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Autore: phoenix_esmeralda    10/07/2012    2 recensioni
Durante una serata in discoteca con un’amica, Camilla scopre che con una lotteria si può vincere una notte di sesso con il meraviglioso cubista che balla sensualmente in una gabbia sospesa sulla pista. Peccato che quel cubista per lei, non sia precisamente uno sconosciuto...
PRIMA CLASSIFICATA al contest "L'amore è un'arte" di Frantasy. PRIMA CLASSIFICATA al contest "Note d'amore" di Aras -
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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 - 2 –

Nubi Pericolose
 
Il lunedì mattina la lezione di biologia generale sembra non voler più terminare. Camilla vorrebbe padroneggiare il tempo, stropicciarlo e accartocciarlo per far giungere al più presto al capolinea i maledetti meccanismi di respirazione cellulare che piovono dalla bocca del professore. Normalmente biologia è una tra le materie che più la interessano, ma oggi la frustrazione sta raggiungendo livelli parossistici. A un certo punto si è legata i capelli in una coda di cavallo alta... molto alta... tanto da non permetterle di arrotolarsi le ciocche in continuazione, come ha fatto per la prima metà della lezione, rischiando di crearsi un orrendo buco calvo.
Quando la lezione finalmente termina però, l’agitazione ha sorprendentemente il sopravvento. Si ferma a una macchinetta ladra – non dà il resto – a prendere un bicchiere di tè caldo e lo sorseggia con calma forzata.
Quando arriva all’aula di testistica infatti, la lezione è già iniziata. Mentre scivola fra i banchi, la voce della professoressa l’accompagna.
- “... per oggi dovevate terminare di sbobinare le vostre interviste, per cui passeremo a trasformare i dati qualitativi in quantitativi. Seguendo lo schema che lascerò alla lavagna, inizierete a inserire i dati in SPSS in forma numerica. Lavorerete per tutta l’ora con il vostro compagno, per cui fate in modo di aiutarvi a vicenda per non sbagliare. Le prime volte è facile fare confusione.”
Camilla si dirige immediatamente verso l’ultima fila, nei due banchi più prossimi alla finestra, dove sa che Christian la sta aspettando. È già seduto infatti con il computer acceso e una miriade di fogli scritti a mano sparsi intorno. Quando la vede arrivare, alza gli occhi un istante e accenna un sorriso.
- “Ciao. Hai portato la tua parte, vero?”
Camilla accenna di sì, apre la borsa ed estrae il quaderno. Lavorano in coppia dall’inizio del semestre ed entrambi hanno sempre affrontato il corso con lodevole serietà. Testistica è un esame opzionale che entrambi hanno messo nel piano di studi prevedendo che tornerà utile al momento di affrontare la tesi.
- “Ho sbobinato per tutto il week-end” – gli dice – “Eccetto sabato sera naturalmente. Sono uscita con un’amica che mi ha trascinato per locali. Tu invece che hai fatto di bello?”
Christian non alza neppure lo sguardo dal computer, sta combattendo con i rudimenti di SPSS.
- “Niente.”
Già... niente. Camilla appoggia a terra la borsa senza distogliere gli occhi da lui. Ha sempre pensato che fosse carino a suo modo, quell’essere carino che hanno i bravi ragazzi, quelli senza grilli per la testa, dal sorriso aperto e lo sguardo pulito. Un viso regolare, piuttosto ordinario, capelli scuri sempre in ordine, occhi attenti sotto gli occhiali da vista troppo seri, una statura piacevole, sovrastante, accompagnata da un fisico armonioso, ma decisamente occultato dai pantaloni sportivi con le tasche e da larghe felpe con il cappuccio.
Anche oggi ne indossa una, benché sia primavera avanzata e la maggior parte dei ragazzi porti già magliette a mezze maniche.
Camilla stenta a credere che sotto quella felpa nera si nascondano gli addominali che ha visto due giorni prima in discoteca.
Christian sa dissimulare bene. Così bene che sabato non l’ha riconosciuto finché non le è passato a dieci centimetri di distanza. L’abbigliamento provocante, i capelli scarmigliati ad arte, le lenti a contatto hanno trasformato il bravo ragazzo in qualcosa di oscuro.
E per Camilla questo è un problema. Un problema serio se si considera che Christian le piace. Le era sempre parso il tipico ragazzo serio, poco interessato alle follie sfrenate della vita universitaria e... sì. Poco interessato anche alle ragazze.
Vive in un appartamento microscopico assieme a un coinquilino perennemente assente e torna al suo paese, a 200km di distanza, ogni week-end.  O così le aveva raccontato.
Camilla si accorge solo ora di averlo valutato in modo tutt’altro che corretto. D’altronde che cosa ne sa lei di ragazzi? Arrivata a vent’anni vanta nel suo passato una sola storia seria, durata non più di un anno e mezzo. Questo perché è una persona complicata e non riesce a farsi piacere i ragazzi che le fanno il filo. Lei è una cacciatrice, insegue chi scappa e scappa da chi la insegue.
Il suo precedente ragazzo le aveva fatto un filo insistente per mesi, senza suscitarle il minimo interesse. Poi, quando finalmente si era deciso a mollare il colpo e a lasciarla stare, Camilla si era sorpresa a cercarlo. Così si erano messi insieme, ma appena lui si era riavvicinato lei si era ritrovata a tenerlo a distanza, mentre ogni volta che lui, stanco, si distaccava, lei lo rincorreva a perdifiato. Una battaglia senza soste e senza respiro che, dopo un anno e mezzo, li aveva lasciati delusi e sfiancati.
Camilla era tornata felicemente single, per poi imbattersi, non molto tempo dopo, in Christian.
Le era piaciuto e dopo i primi momenti di conoscenza, aveva fatto un passo verso di lui, per incoraggiarlo ad un approccio più intimo. Ma lui non aveva corrisposto. E cosa c’era di più affascinante per Camilla la Cacciatrice?
- “Accidenti, impiegheremo una vita a inserirli tutti!”
Camilla sussulta e torna al presente, mentre Christian esamina l’insieme dei loro dati congiunti.
- “Forza, tu detta e io scrivo, cerchiamo di farne il più possibile!”
Lei afferra il primo foglio e si impegna a concentrarsi. In quel momento la conversione dei dati qualitativi in quantitativi è l’ultimo degli argomenti che possa interessarla. Tuttavia si sforza e per tutta l’ora ripete come un automa ciò che deve, senza che Christian sospetti in lei il minimo cambiamento.
Ma quando la professoressa annuncia la fine dell’ora e tutti i loro compagni iniziano ad alzarsi dai banchi, Camilla non può più aspettare.
- “Pensavo tornassi a casa nel week-end” – accenna, mentre si alza raccogliendo le sue cose.
- “Mm-mm?” – replica lui, ancora impegnato nel chiudere correttamente il programma.
- “Ero al Planet-3 sabato sera.”
Questo attira la sua attenzione. Si immobilizza e alza su di lei uno sguardo inespressivo.
- “Se nel tuo mondo il fatto di andarsene ammanettati a una bellezza bionda e scoparsela tutta notte significa non fare niente, forse ho ancora diverse cose su di te da scoprire, Christian.”
Lui si alza di scatto e raccoglie i fogli sparsi sul banco, senza guardarla.
Camilla abbassa gli occhi sui suoi pantaloni.
- “I jeans attillati ti stanno decisamente meglio sai? Dovresti indossarli anche a lezione, ci verrei molto più volentieri!”
- “Smettila” – dice lui, con un tono che vuole essere piatto, ma che tradisce nervosismo.
Finisce di infilare i fogli nella borsa e le sfila accanto per raggiungere la porta dell’aula.
- “Allora potresti dirmi quando c’è la prossima lotteria” – replica lei, mescolando malizia e sarcasmo – “Non vorrei perdermi l’occasione!”
Lui non risponde, non si volta neanche. Raggiunge la porta e scompare oltre la soglia.
 
