Due interventi e una strigliata dal suo strutturato, facevano di quella giornata una delle più pesanti fino a quel momento.
Pesante si, ma alla fine soddisfacente: era la sua passione, quello che voleva fare anche se gli sarebbe costato fatica e sacrificio.
Ogni volta che si prendeva una pausa dal lavoro, anche di qualche minuto, gli tornava in mente un volto, quel volto.
E più pensava al perché e più non lo trovava. Quella sera dopo il turno non si poté fermare da Lauren.
Rientrò a casa, si tolse le scarpe e notò la segreteria che lampeggiava. Premette il pulsante ‘Ci sono due messaggi’ disse la voce metallica,
li ascoltò senza molta attenzione. Uno era della madre che come sempre gli chiedeva come stava. L’altro era della sua ex, non la sentiva da mesi e un sorriso sarcastico gli si formò sulle labbra. Scosse la testa, si versò del vino e accese la tv, non la seguiva, il suo pensiero volò ancora a Lauren.
Che aveva quella donna per attirare così tanto i suoi pensieri? Si addormentò con quella domanda e altre mille che gli affollavano la mente da giorni ormai.
Quando la mattina dopo si risvegliò, ancora sul divano, era stordito, aveva fatto un sogno, forse anche troppo assurdo: lui e Lauren vestiti di un’altra epoca, mano nella mano lungo il Tamigi. Era certo che fossero proprio loro, sia lui che lei in quel discorso confuso si chiamavano per nome. Scosse la testa e si alzò sul divano. No, non erano loro, alla fine era solo un sogno. Doveva smettere di pensare a quella donna.
Andò a farsi una doccia per rilassarsi. Apri l’acqua calda che gli sciole i nervi. Ad un tratto un flash di Lauren e di lui su di un letto, stavano facendo l’amore. Entrambi erano diversi dal sogno fatto poco prima, ma allo stesso tempo erano loro, era come se si conoscessero da una vita, una sensazione assurda lo pervase.
Si appoggiò alla parete sconvolto. Non si spiegava quei flash, quei sogni. Niente.
Uscì in fretta dalla doccia e prese il telefono, doveva fare una telefonata!