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Autore: _Ly_    11/01/2007    8 recensioni
Un pazzo che cerca di riportare in vita un antico e potente mago, una storia di vendetta e di odio personale, di crescita e di cambiamento il tutto condito con i soliti piccoli problemi personali, le gelosie e le gioie di ognuno... Perchè "tutto continua"... E Harry, Ron, Hermione e Ginny saranno ancora in prima linea ad affrontarlo! [Finalmente sono tornata...,]
Genere: Romantico, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Dal momento che non aggiorno da tantissimo tempo è doveroso inserire un riassuntino per chi ha già letto i primi caitoli, così

 

Dal momento che non aggiorno da tantissimo tempo è doveroso inserire un riassuntino per chi ha già letto i primi caitoli, così non impazzirete cercando di ricordare...

 

RIASSUNTO

Dopo aver definitivamente sconfitto Voldemort, Ron, Hermione e Ron entrano all’Accademia Auror e dopo duri addestramenti finalmente riescono a realizzare il loro più grande desiderio.

La vita sembra tranquilla due anni dopo aver eliminato il male, i ragazzi hanno il loro lavoro e vivono tutti insieme a Godric’s Hollow. Ron ed Hermione sono fidanzati da tempo ormai e non riescono a non stare perennemente l’uno tra le braccia dell’altro.

Ginny invece si è preparata duramente ed è riuscita a superare le selezioni per entrare all’Accademia Auror. La sorpresa e la disapprovazione in famiglia è tanta, anche da parte di Harry – che è ancora palesemente ma segretamente innamorato di lei - e Ron, ma alla fine tutti riescono ad accettare e comprendere la sua decisione, Gin non è più una bambolina da tempo. Le lezioni iniziano e stringe subito amicizia con Klay, una vera maschiaccia impertinente, e Greg, un tizio veramente chiacchierone. Per la propria bravura si guadagna anche subito le lodi del giovane e affascinante professore Davers Merepres

Nel frattempo Hermione viene promossa e diventa a tutti gli effetti una ricercatrice della sezione Intelligence del Dipartimento Auror, inizia a lavorare con la bellissima dottoressa Morgana Walsh. Harry e Ron, che assieme a Laira Baggins, Andie Joker e Steave Parker formano una squadra affidata alla neo-promossa Capitano Tonks, iniziano la loro rima missione: indagare sulla profanazione delle tombe dei quattro fondatori di Hogwarts, ma è difficile…

Una sera poi Ginny e Harry sono fuori per la spesa quando una tizia ammantata attacca e ferisce Harry. Nella disperazione Ginny riesce a però a portarlo al San Mungo dove si scopre che quello che ha colpito Harry è un incantesimo di sangue: senza il sangue di chi l’ha lanciato non si può salvare Harry. Tutti si mobilitano e riescono a rintracciare Carrie Grayskie, ex mangiamorte. Ginny riesce a strapparle alcune gocce di sangue appena prima che un’altra figura ammantata la riduca in polvere.

Rimasti soli dopo la battaglia, Hermione dice a Ron di non essere più felice con lui e lo lascia senza ulteriori spiegazioni.

FINE DEL RIASUNTO

 

 

 

V – Da qualche parte

 

Lost in the darkness
Hoping for a sign
Instead there's only silence
Can't you hear my screams?

 

(Within Temptation – Somewhere)

 

 

Ron camminava lentamente nei corridoi del San Mungo che rapidamente prendevano vita, di primo mattino. Lui invece stava solo morendo.

Quello che gli aveva detto Hermione gli pareva così irreale che stentava quasi a credere che fosse veramente successo, solo il peso dei vestiti zuppi di pioggia e quello ancora maggiore del dolore che sentiva nel cuore gli ricordavano che era tutto terribilmente vero.

E ora, con la testa quasi completamente vuota si stava dirigendo a passo lento verso la camera dove si trovava Harry… Certo era stato in ansia per il suo migliore amico, non desiderava altro che vederlo riprendersi. O forse invece qualcos’altro lo desiderava eccome; desiderava che ciò che era successo su quella terrazza poco prima, dopo che tutti se ne erano andati, non fosse altro che un brutto sogno. E desiderava anche di non dover incrociare lo sguardo di Hermione entrando nella stanza di Harry, perché lei sarebbe stata sicuramente lì.

Per questo camminava piano, con lo sguardo abbassato e l’incedere incerto.

Quando poi si ritrovò davanti alla porta della stanza dell’amico esitò ancora maggiormente. Rimase per un attimo in tensione ad ascoltare il miscuglio di voci sussurrare all’interno. Non riuscì a capire di cosa parlassero, né a chi appartenessero. Probabilmente stavano sperando di vedere Harry aprire gli occhi da un momento all’altro, o magari stavano parlando proprio con lui che ormai si era già n parte rimesso. Dopotutto non era così impossibile, era passata più di un’ora da quando Ginny era tornata con il sangue e gli avevano somministrato l’antidoto. Lui era rimasto come uno scemo sotto la pioggia veramente a lungo e poi aveva perso altro tempo lì nei corridoi, perso nei suoi tristi pensieri.

Trasse un profondo respiro per darsi coraggio, portando la mano sulla maniglia fredda e abbassandola. Aprì lentamente la porta, il rumore leggero richiamò l’attenzione dei presenti, immediatamente Ron vide Ginny, seduta accanto al letto, sua madre e suo padre, ai piedi, e di spalle Tonks. Non pareva esserci nessun altro nella stanza. Impercettibilmente distese i muscoli e allentò la mascella forzatamente serrata mentre entrava nella stanza fattasi improvvisamente silenziosa.

