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Autore: Chanel483    11/07/2012    1 recensioni
Rose Weasley vive in un universo perfetto: va bene a scuola, ha Agnes, un'amica fantastica, è nella squadra di Quidditch di Grifondoro, adora suo cugino ed ha una famiglia stupenda.
Ma cosa accadrebbe se si accorgesse che il mondo non è tutto rose e fiori come lei lo conosce?
Cosa accadrebbe se un ragazzo, con una vita molto più difficile della sua le facesse aprire gli occhi?
Può l'amore cancellare anni di pregiudizi e risentimento?
Dalla storia:
“-Quindi tu potresti fidarti di un Malfoy?-, chiese in tono di sfida.
La ragazza annuì con vigore:-Certamente-, rispose sicura.
Lui annuì tra sè:-Bene, allora facciamo un gioco. Tu mi dici una cosa che non hai mai detto a nessuno, e io faccio lo stesso-.”
***
"-Un Malfoy, Hermione! Un Malfoy! Ma non un Malfoy qualsiasi, il figlio di QUEL Malfoy!-, esclamò Ron, rosso di rabbia.
La riccia guardava ancora fuori dalla finestra, lo sguardo perso nel cielo plumbeo dell'Inghilterra:-Tu serbi troppo rancore Ronald. Non si tratta nè di me nè di Draco, tantomeno di te. L'unica cosa che conta è che lei sia felice-”.
(Seguito di “Lo yin e lo yang, gli opposti si attraggono)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Draco Malfoy, Un po' tutti | Coppie: Ron/Hermione, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Gli opposti si attraggono'
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Ragazzi, mi sento un grandissima cacca per tutto questo ritardo, ma di questo ne parleremo dopo. Intanto vi lascio alla lettura, ci vediamo a fine capitolo (;

-Terza prova

<< … mi raccomando Rose, non fare cazzate... >>.

Era strano come, dopo la seconda prova, il mondo intero sembrasse diventato esageratamente protettivo nei suoi confronti.

<< … se non ti senti in forze, non pensare neanche di metterti alla guida di una scopa! >>.

Il massimo poi era sentirsi dire da James Sirius Potter in persona di cavalcare una scopa con più giudizio.

<< … non serve strafare, Rosie. Non devi dimostrare nulla a nessuno... >>.

Quando poi anche Lily, che ha due anni meno di te, si mette a darti raccomandazioni, raggiungi davvero il limite.

<< Tranquilli ragazzi! Non sono scema, vedrete che me la caverò >>, esclamò Rose, cercando di nascondere quanto quel comportamento la infastidisse.

<< Come l'ultima volta? >>, chiese Hugo, lanciandole un'occhiataccia.

La rossa alzò gli occhi al cielo, scuotendo la testa:<< Andrà tutto bene >>, disse con tono rassicurante, tentando anche il sorriso più sincero che riuscì a fare. Sembrò convincere i ragazzi, perché vide tirare a tutti un mezzo sospiro di sollievo.

Proprio in quel momento vide una chioma bionda farsi largo tra la folla di amici e parenti:<< Rose! >>, chiamò Scorpius, appena le fu abbastanza vicino.

Era tutta la mattina che si chiedeva dove diavolo fosse finito. Inizialmente, capito che non sembrava intenzionato a farsi vedere, era stata solo un po' infastidita, poi preoccupata, infine infuriata. Ora che se lo trovava davanti però, non poté fare a meno di gettargli le braccia al collo:<< Mi chiedevo dove fossi finito >>, gli sussurrò all'orecchio.

Lui la strinse per la vita ed immerse il viso tra i suoi capelli:<< Non è facile scappare da un'intera Casa in vena di festeggiamenti per andare ad augurare buona fortuna al “nemico” >>.

Rose si allontanò leggermente, per poterlo guardare negli occhi:<< Ci sono stati problemi? >>, chiese:<< Non ti hanno fatto storie perché venivi da me, vero? >>.

Scorpius le sorrise, accarezzandole una guancia col pollice:<< Non preoccuparti, è tutto a posto. Non ci sono stati problemi, ma anche se fosse stato... questo ed altro per la mia ragazza >>.

