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Autore: samy_97_    09/07/2012    4 recensioni
[Storia ambientata in un ipotetico futuro, in cui grazie alla licenza poetica di cui mi avvalgo (xD) Inu Taisho è vivo. Sono presenti quasi tutti i personaggi di Inuyasha, più qualche altro nuovo pazzo personaggio inventato da me =) Buona lettura]
"E' iniziato tutto una domenica di ottobre, lo stesso giorno in cui, alta in cielo, c'era la luna piena.
E, nel mio personalissimo gergo, Luna Piena è uguale a Niente Poteri Demoniaci.
Aspettate un attimo! Forse è meglio che mi presenti: mi chiamo Ayame Taisho e sono una mezzo demone diciottenne. Vivo in una kawaiissima villa, insieme alla mia famiglia adottiva a Tokyo, in Giappone, nel Mondo."
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Sesshoumaru
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Songs of Life'
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Set Fire To The Rain




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3. Quando capisci che alla sfiga non c’è mai fine!

I miei genitori erano morti otto anni prima durante un viaggio a cui io non avevo voluto assolutamente partecipare e avevo preferito andare a stare una settimana da un’amica.

Quattro giorni dopo la partenza mi è stata data la notizia della loro morte: erano stati sorpresi da un incendio e mio padre, per salvare mamma, era stato sepolto con lei nelle macerie.

Potete immaginare il mio shock: una mezzo demone, odiata da quasi tutti e pure orfana.

Per fortuna la mia famiglia conosceva bene Inu Taisho e lui, con la moglie, si presero la briga di portarmi con loro.

Ricordo bene che, quando me lo dissero, non usarono parole come “adottare” o simili, ma Inu mi chiese semplicemente se avevo voglia di andare a stare un pochino con loro.

Quella volta annuii e andai a casa con loro, appena una settimana dopo il funerale.

Penso sia inutile dire che senza la famiglia Taisho ora non sarei qui, e non solo fisicamente.

-Ciao mamma, ciao papà.- dico sedendomi davanti alla tomba.

-Spero stiate bene lì dove siete ora. Adesso è autunno e le giornate si fanno sempre più corte e fredde. Mi dispiace perché i fiori e gli alberi stanno ingiallendo e per un po’ non ci saranno più farfalle e uccellini. E poi sono triste anche perché non ci diete voi, ovviamente.

Comunque ieri è tornato l’altro figlio di Inu, Sesshomaru. Oh, non avete idea di quanto sia diverso da loro! E’ così freddo e insensibile che se lo conosceste dubitereste che faccia parte di questa famiglia. In più è il mio professore di storia giapponese e appena è entrato in classe ha mandato me e Inuyasha fuori.

Certo… è vero che l’abbiamo un pochino insultato, ma non sapevamo che fosse lui il nostro professore!

Mi ha pure preso per il collo, così gli ho abbrustolito un braccio…

Ma vi assicuro che ha iniziato lui a non rispondermi e allora… beh lo sapete come sono fatta, no?

Comunque poi gli ho chiesto scusa. A dire il vero più perché me lo aveva chiesto Inu che perché volessi realmente farlo.

Beh…- guardo l’orologio –E’ davvero tardi e per me è ora di tornare a casa. Ciao mamma, ciao papà, a presto.-

Esco dal cimitero e penso che, purtroppo, tutti i colori dell’estate stanno scemando.

Mi piace anche l’autunno e perfino l’inverno, ma la mia stagione preferita è la primavera: tutti i boccioli e le foglioline nuove sugli alberi donavano un colore allegro al mondo.

Per quello l’inverno non mi dispiaceva. Senza l’inverno non ci sarebbe stata nemmeno la primavera.

Però quella mancanza di colori non mi andava proprio giù!

Mentre faccio la strada inversa passo nuovamente davanti alla fioreria e mi viene un’idea.


Venti minuti dopo sono davanti alla porta di casa con uno splendido mazzo di fiori in mano.