“Come sta?” domandò con un fil di voce. Parlare gli costò fatica come se la brutta notizia di solo un’ora prima gli avesse bruciato la gola e rubato la voce.

Ginny gli rivolse un sorriso disteso “Non sta più perdendo sangue. La ferita si sta rimarginando, sia internamente che esternamente. Il guaritore che è uscito poco fa ha detto che ormai è fuori pericolo, ora deve solo riprendere le forze e aprire gli occhi…” disse con voce stanca ma sollevata.

Lui annuì in tutta risposta lasciandosi cadere stanco sulla sedia che il padre gli aveva appena lasciato libera.

Rimasero per diversi minuti seduti in silenzio, gli occhi di tutti puntati su Harry, anche quelli di Ron la cui mente, però, vagava in luoghi sconosciuti e privi di pensieri. Poi di nuovo parlò, faticosamente.

“Gin, ti riaccompagno a casa… abbiamo tutti bisogno di riposare un po’. Restano mamma e papà qui, che ne dici?”

Ginny guardò un’ultima volta Harry, ancora immobile nel letto ma dal colorito decisamente più promettente e dal respiro regolare, e annuì alzandosi stancamente.

Salutò con un gesto i genitori e uscì con il fratello, smaterializzandosi fino alla Tana.

Quando si rimaterializzò nel soggiorno Ginny sospirò iniziando a salire stancamente le scale.

“Io mi butto sul mio letto” le disse solo Ron, aprendo la porta della sua vecchia stanza rimasta tale e quale.

Ginny lo guardò preoccupata “Resti qui?”

Ron annuì senza aggiungere una sola parola ma dallo sguardo che le riservò, Ginevra capì che non doveva fare altre domande, e così fece. Dopo un cenno di saluto si congedarono, avevano entrambi bisogno di chiudere gli occhi e riposare ora che il peggio era passato, o era arrivato…

 

Dormì per nove ore filate, un sonno pesante e assolutamente privo di sogni. Quando si svegliò era tardo pomeriggio e il colore rossastro del sole quasi al tramonto, del sole accecante dopo il funesto temporale, tingeva la sua stanza, anch’essa aramanta, di colori irreali.

Aprendo gli occhi Ron rimase per un attimo confuso, risvegliarsi nella sua vecchia stanza lo spiazzò e per un attimo si domandò scioccamente se non stesse sognando di essere tornato bambino ma la sottile barba ispida che ricopriva una piccola parte di guancia e che solleticò la sua mano smentì la sua teoria.

Scostò le coperte e si stiracchiò tranquillo, concedendosi un lungo sbadiglio, poi la consapevolezza del perché fosse lì e non nella sua casa a Godric’s Hollow lo colpì così forte da dargli la nausea.

Improvvisamente non aveva più voglia di alzarsi dal letto. Ripensò a tutte le volte che si era svegliato nei giorni precedenti e al suo fianco c’era stata lei, che dormiva profondamente o che lo fissava teneramente già sveglia. Ma Hermione non c’era ora e non ci sarebbe più stata. Era stata così chiara che non aveva dubbi a riguardo: non poteva più stare con lui, non era più felice con lui. Non gli aveva detto che era in crisi o che aveva bisogno di tempo per riflettere sui suoi sentimenti, era già arrivata alla conclusione: non poteva più stare con lui, non era più felice.

Ron si ributtò sul letto chiudendo gli occhi. Ripensarci gli faceva male al cervello, lo sentiva pulsare di dolore nella testa e il dolore era insostenibile, così come la voglia di piangere.

In quel momento avrebbe tanto voluto parlare con Harry, gridare e sfogarsi con il suo amico, chiedergli se credeva che avesse fatto qualcosa di sbagliato, se aveva mancato a qualcosa, o anche semplicemente chiacchierare e distrarsi davanti a due burrobirre. Ma Harry era in quella camera di ospedale e nelle ultime ore era stato più morto che vivo. Veramente forse era Harry ad avere bisogno di lui, dopo quello che aveva passato. Forse era lui a volergli parlare.

Chissà come stava…

Fu il pensiero dell’amico a dargli la forza di alzarsi dal letto e sistemarsi prima di uscire per dirigersi al San Mungo, ignorando volutamente il fatto che Hermione potesse essere lì questa volta. In fin dei conti il suo migliore amico era in una camera di ospedale e ci aveva quasi lasciato le penne, doveva sostenerlo ora!

Diede una sbirciata nella camera di Ginny ma la trovò vuota, pensò che la sorella doveva essere già uscita. Invece la trovò in cucina intenta a richiudere ermeticamente delle vaschette colme di cibo.

Rimase a fissarla per qualche istante. Sembrava essersi rimessa dopo la spaventosa nottata che aveva passato. Un leggerissimo sorriso le piegava appena le labbra mentre sistemava con cura dei tovaglioli in una busta colorata. Se gli stava portando del cibo, forse Harry stava meglio. Almeno questo pensiero lo rallegrò un poco, fu anche felice di vedere la sorella più distesa finalmente.

“Ehi, come stai?”

La voce inaspettata di Ron la fece sussultare, chiuse la busta colorata ricolma di cibo appetitoso e si voltò verso di lui con un sorriso sollevato.

