quindi niente spoiler, a meno che non siate davvero (ma davvero) lenti a leggere °-°
Rating arancione solo perchè sono una maledetta paranoica, varierà di capitolo in capitolo, ma non credo che riuscirò mai a scioccare qualcuno...
Capitolo 1: To Fall And To Sink -> perchè nulla ti rovina la giornata come cadere da una scogliera. [Zoro]
Capitolo 2: Let It Snow -> Robin torna bambina e in giro c'è davvero tanta, TROPPA, neve. [Robin, I mugiwara in generale, Zoro]
Capitolo 3: Let It Snow (2) -> Seconda e ultima parte. [Robin, i Mugiwara in generale, Zoro]
Capitolo 4: Alegria -> Qualcosa dentro di lui gli stava urlando di alzarsi, prima che fosse troppo tardi. Troppo tardi per cosa? [Zoro, i Mugiwara in generale e, alla fine, Brook]
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Mugiwara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Note dell’autrice: prima di essere lapidata, una piccola precisazione… Robin avrà gli occhi castani… Oda la disegna così, se non mi credete, guardate la copertina del volume 24 °3°
Fine della precisazione *schiva una pietra*.
E poi una piccola nota. I fumetti, questo in particolare, ci insegnano che: non importa affatto quanto tu sia sfigato, con tanto impegno, buona volontà e un po’ di aiuto, puoi diventare qualsiasi cosa tu voglia.
Oggi stavo andando a dare un esame universitario e sono passata davanti al Galeone, quello al porto di Genova.
È un po’ il mio portafortuna. Ma c’è anche da dire che mi ricorda, ogni secondo, che non importa quanto io mi impegni. Non importa quanto sia buona la mia volontà. Nonostante tutto… la realtà spesso è così limitata da risultare frustrante.
Ma, se non altro, la realtà non è tutto. O no?
Scusate per questo sbrodolamento triste XD.
Godetevi il capitolo!



Correva nel bosco innevato, cercando di non pensare a cosa avrebbe fatto nel momento in cui l’ avesse trovata.
Non pensava di essere (e non voleva assolutamente essere) una persona facile da scandalizzare, ma, nel momento in cui Robin, che in quell’istante gli arrivava poco sopra il ginocchio, aveva posato lo sguardo sulle sue spade e poi su di lui… nel momento in cui gli occhi della bambina si erano spalancati e si erano riempiti di terrore, nel suo stomaco era comparso qualcosa di gelido e pieno di spine.
Poi lei si era messa a correre verso gli alberi, con addosso un vestito decisamente troppo grande e dei calzini dannatamente troppo lunghi. Il cappotto, pesante ed enorme, giaceva abbandonato in mezzo alla neve.
Per qualche secondo, nessuno aveva battuto ciglio. Nessuno riusciva a capire cosa fosse successo.
Aveva incontrato lo sguardo di Rufy, aveva strappato di mano ad Usopp uno dei razzi di segnalazione che il cecchino aveva comprato per la Thousand Sunny, ed era partito all’inseguimento.
Non importava cosa fosse successo o come, Rufy avrebbe risolto tutto, lui doveva trovare Robin. Ad ognuno il suo lavoro.
Qualche minuto dopo il suo ingresso nel bosco, aveva cominciato a nevicare come se non ci fosse stato uno stramaledetto domani.
E lui si era perso, ma, questa volta, si poteva dare la colpa alla neve.



-------------------------------------------------------------]Let It Snow[---------------------------------------------------------



Usopp stava guardando con aria confusa la mano in cui fino a qualche secondo prima si trovava il razzo di segnalazione.
Fu scosso dalle urla di Nami che si era scagliata addosso alla vecchia strega, gettandola a terra.
Era piuttosto ovvio che, qualsiasi cosa fosse successa, fosse colpa di quella vecchina dall’aria totalmente innocente. Prima che tutto quel casino scoppiasse, aveva detto qualcosa su Ohara.
- Riportala normale.
- Non ci penso nemmeno… - la vecchietta non sembrava per niente scossa dalla reazione della rossa. Si limitava a non opporre resistenza, standosene sdraiata nella neve.
Nami era senza parole: lo sguardo terrorizzato della piccola Robin ancora bene impresso nella mente. Sembrava quasi che la bambina volesse sedersi e piangere, che volesse lasciarsi catturare, ma che quello fosse un lusso che non poteva permettersi.
Lei aveva un’idea piuttosto precisa di quale fosse la sensazione.
Si alzò e si allontanò, tremando violentemente.
Guardando il bosco, trasse un profondo respiro, tentando inutilmente di calmarsi, mentre Sanji la guardava preoccupato; stringeva la sigaretta tra i denti così forte che il filtro si spezzò, e quella cadde a terra.
Mentre i primi fiocchi di neve cominciavano a cadere, la rossa prese nota, nel caso Zoro avesse combinato qualche disastro, di venderlo al miglior offerente, fino all’ultimo globulo rosso.
Rufy, nel frattempo si era avvicinato alla vecchia, silenzioso come una tomba e serio come una condanna a morte.
- Robin è salva. Non morirà in quel bosco. Quindi – mise una mano sulla spalla della strega, impedendole di rialzarsi – ora mi dirai come guarirla. O io raderò al suolo l’intero villaggio.
Per dare un appoggio concreto alla sua minaccia, fece partire un pugno verso la costruzione di fianco a lui, aprendo nel muro un buco delle dimensioni di una persona.
La vecchia chiuse gli occhi per la sorpresa.
- Al mio tre. – disse il ragazzo, senza nemmeno alzare la voce – Uno…
- Mio marito è morto ad Ohara!
- DUE.
La vecchia cercò di divincolarsi, inutilmente.
- Tr…-
- VA BENE! Va bene, ve lo dirò. Vi dirò tutto…
Il volto di Rufy si rilassò e un sorriso abnorme si stampò sulla sua faccia. Sedendosi a gambe incrociate sulla neve, disse:
- Bene! Comincia pure!



