Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Pro and Pad_production    04/07/2012    11 recensioni
Harry Botter non è un ragazzino come tutti gli altri: ha una cicatrice a forma di culo sulla fronte e ha il potere di far venire l’esaurimento a chiunque, specie ai suoi zii che lo hanno cresciuto da quando aveva un anno. In occasione del suo undicesimo compleanno Harry scopre di essere un mago, un mago col Botter! Verrà a contatto di un mondo fatto di magia, dove giovani maghi frequentano la scuola di Magia e Fattucchieria di Yogurts, sotto la guida del preside Alba Solente.
Dal capitolo 10, Le botte di Mezzanotte
La professoressa Sbronz, l’insegnante di volo. Aveva gli occhi arrossati e si teneva a stento in piedi.
« Buon giorno! Hic » singhiozzò rumorosamente.
Harry notò che tra le mani aveva una bottiglia mezza piena di un liquido che dall’odore doveva essere inequivocabilmente qualcosa di alcolico.
« Io… hic.. vi insegnerò a volare! Cip cip cip! » proseguì la professoressa agitando le mani come se fossero le ali di un uccellino.
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
« Nanerottoli del primo anno! Da questa parte!! » tuonò Hagrid, sovrastato da un branco di ragazzini scalpitanti che cominciarono ad arrampicarsi addosso a lui; qualcuno si perse perfino nella sua ispida barba.
Harry e Rum, convinti che quella fosse la procedura, si aggrapparono alle orecchie del povero Hagrid che, con ululati soffocati, si trascinò dietro la mandria di mocciosi portandoli alla riva di un lago.
Si scrollò e una pioggia di ragazzini cadde al suolo.
« Razza scimmiotti! Per cosa mi avete preso, per un albero? » disse Hagrid mentre dalla sua barba provenivano dei lamenti.
« Forza, sui pedalò! » continuò riprendendo il controllo della situazione e, solo in quel momento, Harry vide attraccati alla riva dei pedalò orrendi: ce ne erano alcuni a forma di cigno, altri a forma di paperella, alcuni ad elefantino e altri ancora a forma di polipo.
Hagrid prese posto su un porcellone rosa, mentre tra i ragazzini scoppiò una rissa per accaparrarsi il pedalò meno ridicolo. Le barchette ad elefantino furono prese d’assalto dai ragazzini che ebbero la meglio, mentre agli altri toccò il resto.
Harry e Rum furono particolarmente sfortunati poiché dovettero salire su un cinghiale con arco e frecce tra le zampe e le alucce a mo’ di cupido. Con loro c’era anche Hermanda, il cui volume della testa era quadruplicato a causa dell'umidità e i capelli si erano aperti formando una specie di ombrellone che riusciva a coprire tutti e tre i ragazzi.
La partenza fu difficoltosa, molti dei pedalò non erano in ottime condizioni ed avevano i pedali arrugginiti che cigolavano in modo sinistro. Così, tra i mormorii, si formò una fila di barchette.
«Ecco, ragazzi, ci siamo quasi! » disse Hagrid interrompendo il mormorio e dinnanzi a loro apparve il castello di Yogurts, con grande meraviglia degli studenti.
« ETCIÙ! » Hagrid aveva appena starnutito e dalla sua barba schizzò un ragazzino che finì dritto nel lago.
« È Bebil Patatrack!! Presto acciuffatelo!! » strillò Hermanda con voce saccente. Bebil fu subito ripescato dal lago, tutto tremante.
« Sono rimasto intrappolato nella barba … pensavo di morire là dentro!! » disse piagnucolando un ragazzino cicciotto bagnato dalla testa ai piedi.
Dopo un’intensa pedalata, finalmente arrivarono, attraccarono i pedalò al molo e salirono su una scalinata di marmo che conduceva ad un immenso portone di quercia.
Erano dentro il castello e davanti a loro apparve una donna dall’espressione arcigna: la professoressa Misnerva Domani. Aveva l’aria piuttosto arrabbiata.
« Ecco gli allievi del primo anno, professoressa Misnerva! »
« Grazie, Hagrid e adesso levati dai piedi! » proferì scocciata la professoressa.
« E voi seguitemi! » tuonò rivolta al gruppo di studenti.
Li condusse in una sala vuota, i ragazzi si guardarono intorno impazienti. Misnerva iniziò il suo discorso.
« Benvenuti a Yogurts. Tra poco inizierà la cerimonia dello Smucchiamento » disse Misnerva sbuffando « esistono quattro casate: Cogliondoro, Tappogrosso, Piccionenero e Sempreverde. E SE NON LA FINITE DI PARLARE VI RISPEDISCO SUL TRENO E VE NE RITORNATE A CASA!! » strillò infastidita la professoressa alla quale incominciavano a vibrare le narici.
« Dunque, stavo dicendo …»
« Ma cosa dobbiamo fare per essere Smucchiati? » chiese Harry.
« Lo scoprirete una volta entrati nella Sala Grossa, ora vi devo spiegare alcune cose …»
« Ma quanto durerà? Come funziona? Che succede una volta finito?... » e, seguendo l’esempio di Harry, anche altri ragazzini cominciarono a fare domande.
« Quando mangiamo? Io ho fame! »
« Sì, cosa c’è per cena? »
« Quando veniamo Smucchiati? »
« BASTAAAAAA!!!!! » la professoressa brandì la bacchetta, puntandola addosso ai ragazzini e un lampo omicida attraversò i suoi occhi. Le matricole, terrorizzate, non osarono parlare.
« IO CI RINUNCIO! » e andò via oltre la porta che conduceva alla Sala Grossa.
I ragazzini si guardarono intorno per verificare se fosse prudente seguire la professoressa, ma ad un tratto spuntarono delle figure velate che fluttuavano in aria.
« Salve, noi siamo i fantasmi di Yogurts » disse un fantasma particolarmente ciccione ma dai modi amichevoli.
« Finalmente nuovi studenti! Pronti per lo Smucchiamento? » chiesero gli altri fantasmi desiderosi di fare amicizia. Ad un tratto le porte della sala grande si aprirono.
« VI VOLETE MUOVERE?! STATE ASPETTANDO UN INVITO SCRITTO?!»
Così i ragazzi si diressero nell’affollatissima Sala Grossa, colma di studenti disposti in quattro tavoli che percorrevano la lunghezza della sala. Tutti i professori, invece, erano disposti in un tavolo perpendicolare a quello degli studenti. Al centro del tavolo c’era il preside Alba Solente, con una cuffia da doccia fiorata in testa e una camicia da notte da donna con dei cuoricini. Ridacchiava divertito alla vista dei nuovi studenti. Misnerva, intanto, aveva messo al centro della sala uno sgabello con sopra un cappello che definirlo consulto era dir poco. Tutti lo guardavano in attesa di qualcosa. Ad un tratto sul cappello si aprì uno squarcio e cominciò a cantare:
 