“Mamma ha mandato un gufo mezz’ora fa, diceva che Harry aveva ripreso conoscenza. Così mi sono fatta una doccia, vestita e sono scesa a preparare qualcosa di buono da portargli. Io mi sento più tranquilla ora….

Esitò un attimo guardandolo in volto, i suoi occhi però le sfuggivano. Non sapeva bene ma intuiva che era successo qualcosa. Hermione era arrivata in ospedale scossa, senza di lui. Si era accertata che Harry potesse rimettersi e se ne era andata alla velocità della luce. Quando poi le aveva chiesto dove fosse Ron, la riccia non le aveva risposto e se ne era semplicemente andata.

Lo sguardo distrutto del fratello, un’ora dopo, aveva confermato i suoi sospetti e il suo istinto femminile le aveva suggerito che quello ad aver incassato il colpo più forte era stato proprio lui.

E tu come stai invece?”

Gin non ottenne nuovamente risposta. Ron si limitò a guardare altrove e a cambiare velocemente argomento.

Se stai andando da Harry vengo con te, muoviamoci”

 

Quando arrivò davanti alla stanza di Harry esitò. La mano sottile di Hermione rimase sospesa sopra la maniglia di ferro, quasi tremante. Cercò di cogliere magari dei frammenti di conversazione dall’interno che l’aiutassero a sapere chi c’era lì col suo amico ma tutto taceva e solo il ronzio dei vari marchingegni spezzava quel silenzio carico d’attesa.

Esitava perché aveva paura di trovare Ron lì dentro. Esitava perché era terrorizzata dalla possibilità di incrociare il suo sguardo, perché era profondamente consapevole del dolore che avrebbe letto nei suoi occhi, dolore che lei gli aveva inferto. E questo non sarebbe riuscita a sostenerlo.

Si dette coraggio, in fondo lì dentro stava sempre il suo migliore amico e date le condizioni in cui versava ora non poteva certo esitare oltre. Sospirò profondamente e calò la mano pesante sulla maglia, la porta si aprì silenziosamente.

Il suo cuore riprese a battere quando vide che c’erano solo Molly e Lupin lì dentro.

Salutò un po’ forzatamente e si sedette sull’unica sedia libera.

“Ci sono novità? Si sta riprendendo? Ha già riacquistato conoscenza?”

Molly sospirò stanca guardandola tristemente ma Lupin accennò ad un sorriso.

“Il guaritore ha detto che il sangue ha smesso di defluire e la ferita si sta rimarginando anche internamente, seppur più lentamente del normale, un po’ come se fosse una ferita babbana per intenderci. Si sta rimettendo un po’ alla volta” le spiegò con calma e cercando di enfatizzare il lato positivo della situazione.

Molly sospirò pesantemente lasciandosi scappare un singhiozzo “Però ancora non ha ripreso conoscenza! Il guaritore ha detto che sarebbe stata questione di ore e che dipendeva dalla sua capacità di reazione, ma sono passate ormai 9 ore da quando gli hanno somministrato la pozione e ancora non da il minimo segno di potersi svegliare. Oh, sono così in ansia”

Lupin le strinse le spalle “Coraggio Molly, in fin dei conti ha passato un bruttissimo momento, diamogli il suo tempo e vedrai che si riprenderà completamente. Abbi fiducia!”

Hermione annuì cercando di infondere fiducia anche in sé stessa “E’ pur sempre Harry Potter, ha la corazza bella dura! Ce la farà… Il suo colorito è anche migliore di stamattina e se i guaritori hanno detto che è ormai fuori pericolo possiamo credergli, no?”

Molly si asciugò gli occhi lucidi e si soffiò rumorosamente il naso “Harry è sempre stato l’ottavo figlio per me…” rivelò con un sorriso lacrimoso.

Hermione le sorrise di rimando “Sono sicura che la considera una seconda madre, Molly. Ma ora perché non va a casa a riposare un po’ anche lei? Lo abbiamo fatto tutti” la invitò, preoccupata per quegli occhi cerchiati di stanchezza e preoccupazione che aveva visto a troppa gente nelle ultime ore.

“Rimango ancora un po’, così per vedere se succede qualcosa, poi ti prometto che seguirò il tuo consiglio cara

“Va bene”

Hermione si avvicinò di più al letto prendendo la mano calda del migliore amico che avesse mai avuto. Era quasi abituata a vederlo disteso tra le lenzuola candide, considerando tutte le volte che lei e Ron erano andati a trovarlo nell’infermeria durante gli anni passati ad Hogwarts o al Quartier Generale degli Auror, l’avventatezza di Harry gli aveva procurato diversi guai, sempre. Ma ora era diverso. Era diverso persino da quella volta, due anni prima, in cui era stato ricoverato per giorni e giorni dopo lo scontro decisivo con Voldemort. Quella volta nonostante le condizioni di Harry fossero quasi peggiori c’era nell’aria sollievo e felicità, l’odore della primavera. Davanti a loro si apriva solo un futuro meraviglioso fatto di pace e questo bastava a rallegrare gli animi di chiunque, anche di chi versava nelle condizioni più disperate. Ora invece Hermione sapeva che erano solo all’inizio di qualcosa di oscuro e ancora più terribile e potente, a giudicare dall’esordio.

Continuò ad accarezzare la mano bianca dell’amico per diverso tempo, immersa nei propri pensieri, quando un piccolo movimento muscolare e una specie di rantolo la riportarono alla realtà.