Davanti al sorriso che le rivolse, la rossa non resistette. Di colpo non le interessò nulla di trovarsi davanti a decine di persone che la fissavano avidi di qualche nuovo pettegolezzo, né che tra questi vi fossero suo fratello ed i suoi cugini. Si sollevò in punta di piedi e lo baciò con trasporto.

Pochi istanti dopo si dovettero separare, interrotti da risatine e colpi di tosse. Si guardarono negli occhi sorridendo con sguardi sognanti.

Scorpius allungò una mano a spostarle una ciocca di capelli dietro l'orecchio:<< Rose, io ti... >>.

Quella che molto probabilmente sarebbe stata una dichiarazione d’amore, fu interrotta da un urlo sgraziato:<< Rose! >>.

Senza che nessuno capisse bene cosa stesse succedendo, un tornado dai capelli dorati le fu addosso, le afferrò il viso e le piazzò un bacio dritto in bocca:<< Rose! >>, ripetè Agnes, urlando senza alcun motivo poiché era a circa quattro centimetri di distanza dalla sua interlocutrice:<< Rose, io ti amo >>, annunciò convinta.

La rossa strabuzzò gli occhi, osservando la sua migliore amica che sembrava realmente uscita di senno:<< Come? >>, chiese.

<< Ti amo >>, ripetè la ragazza con convinzione:<< davvero Rose non devi fare stupidate; non vivrei senza di te, ok? >>, aspettò che l'amica annuisse, prima di proseguire:<< Quindi mi raccomando, stai attenta e vinci anche per me >>.

Senza attendere una risposta le diede un altro bacio – questa volta, fortunatamente, sulla fronte – e, preso sottobraccio il fidanzato, si allontanò:<< Ah, un'altra cosa! >>, aggiunse quando ormai era abbastanza lontana da dover alzare la voce per farsi capire:<< fa il culo alla Nott anche da parte mia! >>.

Tutti, Scorpius incluso, scoppiarono a ridere.

Mentre la risata andava via via sciamando, un colpetto di tosse alle spalle di Rose zittì tutti:<< Signorina Weasley >>, chiamò la professoressa McGranitt:<< dovrebbe recarsi nel tendone vicino al campo da quidditch, la raggiungeranno anche gli altri partecipanti e vi darò indicazioni per la prova >>.

Prima che Rose potesse rispondere, sentì una mano posarsi sulla sua spalla:<< L'accompagno io >>, sentì dire dal professor Paciock, che osservava la preside con aria tranquilla ma irremovibile.

<< Certamente >>, acconsentì questa, prima di congedarsi con un rapido cenno del capo.

Dopo un saluto frettoloso a tutti – ed uno stritolante abbraccio di gruppo – Rose si ritrovò praticamente trascinata verso il campo da quidditch, vicino al quale iniziava a delinearsi la figura bianca di quello che doveva essere il tendone:<< Agitata, Rose? >>, le domandò il professore, dopo qualche istante di silenzio.

<< No, perché dovrei? >>, rispose lei, nel pessimo tentativo di sdrammatizzare:<< Infondo nell'ultima ci ho quasi solo lasciato le penne, no? >>.

Neville alzò gli occhi al cielo, mentre con una mano dietro alla schiena della ragazza, la guidava verso l'entrata della tenda:<< Non devi preoccuparti, fidati di te stessa e delle tue capacità. Sappiamo entrambi che puoi farcela >>.

All'interno c'erano già schierati tutti e tre gli altri ragazzi, accompagnati dai professori della loro casa:<< Buongiorno, Rose >>, la salutò il professor Patterson mentre Roland, a cui teneva una mano sulla spalla, le rivolgeva un mezzo sorriso.

Pochi istanti dopo li raggiunse la professoressa McGranitt, che irruppe nel tendone con aria un po' trafelata. Appena fu dentro si voltò e, parlando attraverso una fessura della tenda annunciò che:<< No, signorina Talks, questa volta non può entrare >>, e, dopo aver puntato la bacchetta contro l'entrata ed averla sigillata e resa insonorizzata, si voltò con aria soddisfatta.

<< Che donna >>, commentò Neville a bassissima voce, in modo che solamente Rose potesse sentirlo.