Forse pensate che non son bello,
ma guardatevi in faccia marmocchi,
io ve lo giuro che, con un coltello,
pur di non vedervi mi caverei gli occhi.
Fosse per me, potreste tenervi al vento
quelle testoline vuote e inforforate,
ma così vuole questo evento
che uno alla volta mi indossiate.
Nessun pensiero nasconder potrete,
ai quattro venti i vostri segreti urlerò,
i pensieri più intimi e umilianti mi mostrerete
fino a che in una Casa non vi Smucchierò.
È forse Cogliondoro la vostra via,
culla degli esibizionisti e spericolati:
arroganza, scemenza e megalomania
qui vengon sempre apprezzati.
O forse è Tappogrosso la vostra vita
dove chi alberga mangia da star male:
qui la baldoria regna infinita
e la stitichezza non è innaturale.
Oppur Piccionenero, bisbetico e saccente,
che, con i suoi studenti modello,
ti fa sentire sempre un incompetente
come nessun altro in questo castello.
O forse a Sempreverde, ragazzi miei,
vi sentirete a vostro agio:
crimine, corruzione e piagnistei
non metton mai nessuno a disagio.
Or dunque, finiamo questa pagliacciata alla svelta,
non importa se andrete nelle Case sbagliate,
troppe volte ho fatto male la mia scelta
perché io sono un Cappello delle Minchiate!

