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Autore: alpha_omega    10/07/2012    5 recensioni
E se Cato e Clove avessero vinto gli Hunger games?
Cosa sarebbe successo dopo?
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cato, Clove
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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TRENO PER CAPITOL CITY
Cato fissò con rabbia il proprio piatto; stava viaggiando già da due ore verso la capitale e ancora non si era ripreso dalle parole del presidente Snow;
-sei stato considerato desiderabile da alcune donne altolocate che desiderano la tua compagnia, se ti rifiuti sarò costretto a provvedere con rimedi poco piacevoli-.
Il ragazzo aveva una vaga idea di cosa fossero quei cosiddetti "rimedi",così era stato costretto ad accettare e partire subito per Capitol city salutando Clove con un bacio senza svegliarla lasciandole un biglietto dove le comunicava che sarebbe tornato il giorno dopo e che le avrebbe spiegato tutto.
Gli venne in mente una frase del trattato del tradimento:-
Una volta estratti, i Tributi diventano proprietà dello stato che può usufruirne a proprio piacimento fino alla fine dei giochi.
Solo in quel momento capì il significato della frase; lui era una merce di scambio con cui Snow poteva fare ciò che voleva, uno schiavo di Capitol city:
per tutta la vita aveva vissuto per vincere gli hunger games, per portare onore al suo distretto uccidendo;
lui non sapeva fare altro che uccidere.
A quanto pareva i giochi non sarebbero finiti mai.
Nella sua disperazione intravide un barlume di speranza: lei.
Avevano condiviso lo stesso inferno; perchè non condividere lo stesso paradiso?
Capì di amare Clove più di ogni altra cosa al mondo; giurò che non le sarebbe mai capitato ciò che stava succedendo a lui, avrebbe sopportato qualsiasi tortura che gli sarebbe stata parata davanti pur di rivederla quando tornava; avrebbe sopportato tutto da solo, lei non l'avrebbe mai scoperto, avrebbero potuto vivere quell'apparente calma interrotta da quel breve fastidio.
-Che hai da sorridere tu?- Finnick Odair, il vincitore che viaggiava con lui verso la capitale lo stava osservando già va un po’.
-A quando tornerò a casa- Finnick lo guardò con simpatia –Si, anche io penso a quando tornerò a casa; ho una persona che mi aspetta-.
-Chi- era curioso.
Il suo compagno di cabina sorrise-Si chiama Annie Cresta, è tutta la mia vita; e tu ce l’hai una persona speciale?-
Sorrise –Si,non potrei vivere senza di Clove -.
Dopotutto si somigliavano.
Cato aveva iniziato a fidarsi di quell’aspecie di dio del mare che piaceva tanto agli abitanti di Capitol City; si chiese se vedessero anche lui così.
-Che cosa mi succederà?- detestava ammetterlo, ma stava iniziando ad avere paura.
Finnick divenne immediatamente triste e abbattuto
–Che vuoi che ti succeda, delle perfette sconosciute pagano il presidente per andare a letto con te, e se ti rifiuti una persona che ti sta a cuore sparisce e tu non la vedi più per il resto della tua vita; dai sedici anni in poi loro possono fare di te ciò che vogliono.
-Ma, allora Clove … - Cato non riuscì a terminare la frase che l’altro lo fermò; per lei è diverso, non piaceva al pubblico, è al sicuro.
Il ragazzo tirò un sospiro di sollievo, era salva.
Guardò fuori dal finestrino e si accorse di essere arrivato a destinazione.
Si alzò
–Buona fortuna Odair-.
-Anche a te-.
Si salutarono con una stretta di mano e furono pronti entrambi.
Cato fu scortato da dei Pacificatori in una camera con tanto di letto matrimoniale e caminetto, odiò subito quel posto.
Si sedette sul bordo del letto;
la porta si aprì.