Harry mosse debolmente la mano che Hermione stringeva, agitandosi fragilmente nel letto. Al quasi impercettibile rantolo di prima ne seguirono altri, piccoli versi gutturali di una bocca a cui mancavano le parole ma che si spalancò come a voler prendere più fiato. Gli occhi chiusi si strizzarono come per trovare la forza di aprirsi. In un balzo Hermione, Molly e Lupin furono al bordo del letto, speranzosamente protesi verso il ragazzo. Il viso apprensivo di Hermione a due spanne da quello di Harry. I cuori di tutti colmi di ansia e speranza.

Quando Harry aprì gli occhi si trovò di fronte un viso sfocato e coperto di lacrime “Her-mione…” mormorò con voce sottile.

Hermione gli sorrise in una smorfia lacrimosa e gli buttò le braccia al collo senza ritegno “Oh, Harry!!!” gridò sollevata.

“Mi… mi fai ma-le…” balbettò soffocato da quell’abbraccio conosciuto.

Hermione si staccò con un risolino nervoso cercando di asciugare le lacrime di felicità che però non riusciva a contenere “Come ti senti Harry?”

Harry portò una mano alla testa che sembrava volergli scoppiare, senza contare che sentiva la bocca riarsa e tutto il corpo indolenzito e dolorante. Era confuso.

Ma dove sono? Cosa…” balbettò cercando di rimettere a fuoco gli ultimi ricordi. Era tornato a casa dopo il lavoro, non c’era nulla da mangiare ed era uscito per la spesa… Sì, ma non ricordava di essere giunto al negozio. Già, aveva incontrato Gin per la strada. Improvvisamente la sensazione di pericolo del giorno precedente gli tagliò il respiro. Ricordò le bacchette sguainate e… un attacco! Poi nulla… buio…

Cercò di alzarsi allarmato puntandosi sui gomiti e aprì la bocca per dire qualcosa ma una devastante fitta di dolore lo ributtò giù.

“Stai calmo Harry, non ti agitare!” lo aiutò Molly, sistemandogli i cuscini.

G-gin…” mormorò allarmato.

Hermione gli sorrise complice e consapevole “Tranquillo, sta benissimo. Sei tu quello che se l’è vista brutta. Per dirla tutta lei ti ha salvato la vita invece” gli spiegò dolcemente.

Harry non si domandò cosa fosse successo esattamente, l’unica cosa che gli importava adesso era sapere che stesse bene “Ma…dov’è?” domandò un po’ mortificato di non trovarla al suo capezzale. Certo Hermione era la sua migliore amica e Molly era come una madre per lui ma se al suo risveglio si fosse ritrovato davanti la ragazza e fosse stato stritolato nel suo abbraccio avrebbe certamente sopportato meglio il dolore insistente.

Ad Hermione scappò un sorriso vispo “E’ andata a casa a riposare questa mattina, ieri sera era sconvolta, Harry. Quando ti ha portato qui era in stato di shock, è stata in apprensione per te tutta la notte e non ha voluto saperne di stare a guardare mentre noi facevamo le ricerche su ciò che era successo ed è stata in giro fino all’alba… Non si reggeva quasi in piedi e visto che ormai ti avevano dato fuori pericolo ha capito anche lei che era meglio andare a casa a riposare”

Harry annuì un po’ felice e un po’ dispiaciuto della disperazione di Gin poi, appena Molly uscì per prendere un tè e mandare gufi a tutti e dopo che una giovane infermiera l’ebbe visitato, si fece raccontare da Hermione ciò che era successo fin nei minimi dettagli.

 

Hermione aveva appena finito il suo racconto che la porta bianca della stanza si spalancò. Ginevra ne entrò quasi volando e si catapultò ai bordi del letto.

“Harry! Come ti senti?” gli domandò bloccando a metà lo slancio di un abbraccio, timorosa di fargli del male.

Harry sorrise e fece ok con un gesto lasciandosi abbracciare delicatamente da lei, circondare dal suo profumo dolce e caldo, accarezzare il viso dai suoi capelli. Sì, questo lo fece sentire ancora meglio della pozione rigenerante somministrata poco prima dall’infermiera.

Si sentirono altri passi e la voce di Ron lo precedette all’interno della stanza “Ehi amico, ci hai fatto preoccupare di brutto questa volta! Come minimo ti tocca cucinare per tutta la settimana appena torni a casa, per punizione!”

Harry rise sommessamente cercando di non agitarsi troppo, la cosa gli procurava un dolore immenso all’addome, e fece segno di sì con la testa “Mi sa che è meglio perché se sono ancora così debole sennò mica la digerisco la roba di Hermione e va a finire che mi ricoverano di nuovo”

Sentì le risate dei presenti ma le percepì tirate, tuttavia per la mancanza degli occhiali non poté cogliere lo sguardo di dolore ed imbarazzo che si scambiarono Ron ed Hermione per un brevissimo istante.

“Harry scusa, io vado… volevo fare una cosa… in laboratorio, ecco, prima di… sera. Ci vediamo domani”

Hermione si allontanò in un istante dopo avergli scoccato un fulmineo bacio sulla guancia e lasciò Harry un po’ perplesso a guardare la sua sagoma sfocata scomparire dietro la porta.

Fu Ginny a rompere il silenzio pesante che era  calato sulla stanza “Harry ti ho portato qualcosa di buono da mangiare ora che ti sei ripreso… ricordo ancora bene le schifezze che cucinano qui e non vorrei unire l’avvelenamento ai tuoi malanni…” scherzò tirando fuori dalla busta colorata tante ciotoline e riponendole con cura sul tavolino in fianco al letto.