Ripresa la sua solita impassibilità la preside li fece disporre in riga ed iniziò a parlare con aria sbrigativa ma solenne:<< Non ho molto tempo >>, esordì:<< tutto ciò che posso fare è darvi qualche indicazione. Questa prova è una specie di... corsa ad ostacoli. Voi ricordatevi solamente che dovete trovare un'isola dove ci sono delle coppe che vi porteranno a delle porte. Superate la porta con lo stemma della vostra Casa ed avrete vinto >>, squadrò tutti, osservandoli uno ad uno, per accertassi che avessero capito:<< Mi raccomando un cosa però >>, aggiunse:<< ciò che conta è arrivare alla porta, certo, ma ancora più importante è... non perdere il proprio cuore, per la smania della vittoria >>, prima che qualcuno potesse chiedere delucidazioni, sentirono la voce di Gregory Broder dare il benvenuto a tutti.

La McGranitt gli diede le spalle e si avvicinò all'entrata:<< Beh, buona fortuna ragazzi >>, augurò prima di sparire all'esterno.

Il silenzio avvolse tutti i presenti. Restarono muti, ad ascoltare Broder che, questa volta, invece di presentarli uno ad uno, spiegava agli spettatori il percorso che li aveva portati fin lì, con un breve riassunto delle due prove precedenti.

Quando l'uomo prese un attimo di pausa, i professori ne approfittarono per incoraggiarli e lasciarli soli:<< Ricordati Rose: audacia, fegato, cavalleria >>, disse Neville poggiandole una mano all’altezza del cuore, dove Rose portava la collana regalatale dai genitori.

Di colpo, quando i quattro se ne furono andati, tutto si fece silenzioso – sia all'interno che all'esterno – e il tessuto del tendone iniziò a ruotare. I quattro, un po' spaesati, si riunirono al centro, aspettando che tutto si fermasse.

Poi, repentinamente come aveva iniziato, tutto si bloccò e la tenda scomparve. Rimasero un attimo accecati dalla luce del sole pomeridiano, per poi accorgersi che c'era qualcosa che non andava. Il rumore che sentivano era assordante e si trovano su un terreno scosceso e bagnato.

<< Oh cielo! >>, strillò Annabelle, una volta resasi conto di trovarsi abbarbicata ad uno scoglio, nel mezzo del Lago Nero.

Nemmeno gli altri tre parvero troppo entusiasti, mentre osservavano l'acqua che, gelida, gli schizzava addosso:<< Dobbiamo tuffarci >>, disse dopo qualche istante Natan, cercando di sovrastare il rumore dell'acqua.

<< Neanche per sogno! >>, esclamò Annabelle osservando l'acqua nera che s'infrangeva contro la roccia:<< Io resto qui >>.

Rose alzò gli occhi al cielo, ritenendo inutile urlarle contro:<< Fai come ti pare >>, disse mentre iniziava a togliersi le felpa che indossava:<< io voglio vincere >>.

Pregò che, se Scorpius la stava guardando, non diventasse di colpo geloso e si sfilò la metà dei vestiti che indossava, per rimanere in pantaloncini e canottiera. Tutto ovviamente rigorosamente rosso.

Si tuffò nel lago e, in un attimo, l'acqua gelata le bruciò i polmoni. Sentì ogni singolo millimetro di pelle contrarsi ed urlarle di uscire di lì. Il gelo le schiacciava la pelle e sembrava insinuarvisi sotto, fino ad arrivarle allo stomaco, ai polmoni, al cuore...

Spalancò la bocca alla disperata ricerca d'aria, ed inghiottì acqua ghiacciata, che subito le mozzò il respiro, gelandole i polmoni.

Annaspò muovendo compulsivamente le braccia. Cercò di aprire gli occhi ma la circondava solo nero. Non riusciva a capire dove fosse il sopra e dove il sotto.

Diede un paio di bracciate, per poi accorgersi che, tra il freddo e lo spavento, si stava agitando, sprecando solamente energie. Smise di muoversi a quel modo ed iniziò a fare movimenti circolari con braccia e gambe, per non affondare. Con calma, dopo aver scrutato per bene l'acqua che la circondava, si accorse di un fievole luccichio che arrivava dalla sua sinistra. Con un forte colpo di reni iniziò a nuotare verso quel punto mentre recuperava l'orientamento ed il mondo tornava ad avere un senso.

Sbucò dall'acqua con i polmoni in fiamme e le orecchie che fischiavano. Annaspò nel tentativo di rimanere a galla e recuperare il più ossigeno possibile. Le onde erano alte e la sbattevano a destra e sinistra, mentre non riusciva a scorgere nessuno dei suoi compagni.