DISTRETTO DUE

Clove venne svegliata dalla luce del sole, e si chiese perché il compagno non l’avesse svegliata.
Accanto a se trovò un biglietto; lo aprì curiosa.

“Tornerò stasera; ti spiegherò tutto dopo,ti ho preparato la colazione,
Ti amo,
Cato”

. La ragazza era molto preoccupata, non vedeva l’ora di riabbracciarlo e domandargli cosa fosse successo.
Si alzò per fare colazione e divorò tutto in pochi minuti ,Cato era un cuoco eccezionale e lei gli aveva proposto più volte di partecipare a un qualche concorso di cucina, ma lui si era sempre rifiutato.
Erano tornati nel distretto sei mesi prima e stavano insieme da quattro.
Il periodo più bello della sua vita.
Aveva messo su un po’ di pancia negli ultimi due mesi, anche se aveva sempre fame,e a volte le venivano nausea e giramenti di testa; ma non se ne curava, le sembrava quasi naturale svegliarsi con un po’ di mal di pancia; dopotutto succede a chiunque, no?
Accese la televisione ; stavano trasmettendo un servizio sul distretto tredici; lo stesso di tante volte,
iniziò a pensare ad altro ricordando il tour della vittoria
Un forte dolore alla testa la riportò nella realtà, le veniva da vomitare.
Corse fino al bagno per poi rigettare la colazione e parte della cena del giorno prima nel water; poi si accasciò sul pavimento scossa da brividi tenendosi la pancia che aveva iniziato a farle male.
Si alzò rabbrividendo e mosse qualche passo incerto verso il letto per poi cadere esausta sul materasso; si rannicchiò sotto le coperte in posizione fetale ; era la prima volta in vita sua che si sentiva così stanca e vulnerabile.
Poi capì.
Da quanto tempo non aveva il ciclo? Circa tre mesi.
Tre mesi in cui non si era accorta di nulla, se ne avesse avuto la forza si sarebbe data un pugno in testa.
Aveva paura di non essere pronta; aveva solo quindici anni, era ancora una ragazzina.
Sapeva che i nomi dei figli dei vincitori venivano estratti apposta; figurarsi il figlio di una coppia di vincitori, aveva gli anni contati.
Si coprì la pancia con fare protettivo, rimase con gli occhi puntati sulla porta in attesa del suo amato, pregando che non gli fosse successo niente.
Quando lui entrò fu come se l’oscurità che lei aveva dentro non fosse mai esistita, cercò di alzarsi dal letto per abbracciarlo, ma cadde riversa sul pavimento di legno.
Quando rinvenne si svegliò in braccio ad un Cato preoccupatissimo. -Clove, ma da quanto tempo non mangi? Prima hai vomitato; che ti è successo? Cosa…-
-Cato, sono incinta; lo ho scoperto solo adesso, scusa-
Lo sguardo del ragazzo era fisso nel vuoto; non riusciva a concentrarsi, aveva ancora in mente i ricordi di quelle donne della capitale.
-Cato – la voce di Clove lo risvegliò con violenza;dalla sua apatia riaffiorò tutto: l’amore per la ragazza, le notti passate con lei, i loro discorsi sul futuro: capì che un figlio era meraviglioso; lui e lei in un unico essere.
Avrebbe protetto quel bambino; avrebbe fatto di tutto per salvarlo.
Si dimenticò di tutti gli eventi di quel giorno.
La baciò appassionatamente, e le accarezzò dolcemente la schiena - è una notizia meravigliosa-.
La adagiò dolcemente sul letto ; quella notte dormirono abbracciati nel loro piccolo angolo di paradiso ai confini con l’inferno.

ANGOLO AUTRICE
Spero che vi sia piaciuta, anche se forse è un po’ troppo smielata;alcuni non se l’aspettavano,ma spero che vi sia piaciuta lo stesso ; ho cambiato il raiting in arancione, non più verde,
alla prossima.
Alpha_omega
  
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