“Sei il mio angelo della salvezza, grazie Gin… di tutto…” le disse sorridendole.

Ron pensò che forse era meglio lasciarli un attimo soli, capì che l’amico intendeva ringraziarla per avergli salvato la vita e magari era meglio dargli un po’ più privacy. Magari avrebbe aggiunto qualcosa in più a quelle parole, qualcosa che non aveva più avuto il coraggio di dirle da diversi anni. In un angolo del suo cuore straziato però sperò che non lo facesse proprio ora, non avrebbe potuto sopportare di vederli insieme felici ora che lui si sentiva solo e distrutto. Era un po’ egoistico da parte sua, ma era sempre meglio che mentire a sé stesso e soffrire ancora di più.

 

“Gin, se non ci fossi stata tu ieri sera… mi hai salvato la vita, sono in debito con te” le rivelò con un sorriso.

Lei si sedette sul bordo del letto senza guardarlo, il suo sguardo era perso nel cielo rosso del tramonto che lasciava spazio al blu scuro della sera. Sorrise al nulla.

“Ti dovrei salvare la vita altre mille volte prima che tu sia in debito con me, Harry. Hai iniziato quando avevo solo undici anni e non hai ancora smesso da allora…”

Si voltò finalmente verso di lui che nel frattempo si era incantato ad osservare il suo dolce profilo e gli rivolse un sorriso sincero e pieno di gratitudine.

“Allora grazie per averlo fatto in cambio anche per me” si corresse lui.

Lei scrollò le spalle continuando a guardarlo “Ma non l’ho fatto per quello. Non è stato l’onore di saldare un debito… è stato più un riflesso incondizionato. Quando ti ho visto lì a terra in una pozza di sangue, inerme, sono impazzita…”

La profondità dello sguardo della ragazza lo costrinsero a distogliere il proprio e così anche lui prese ad ammirare i bellissimi colori che il tramonto stava regalando loro.

“Non ho capito più nulla, davvero, ho perso completamente la calma e ho iniziato a piangere. Ma poi ho capito che se volevo davvero che tutto quello finisse dovevo fare qualcosa e farla subito. In realtà l’unica cosa che sono stata capace di fare quando poi siamo arrivati qui è stata vomitare ripetutamente – Ginevra rise facendo una faccia disgustata ma Harry rimase serio – Però non potevo assolutamente starmene con le mani in mano mentre tu morivi. Harry, quando ho dolorosamente strappato il sangue dal petto di quella dannata donna io… io ho gioito. Ho provato piacere nell’infliggerle lo stesso dolore che lei aveva dato a me… a te”

Era la prima volta che ci ripensava e quelle emozioni la spiazzarono ora più che mai.

Quando è morto Silente, quando Piton l’ha ucciso davanti ai miei occhi, desideravo soltanto ripagarlo con la stessa moneta e vendicarlo. Come se questo avesse potuto riportarlo in vita. È normale, a volte il dolore è troppo grande…”

Gin lo guardò con ancora maggior intensità e strinse forte le lenzuola sotto le sue mani, il suo cuore stava per scoppiare “Io non potrei sopportare di perderti Harry. Solo il pensiero ha rischiato di farmi impazzire. Ti voglio troppo bene…”

Harry rimase profondamente colpito da quelle parole e dal loro peso ma prima che potesse replicare anche una sola sillaba la porta si aprì di nuovo e i suoi compagni di squadra invasero chiassosamente la stanza sommergendolo di domande, sinceramente preoccupati.

 

Harry rimase in ospedale solo per un paio di giorni ancora, per quel tempo Ginny saltò le lezioni all’Accademia ma ottenne una giustificazione dal Colonnello Russel e passò le intere giornate accanto ad Harry in ospedale o facendo cose per lui. Ron invece veniva a trovarlo negli orari più impensabili: la mattina prima di colazione, all’orario del pranzo scappando di nascosto dalla mensa del Quartier Generale e approfittando della piccola pausa, oppure la sera tardi, in barba all’orario delle visite. Harry notò che aleggiava un’aria strana attorno ai due amici ma cercò di non fare troppe domande, quando Ron avesse voluto parlargliene lui sarebbe stato ben disposto ad ascoltarlo. Ron, dal canto suo, decise di ignorare palesemente Hermione per i giorni seguenti e di non pensare agli ultimi avvenimenti tra di loro, cosa che però gli risultò impossibile.

La prima cosa che fece Harry la mattina che fu rimesso, fu correre al Quartier Generale per informarsi sulle indagini degli ultimi fatti che lo avevano coinvolto e per parlare adeguatamente della faccenda. Scoprì che il caso era stato assegnato giustamente alla sua squadra ma che avevano aspettato che si riprendesse completamente per procedere con gli interrogatori e le ipotesi.

Il Generale Mc Granitt, il Colonnello Russel, simpatico e saggio ufficiale responsabile di molte squadre tra cui quella di Tonks,  e il Capitano Tonks stavano aspettando Harry nell’ufficio del Generale e quando il ragazzo arrivò fu sorpreso di trovarvi anche Gin. I due si ritrovarono a raccontare nuovamente gli eventi di pochi giorni prima, Harry sottolineò di come si fosse sentito osservato nei giorni precedenti l’attacco e che forse la cosa poteva avere un collegamento con quanto accaduto. Tonks riferì invece l’azione portata avanti nella notte, la ricerca di indizi, Carrie Grayskie e la misteriosa donna ammantata che l’aveva eliminata.