Calma Rose, ragiona con calma.

Non risulta troppo facile ragionare con calma quando non sai neanche dove ti trovi!

Mandò a quel paese le due vocine che aveva in mente ed iniziò a fare respiri profondi. Se fosse stata sulla terraferma avrebbe lanciato un incantesimo che le indicasse la strada da seguire, ma così…

<< Rose! >>.

Si voltò di scatto, iniziando a guardarsi freneticamente intorno, alla ricerca del proprietario della voce; perché era sicura di essersi sentita chiamare, sopra al rombo delle onde e del vento.

<< Rose! >>, ripeté la stessa voce, questa volta più vicina.

Assottigliò lo sguardo e riuscì a scorgere una macchia più chiara che le si avvicinava; pochi istanti dopo riuscì a mettere a fuoco Roland che, completamente vestito di blu – o almeno quei pochi vestiti che indossa – nuotava velocemente nella sua direzione:<< Roland! >>, esclamò la ragazza, quando furono abbastanza vicini.

Il ragazzo si fermò ad un paio di metri da lei, con la pelle d’oca ed il respiro leggermente accelerato:<< Tutto bene? >>, domandò.

Rose annuì:<< Tu? >>.

<< Tutto a posto. Solo, non ho idea di dove ci troviamo… >>.

La rossa ricominciò a guardarsi intorno, un po’ sollevata all’idea di non essere più sola:<< Nemmeno io, dovremmo vedere un’isola ma… >>, lasciò la frase in sospeso, mentre il vento inghiottiva il suo sospiro frustrato.

Roland si passò una mano tra i capelli appiccicati alla fronte e sbuffò:<< Ascoltami, ho una proposta >>, iniziò con tono sbrigativo:<< so che questa è una competizione ma nessuno può farcela da solo, quindi… propongo una tregua, finché non troviamo le porte… ci stai? >>.

Alla ragazza ci vollero meno di una decina di secondi per sorridere ed accettare:<< Certo che ci sto! >>, esclamò cercando di sorridere senza inghiottire acqua e morire soffocata.

<< Ottimo, allora… >>.

La voce del corvonero però fu bloccata da un’altra voce, che chiamava il nome della rossa:<< Roooose! >>.

Roland si voltò di scatto:<< Questo è Natan! >>, esclamò:<< Lui non sa nuotare! >>, e senza aspettare un attimo, si immerse ed iniziò a nuotare nella direzione da cui proveniva l’urlo.

Meno di un minuto dopo, il ragazzo era ricomparso tra le onde, trascinandosi dietro il povero tassorosso che annaspava per rimanere a galla:<< I tuoi capelli… >>, farfugliò quest’ultimo, sputacchiando un po’ d’acqua:<< sembrano fuoco in questo oceano di nero… >>.

Rose preferì non rispondere, domandandosi se Natan fosse serio oppure stesse semplicemente delirando:<< Dobbiamo trovare l’isola… e in fretta >>, disse il corvonero, lanciando occhiate preoccupate al compagno, che aiutava a rimanere fuori dall’acqua.

<< Lo so, ma non abbiamo idea di dove sia! >>, commentò la rossa, che iniziava decisamente ad agitarsi.

Roland aprì la bocca per risponderle – probabilmente abbastanza male – ma Natan fu più veloce:<< So io dov’è… >>, annunciò:<< l’ho intravista mentre venivo verso di voi… >>.

La rossa osservò il ragazzo che continuava a muoversi freneticamente, per riuscire a tenere la testa fuori dall’acqua:<< Ok >>, disse:<< andiamo? >>.

Anche gli altri due furono d’accordo ed iniziarono a nuotare; Roland aiutava Natan che gli indicava la direzione in cui aveva visto l’isola e Rose li seguiva. Il vero problema era che le onde erano talmente alte da rendere quasi impossibile muoversi nella direzione desiderata ed in più non si vedeva nulla a più di una decina di metri di distanza.

Nuotavano già da un paio di minuti quando qualcosa catturò la loro attenzione; qualcuno si stava avvicinando, urlando qualcosa di incomprensibile per richiamare la loro attenzione. Si fermarono qualche istante per vedere Annabelle – ovviamente completamente vestita di verde – nuotare verso di loro. Non si era svestita quindi i vestiti le galleggiavano intorno assieme ai capelli, nell’inquietante imitazione di una medusa.

