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Autore: Vale_t_97    05/07/2012    4 recensioni
Sophie, Valery, Amber e Travis sono sedicenni che conducono una vita normale: vanno a scuola, stanno con gli amici, a volte litigano con i genitori, si innamorano. Negli ultimi tempi, però, a tutti loro stanno succedendo cose strane.
Sophie soffre di continui mal di testa, il suo cervello è invaso da informazioni su cose di cui non ha mai sentito parlare.
Valery ama la natura e gli animali da quando era piccola, ma adesso le sembra che ovunque metta piede l'erba diventi più verde e spesso riesce a capire gli animali meglio di chiunque altro.
Amber e Travis sono gemelli, ma non potrebbero essere più diversi:Amber è sempre stata attratta dalla notte, la sua passione è il tiro con l'arco, ma da quando ha compiuto sedici anni le sembra di avere una forza e un'agilità superiore a quella di molti ragazzi della sua età. Travis è affascinato dalla luce.
L'unica passione che ha in comune con la sorella è il tiro con l'arco. Dal giorno del suo compleanno, però, fa degli strani sogni e ha delle visioni.
Quando i quattro ragazzi incontreranno una donna che sostiene di essere l'Oracolo di Delfi dovranno combattere per salvare l'Olimpo.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sophie e Valery si trovavano a casa dei Williams.
Di quello che era successo nel pomeriggio non avevano più parlato, ma era ovvio che entrambe ci stavano ancora pensando.
Dopo quella scena assurda al centro sportivo, le due ragazze avevano salutato i gemelli Evans frettolosamente, lasciando intendere che prima o poi avrebbero parlato di quello che avevano visto, ma che era ancora troppo presto e dovevano prima schiarirsi le idee.
Ormai era molto tardi e avevano già cenato con i genitori di Sophie. Adesso le due amiche stavano per andare a letto, sapendo di dover dormire perché l’indomani avrebbero avuto scuola e arrivare tardi con la Thompson alla prima ora sarebbe stato come scavarsi una fossa e buttarcisi dentro da soli.
Le ragazze andarono quindi a letto, ma avevano per la testa troppi pensieri e nessuna di loro riusciva ad addormentarsi.
 
Sophie rifletteva sugli avvenimenti di quel giorno. Era sicura di non essersi immaginata niente: le facce dei suoi amici erano troppo stupite e spaventate, quindi doveva essere successo davvero.
Ma più ci pensava e più si rendeva conto che non era possibile che dalle mani di una persona crescessero delle piante alla velocità della luce e che quelle piante scomparissero come se niente fosse.
Cercò di concentrarsi, ma adesso il suo mal di testa era più forte del solito e nella sua mente continuavano a susseguirsi strane immagini: vedeva edifici in fiamme, ma non erano i palazzi moderni che si trovavano ormai in ogni città, erano antichi e somigliavano ad architetture greche. Tra le fiamme c’erano delle persone che scappavano, inseguite da … zombie?! Era impossibile! Forse il sonno le stava giocando brutti scherzi. Quelle immagini però continuavano a ripetersi e se ne aggiungevano sempre di nuove: adesso vedeva dodici persone in tunica greca che parlavo, sembravano preoccupate, ma lei non poteva sentire quello che si dicevano. Il mal di testa le diede un attimo di tregua quando lei si concentrò su quelle strane immagini.
Sophie però cercava di pensare a quello che era successo a Valery e, quando smetteva di dar retta agli strani pensieri che le invadevano la mente, il mal di testa tornava più forte di prima.
Sophie sentì gli occhi chiudersi e si abbandonò finalmente al sonno, ma una di quelle immagini non voleva lasciarla e le rimase impressa nella mente: quattro fulmini colorati colpivano altrettante persone e quelle scomparivano.
 
Valery era spaventata. Nella sua testa non c’era altro che il ricordo di quel pomeriggio che si ripeteva all’infinito. Si sentiva un mostro. Com’era possibile? Lei amava le piante e gli animali, ma per la prima volta in tutta la sua vita le facevano paura.
Ripensò al momento in cui aveva lanciato la freccia: l’aveva invasa uno strano calore e si era sentita felice. Tenendo l’arco in mano e vedendo che la freccia aveva centrato in pieno il bersaglio, anche se lo aveva fatto seguendo quella strana traiettoria, quella sensazione si era amplificata e si era sentita pervasa da uno strano senso di familiarità, come se tutto ciò avesse sempre fatto parte di lei.
Quando aveva lasciato cadere l’arco si era sentita come se qualcuno le avesse strappato via una parte dell’anima, era come se con quelle piante se ne fosse andato qualcosa che lei aveva sempre amato.
Più Valery ci pensava e più ne era convinta. Il giorno dopo ne avrebbe parlato con Sophie e avrebbe cercato di capire qualcosa di quello che era successo.
La ragazza si addormentò riflettendo su tutto questo e con quella strana sensazione che le aveva invaso il corpo.
Quella notte sognò piante, foreste, terra e animali selvatici e le sembrò di sentire l’odore dell’erba bagnata e del muschio.
 
Amber e Travis non riuscivano a credere a ciò che avevano visto, eppure non poteva essere un sogno, ne erano certi.
Anche loro quella notte non riuscirono a prendere subito sonno.
 