E un applauso fragoroso ricoprì la Sala, mentre Misnerva richiamava il silenzio.
« ZITTI! Ora io vi chiamerò e a turno indosserete il cappello che vi Smucchierà nella vostra casa. Habbotton Ata ».
Una ragazzinetta cicciottella e tutta tremante si sedette sullo sgabello ed indossò il Cappello.
« Uhm … interessante … ti mangi ancora le caccole a quanto vedo …» disse ad alta voce in modo che tutta la Sala lo potesse sentire, mentre la bambina era sull’orlo delle lacrime.
«TAPPOGROSSO!! » urlò il Cappello e la bambina corse al tavolo della sua casata, ancora rossa di vergogna.
« Bulldog Maleficent! ».
Una ragazza tarchiata e piuttosto bruttina si diresse allo sgabello.
« Visto che hai la faccia da criminale … SEMPREVERDE » sentenziò il Cappello parlante in un istante.
«Bebil Patatrack! E DATTI UNA MOSSA!! » sbottò Misnerva isterica.
Bebil, ancora piagnucolante, si sedette sullo sgabello. Il Cappello, prima di parlare, rimase un po’ in silenzio.
« Oh Merlino! Ti fai ancora la pipì a letto!!! » disse con vocetta maligna e la sala scoppiò a ridere
« Non invidio per niente i tuoi futuri compagni di stanza! »
Il Cappello evidentemente non sapeva dove Smucchiarlo, perché cominciò a fare la contra tra le casate.
« In-Co-glion-do-ro-ci-an-dra-i-tu! COGLIONDORO! »
« Badboy Braco! » e il ragazzino lisciato, con aria spavalda, indossò il Cappello. Braco stava per dire qualcosa quando il Cappello lo anticipò.
« Sì, sì lo so che tuo padre lo verrà a sapere … ormai lo sanno tutti dentro questo castello! SEMPREVERDE! »
« Come osi rubarmi la battuta, stupido cappello narra frottole?… » fece Braco indignato
« Non ha sentito il Cappello, signor Braco? » lo zittì all’istante Misnerva « E adesso levati dai maroni e vai a piagnucolare con quelli della tua casata! ». Braco chiuse la bocca di scatto e si avviò al tavolo dei Sempreverde.
Lo Smucchiamento proseguì, Olivia e Acciuga Paté vennero mandate rispettivamente in Cogliondoro e Piccionenero.
« Hermanda Rispondeaognidomanda ».
Un cespuglio in divisa partì spedito verso lo sgabello, ma con tutti quei capelli non riuscì ad infilarsi il Cappello. Vedendola in difficoltà, Misnerva si fece avanti cercando di aiutarla, ficcandogli rabbiosamente il Cappello in testa senza alcun risultato. A quel punto anche gli altri professori vennero in loro soccorso, ma non ci fu niente da fare.
« Senti mi hai stufato! Vattene in … COGLIONDORO! » gridò alla fine il Cappello ed Hermanda si avviò felice al tavolo dei Cogliondoro.
« Justin Flacci-il Flaccido » chiamò Misnerva ancora più scocciata. Un ragazzino dall’aria timida indossò in fretta il Cappello.
« Sei davvero molto intelligente … no dico davvero! » disse quest’ultimo in risposta allo sguardo perplesso del ragazzino « Fidati, ne ho Smucchiati tanti, so riconoscere un genio quando lo vedo e tu sei uno di quelli »
« Davvero? » chiese il ragazzino commosso e pieno di orgoglio.
« NO! Ho conosciuto scarafaggi più intelligenti di te! TAPPOGROSSO »
«Harry Botter » disse poi Misnerva guardando Justin allontanarsi avvilito.
La Sala Grossa fu percorsa da risatine sommesse.
« Botter ha detto? Quello con il culo sulla fronte? ». Ma Harry non si curò di loro e si avviò trotterellando verso lo sgabello e, appena il Cappello gli si posò in testa, gli sparò una raffica di domande.
