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Autore: Carly_31    28/06/2012    7 recensioni
Gabriel ha fatto la sua scelta: ha deciso di rinunciare all'amore per rimanere all'interno della Congregazione e combattere i membri del Candelaio. Claudia non ha potuto fare niente se non accettare scelte di altri, ma non riesce a darsi pace, a mettere a tacere i suoi sentimenti.
"L'evidenza di un amore non si può nascondere...l'evidenza di un amore non si può comprendere...l'esigenza di amare non si può estinguere"
Genere: Introspettivo, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Il tredicesimo apostolo_ cap 9 IL CUORE HA SEMPRE RAGIONE_ (Il Tredicesimo apostolo)





CAPITOLO 9

Si odiava per come aveva trattato Gabriel, non avrebbe mai pensato di usargli un tono simile e di rivolgergli certe parole, ma era giunta al culmine del baratro: aveva attaccato per prima per evitare di venire colpita e sprofondare giù. Non ritrovarlo al suo risveglio, dopo che si era prodigato tanto per lei, che si era dimostrato così preoccupato, era stato peggio di una pugnalata al cuore, l'aveva lasciata senza fiato e la solitudine aveva rischiato di sopraffarla; era stato un pò come rivivere tutto di nuovo. Questa volta però non avrebbe lasciato scivolare tutto, come se non fosse il suo il cuore spezzato, come se non fosse il suo il dolore che riempiva la stanza; questa volta avrebbe tirato fuori le unghie e avrebbe reagito: Gabriel doveva capire quello che lei stava passando.
Allora perchè Claudia si sentiva peggio di prima? Non erano di certo i postumi dell'incidente a tormentarla, era qualcosa di più profondo e interiore, qualcosa che la faceva sentire la colpevole della situazione anche se era l'esatto opposto; era stato qualcosa nello sguardo di Gabriel, nel modo in cui aveva chinato la testa e se n'era andato, che aveva colpito la psicoterapeuta: dannati sensi di colpa!
Altre lacrime si unirono a quelle già versate, in un pianto senza fine.
Alonso entrò bussando piano alla porta della sua camera; "Fragile piccola Claudia, quanto male vi state facendo?" pensò, guardando la dottoressa raggomitolata in mezzo a un letto troppo grande per lei.
Si sedette accanto a lei e con fare paterno le asciugò il viso, poi iniziò a parlarle, a raccontarle del motivo per cui Gabriel si era allontanato momentaneamente da lei e dell'incubo su Serventi, della preoccupazione che quest'ultimo aveva scatenato nel giovane prete, dell'ansia per lei sapendo che quella serpe aveva violato la mente di lei e l'aveva messa in pericolo; Gabriel ora sentiva il bisogno di trovare Serventi e sconfiggerlo una volta per tutte dal momento che aveva conosciuto la paura di perderla.
- Sei ancora la cosa più importante per Gabriel e tutto quello che fa, lo fa per te Claudia; perciò non essere troppo dura con lui.
- Alonso lui mi ha ferita enormemente. E poi ormai ha fatto la sua scelta...
- Gabriel ha una storia difficile alle spalle; certo non è una giustificazione questa, ma cerca di comprenderlo: è stato cresciuto nella menzogna da una persona che non sapeva cosa volesse dire amore vero, lo stesso amore che lui prova per te; come poteva riconoscere subito un sentimento così potente?
- Se mi ama perchè non me lo dice allora? Perchè non ha il coraggio di dirmi quello che prova e di seguire ciò che gli dice il cuore? Io sono innamorata di lui, lo amo come non ho mai amato nessun altro e per lui farei qualunque cosa ma sono stanca di aspettare in vano; ho bisogno di lui e ho bisogno di lui adesso perchè non ce la faccio a sopportare tutto questo: o esce per sempre dalla mia vita o ci rimane ma non come sacerdote. Mi dispiace per come l'ho trattato, sono stata troppo dura e gli chiederò scusa per questo però ora tocca a lui.
Ormai non c'era più niente da dire, Alonso aveva raccontato alla psicoterapeuta tutto quello che doveva sapere e Claudia, dal canto suo, si era liberata di un peso confidandosi con qualcuno riguardo alla tomentata storia con Gabriel. Altre parole ora non sarebbero servite a niente, adesso era il momento di agire.
Perciò Alonso si congedò dalla donna, assicurandole che entro pochi minuti sarebbe arrivata Giulia a farle compagnia, e si affrettò a raggiungere quello che per lui era diventato quasi un figlio, Gabriel, la persona che in questo momento aveva più bisogno d'aiuto.