Entro correndo e cerco Inuyasha.

-Inuyasha, Inuyasha, guarda!- grido trovandolo sul tavolo in cucina intento a studiare. Strano! –Non sono bellissimi? Non ne ho presi tanti perché non avevo tanti soldi con me, ma sono belli, vero?- gli dico sventolandogli davanti al naso i fiori.

Lui starnutisce e mi guarda di traverso.

-Non ti piacciono?- gli chiedo delusa.

Lui scuote la testa. –Invece di pensare a cose ridicole come i fiori ti conviene metterti a studiare.-

Io lo guardo offesa, per poi fare il broncio.

-Antipatico!- dico mettendo il mazzolino in un vaso –E comunque non c’è niente da studiare per domani!-

-Oh si, invece! Il professor Taisho- dice scimmiottandolo –Ci ha dato più di cinquanta pagine di storia da studiare. Per domani.-

Io lo guardo stralunata –Ma va! Sei esagerato come sempre.-

-Domani interrogo su tutto il periodo di Edo.-

Io mi giro sentendo la voce di Sesshomaru provenire dalla porta.

Beh, è stato anche gentile ad informarmi.

Tutto il Periodo di Edo? Ma saranno almeno 200 anni di storia!

Gentile un cazzo!

-CHE COSAAAAAAAA?!?-

Sesshomaru non risponde e, con la sua solita flemma, si avvicina ai fornelli e si versa una tazza di caffè freddo iniziando a sorseggiarlo lentamente e guardandomi di traverso per l’urlo appena lanciato.

-Tutto il periodo Edo?- ripeto.

Inuyasha annuisce e fulmina con lo sguardo il fratello. E’ chiaro come il sole che vorrebbe saltargli addosso e iniziare a picchiarlo, ma ovviamente non può per molte ragioni che non sto qui ad elencare perché devo assolutamente andare a studiare.

Il caro fratellone, d’altro canto, arriccia le labbra in un sorriso di scherno… Sorriso, ma che parolona. Diciamo che si capisce che è un sorriso solo perché ha cambiato di un paio di millimetri la sua espressione facciale.

Prima di salire di corsa in camera mia prendo il vaso di fiori con l’intenzione di portarlo con me, ma poi vedo le nuvolette di nervoso che salgono dalla testa di Inuyasha e glieli poggio sul tavolo.

-Sono per te. Spero ti facciano tornare di buon umore, Inuyasha.- gli dico sorridendo.

Lui ricambia distrattamente e allora gli tiro un orecchio. A quel punto cerca di acchiapparmi, ma sono già lontana.

Tiè! Ecco cosa succede a non dar retta ad Ayame Taisho: subirai la mia vendetta. Muahahahah!

-Buono studio.- gli dico da brava sorellina salutandolo con una mano.

Ovviamente non cago Sesshomaru neanche di striscio. Dannato lui e la sua idea malata di fare il professore.

Apro la porta della camera e spalanco la finestra per far entrare un po’ d’aria fresca poi apro il libro.

Vado alla prima pagina del periodo Edo e batto le mani.

-Bene iniziamo. Dunque il periodo Edo inizia nell’anno 1603 e termina nel 1868…-

Si, ce la posso fare! Ti farò vedere i kappa verdi, mio caro Angelo-Ghiacciolo!


* * *


Uhm, ci siete? Si? Perché se ci siete… scappate!

Io quel bastardo lo ammazzo!

Lo soffoco con i suoi stra-dannati libri di storia! Gli faccio ingoiare carta stampata finche non rimpiangerà di non aver ucciso prima chi l’ha inventata, la stampa.

Stupido Principe dei Demoni, stupido stupidissimo Sesshomaru!

Me l’ha fatta l’interrogazione! Porca paletta se me l’ha fatta! Solo che quel dannatissimo mi ha interrogata sul periodo di Azuchi-Momoyama, ovvero quello prima del periodo Edo!