« Wow! E così sei un Cappello parlante! Come fai a parlare e a leggere nella mente di chi ti indossa? Come fai? Come fai? In che casa mi Smucchi? Dove devo andare? Cosa devo fare? Cosa..? »
Il Cappello, se avesse avuto le mani, gli avrebbe tappato la bocca, ma siccome era un cappello si limitò a dire:
« Siccome me ne hai fatti due grossi così … COGLIONDORO! ».
La professoressa Misnerva si diede una pizza sulla fronte. Tra tutte le Case sperava proprio che il ragazzino petulante non capitasse nella sua.
Dopo di Harry altri ragazzini vennero Smucchiati altri ragazzini che a mano a mano si andavano ad accomodare al tavolo della propria Casa.
« Rum Whiskys! »
Era rimasto solo Rum che, preoccupato e soprattutto affamato, prese il cappello e se lo sistemò in testa.
« Questa cerimonia è durata anche troppo e io non ce la faccio più! Vattene dove stanno tutti quegli alcolizzati dei tuoi fratelli! » disse il Cappello ormai stanco.
« Ma dove, in Cogliondoro? »
« Sì e sbrigati prima che dica a tutti che hai mangiato il rospo di Bebil! » tuonò ad alta voce.
Rum scattò in piedi e raggiunse Harry e i suoi fratelli al tavolo dei Cogliondoro.
Lo Smucchiamento era finito. Solente si alzò solennemente dal tavolo degli insegnanti, facendo svolazzare la sua vestaglia da donna.
« Benvenuti! Prima di dare inizio al banchetto lasciatemi dire soltanto che …» e improvvisamente si rimise seduto, come se non fosse successo nulla. Harry pensò che non fosse molto sano di mente.
Il Banchetto iniziò e gli studenti aggredirono le pietanze voracemente.
Mentre mangiavano Harry sentì Hermanda parlare ad una ragazzina che gli sedeva accanto.
« Lo sai che il soffitto e stregato? È per questo che sembra un cielo stellato. L’ho letto su Storia di Yogurts …»
« No, no. Il soffitto non c’è proprio! » disse un fantasma che si era appena avvicinato a loro fluttuando.
« Ma io l’ho letto su Storia di Yogurts! »
« E io ti dico che quel libro dice un mucchio di stupidaggini! Fidati, sono secoli che vivo in questo castello ».
Hermanda era indignata.
« Io lo so chi sei! » disse all’improvviso Rum che aveva appena alzato la testa dal piatto « Tu sei Nick Chiappestrette! »
« Io sono Sir Nicolas Chiappestrette, se non ti spiace! » disse il fantasma offeso.
« Chiappestrette? Perché Chiappestrette? » chiese Harry che non riuscì a reprimere la sua curiosità.
« Così! » fece il fantasma voltandosi di spalle e calandosi le brache mostrando le sue chiappe saldamente incollate tra loro. « Sono anni che non passa uno spiraglio di luce».
Rum non riuscì a trattenere le risate alla vista di quel penoso fantasma che, con tanto rammarico, raccontava la sua triste storia.
« È così che sono morto! Occlusione intestinale, sapete …»
« Senti, me le faresti rivedere? » chiese Harry divertito e a quella richiesta il fantasma se ne andò via offeso.
Il banchetto si concluse e gli studenti cominciavano a sonnecchiare per via del troppo cibo mangiato. Il professor Solente si alzò ancora, catturando l’attenzione degli studenti.
« Prima di recarci ai dormitori, dovrei dare alcuni avvisi. Ma me ne sbatto altamente! Quindi cantiamo l’inno della scuola e poi andiamo e fare bisboccia! ».
E apparve un tabellone con delle scritte in stile karaoke e gli studenti iniziarono a cantare l’inno ognuno in modo diverso, data l’assenza di musica.
 
