Cap 1° - Missione impossibile (ieri)
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E’
il mio giorno libero. Non è affatto giusto.
Mi
hanno avvisato dall’ufficio che hanno bisogno di parlarmi
di un lavoro urgente ed estremamente importante. Non mi hanno dato
dettagli per
paura che i gufi possano essere rintracciati. Quando ho ricevuto il
messaggio
ero intenta a farmi un bagno profumato alla vaniglia, rilassarmi tra la
schiuma
e le bolle. Avrei poi fatto visita a Luna, spendendo la mattina con
lei. Il
pomeriggio era dedicato invece ad un buon libro in compagnia di
Grattastinchi e
la sera tutti a bere burrobirra insieme ad Harry e Ginny.
Ma ovviamente le cose non dovevano andare in questo modo. Mi
ritrovo quindi al quarto piano del Ministero della Magia,
all’Ufficio per la
Cooperazione Magica Internazionale dove lavoro, pronta ad ascoltare
Kurt
Halliween, il mio capo, parlarmi di un importante lavoro, durante il
mio giorno
libero settimanale. Meglio di così?!?
Entro
con la grazia di un elefante, mostrando a tutti il mio
entusiasmo per la cosa e mi dirigo subito su una delle sedie che
circondavano
il lungo tavolo ovale dell’ufficio di Kurt.
- Signorina Granger. Grazie per essere qui. – mi dice
comprendendo il mio stato d’animo da festa.
Abbozzo un sorriso ironico e mi do uno sguardo in giro.
Oltre me e Kurt sono presenti la sua segretaria, due dirigenti degli
uffici del
quarto piano e sorprendentemente mi accorgo della presenza del
vicepresidente
del Corpo Magico Speciale, dedicato alle missioni più
difficili e losche del
nostro mondo.
Kurt si accorge del mio sguardo curioso e non esita a
parlare spiegandomi finalmente il motivo per cui mi trovo qui.
- Bene, Granger ti presento Marcus Bluespot , penso tu
sappia già chi è.
- Si, certo. – rispondo facendo cenno con il capo
all’uomo
alto e moro che sottostà al ruolo di vicepresidente del CMS.
- E’ qui per chiederci aiuto. Il ministero ha un problema con dei traffici
illegali di piante
magiche con i babbani. Si pensa che in Italia, il ministro Basilio
Pennaspina
sia immischiato in questa faccenda.
- E noi della cooperazione cosa centriamo? – chiedo
scettica. Solitamente i nostri casi riguardano la burocrazia degli
scambi commerciali,
riunioni noiose sulle idee contrastanti dei vari ministri nel mondo,
proposte
di pace, tregua e cose del genere tra nazioni in scontro.
- Abbiamo bisogno di un valido elemento della cooperazione
che collabori per venire a capo di questa faccenda. Noi agiamo, voi
ragionate.
Vogliamo la mente della missione. – interrompe Bluespot.
- Quando Marcus mi ha messo a conoscenza della cosa ho
pensato immediatamente a te Granger. Credo che nessuno meglio di te
possa
adempiere a questo lavoro. Ovviamente avrai una promozione nel caso
accettassi.
Il
mio cervello cominciò a produrre idee contrastanti in
pochissimi secondi. Accetto? Non accetto? Ce la farò?
Sarò in grado? Deluderò
loro o me stessa? I pensieri si scontrano come nella peggiore e
scorretta
partita di Quidditch mai vista. Certo sarebbe un’esperienza
nuova e importante,
che potrebbe comportarmi anche una promozione. Poi tutta questa
faccenda mi sa
tanto di avventura e io di avventure ne ho vissute in passato. La
guerra è
stata l’avventura più grande, pericolosa, dolorosa
della mia vita. Non mi farei
di certo fermare da
uno spacciatore
italiano.
- Beh… accetto, certo!
Lo sguardo di Kurt si illumina felice. E’ entusiasta di
mostrare alla CMS quella che definisce la migliore dei suoi uffici,
cioè io.