E ho preso quattro, ho preso! Porco Homer Simpson!

-Ayame???- mi chiede titubante Sango mentre ci accompagna a casa.

-Stammi lontana perché ho proprio bisogno di picchiare qualcuno. Ma cos’ha quello lì? Un tarlo malato nel cervello? O forse è proprio bastardo dentro!-

Gli altri mi lasciano sfogare fino a che non finisco tutti gli epiteti conosciuti e non, quindi mi lasciano sbollire per benino.

Saluto Kagome, Sango e Miroku che prendono la direzione opposta alla nostra e ci avviamo anche noi verso casa.

Quattro! La mia media è calata a picco!

Cioè, anche Inuyasha è stato interrogato ma lui la media ce l’aveva già bassa e poi è abituato alle bastardate del fratello.

Insomma, io sapevo che era stronzo, ma farmi studiare apposta 50 pagine per poi interrogarmi su qualcos’altro è davvero troppo!

In più stanotte ho dormito poco e quando non ho le mie otto ore di sonno divento nervosa. Punto.

Arrivo a casa e sbatto la porta, con tutta l’intenzione di prendere un cacciavite e andare a bucare le ruote della Mercedes metallizzata nuova di zecca di Sesshomaru.

Un attimo! Lo posso fare anche con gli artigli!

Mi giro per ritornare sui miei passi quando Inuyasha mi mette una mano sulla spalla.

-Non mi fermare! Se non faccio a pezzi la macchina faccio a pezzi lui!-

-Non è quello… è che, uhm, Sesshomaru è, ecco…- cerca di trovare le parole esatte.

-Cosa? Uno stronzo? Penso ne sia già consapevole.-

-No, è sulle scale.-

Mi giro lentamente e vedo, appunto, Sesshomaru fermo ai piedi delle scale che mi ringhia contro.

Mi trattengo dal farlo anch’io. Insomma, sono una persona ben educata, io!

Il mio professore si avvicina lentamente e si porta davanti a me.

-Non osare mai più a parlare di me in quel modo, immonda mezzosangue.-

Immonda mezzosangue? A me?

-L’unica cosa immonda che c’è qui dentro sei tu!- gli sibilo.

Sta volta mi uccide! Lo vedo da come stringe i pugni! Oh, ma gli farò vedere tutte le costellazioni possibili ed immaginabili! Sono pronta Sesshomaru, e tu?

DRIIIIN!

Maledetto campanello!

Essendo la più vicina alla porta distolgo di malavoglia lo sguardo e apro.

L’essere che mi trovo davanti ha la straordinaria capacità di farmi girare le palle ancora di più.

-Kyosuke.-

-Ciao dolcezza. Mi è sembrato di sentire i tuoi toni soavi da lontano, quindi sono passato per un salutino.-

Cioè, va bene. C’è Sesshomaru e c’è Kyosuke.

Ma se ci sono Sesshomaru e Kyosuke tutti e due in una volta i miei nervi non possono tenere il ritmo.

-CHE CAZZO VUOI?!?-

Gli urlo e, inavvertitamente, lo spedisco lontano un paio di metri.

Poi tento di chiudergli la porta in faccia, ma lui si alza e la blocca con un piede.

Alla sfiga non c’è mai fine.

-Non mi inviti ad entrare?- mi chiede mellifluo, con uno sguardo da pesce lesso: probabilmente pensa che sia sexy.

-Fossi matta!- dico provando a chiudere la porta, ma di nuovo lui la blocca.

-Kyosuke, dannato! Esci da qui!-

Inuyasha al mio soccorso, kya!

-Uhuh, ciao Inuyasha! Tutto bene, si?-

Vedo che Inuyasha non intende rispondergli e lo guarda con gli artigli sguainati.

Poi il demone-lupo sposta lo sguardo a Sesshomaru e il suo sguardo si fa un po’ confuso.

-E tu chi sei?- chiede.