 
L’ultima battuta che gli ha rivolto però, le ha dato l’idea per la mossa successiva.
Da Christian si sente ingannata, tradita. Quella sua aria così seria e innocente, quel suo mostrarsi tanto pulito, quando in realtà...
Camilla non fa che mordersi le labbra e prendersela con i suoi capelli, già sufficientemente tormentati.
Christian l’ha respinta. Non che lei ci avesse provato apertamente, non lo fa mai, si è limitata ad accennare un messaggio che riteneva chiaro.
Però lo credeva un cuore puro. Uno serio, che pensa allo studio e magari non ha troppo tempo per le ragazze.
Ora che conosce la verità, si sente doppiamente rifiutata.
Questo la fa infuriare, la fa soffrire... e l’attrae.
Così si reca direttamente al Planet-3 a parlare al padrone del locale. Gli chiede se Christian offra anche prestazioni ai singoli. Vuole sapere fino a che punto si spinge, quanto le ha mentito.
No, però. Niente prestazioni ai singoli. Christian lavora al Planet-3 ogni sabato sera esclusivamente per la lotteria, al venerdì a quanto pare, lo stesso servizio è offerto da una ragazza. Il Planet-3 riserva loro la stanza dove i fortunati vincitori possono godere del premio. Al termine della prestazione devono rilasciare un giudizio scritto sull’esperienza.
- “Capisci, è necessario” – le dice il proprietario del locale, serissimo – “Se iniziassero a fioccare giudizi negativi, dovrei licenziarli in tronco e cercare qualcun altro. Ma per ora tutto fila liscio, da quando ho introdotto questa novità il locale si è riempito!”
Poi, quando sembra che non ci sia più niente da dire, lui pronuncia la frase fatale.
-“ Se proprio ci tieni ad averlo per te, però, possiamo accordarci. Per 200€ posso farti avere il biglietto vincente.”
Per i primi cinque secondi la proposta la scandalizza e poi la indigna. Poi, sorprendendo persino se stessa, Camilla comincia a pensare ai soldi sul suo conto.
E poi viene a patti con l’uomo.


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Sto aggiornando abbastanza velocemente, perché fra un paio di settimane me ne vado in ferie e vorrei aver pubblicato per allora tutta la storia (sono 6 capitoli).
Vorrei ringraziare tutte le persone che già dal primo capitolo hanno inserito questa fic nelle ricordate-seguite-preferite e anche chi ha recensito... che fa sempre
tanto taaaanto piacere! ^^  Spero che la storia continui a interessarvi!!

phoenix_esmeralda
  
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