- Fantastico!!! Marcus ti spiegherà immediatamente di cosa
si tratta. – esclama contento come un bambino in una piscina
di cioccolata alla
parola “fantastico”, passando poi
all’essere serio nella conclusione.
Kurt si volta verso Amber, la segretaria, e gli altri due
componenti della compagnia, incitandoli con un cenno a lasciare
l’ufficio. In
fila, composti, escono lasciando che la porta si richiuda da sola.
Restiamo
solo noi tre e questo è forse di incipit a Marcus che inizia
a illustrare la
faccenda.
-
Il soggetto si trova in Italia, precisamente nella località
del lago di Como, dove possiede e vive abitualmente in una villa . Una
soffiata
ci dice che gli scambi avvengono proprio lì. Partirai la
settimana prossima
Granger insieme ad uno dei nostri migliori agenti. Fingerete di essere
turisti,
la vostra copertura dovrà rimanere intatta. Niente uso della
magia quindi, se
non in caso di estremo pericolo. Non tornerete fin quando non avrete
scoperto
qualcosa. Farete rapporto solo di persona, niente gufi. Manderemo
qualcuno per
assicurarci che la cosa proceda e lascerete a lui le novità
del caso.
Marcus smonta la sua postura plastica, mantenuta durante
tutto il discorso, avvicinandosi al tavolo per passarmi un fascicolo
ricco di
informazioni. Do uno sguardo veloce. Ci sono foto, pile di fogli
scritti e che
continuano a scriversi da soli. Lo richiudo tornando a Marcus che
riprende il dialogo.
- Ovviamente il tutto è estremamente segreto per la
sicurezza dei maghi e delle streghe coinvolte. Spie e traditori ce ne
sono in
continuazione, ma immagino tu lo sappia meglio di me. – dice
alludendo
probabilmente alla guerra.
Sono
passati ormai due anni dalla fine del grande scontro ma
le vite di coloro che ne sono stati coinvolti proseguono più
o meno in maniera
normale. Ovviamente c’è maggior controllo per la
sicurezza di ognuno di noi.
Giusto un paio di mesi fa Ron è stato immischiato in una
faccenda con dei
mangiamorte, i Sopravvissuti, così chiamano i seguaci del
signore Oscuro
scampati alla guerra. E’ stato attaccato ma fortunatamente
tutto è andato per
il meglio. Loro sono fuggiti ma Weasley se l’è
cavata con qualche taglietto.
Non sento Ron da tanto tempo ormai. La nostra è stata una
storia breve ma intensa. Un amore adolescenziale e superficiale, ma che
lascia
i ricordi più dolci delle prime esperienze. La relazione
è finita civilmente.
Entrambi abbiamo capito che non c’era più nulla da
fare. Non litigavamo neppure
e questo ci aiutò a comprendere che l’amore era
finito o, almeno, non era così
forte da far durare la nostra storia.
Harry e Ginny invece vanno alla grande. Lui è allenatore di
Quidditch dei Chudley Cannons, che ha portato alla ribalta, e lei
è giornalista
sportiva per la Gazzetta del Profeta. Sono una coppia straordinaria ma
soprattutto
degli amici fedeli e sinceri. Da quando la guerra è finita
le nostre vite sono
slittate verso il successo personale, probabilmente per distrarci da
tutto ciò
che abbiamo passato. Non ci sentiamo più come prima,
però sappiamo che possiamo
sempre contare l’uno per l’altra.
Kurt
mi distoglie dai miei pensieri portando la mia
attenzione nuovamente al presente.
- Granger questo è il contratto da firmare che non serve ad
altro se non ad ufficializzare il tuo impegno nella missione. Tutto
ciò che c’è
da sapere te lo ha illustrato Marcus. Sei la persona ideale per questo
lavoro,
per la tua intelligenza, razionalità ma soprattutto per la
tua fedeltà. Posso
assicurarti una promozione con i fiocchi che, so già da ora,
meriterai a pieno.
Le sue parole mi fanno risalire i goccioloni agli occhi. Mi
emoziono ogni qualvolta una persona si complimenta o esalta la mia
personalità.