Il Colonnello Russel annuì pesantemente dopo i resoconti “Ne deduco che ci sia una setta dietro. Nessuno si sarebbe preoccupato di eliminare una povera nessuno se non costituisse un pericolo nelle mani degli Auror. E l’unico pericolo plausibile potrebbe essere quello di veder svelato qualcosa che deve restare segreto. Un piano” puntualizzò.

Tutti i presenti annuirono gravemente.

“Bene signorina Weasley, la invito a lasciarci ora in quanto questa conversazione prenderà una piega riservata. Sarà tenuta al corrente di quanto possibile nei prossimi giorni e l’avviseremo se sarà richiesta nuovamente la sua testimonianza. Può tornare alle sue lezioni ora, la ringrazio per il grande contributo alle indagini passate e prossime e mi complimento con lei, i suoi docenti l’hanno già segnalata come allieva meritevole e non stento a crederlo. Arrivederci” il Generale Mc Granitt le porse la mano, Ginny gliela strinse e con il saluto militare che le avevano insegnato a lezione si congedò dai presenti, rimanendo sorpresa dell’occhiolino che le riservò il Colonnello Russel e regalando un sorriso ad Harry prima di uscire dalla stanza.

Il Generale McGranitt chiamò a raccolta l’intera squadra di Tonks e la Dottoressa Walsh – Morgana dovette lavorare parecchio per convincere Hermione a seguirla, arrivando scherzosamente a minacciarla di denunciarla per insubordinazione.

Quando tutti furono presenti fu il Colonnello Russel a prendere parola “So che state già lavorando ad una importante missione ma vorrei che per il momento accantonaste le ricerche in atto”

Laira sorrise confortata dal fatto che avrebbe dovuto fare da esca seduttrice una volta di meno. Forse questa volta sarebbe entrata in azione diversamente e glielo avrebbe fatto vedere a tutti che era molto più di un bel corpicino!

Russel continuò “Io e il Capitano McGranitt vogliamo che iniziate ad indagare sul tentato omicidio di Harry. Iniziamo con un’analisi delle informazioni raccolte fino ad ora… Capitano Tonks, prego”

Tonks si schiarì la voce “Sì Colonnello, sappiamo che l’attentatrice è morta. Nessuna informazione è stata ricavata sul caso da lei. E’ stata uccisa con un incantesimo avanzato senza bacchetta da una misteriosa figura ammantata di rosso, il volto completamente coperto da una maschera bianca, una donna probabilmente”

Tonks indicò con un cenno del capo Hermione che annuì e prese parola al suo posto “Sì, io l’ho vista credo meglio di chiunque altro. Altezza standard, a giudicare dalle proporzioni con quanto la circondava, comignoli e antenne, azzarderei sul metro e sessantacinque. La corporatura non sembrava robusta e le spalle erano piuttosto piccole. Non si intravedeva nulla dal mantello e dalla maschera tranne due lunghi ciuffi che uscivano dal cappuccio, scuri e ricci, signore. Il mantello era rosso carminio e non sembrava portare impressi stemmi, effigi o decori di nessun genere. Non saprei aggiungere altro”

“Qualche altra informazione? Ricordi? Impressioni?” li esortò il Capitano.

“Rosso era anche il mantello della Grayskie” specificò Hermione.

“Una setta?” azzardò Laira.

Andie si fece pensoso e prese parola “Nel 1800 ci fu una setta di scissionisti che prese il colore rosso come propria bandiera. Tentò un assalto al Ministero nel 1834 per sovvertire la nostra repubblica in una monarchia che avrebbe visto re Demetrius Boccanera che vantava di essere purosangue e discendente da Serpeverde e Tassorosso. In realtà fu una disfatta per loro, l’episodio non è nemmeno considerato rilevate e le origini di Boccanera furono smentite poco dopo la sua cattura. Ma non credo che questo abbia qualcosa a che fare con la “nostra setta” altrimenti di certo non avrebbero perso tempo ad eliminare un signor nessuno come Potter, si sarebbero sicuramente lanciati sul Ministro o su una figura ben più importante all’interno del Ministero”

“Ottima osservazione approfondita, Joker” lo elogiò il Generale.

“Del tutto inutile, peccato…” commentò Laira.

Il Colonnello la corresse al volo “Signorina Baggins, escludere è altrettanto fondamentale che includere. Di fronte a ipotesi difficili, escludendo tutto ciò che rimane potrebbe essere la soluzione. Se lo ricordi sempre”

Laira arrossì di vergogna mentre Andie le riservò un sorriso strafottente, uno dei pochi del suo repertorio.

“Bene, per continuare voglio che cerchiate un movente a quanto successo, informazioni più dettagliate su questa Grayskie e che facciate delle ricerche in archivio e sul campo su sette dai mantelli rossi. Dottoressa Walsh, dottoressa Granger, voglio che voi vi occupiate del luogo dell’attacco e di quello dell’uccisione della Grayskie e cerchiate di coglierne più particolari possibili. Arrivederci”

Il Capitano e il Colonnello li congedarono invitandoli a tornare ai propri uffici.

“Spero che con ricerche sul campo non intenda intrusioni alla buca…” mormorò Laira a Ron.