-Potrei farti la stessa domanda.- risponde mio fratello guardandolo glaciale e pronto a saltargli addosso al primo passo falso.

Aspetta, aspetta… questa cosa mi sa tanto di deja-vù!

Guardo in alternanza i due che si stanno scannando con lo sguardo senza sapere l’identità dell’altro e mi viene quasi da ridere.

Cioè, se decidessero di farsi fuori a vicenda per me sarebbe più che ok.

-Beh,- dice Kyosuke –Se non sbaglio sei Sesshomaru, giusto?-

Lui annuisce una sola volta, dopotutto perfino mettere in moto i suoi muscoli per qualcosa che non fosse ringhiare e/o combattere era impensabile per lui.

Kyosuke non sembra esserne irritato e si rigira verso di me.

Cosa vuole adesso???

-Quindi era lui che insultavi mentre stavi tornando a casa, vero?-

Dannato lupastro! Stattene zitto, palla di pelo troppo cresciuta!

Gli chiudo la porta in faccia senza dire una parola e lo sento ridere dall’altra parte e allontanarsi.

Adesso se mi giro Sesshomaru mi ammazza di brutto, altro che!

Non faccio neanche in tempo a ruotare il busto di 180 gradi che Sesshomaru mi pianta i suoi artigli su una spalla.

Lo guardo per un attimo aspettandomi che faccia altro, tipo prendermi e buttarmi fuori di casa a calci in culo o mettermi in forno per poi mangiarmi.

Quando vedo che se ne sta impalato gli prendo il polso e lo tolgo lentamente dalla mia spalla.

-D’accordo, serve altro?- gli chiedo quando vedo che non muove un muscolo e mi fissa aspettando una qualche strana reazione che, però, tarda ad arrivare.

Intanto mi giro e guardo la ferita: sono solamente cinque buchi che si stanno già richiudendo. Sbuffo solo un pochino quando noto che ho i buchi pure sulla maglietta.

Beh, chiederò a Izayoi di aggiustarla.

Alzo la testa e guardo un po’ stupita Inuyasha e Sesshomaru che continuano a fissarmi.

-Ebbene?- dico spostando la testa incontrando prima lo sguardo di uno poi dell’altro.

Sesshomaru non risponde e si gira solamente, andandosene imperterrito.

Così mi volto verso Inuyasha domandandogli con lo sguardo di spiegarmi ciò che, come era palese, ignoravo e che aveva lasciato di stucco il caro e gelido Fuffy.

-Di solito gli artigli di Sesshomaru rilasciano un veleno letale. E’ strano che tu non ne abbia sentito l’effetto.-

Ed è per questo che ho avuto l’onore di vedere il Grande Principe Dei Demoni cambiare così efficacemente espressione facciale? E’ per questo che il grande Sesshomaru ha dovuto mettere in moto più muscoli del suo solito?

-Bah, probabilmente l’ho purificato.- dico dopo averci pensato un attimo –Non riesco ad usare molto bene i poteri spirituali e probabilmente si sono manifestati da soli.-

Scuoto le spalle e mi avvio verso la mia camera per lavarmi e cambiarmi.

Io non capisco perché tutti e due hanno avuto questa reazione spropositata… cioè, sembra abbiano visto un pinguino nel Sahara!


Due ore dopo mi trovo sul divano con un bel Nintendo DS in mano.

Mi acciambello e lo accendo.

-Bene, a noi due, Mario!- sussurro iniziando a saltare sopra a funghetti malefici e ad altri esserini di dubbia provenienza.

Ma cosa sono? Porcini ghignanti???

Dopo pochi minuti Inuyasha mi raggiunge.

-Ehi sorella, che fai?- mi chiede sedendosi a fianco a me.

-Uccido i porcini!- gli rispondo cercando di schivarne uno volante. Mio fratello si sporge verso di me e guarda per un po’ lo schermo, per poi sbuffare ed accendere la tv.

