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Autore: alpha_omega    28/06/2012    5 recensioni
E se Cato e Clove avessero vinto gli Hunger games?
Cosa sarebbe successo dopo?
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cato, Clove
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Clove non riuscì a dormire quella notte;
aveva paura di ciò che l'attendeva; non sapeva come sarebbe continuata la sua vita, se così si poteva chiamare: aveva vissuto per sedici anni con sua madre, una donna che la tollerava appena; tutti, nel distretto due sapevano che lei era nata dopo uno stupro di un pacificatore sulla donna.
Non era mai riuscita a socializzare con i coetanei, e si era isolata sempre di più nel suo guscio.
Odiava il mondo dove era nata; non era mai vissuta veramente, il suo astio aveva sempre coperto tutto.
Ma se c'era una cosa che amava fare, quella era torturare gli esseri viventi, gli hunger games erano stati un pretesto per poter uccidere e torturare a piacimento le sue vittime.
Ecco come la vedevano tutti: la pazza sadica del distretto due; eccetto Cato, lui era diverso da tutti gli altri.
Forse perche si somigliavano. Si rigirò nel letto e mandò al diavolo il pensiero di loro due insieme, non sarebbe mai successo, nessuno aveva mai dimostrato affetto verso di lei;.
Nemmeno sua madre si era dimostrata addolorate al pensiero che la figlia andasse a morire negli hunger games.
Tutti la detestavano, lei stessa si detestava.
Logico, no?

La mattina dopo la ragazza fu svegliata dalla luce del sole che filtrava da una delle finestre, guardò l'orologio:
le erano le 4:30.
Si alzò dal letto imprecando e strascicando i piedi per terra, poi, siccome non riuscì a prendere sonno si diresse nella terrazza; si distese sull'erba assaporandone l'odore di fresco e chiudendo gli occhi lasciandosi accarezzare dalla brezza mattutina.
-Anche tu non riesci a dormire, eh?- La voce di Cato la riportò nella realtà.
-Che cosa cazzo ci fai qui?- era arrabbiata perche lui l'aveva infastidita in uno dei suoi rari momenti di pace.
Lui le sorrise ironico -Che hai; sei arrabbiata perche hai vinto?- Lei sbuffò –Volevo stare da sola e poi sei arrivato tu- Il ragazzo rise –Non siamo mai soli Clove, ci sono telecamere sparse ovunque-.
Clove si alzò e guardò il compagno in faccia –Che cosa vuoi da me?- voleva essere lasciata in pace,e le telecamere potevano anche andare a quel paese se ne avevano voglia.
-Ti volevo chiedere se accettavi di cenare con me una volta sul treno e non rintanarti in camera tua come facevi sempre durante il viaggio di andata-.
Lei si trattenne dal dargli un pugno -Perché dovrei?-
-Per il semplice motivo che vorrei conoscerti meglio- disse lui con la massima strafottenza possibile.
Lei ci pensò qualche secondo: in fondo conoscere i futuri vicini di casa non era una cattiva idea.
-Andata- disse stringendogli la mano come se stessero suggellando un’alleanza, poi girò i tacchi e si avviò verso la porta.
Non poteva vederlo, ma Cato sorrise.

Cato guardò fuori dal finestrino; erano in viaggio da quattro ore; ne mancavano altre tre.
Lui ed Enobaria erano seduti al tavolo; mancava soltanto Clove.
La ragazza si presentò con un quarto d’ora di ritardo, scusandosi solo quando glielo fu fatto notare.
La mentore cercò di fare conversazione con i due –Cosa avete deciso per il futuro ragazzi?-
Clove alzò le spalle –non lo so: probabilmente mi butterò sul letto e dormirò per tre giorni-
La risposta era piaciuta alla donna che fece una flebile risata –anche io quando ho vinto i giochi ho dormito parecchio; e tu Cato?- disse con un sorriso rivolta al ragazzo.
Lui guardò la compagna – Anche io dormirò come lei, ma per due settimane- disse ridendo;
poi tutti e tre si ingozzarono con tutto ciò che i camerieri senza-voce portavano a fiumi; la conversazione finì lì.
Qualche ora dopo erano sul palco del distretto due contenti come non mai di tornare a casa.
I festeggiamenti continuarono fino a notte inoltrata tra gli schiamazzi dei bambini e le grida di gioia della gente:
avrebbero avuto cibo e regali grazie a loro due;
i vincitori degli hunger games.
Clove non aveva mai assaporato la gratitudine di qualcuno verso di lei, quella fu una sensazione nuova e inebriante, la più bella che avesse mai provato.
E insieme a Cato,assaporò quella dolce felicità.


ANGOLO AUTRICE
ed ecco il secondo capitolo della storia, spero che vi sia piaciuto
un abbraccio
alpha-omega



  
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