Lui ridacchiò di rimando “Scommetto che eri già contenta di allontanarti da Preston e invece ci dovrai ritornare di nuovo sotto altre mentite spoglie”

“Sì, credo che sia il caso, vi occuperete tu e Andie di questa cosa, ok Laira?” puntualizzò Tonks

“Bè, che la faccia Andie l’esca! Non abbiamo mica seguito un corso di camuffamento e autotrasfigurazione per niente! Un colpo di bacchetta magica e anche tu puoi diventare una gran donna!” lo additò adirata.

“Ah, sciocchezze. Certo sarei all’altezza dell’incantesimo ma il fascino femminile non si può creare o trasformare. Smettila di lamentarti e fai il tuo dovere, Baggins” la zittì Andie.

“Laira, io sono dalla tua parte! Lo faccio io capitano, adesco io Preston questa volta!” si offrì Steave.

“Oh, ma stai zitto…” lo cacciò Laira con un gesto della mano, leggermente colpita dall’inaspettata osservazione di Andie sul suo fascino femminile. Ferma al centro del corridoio si sorprese a fissarlo e soprattutto a pensare che avesse davvero un gran bel… Ma riuscì a fermarsi prima di completare quel pensiero inopportuno e raggiunse i compagni.

 

Harry e Ron rientrarono silenziosamente a Godric’s Hollow, nel pomeriggio tardo, dopo una lunga giornata passata a scartoffiare tra testi su sette che avessero qualcosa a che fare con i loro mantelli rossi.

“C’è qualcosa che vuoi dirmi?” azzardò Harry sulla soglia di casa, dopo che Ron si bloccò sui gradini del porticato. Aveva già capito tutto quando in mattinata Hermione gli aveva comunicato che per qualche tempo avrebbe dormito a  casa dai suoi per stare accanto a sua nonna che stava piuttosto male. La nonna di Hermione era però mancata che lei era ancora una bambina, glielo aveva confidato quando erano ancora ad Hogwarts.

Ron si sedette sulle scale distendendo le gambe e mollando a terra il borsone “Hermione mi ha lasciato” confessò con una fitta al cuore.

“Ti…ti ha lasciato?” domandò Harry senza fiato.

Ron annuì stancamente “Ha detto di non riuscire più ad essere felice con me…” continuò. La voce incrinata di tristezza.

Harry gli battè una mano sulla spalla stringendolo in un abbraccio fraterno “Ehi, mi dispiace. Mi dispiace davvero…” ammise.

“Io non riesco a capire… dannazione! E’ questo che mi fa soffrire come una bestia! Che non c’è un motivo… Non eravamo in crisi o cose del genere! Dai, hai visto anche tu… E’ stato un fottutissimo fulmine a ciel sereno! E cosa mi dice? Come si motiva? Non riesce più ad essere felice, e senza aggiungere altro se ne va!”  Ron scagliò il borsone con un calcio in mezzo al giardino. Ormai stava piangendo come un bambini senza più un minimo di dignità.

Harry si sentì quasi in imbarazzo, era a terra per il suo migliore amico ma si sentiva impacciato per non trovare le parole adatte. Continuò a stringergli forte la spalla, rimanendo in silenzio. Magari aveva solo bisogno di sfogarsi un po’.

E se…” Ron strinse fortissimo i pugni, serrando contemporaneamente la mascella “Magari ha un altro…”

“No, questo non lo credo… Forse è solo un momento. Sai, con questo grande cambiamento della promozione… Magari ha solo bisogno di riflettere un pochino” azzardò Harry.

Ma è una promozione, cazzo! Cosa c’è da riflettere? Mica l’hanno licenziata! Se facessero capitano mica avrei bisogno di riflettere e la lascerei!” gridò in faccia all’amico.

Harry allentò la presa, si sentì terribilmente stupido “Sì, hai ragione tu…”

Ehi, scusa amico… Grazie per… grazie” gli disse asciugandosi gli occhi nella manica della felpa come un bambino.

“Senti, entra pure, io resto qui ancora qualche minuto, mi sa che ho un po’ bisogno di calmarmi. Cazzo, non piangevo così da quando avevo quattro anni…” ammise con una risatina nervosa.

“Nessuno lo sarà mai… se preparerai la cena per i prossimi trenta giorni!”

Ron rise cercando di risollevarsi e Harry entrò in casa con i borsoni lasciando l’amico a prendersi una boccata d’aria.

 

 

Continua…

 

 

 

Quasi non ci credevate più, dite la verità! Eppure dopo più di un anno (me si nasconde per la vergogna) sono tornataaaaa!! Forse non mi accoglierete proprio a braccia aperte, forse tanti di voi non la seguiranno più nemmeno questa storia, forse questo capitolino di passaggio non è un granchè ma io sono contenta di essere di nuovo qui a scrivere ed aggiornare.

Non vi racconterò una marea di frottole dicendovi che non avevo tempo –i primi dieci capitoli di WAL&J li ho scritti di notte, i giorni precedenti il mio mega esame di pedagogia e quindi mi rendo conto che se uno vuole scrivere il tempo lo trova benissimo-, che il lavoro, la tesi, i miei viaggetti periodici dal mio fidanzato mi hanno impedito di scrivere, non vi dirò neanche che mi mancava l’ispirazione perché prima di tutto questa storia ha già una traccia pronta fino agli ultimi capitoli e perché in secondo luogo non ho mai dovuto aspettare l’ispirazione, di solito mi mettevo al pc e iniziavo a scrivere come un fiume in piena. Forse mi è mancata un po’ la voglia di farlo ma ne ignoro il motivo. Fatto sta che finalmente sono tornata e se qualcuno vorrà lasciarmi un commento di nuovo ne sarò davvero immensamente felice!!!