- Hermano, io ti aiuterò in tutti i modi e sarò al tuo fianco in questa battaglia. Che tu lo voglia o no.
- Alonso...grazie ma sono già stato sconfitto. Ho perso la battaglia più importante di tutte, quella per il cuore di Claudia. Tutto il resto ormai non ha più molta importanza.
Sì, doveva assolutamente fare qualcosa per quel ragazzo: in tanti anni che lo conosceva, non lo aveva mai visto perdere le speranza, gettare la spugna, arrendersi in questo modo, senza prima aver provata qualunque cosa possibile.
- Avrai anche perduto una battaglia, ma la guerra non è ancora finita! Devi reagire ragazzo, non puoi aver smarrito la speranza; Dio mette degli ostacoli sul nostro cammino per renderci sempre più forti e meritevoli di ciò che si trova al di là del muro. Se davvero Claudia per te è così importante non puoi farti scoraggiare da un piccolo screzio, l'amore non è sempre rose e fiori, è un rapporto che si basa su fiducia e rispetto reciproci, e soprattutto in amore ci si deve dire sempre tutto.
- Come fai a sapere tutte queste cose riguardo all'amore?
- Questo non ha importanza. Quello che ti volevo dire è che ho parlato con Claudia dopo che te ne sei andato, le ho raccontato il motivo della tua assenza e del sogno che hai fatto. Gabriel tu devi parlarle! Devi aprirti con lei, ha bisogno che tu sia sincero nei suoi confronti, una volta per tutte; non credere che un sentimento forte come quello che vi lega possa affievolirsi in una manciata di giorni, lei è ancora innamorata di te.
A quelle parole Gabriel, che per tutto il tempo aveva tenuto il capo chino per colpa di un enorme peso che minacciava di schiacciarlo, alzò di colpo lo sguardo sull'amico, una scintilla di speranza negli occhi. Ma le lacrime di Claudia erano ancora impresse a fuoco nella sua mente, le sue ultime parole gli risuonavano ancora nelle orecchie, "per favore, vai via", una supplica che non poteva ignorare o cancellare.
- Non avresti dovuto raccontarle tutto. Mi sono intromesso già abbastanza nella sua vita e adesso il minimo che posso fare è lasciarla in pace, cercare di restituirle la serenità. Se mi chiedesse di sparire per sempre sarei disposto a farlo! Prima, però, devo trovare Serventi e impedirgli di nuocere a qualcun altro o di fare ancora del male a Claudia; è il minimo che posso fare.
- Gabriel, ti stai sbagliando: non è quello che Claudia vuole.