Amber era preoccupata per la sua nuova amica. La conosceva da poco, ma aveva capito subito che era una di quelle persone che non si lasciano buttare giù da niente e che sorridevano sempre, eppure quel pomeriggio aveva visto sul suo viso bellissimo un’espressione di angoscia allo stato puro.
Ormai era notte e la luna piena illuminava il cielo. Lei era sempre stata attratta dalla notte, fin da piccola. Aveva anche partecipato a un corso di astronomia e sapeva i nomi di tutte le costellazioni principali.
Si alzò dal letto e uscì nel balcone della sua stanza. Respirò l’aria fresca della brezza notturna, si sedette per terra e cominciò a riflettere su tutto ciò che era successo.
Era di notte che lei riusciva a pensare bene e tutte le sue grandi idee le erano venute guardando la luna e le stelle.
 
Travis si addormentò in fretta, a differenza della sorella. Lui amava il giorno e di notte si addormentava subito: aveva il sonno pesantissimo. Amber invece si svegliava al minimo rumore.
Quella notte però fu diversa dalle altre.
Il ragazzo prese sonno in fretta, ma presto cominciò ad agitarsi nel sonno.
Stava sognando. Però non capiva che cosa stesse sognando.
C’erano fiamme dappertutto e lui poteva sentire la paura delle persone che fuggivano. Poi lo vide: era un uomo, la pelle biancastra, come quella dei morti, e gli occhi sembravano magma, lo sguardo era freddo e sembrava che ti leggesse l’anima. Era come se Travis fosse in quel posto e quando lo guardò dritto negli occhi provò un’orrenda sensazione: sentì gente che urlava, vide la morte e la distruzione, sentì delle lacrime che gli bagnavano le guance. Distolse lo sguardo e la scena scomparve.
Adesso si trovava all’entrata di un tempio. Attorno a lui delle colonne erano crollate e adesso erano solo un cumulo di macerie.
Aprì le porte del tempio e vide dodici persone che indossavano delle tuniche greche: erano sedute in cerchio e all’apparenza sembravano degli uomini e delle donne normali, ma a lui sembrava che emanassero come un’aura di potenza e lo vedeva anche dai loro occhi, era come se in quello sguardo fossero racchiusi i ricordi di migliaia di anni di vita.
Travis guardò ognuno di loro attentamente e capì che erano preoccupati.
Poi vide che quattro di loro, tre donne e un uomo, si alzavano dai loro troni e si avvicinavano a uno di loro, i ci occhi sembravano madare fulmini.
Quelle quattro persone dissero qualcosa, ma lui non riuscì a capirle.
All’improvviso l’uomo inquietante che prima lo aveva spaventato entrò nella stanza, seguito da un esercito di morti. Travis si nascose, ma era quasi sicuro che non potesse vederlo e inoltre sapeva che quello era un sogno, anche se era così realistico e lui sentiva davvero tutte quelle sensazioni.
Appena fece irruzione nel tempio, quattro lampi colorati, uno verde, uno viola, uno argentato e l’altro dorato, si scagliarono sulle quattro persone schierate davanti all’uomo con gli occhi scintillanti e, improvvisamente, essi scomparvero.
Con quell’esplosione di luce la scena cambiò ancora una volta e adesso era dentro una grotta, o almeno così gli sembrò.
Cominciò a camminare, ma era buio e doveva fare attenzione a dove metteva i piedi.
Arrivò in un anfratto scavato nella roccia, che si apriva in un’enorme sala: era incredibile! Il muschio ricopriva le pareti di roccia e dava alla grotta l’odore tipico del sottobosco, dei funghi si trovavano in tutta la caverna e brillavano! Emanavano una tenue luce azzurrina che illuminava la sala della grotta dandole un aspetto mistico.
Travis fece qualche altro passo e si trovò proprio al centro di quella caverna. Guardò sopra di sé e vide che delle pietre preziose ricoprivano tutto il soffitto e scendevano poi sulle pareti. Era talmente stupito da ciò che vedeva che non sentì un rumore di passi. Si girò e poco distante vide una donna.
Com’era possibile che qualcuno vivesse là dentro? Non c’era cibo né acqua e inoltre quella donna, anche se molto giovane, gli trasmetteva la stessa sensazione: sembrava che avesse alle spalle migliaia di anni, che si riflettevano nei suoi occhi.
- Vedo che alla fine sei riuscito a trovarmi, giovane eroe. Ti stavo aspettando – disse la donna.
- Ma come potevi aspettarmi, se io nemmeno ti conosco? Chi sei?
- Lo scoprirai presto, mio caro. Fidati di me. Quando verrà il momento saprai dove cercarmi.
- Ma come posso trovarti? Non so come sono arrivato qui!
- Saprai tutto a tempo debito. Adesso vai. Ti aspetto, mio signore.
Ancora una volta la scena si cancellò ricoperta dalla nebbia. Tutto fu buio e Travis si sentì confuso.
Poi le cose intorno a lui si riformarono, ma ora non si trovava più in quella grotta meravigliosa. Era in un luogo orribile: vide delle ossa e dei morti per terra. E delle fiamme lo circondavano.
Travis cominciò a correre e arrivò in una stanza senza fuoco, ma inquietante: c’erano dei soldati con delle armature greche, ma gli uomini che le indossavano erano morti, erano solo degli scheletri.
Il ragazzo aveva paura e poi lo vide: seduto su un trono fatto di ossa c’era l’uomo con gli occhi fiammeggianti. Travis sentiva i piedi inchiodati a terra, come se la forza di gravità fosse aumentata improvvisamente.
Cercò di muoversi, ma l’uomo si girò verso di lui, come se avesse percepito la sua presenza e lo guardò. Travis sentì delle urla di dolore e si svegliò improvvisamente, spaventato e madido di sudore.
  
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