 

Nel frattempo faccio una cosa che adoro fare e che mi mancava tantissimo, ringraziare uno per uno i miei commentatori…

AvaNa Kedavra: Harry si è ripresissimo, hai visto? ^^ E Herm e Ron… sembra che la crisi sia ferma! Sono contentissima che ti siano piaciuti i miei nuovi personaggi, personalmente adoro Klay ^^, spero che tu possa leggere anche questo nuovo capitolo, un bacetto ^^

Blacky: sono contenta che tu ti sia letta tutta d’un fiato i primi capitoli e dispiaciutissima che abbia dovuto aspettare così tanto per il seguito… Spero ad ogni modo che ti sia piaciuto anche questo capitolo. ^^ A presto!

Vale: Tesorissima mia!!! Amichetta bella bellissima della Ly!!! Visto? Sono tornataaaaa!!! Spero mi lascerai un commentino su questo breve capitoletto di passaggio, eh! Un bacio grandissimo e…ci vediamo sabato!! Ti voglio bene!!

Strekon: Strek, vecchio amico mio!!! Dove sei? Che fai ora? Come te la passi? Aspè, dopo ti mando una mail che è meglio!!!! ^^ Un bacetto

Miky Black: grazie ^^

*********: Per ora per Ron ed Herm non se ne parla, ma io sono sempre convinta che siano anime gemelle!! Oh, non esaurirti troppo!

*Sonnie*: Eccoti finalmente il nuovo capitolo, spero tu sia stata ancora tanto curiosa di leggerlo!!!Bacino

Anita: Grazie per il complimenti! Anche io adoro Harry e Ginny, stesso discorso di Ron ed Herm nella recensione precedente! ^^

Pan_z: Tesora bella!!! Quanto tempo… dove sei? Cosa fai? Come stai? Ormai la mia fic non è più spoiler, hai visto? ^^ Anzi, ancora poco e… settimo libro in arrivooooo!! Baci e fatti sentire mi raccomando!

Jolene: Ciao tesora bella della Ly!!!! Visto? Sono tornataaaaa! Ho provato mille volte a risponderti alla mail ma mi ritorna sempre indietro, mannaggia!! La mia unica speranza è che tu legga questo commentino così posso dirti grazie per i video meravigliosi e…fatti sentire!!! Un bacio grandissimo

Hermy88: ciao carissima!! Grazie mille per i complimenti… spero tu possa commentare anche questo nuovo capitolo e..scusa per il ritardo! Un bacino

Kaho_chan: Oh, grazie!!! Sono proprio contenta che ti piaccia la mia storia e che tu abbia amato anche WAL&J, quella ha un posticino specialissimo nel mio cuoricino ^^ Mi auguro che dopo tutto questo tempo tu possa leggere e apprezzare anche questo nuovo capitolo. Baci baci baci

Buffy: Tesora bella!!! Ti è piaciuto allora il capitolo scorso?? Eccone uno nuovo.. dopo tantissimo tempo! Sarebbe bello avere ancora un tuo commento, mi segui da sempre e sei una delle mie più specialissime commentatrici! Un bacio grande quanto te

Sunny: tesorino bello!!! Mamma mia che ritardo eh… oh, non imitarmi e aggiorna alla svelta tu invece, che ci hai lasciato lì sull’orlo del baratro!! E nel frattempo tranquilla,ci penso io a far rigare dritto chi alza un po’ troppo la voce nel nostro amato gruppetto!!! Un bacionissimo

*Gin*: Ciao! Grazie per i complimenti, davvero davvero! Wish I Could Fly piaceva tanto anche a me ma purtroppo (e un po’ me ne vergogno) non credo che avrà un seguito perché parla di una coppia in cui ormai non credo e che mi risulta improbabile. Mi dispiace tantissimo, davvero! Forse dovrei toglierla direttamente…. Ce dici? Ciaooo

Ester: L’ho continuata, visto? ^^

Ashleigh: ciao carissima! Grazie per il bellissimo commento, sono contenta che apprezzi la mia Ginny! Ti dirò che io vedo molto di più lei, combattiva e forte, a fare l’auror che il resto della ciurma! Ginny negli ultimi due libri è diventato uno dei miei personaggi preferiti! ^^ Finalmente ho aggiornat, spero continuerai ancora a seguirmi ^^ Baciiii

Ale: ciccina mia bella!! Visto? Sono piena di sorprese, ho aggiornato! Spero mi dirai che ne pensi di questo breve capitolino di passaggio… e soprattutto ci vediamo sabato!! Finalmente!!! Evviva!! Un bacetto, voglio tanto bene anche a te ^^

Ilaria: Ecco fatto, aggiornato come desideravi!!

Moonlight rage: visto? Infatti l’ho continuata! ^^

 

Ecco fatto, vi chiedo ancora scusa per la lunghissima attesa, spero che non vi siate dimenticati di questa storia nel frattempo, avrei tanto piacere se foste ancora qui tutti e soprattutto se mi lasciaste un commentino, vecchi e nuovi!!!

 

Un bacio e a presto (ve lo prometto proprio!), vi voglio bene!!!

 

Ly

 

  
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