 
Yogurts, Yogurts del nostro cuore
tu per noi sei la scuola migliore
di budini arachidi e noccioline
la nostra pancia riempi tutte le mattine.
Perché ora è vuota e piena di venti,
bocche di parole silenti
e micidiali rotti vaganti.
Dacci dunque quel che è richiesto,
di carta igienica un bel rotolone,
noi penseremo al resto e tireremo lo sciacquone.
 
Finito di cantare, tutti gli studenti si recarono ai dormitori. I Valletti chiamarono a raccolta quelli del primo anno.
« Cogliondoro con me! » gridò con aria di autorità Pepsi, mostrando la sua spilla intermittente tra la folla e conducendoli in un corridoio vuoto.
« Su! Mettetevi tutti in fila come un trenino. E ora CONGA! » e si mise in testa alla fila canticchiando seguito da quelli del primo, inizialmente un po’ perplessi, ma che svoltato l’angolo si fecero trascinare dal ritmo. Incrociarono anche il trenino della conga di Piccionenero fino a che giunsero ad un quadro di un ippopotamo vestito con un elegante abito rosa.
« Lei è Madama Ciccia » disse Pepsi.
« Parola d’ordine? » chiese questa.
« Sono un idiota »
« Prego! » disse l’ippopotamo spostandosi e mostrando un passaggio.
Pepsi diede alcune informazioni ai ragazzi e questi si diressero veloci ai loro dormitori.
Harry condivideva la stanza con Rum, Bebil e altri due ragazzi: Dean Tampax e Seamus Ficcanas, anche loro Cogliondoro.
Harry era felicissimo, non vedeva l’ora di poter chiacchierare con qualcuno, ma ormai intorno a lui tutti si erano addormentati. Allora rimandò le sue chiacchiere al giorno dopo e si assopì.



Note delle autrici:

Pad, che stai facendo? O_O
Preparo una trappola ...

*Pad semina dolcetti per terra*

Trappola?
Sì, una trappola per attirare nuovi fan ... seguimi!

*Afferra Prongs e si nascondono sotto il mantello dell' invisibilità*

Loro vedono i dolcetti, li seguono e noi li catturiamo! :D
Geniale, Pad! Dai passamene un po' così li sistemo anche io! :D
Ora dobbiamo solo aspettare ...
Ehm, Pad? °-°
Sì, Prongs?
Penso che ci abbiano scoperte!

*Si girano e vedono i fan*

Voi da quanto tempo è che siete qui? Non avete sentito niente, vero? D:
Dai Pad! Lasciamo stare, diamogli i dolcetti e finiamola qui
Ma che finiamola! Tieni, afferra questo lazo e cerca di acciuffarli! >:D

*Tira un lazo a Prongs*

Padfoot adesso basta! Non possiamo attaccare senza effetto sorpresa! u_u
Allora la prossima volta usiamo la Mappa del Malandrino!
Perfetto! ;)

*Battono il cinque*

Ma ora passiamo alle cose serie ... se così si possono definire ...
Erano secoli che volevamo postare questo capitolo!
Il Cappello Parlante, pardon, delle Minchiate
è una delle cose che abbiamo scritto e che amiamo di più!
Il suo sarcasmo e le sue battutine pungenti,
gli insulti e tutto il resto ... ma chi non farebbe così
dopo secoli e secoli passati a "Smucchiare" ragazzini frignanti?
E magari alcuni come Harry Botter!
Povero Cappello!
Passiamo ai ringraziamenti! Benvenuti a tutti i nuovi fan che ci seguono
E più precisamente diamo il benvenuto a: AleJakson, ericaDmarco, SusyPotteriana4ever, Romione_love
Ora, come abbiamo promesso
ecco il primo dei tanti disegni di quella caccola di troll di mia sorella!

http://i47.tinypic.com/dfkndz.jpg

Certo, non è Caravaggio ... e i pupazzetti sono un po' stilizzati ...
Dai Prongs, non dire così! Si è impegnata tanto!
Vi lasciamo con questo ehm ... capolavoro
e vi aspettiamo al prossimo capitolo!
Non mancate!!

Fatto il misfatto ;)

   
 
Leggi le 11 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Pro and Pad_production