--------------------------------------------------------------]Let It Snow[----------------------------------------------------------



Zoro avanzava lentamente, senza riuscire a vedere a un palmo dal naso.
Tendeva le orecchie, alla ricerca di un qualsiasi rumore che potesse rivelargli la presenza di Robin.
Sapeva di non essersi allontanato troppo da lei. Anche se non aveva la più pallida idea di come facesse a saperlo.
Ad un certo punto, un fruscìo accanto ai suoi piedi lo prese di sorpresa.
Ed eccola lì, Robin, accasciata ai piedi dell’albero di fianco a lui, che lo guardava con i suoi occhi color nocciola pieni di terrore.
Zoro fece un balzo all’indietro con le mani alzate e in bella vista.
Poi, bene attento a non fare movimenti bruschi, le avvicinò alle spade.
Robin, con le labbra blu dal freddo, si spinse con la schiena contro il tronco, quasi questo potesse offrirle un qualche tipo di protezione.
Ma lo strano tizio armato non la attaccò. Si limitò a sfilare le spade dalla cintura del cappotto e ad appoggiarle con cura a terra.
Poi la guardò negli occhi, cominciando a sbottonarsi la giacca.
Una volta che ebbe finito, si avvicinò lentamente e gliela appoggiò davanti, per poi allontanarsi di nuovo senza fare movimenti improvvisi, sedendosi infine a qualche metro di distanza, sotto la neve, con l’espressione di uno che sta maneggiando una bomba pronta ad esplodere senza aver mai nemmeno preso in mano un fiammifero spento.
La bambina guardò il cappotto, poi lui, poi di nuovo il cappotto. Non era sicuro. Avrebbe impacciato i suoi movimenti, nel caso il ragazzo la avesse attaccata. Poteva essere una trappola.
Però, se davvero avesse voluto farle del male, che senso avrebbe avuto tutta quella scena?
E a cosa sarebbe servito scappare? Aveva i piedi fradici e insensibili: non sarebbe mai riuscita a sopravvivere in quel bosco.
Avrebbe approfittato del cappotto e poi, alla prima occasione, se la sarebbe data a gambe.
Prese il cappotto e ci si avvolse. Il calore le fece quasi salire le lacrime agli occhi.
Dopo qualche secondo, decise di rompere il silenzio:
- Sei in maniche corte – fece notare allo spadaccino, che annuì convinto. – Non hai freddo? Il ragazzo scosse la testa.
Robin era interdetta: quel tizio era armato fino ai denti (in modo piuttosto letterale, tra l’altro), ma sembrava aver paura di lei.
Improvvisamente, lo spadaccino starnutì, facendola sobbalzare, per poi assumere l’espressione di uno che avesse appena dato un calcio alla suddetta bomba, e Robin capì che ciò di cui il ragazzo aveva paura era di spaventarla. La cosa, nonostante tutto, la fece ridacchiare.
Stando attenta a non aprire il bozzolo della giacca, si tolse i calzini fradici; le mani le si stavano riscaldando in fretta e le bruciavano.
Zoro ebbe un brivido, che a metà strada si trasformò in uno sbuffo di sollievo, per poi svoltare verso un sospiro. Forse la bomba era stata disinnescata; ma rimaneva il fatto che la sua capacità di interazione con i bambini non fosse mai stata tanto buona nemmeno ai tempi in cui era stato uno di loro, ed era abbastanza sicuro di non essere migliorato crescendo… inoltre, Robin non era esattamento ciò che si potesse definire una bambina normale.
Lo fissava, tra il divertito e il preoccupato, analizzandolo.
Bene, ora non restava altro che raccontarle che, in realtà, lei aveva ventotto anni ed era l’archeologa della loro ciurma di pirati.
E che il capitano era fatto di gomma…
Il dottore una renna parlante…
Per non dimenticare il carpentiere, che era un cyborg.
Dulcis in fundo, il loro musicista era morto, ma la cosa non sembrava preoccuparlo più di tanto, anzi.
Sarebbe stata una passeggiata. In quel momento, sotto la neve, con Robin che lo scrutava e la temperatura sotto lo zero, faceva fatica a crederci persino lui.



TO BE CONTINUED
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E finisce così. No. In realtà non finisce così XD ma non so sinceramente come farla finire. E non è vero nemmeno questo, un’idea ce la avrei… anche due, Ma ho deciso di far decidere a voi. Può andare tutto liscio: Zoro accende il razzo, Robin decide di credergli e torna a casa sana e salvai, Sanji gli prepara una cioccolata calda, Nami ci aggiunge la panna e si trova una soluzione a tutto. Zoro si prende un raffreddore. Fine.
Oppure succede qualche casino, un po’ di azione, Zoro finisce per perdere un po’ di sangue, e la piccola Robin alla fine magari la cioccolata con panna la ottiene lo stesso. E se insistete posso anche mantenere il raffreddore XD
Che dite?
Secondo il numero di votazioni, sceglierò cosa scrivere °3°
E intanto grazie per le recensioni. E grazie a chi l’ha messa tra le seguite o tra le preferite. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto un po’ più del precedente.
Il mio grazie va soprattutto a Lady_Yuna, che, da giustiziera silenziosa, si è sorbita i miei patemi su questo capitolo e ha avuto la pazienza di leggerlo in anteprima e correggerlo ç_ç grazie tesoro.
  
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