Nel momento in cui gli era venuta in mente non gli era sembrata poi una cattiva idea; ora che stava per varcare la soglia della Congregazione, però, temeva di aver fatto uno sbaglio: cercare aiuto nella lotta contro Serventi dentro quelle mura, aspettarsi di trovare alleati fra le stesse persone che avevano dubitato di lui e che si rifiutavano di aprire gli occhi di fronte alla realtà, perchè schiave di un moralismo che non aveva niente a che vedere con la religione, non era stata la scelta migliore. Ma Gabriel non sapeva più che fare: da solo non aveva mezzi sufficienti per intraprendere quella missione perciò sperava che quella che era stata la sua unica famiglia per moltissimo tempo potesse aiutarlo.
Trovò Isaia in uno dei cortili interni, intento a passeggiare leggendo il breviario.
- Isaia! Devo parlarti.
- Fratello, come stai? E' da diversi giorni che non ti vediamo qui alla Congregazione, ero un pò preoccupato; Alonso mi ha detto che avevi una questione molto importante da risolvere...
- Si, in parte è di questo che ti volevo parlare. Serventi si è rifatto vivo, mi è apparso in sogno, e adesso più che mai è di vitale importanza trovarlo e sconfiggerlo. E' una creatura diabolica, rappresenta un pericolo troppo grande...e non solo per singoli innocenti ma anche per la Chiesa stessa!
- Raccontami cos'è successo; l'hai visto? Ti ha minacciato? Oppure...in tutto questo centra la dottoressa Munari?
Isaia con quelle parole colse di sorpresa il confratello e potè notare sorpresa mista ad imbarazzo sul viso di padre Antinori.
- Come?
- Gabriel, in passato ho fatto i miei errori e sono stato cieco a non comprendere alcune cose, ma non sono stupido. Ho capito che Claudia è importante per te, che ciò che vi unisce è molto forte. Perciò...non avere timori, ti ascolto.
Così il gesuità raccontò all'amico ciò che era accaduto nei giorni precedenti, dall'incidente di Claudia all'incubo che aveva fatto, tralasciando solo le parti più personali e private: sapeva di potersi fidare di lui ma sapeva anche che la visione di Isaia sul mondo era troppo ortodossa per comprendere davvero certe cose.
Dopo che ebbe ascoltato in silenzio il resoconto fatto da Gabriel, padre Morganti capì l'importanza della situazione e l'urgenza di trovare Serventi per evitare che altro male venisse liberato sulla Terra.
- La situazione è davvero critica. Dobbiamo unire tutte le nostre forze per trovarlo e riuscire a cancellare questo pericolo. Ne parlerò subito al Direttorio spiegando quanto sia fondamentale un intervento immediato. Vedrai che in pochi giorni ci saremo organizzati e avremo elaborato un piano d'azione.
- Grazie Isaia, sei davvero un amico! E grazie anche per aver capito.
- Non ti preoccupare Gabriel, ce la faremo anche questa volta.
Nonostante il problema restasse, ora il giovane Antinori sapeva di non essere solo in quella battaglia e il peso che sentiva addosso si era alleggerito, seppur di poco.
Uscì dalla Congregazione con la consapevolezza di avere una possibilità, di avere ancora una carta da giocare nella partita contro il male; anche se non aveva più Claudia al suo fianco, la Chiesa non gli aveva voltato le spalle.

Il cellulare suonava insistente e Gabriel non aveva molta voglia di rispondere, ma quando vide il nome sul display premette immediatamente il pulsante verde:- Pronto?
- Gabriel, scusami per prima. Mi dispiace di essermi comportata in quel modo. Potresti venire a casa mia?...ho bisogno di parlarti...
- Ma certo, arrivo subito.
Fu quando chiuse la chiamata che si accorse di quello che era appena successo: Claudia l'aveva chiamato, si era scusata con lui e l'aveva invitato da lei. E lui ovviamente aveva accettato all'istante, senza riflettere, senza pensare al significato di quella telefonata, senza chiedersi cosa fosse cambiato in quelle poche ore che erano trascorse dall'ultima volta che l'aveva vista, da quando si era umilmente ritirato, da quando aveva gettato la spugna.






Lo so, è passato davvero tantissimo tempo dall'ultima volta che ho aggiornato questa storia, ci ha messo meno tempo Omero a scrivere l'Odissea, sono imperdonabile, mi odiate, nessuno ha più voglia di leggere questa ff...ma io pubblico lo stesso! =)
A parte gli scherzi, mi dispiace davvero di averci messo una vita a pubblicare un nuovo capitolo ma ho avuto un periodo un pò complicato (come se l'università non bastasse ci si è messa anche la vita privata a sconvolgermi) ma ora sono tornata e spero che ci sia ancora qualcuno che abbia voglia di leggere questa fanfic e magari darmi un suo parere; ovviamente siete liberi di insultarmi, me lo sono meritato!! ;)
Detto ciò, vi lascio e vado a scrivere...il prossimo capitolo sarà mooolto interessante.
Un abbraccio a tutti e scusatemi ancora per l'attesa infinita.
Carly

  
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