Fa un po’ zapping sui canali finché, con un altro sbuffo, si ferma in un canale in cui fanno 24 ore su 24 soap opera smielose dove lei e lui si amano alla follia, ma poi l’altra fa il filo a lui e lui ci casca, lei si offende e si mette con l’amico, ma lei molla l’amico perché si rende conto di non amarlo abbastanza e lui lascia l’altra perché gli ha fatto le corna.

Tutte più o meno così, insomma.

-Ti odio!-

-No, amore mio, posso spiegare! E’ tutto un equivoco, io ti amo!-

-Vattene! Le tue erano tutte menzogne! Vattene!-

-E trottolino amoroso e dù dù dà dà dà.-

Inuyasha sghignazza sotto i baffi e cambia canale, grazie a tutti i Kami. Quelle cose mi fanno vomitare anche il pancreas.

Io ritorno al mio gioco, finché non sento dei passi silenziosi e ben conosciuti che si avvicinano.

Alzo la testa e noto che Sesshomaru è appena oltre la soglia e ci guarda con fare accusatorio. Scusaci tanto se ci siamo seduti sul divano di casa nostra e scusaci ancora di più se siamo costretti a respirare il tuo stesso ossigeno!

Quando lo vedo che si siede (ovviamente nel posto più lontano possibile da noi) penso che, alla fine, se gli fa così ribrezzo stare vicino a dei mezzo demoni potrebbe anche cambiare stanza.

Ad un tratto sento provenire dal Nintendo un suono sordo, come di due piatti che sbattono e abbasso incuriosita lo sguardo.

Il mio omino giace morto con i porcini maledetti tutti sopra di lui.

Mi ci vuole un po’ per capacitarmi di cosa è appena successo.

NO! Quale sciagura! Sono morta. Devo iniziare tutto daccapo!

A quel punto chiudo con un tonfo il Nintendo e lo guardo con astio, come se fosse colpa sua se mi ha fatto perdere e non della mia idiozia che mi ha fatta distrarre senza mettere in pausa.

Lo appoggio sopra il tavolino in equilibrio precario e inizio a guardarmi intorno per cercare qualcosa da fare e, inavvertitamente, lo sguardo mi cade su Sesshomaru.

Il Gelido Vento del Nord è placido placido mentre legge il suo libro. Ogni tanto gira una pagina molto sciallamente e torna a leggere.

Tutto sommato è bello. Molto bello.

Proprio nell’esatto momento in cui quel pensiero ha deciso di attraversare la mia mente Sesshomaru alza lo sguardo.

I suoi occhi ambra si fondono con i miei onice e restiamo incantati per un attimo.

-Ragazzi siamo a casaaaaaa!- sento la porta aprirsi e poi le urla di Inu raggiungono le mie orecchie. Distolgo imbarazzata gli occhi da quelli del mio fratellastro e li poso sulla porta.

Pochi secondi dopo vedo entrare un’Izayoi saltellante che sventola in mano un cartoncino colorato, seguita da Inu che ci viene a salutare.

-Ciao ragazzi. Avete passato una bella giornata?- ci chiede passando lo sguardo da Inuyasha a me e poi a Sesshomaru.

Io e Inuyasha mugugniamo e Sesshomaru si limita a rispondere –Si.-

Izayoi, che non vede l’ora di dire la sua, non fa caso alle nostre risposte e alza in alto il cartoncino, che ho capito essere una foto, mostrandolo come se avesse vinto il Nobel per la Scienza.

-Guardate cos’ho trovato mettendo a posto i miei documenti in ufficio!- ci dice passando davanti a Sesshomaru e dirigendosi verso di noi.

Mi mette a un centimetro dalla faccia la foto e, quando la metto a fuoco, resto di stucco.

La foto mostra una bambina di circa sette anni, con i capelli neri e gli occhi color del scuri che sorride contenta all’obiettivo.

Sono io!

-E questa mocciosa chi è?- chiede Inuyasha stranito. Lo guardo, convinta che stesse scherzando, ma quando vedo che è serio non posso fare a meno di fare il broncio.