<< Grazie per… avermi… aspettato >>, ansimò lasciandosi andare a morto, quando fu vicina agli altri tre.

<< Annabelle, ma cosa…? >>, Rose non riuscì nemmeno a finire la frase, perché, appena furono tutti e quattro vicini, un’onda altissima si alzò dal Lago Nero, gettandoli sottacqua.

Rose si ritrovò nuovamente immersa nel nulla assoluto; la gola le bruciava di nuovo poiché, colta di sorpresa, non aveva fatto in tempo a trattenere il fiato, e l’impatto con l’onda le aveva indolenzito tutti i muscoli del corpo.

Fortunatamente questa volta l’immersione non durò molto; pochi istanti dopo andò a sbattere contro qualcosa che subito si rivelò essere sabbia. Sollevò la testa ed iniziò a sputare acqua e terra, riprendendo a respirare con sospiri affrettati, mentre accanto a lei anche gli altri ragazzi si ritrovavano scaraventati sull’isola.

La ragazza si girò di schiena, allargando le braccia e prendendo lunghi respiri, mentre sentiva Annabelle lamentarsi:<< Che idea stupida! Gettarsi in acqua vestita! >>. Si mise a sedere, mentre la serpeverde si levava un paio di strati di vestiti fradici e rovinati:<< Allora!? Che facciamo!? >>, chiese rimasta ormai in mutande e canottiera.

Anche i due ragazzi si erano messi a sedere:<< Io e Rose abbiamo fatto un accordo: insieme finché non troviamo le porte, poi ognuno per sé >>, spiegò invitando implicitamente gli altri a collaborare.

Natan, che era palesemente stremato dalla bella esperienza in acqua e respirava a sento, annuì subito:<< Ci sto! >>.

Annabelle invece sembrava più diffidente:<< Basta che poi non vi lamentiate quando vincerò la coppa >>, rispose legandosi i capelli bagnati in una coda alta.

Si guardarono l’un l’altro per qualche secondo, sigillando quella specie di accordo, poi Annabelle iniziò a guardarsi intorno, con la bacchetta alzata e puntata nel vuoto:<< E ora dove dovremmo andare? >>, domandò.

Il cielo sopra di loro era nero e carico di nuvole; nonostante fosse pieno pomeriggio e nel giardino di Hogwarts splendesse un tiepido sole primaverile, l'isoletta sembrava avvolta da una cappa di oscurità:<< La McGranitt ha detto che dobbiamo trovare delle... coppe, sbaglio? >>, intervenne Roland.

Rose annuì:<< Si, ha detto che avremmo trovato delle coppe e successivamente delle porte ma... >>.

Fu interrotta da Natan:<< Guardate! >>, urlò indicando una forte luce dorata che proveniva dal boschetto al centro dell'isola.

Subito Annabelle iniziò a correre, assestando una spallata al corvonero che le era vicino. A distanza di pochi secondi anche gli altri la seguirono, addentrandosi nel bosco scostando rovi e rami. I tre sentirono un urlo ed affrettarono il passo; dopo pochi secondi si trovarono in una piccola radura, dove la serpeverde si era fermata:<< Sono appena comparse >>, spiegò indicando quattro coppe che si trovano al centro del prato.

Natan e Roland osservavano gli oggetti con aria circospetta, tenendosi a debita distanza, come d'altronde stava facendo Annabelle. Rose alzò gli occhi al cielo con uno sbuffo e si sfiorò il ciondolo che teneva al collo:<< Audacia, fegato, cavalleria >>, ripeté tra sé, prima di impugnare la bacchetta ed avvicinarsi ai calici.

<< Che sono? >>, le domandò Natan, allungando il collo.

<< Normalissimi bicchieri in oro, a quanto vedo >>, rispose rigirandosene uno tra le mani:<< ma hanno i simboli delle Case >>, aggiunse notando che, inciso sul bordo interno del bicchiere, c'era un piccolo corvo, circondato da una scritta sottile e raffinata:<< Un ingegno smisurato per il mago è dono grato >>, lesse a bassa voce:<< Roland, questo è tuo! >>, annunciò tendendo la coppa al ragazzo, che subito si fece avanti e la strinse tra le mani.