Soprattutto se questa persona è il mio capo.
Afferrò il foglio che mi ha
passato. Lo leggo con calma ritrovandomi con tutto ciò che
Marcus Bluespot mi
ha già spiegato. Prendo una penna dal portaoggetti al centro
del tavolo e firmo
entusiasta il contratto.
- Perfetto. Sono orgoglioso di te – fa Kurt quasi sottovoce.
Sorrido e prendo a torturami i ricci che scendono ormai sul
mio seno. A volte cose semplici come la crescita dei capelli mi fanno
pensare a
quanto velocemente il tempo scorra lasciandosi dietro ricordi ed
emozioni.
- Vedo se è arrivato. – esclama di punto in bianco
Marcus
lasciando l’ufficio.
Il mio viso si volta istantaneamente verso Kurt mostrandogli
la mia espressione incuriosita e dubbiosa.
- E’ l’agente che hanno scelto per la missione. Vi
incontrerete solo ora e qui prima di partire la settimana prossima con
un
normalissimo aereo che vi porterà in Italia. Quindi tutto
ciò di cui dovrete
discutere, chiarire e parlare riguardo la missione o altro lo farete in
questo
ufficio – dice tutto d’un fiato.
Il suo tono di voce incalza con uno strano accento sulle
parole “discutere”, “chiarire”
e “altro”. Kurt fa così solo quando
è nervoso o
preoccupato, come quando ad esempio abbiamo da sostenere
un’importante riunione
o conferenza.
Non ho il tempo di elaborare e sciogliere i miei dubbi che
lascia l’ufficio sibilando un sottile e flebile “Lo
faccio entrare…”.
Accade
tutto velocemente. Kurt lascia l’ufficio, la porta si
chiude, io avvolgo le mie dita nei riccioli, abbasso lo sguardo
pensierosa, la
porta si riapre, una figura entra, rialzo lo sguardo, i miei occhi si
sbarrano
e la mia bocca si spalanca traumatizzata.
Talmente che il mio sistema nervoso sta andando in tilt ho
bisogno di riconoscere il soggetto attraverso collegamenti sensoriali.
Capelli
dorati chiarissimi, un po’ più lunghi e
disordinati, occhi ghiaccio,
serpeverde, tre chili di profumo e movenze di altri tempi. Tutto mi
riporta, ahimè,
ad un solo nome: Draco Lucius Malfoy.
- Tu? – dice la sua voce con disprezzo quando anche la sua
bocca si richiude come la porta alle sue spalle.
- O beh, come se per me questa sia una piacevole sorpresa.
Kurt mi ha preso in giro facendomi firmare quel dannato contratto.
Sapeva che
con Malfoy non ci avrei lavorato. – dico sobbalzando dalla
sedia pronta a
fiondarmi alla porta.
- E’ inutile che ci provi Granger, è chiusa con un
incantesimo. – butta fuori disgustato.
- Tu lo sapevi? –
gli
urlo quasi in viso.
- Certo che no sciocca! Pensi davvero avrei accettato?! Sono
sorpreso quanto te non lo capisci?!
- No, ma non posso lavorare con Malfoy… ci
dev’essere un
modo per disfare il contratto.
Pensa, pensa Hermione.
No! Rivedo il contratto nella mia
mente. La mia benedetta memoria fotografica. Rileggo a sommi capi il
tutto
arrivando alla frase che desta in me delusione e rabbia.
“Contratto non
scioglibile. Sigillato magicamente”. E’ sigillato
cavoli. Ciò significa che
potrei perdere tutto, persino la mia magia se non agisco
così come promesso su
quel dannato foglio di carta.
- E’ sigillato! – esclamo battendo una mano sul
tavolo a
denti stretti.
- Ci hanno incastrati…
La sua voce è un sussurro. Il suo capo è chino fin quando non alza gli
occhi per guardami.
- Dobbiamo farlo… per forza… - sento il suo
disgusto e la
sua contrarietà in ogni sillaba.