-Come chi è?- chiede Izayoi –E’ Ayame, ovviamente!-

Lui mi fissa, come se non potesse credere ai suoi occhi e alterna lo sguardo dalla foto a me e poi viceversa.

-In effetti, c’è somiglianza…-

Sbuffo risentita –Certo che si!-

A quel punto Sesshomaru si alza, molla in libro sul divano ed esce dalla stanza velocemente, come se volesse scappare.

Lo guardo stralunata e poi sento Inuyasha dire: -Forse è meglio che la mettiate via. E per via intendo via-via.-

Io annuisco, cercando di capirne il motivo, ma poi prendo la foto e mi alzo per portarla in camera mia. Mentre salgo le scale sento la porta della stanza di Sesshomaru sbattere.


Non riesco ancora a capacitarmi della reazione di Sesshomaru davanti a una semplice foto.

-Grazie Ayame, abbiamo finito.- mi dice Izayoi.

-Sicura che non c’è da lavare altro?- le chiedo guardandomi intorno alla vana ricerca di qualche altra stoviglia sporca.

Izayoi scuote la testa e mi dice che posso andare, così le do un bacio e mi avvio verso la mia camera.

Inavvertitamente, quando passo davanti al salotto, mi cade lo sguardo sulla poltrona che qualche ora prima Sesshomaru aveva occupato con la sua elegante persona e noto che non aveva ancora recuperato il libro che stava leggendo.

Mi avvicino e lo prendo in mano, intenzionata a portarglielo in camera.

Dopotutto è sempre mio fratello, no?

Anche se è freddo, antipatico, non mi considera e ha cercato di uccidermi già due volte non significa che non avremmo potuto avere un bel rapporto in futuro… no?

Ok, ok, lasciamo perdere che è meglio.

Prendo comunque il libro e decido di portarglielo: non può azzannarmi, almeno che non decida che gli ho insudiciato il libro. E la probabilità che ciò avvenga rasenta il 99,9%.

Busso alla porta della sua camera sperando che apra o che almeno mi dia il permesso di entrare, ma ovviamente dalla stanza proviene solo il silenzio.

Allora decido di aprire lo stesso: non posso mica lasciargli il libro davanti alla porta come se fossi il postino!

Appena spalanco la porta e sbircio all’interno della stanza mi si gelano le ossa: Sesshomaru mi fissa come una iena guarda il suo spuntino di mezzogiorno. Non voglio essere il suo spuntino di mezzogiorno!

-Io ti ho…!- mi blocco quando vedo cosa porta addosso. Anzi, cosa non porta addosso, visto che ha solo uno striminzito asciugamano legato in vita.

Si deve essere appena fatto la doccia visto che ha i capelli color della luna bagnati e goccioline che gli scivolano per il corpo. E che corpo, oserei dire!

-Cosa vuoi?- mi chiede tagliente, guardandomi come se mi volesse incenerire con lo sguardo. E se fosse capace l’avrebbe già fatto, ne sono sicura.

-Io… beh, io sono venuta per… per…ehm…-

Accidenti a me, ma perché devo balbettare solo perché il mio fratellastro è davanti a me quasi come mamma l’ha fatto? Vabbè che è dannatamente bello ed è così sexy che…

-Allora?- sbotta lui, iniziando a ringhiare.

-Io sono venuta per… per darti… ehm…-

Cos’è che dovevo dargli???

-Si chiama libro.- dice avvicinandosi e prendendomelo di forza dalla mano.

-Ora puoi andare.-

Mi da le spalle e appoggia il libro sul comodino poi, quando vede che sono impalata sull’uscio, mi guarda con la coda dell’occhio.

-E allora?-

Io resto impalata a guardare la sua schiena, le sue gambe e le sue braccia muscolose, esito di centinaia di anni di combattimenti.

Certo che i maschi della famiglia Taisho non scherzano mica in fatto di bei corpicini.