Anche gli altri due lo imitarono e quando anche Rose ebbe raccolto quello recante il grifone di Grifondoro, si guardarono intorno, in attesa di un qualsiasi segno:<< Beh? >>, fece Annabelle, che iniziava a tremare violentemente per il vento che si era alzato e le frustava addosso i pochi vestiti che indossava.

Il corvonero si grattò la fronte:<< Non lo so... >>, rispose:<< non dovrebbe succedere qualcosa? Ora che ho la coppa di Corvonero... >>, nonappena ebbe pronunciato il nome della sua casa, il calice che teneva in mano iniziò riempirsi di un liquido nero come il carbone:<< wow... >>, mormorò il ragazzo.

<< Ha iniziato a riempirsi quando ha detto “Corvonero” >>, commentò Annabelle:<< quindi se io dico “Serpeverde”... >>, anche la sua coppa si riempì magicamente.

Natan e Rose imitarono i compagni e ricominciarono a guardarsi intorno:<< Dovremmo berl... >>, Natan non fece in tempo a finire la frase che una figura diafana gli comparve davanti.

<< Natan! >>, chiamò quello che sembrava il fantasma di un vecchio.

Il tassorosso sgranò gli occhi:<< Nonno? >>, chiese stupito.

Mentre i due parlavano, davanti a Roland si materializzò una ragazza poco più che ventenne, molto bella, dagli enormi occhi scuri:<< Ro'! >>, trillò questa raggiante, correndogli incontro senza però poterlo toccare.

Il ragazzo fece un enorme sorriso:<< Amabel! >>, chiamò:<< Amy! Mi sei mancata così tanto! >>.

<< Anche tu, fratello >>, disse lei, rivolgendogli un enorme sorriso.

Annabelle osservava fisso davanti a sé, dove si era appena condensata l'immagine di un uomo alto, dai capelli scuri e lo sguardo austero:<< Annabelle, figlia mia! >>, esclamò l'uomo, aprendo le braccia come a volerla stringere.

La serpeverde spalancò la bocca, senza riuscire a dire nulla per un paio di secondi:<< Pa-papà? >>, chiese insicura.

Christopher Nott le rivolse un sorriso:<< E chi se no, bambina mia? >>, domandò.

<< Rose... >>, una voce conosciuta chiamò la rossa che ancora osservava la sorella di Roland che ora rideva con lui.

<< Mamma! >>, esclamò appena mise a fuoco il volto quasi trasparente di Hermione:<< Oh mamma! Che bello averti qui! >>.

La donna le sorrise, allungando una mano verso il suo viso, in un'invisibile carezza:<< Ne sono felice anche io, Rosie >>, ammise.

Senza che i quattro se ne accorgessero, quattro massicce porte dorate si erano materializzate davanti a loro e, come i calici, ciascuna recava lo stemma di una della Case.

Ognuno continuò a parlare per qualche minuto con il proprio caro con tranquillità, raccontandogli ciò che avevano affrontato durante la prima e la seconda prova e com'erano arrivati fin lì. Poi Natan distolse un attimo lo sguardo dal nonno e spalancò gli occhi per lo stupore:<< Ma quelle sono le porte di cui parlava la McGranitt! >>, esclamò.

Distolsero tutti lo sguardo dai loro parenti, per osservare il punto che il tassorosso indicava. Il primo a parlare fu Roland:<< Allora dobbiamo andare >>, disse.

Prima ancora che potesse muovere un passo Amabel, la sorella, gli si mise davanti:<< No! >>, urlò:<< Non te ne andare, Ro'! >>.

 Lui la guardò come se fosse impazzita:<< Ma che dici, Amy? È questa la prova, dovevo arrivare fin qui, trovare il calice ed oltrepassare la porta >>, spiegò osservando la coppa ancora piena che teneva in mano.

La ragazza scosse la testa terrorizzata:<< No! Non mi lasciare, ti prego, non mi lasciare! >>, portò le mani al viso, sull'orlo delle lacrime.

Confuso, il corvonero le si avvicinò, cercando di consolarla senza sapere bene come:<< Amy, aspetta, ascoltami... >>, ma lei si era accasciata a terra, piangendo lacrime che a contatto con la terra evaporavano.