Sono scettica. Ed arrabbiata, ovvio. Io
dovrei lavorare con Malfoy, colui che per
la durata di tutti gli anni trascorsi ad Hogwarts non ha fatto altro
che
prendermi in giro e sminuirmi ogni qualvolta poteva farlo.
L’ultima volta che l’ho
visto era quasi in lacrime, mentre stava per decretarsi la fine di
un’era. Pensandoci,
non l’ho più rincontrato e la cosa strana
è il fatto che lavora anche lui qui,
nel CMS. Ora ci devo anche trascorrere una finta vacanza in Italia.
Infondo
però c’è il sigillo. E la promozione.
Non posso dargliela vinta. E’ troppo
importante per me. Ne
va della mia
carriera, della mia serietà professionale e della magia
stessa.
- Anche a te hanno promesso una promozione vero? – dice con
un sorrisino losco agghiacciandomi con gli occhi.
- Cosa ne sai tu, Malfoy?
- Ci stai pensando troppo e ancora non hai cominciato a
sbraitare come una quindicenne contrariata.
- Non osare ad insultarmi! Non sono più la ragazzina che
prendevi in giro tanto tempo fa.
- Non ho detto questo Granger, cerca di essere intelligente
una buona volta!
- Oh mio caro, io lo sono, certo che lo sono. Quello senza
cervello qui sei tu! E poi fammi il piacere, il Corpo Magico Speciale?
Come
hanno fatto a prenderti?
- Non sono affari che ti riguardano ragazzina. Non devo
spiegazioni della mia vita a te!
- Beh intanto però dovremo convivere per un po’ di
tempo
Malfoy, come pensi di fare?
- C-o-n-v-i-v-e-r-e! Non di certo scambiarci racconti
d’infanzia
e dividere un thè insieme. Mi sorprende che abbiano scelto
te. Non è di certo
una passeggiata. Si tratta di una missione, non credo tu sia capace di
affrontarla o di capire anche solo cos’è!
- Cosa? Ti devo ricordare un qualcosina chiamata guerra? Ti
devo ricordare il fatto che ne sono uscita fuori viva e che
è soprattutto grazie
a me e ad i miei amici che questa sia finita per il meglio?
Il
suo sguardo si assottiglia improvvisamente e, se è
possibile, i suoi occhi diventano ancora più grigi di quello
che sono già.
Abbassa il capo e le sue labbra si arricciano, ma non sembra nervoso o
furioso.
Le sue nocche diventano ancora più bianche del tono naturale
della sua pelle
mentre stringono forte il bordo del tavolo. Non riesco a decifrare la
sua espressione,
questo suo atteggiamento, non lo conosco abbastanza forse per
comprendere.
- Facciamo che andiamo in Italia, arrestiamo questo
Pennaspina e ce ne torniamo a prendere questa benedetta promozione.
Nessuno ci
obbliga a diventare amici.
- Amici? Tsè! Perfetto, guarda che sono una persona
professionale io. – rispondo di tono.
Di nuovo quel sorrisino malizioso e beffardo sul suo viso.
Di nuovo quei denti bianchi che risaltano tra le sue labbra sottili e
compiaciute.
- Vedremo….
La sua voce è quasi gelida ma la cosa che mi fa aggrottare
la fronte è la nota di malinconia sporca e debole che
c’è nel suo tono. Non
alza più lo sguardo, non mi lincia più con il
ghiaccio dei suoi occhi. Si
volta, elegante e nobile come sempre lui ha ostentato di apparire, ed
esce
fuori dall’ufficio lasciando la porta semi aperta.
In
questo momento, svanisce la razionalità. Non
m’importa
neanche più di Malfoy, sono solo arrabbiata per essere stata
presa in giro.
- KURT!!! – urlò non curante a braccia conserte
aspettando
il mio capo.
Spero
vi sia piaciuto questo primo capitolo che introduce il passato. Grazie
a tutti anche solo di averlo letto.
Sono molto entusiasta di questa storia.
E bene si, tutto ebbe inizio così! Fatte le valigie? Si
parte per il lago di Como!!!!