Ad un tratto Sesshomaru inizia ad avvicinarsi e io sento le guance andare letteralmente a fuoco. Tra poco morirò di autocombustione se continuo così.

Il mio –bellissimo- fratellastro mi mette una mano sulla spalla e stringe leggermente.

-Sessh…-

Non faccio nemmeno in tempo a finire il suo nome che mi da una spinta e finisco col fondoschiena a terra nel corridoio. Infine Sesshomaru mi chiude la porta in faccia e gira la chiave.

In tutto questo tempo non penso di aver cambiato mai espressione: sempre stupita, ero!

Prima per Sesshomaru (sbavo ancora al solo ricordo!) e poi per la posizione alquanto ridicola che ho in questo momento.

Quando riprendo possesso di me stessa, cioè dopo qualche minuto, mi rendo conto che mi ha sbattuta fuori dalla sua camera proprio come si manda fuori il cane quando rompe.

Certo, io lo stavo fissando e probabilmente avevo anche sbavato, però che comportamento rozzo!

Mi alzo in piedi e decido che sono assolutamente offesa.

-Prego, eh!- gli urlo e poi me ne vado ancora rossa in volto.

-Ehi, Ayame, che succede?- mi chiede Inuyasha aprendo la porta della sua stanza e mettendo la testa fuori.

-Niente! Assolutamente niente!-

Cioè, quel giorno me ne era successa una più del demonio.

Avevo preso quattro per colpa di Sesshomaru, avevo incontrato Kyosuke per colpa di Sesshomaru, avevo fatto una figura da popoci davanti a Sesshomaru e ero stata sbattuta fuori dalla stanza da Sesshomaru.

Per non parlare della sua spropositata reazione davanti alla mia foto di quando ero piccola.

Quell’uomo era stato capace di rovinarmi una giornata intera! Nessuno mi aveva mai rovinato una giornata intera!

Ma da domani devo cercare di non litigarci. Dopotutto, come mi piace precisare, è mio fratello e dovrò conviverci per secoli ancora, quindi tanto vale fare qualche sforzo in più e ingoiare i quintali di orgoglio che si oppongono.

Si! Farò così!



Image and video hosting by TinyPic Angolino dell'autrice: Salve a tutti! Mi scuso per il ritardo: ho avuto la settimana piena e in più davanti a me se ne apre una da animatrice! Per cui dico subito che le risposte alle vostre recensioni le troverete al massimo in un paio di giorni.

Ringrazio comunque tutti quelli che hanno recensito (i vostri commenti mi riempiono il cuore di felicità), coloro che hanno aggiunto questa storia ai preferiti, seguiti e “da ricordare”, e anche chi ha solamente letto.

Comunque parliamo del capitolo: si è capito un poco il passato disastroso di Ayame. La sua vita, ovviamente, non può essere tutta rose e fiori, altrimenti non sarebbe realistico!

Secondo: Sesshomaru. Beh, ho inquadrato anche meglio il suo carattere. Povera Ayame, l'ha proprio fatta dannare! Ad ogni modo, mi sono divertita tantissimo a scrivere questo capitolo ;) In particolar modo quando entra in scena Kyosuke. Vi avverto: non prendetelo sotto piede, come ha fatto Ayame; più avanti le darà abbastanza grattacapi. Non dico altro!

Terzo: la foto. Scommetto che molti di voi sanno il motivo della reazione di Sesshomaru, al contrario della nostra protagonista che, poveretta, non ci capisce una cippa lippa.

Beh, che altro dire? Spero che questo capitolo vi sia piaciuto.

Ovviamente l'immagine a inizio capitolo (come tutte le altre che posterò) non sono mie, ma le ho trovate girovagando per internet.

Infine, come al solito vi segnalo due fanfic: “Blue” di Anto_P e “Smells Like Teen Spirit” di Lirin Lawliet.

Mando a tutti un abbraccio e GRAZIE di tutto!


°°Samirina°°


  
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