Natan fece un passo verso la porta:<< Vado nonno, vincerò >>, annunciò sicuro.

L'uomo lanciò uno strillo roco:<< Figliolo! Non farlo! >>, pregò preoccupato:<< Non puoi lasciarmi qui da solo, non puoi! >>. Il tassorosso sgranò gli occhi, osservando quelli del vecchio che si facevano umidi.

Rose guardò Hermione, che le sorrideva serena:<< Mamma >>, iniziò piano, dopo aver osservato le reazioni dei parenti dei due:<< io dovrei andare ad aprire la porta e... >>.

La donna non la lasciò nemmeno finire:<< Oh no! Rosie non... non puoi! Non puoi abbandonarmi! Non puoi lasciarmi! >>, iniziò a ripetere, mentre un chiaro terrore le montava dentro.

Ma che cosa...?

Mentre il padre di Annabelle le urlava di non muoversi, Rose si avvicinò alla madre:<< Mamma, stai calma, è tutto a posto >>, cercò di tranquillizzarla:<< ma, ricordi? Io sto partecipando ad una prova e per vincerla devo superare quella porta >>.

Le spalle di Hermione iniziarono a tremare, scosse da forti singhiozzi:<< No... no... >>, iniziò a bisbigliare tra le lacrime:<< Non mi lasciare, Rose! >>, pregò infine con un urlo disperato.

I quattro si guardarono intorno, scioccati e spaventati per ciò che stava succedendo, mentre le figure dei loro parenti, singhiozzavano terrorizzate.

Annabelle lanciò un'occhiata al padre che versava grossi lacrimoni e scosse la testa:<< Non sono veramente loro; mio padre non si comporterebbe mai in questo modo >>, disse ai compagni:<< lasciamoli e proseguiamo >>, suggerì.

Natan stava per dire qualcosa, ma Rose la interruppe:<< Non dire stupidate, Nott. Io non lascio mia madre in questo stato >>, disse avvicinandosi ad Hermione che ora singhiozzava rannicchiata ai suoi piedi.

<< Avanti Weasley! >>, esclamò l'altra:<< Non capisci che quella non è tua madre e questo non è mio padre? Li hanno messi qui solo per distrarci; quella è solo una proiezione! >>.

La rossa le lanciò un'occhiataccia:<< Proiezione o no non abbandono mia madre in questo stato >>.

Roland distolse per un istante l'attenzione dalla sorella ed interruppe le due:<< Weasley, Nott calmatevi. Dobbiamo ragionare e... >>.

Ma nessuno delle due lo ascoltò. Senza girarci troppo intorno Annabelle aveva preso la bacchetta e la puntava contro la rossa:<< Non ho bisogno che tu venga con me per andarmene e vincere questa prova >>.

<< Avevamo detto di essere alleati! >>, ribatté la rossa, estraendo a sua volta la bacchetta, che aveva infilato nell’elastico dei pantaloncini.

La serpeverde le lanciò uno sguardo fintamente dispiaciuto e si strinse nelle spalle:<< Mi dispiace tesorino, ma avevamo detto fino alle porte  e beh… eccoci qui! Quindi… >>, senza terminare la frase, fletté il braccio, lanciando un incantesimo non verbale che colpì Rose in pieno petto e la fece finire a terra lunga e distesa.

<< No! >>, urlò Roland, mettendosi tra le due:<< Siete impazzite!? Che senso ha mettersi l’una contro l’altra quando… >>.

Annabelle non lo lasciò finire di parlare, gli puntò contro la bacchetta:<< Fatti da parte Adams, se non vuoi finire come la Weasley! >>, minacciò prima di lanciare un’ultima occhiata verso l’immagine del padre ed avvicinarsi alla porta recante lo stemma di Serpeverde. Prese un profondo respiro e la spalancò. Non vedeva nulla oltre la soglia, solo un’accecante luce bianca.

<< Ti prego, non andare… >>, sentì supplicare il padre.

La ragazza mosse un passo:<< Sarai fiero di me, papà >>, promise prima di sparire avvolta dalla luce.

L’immagine di Christopher Nott iniziò a scomparire, finché il vento non portò via ogni cosa della figura. Il silenzio calò sulla radura, rotto solamente dai singhiozzi e i sospiri delle tre persone accasciate a terra.

<< No! >>, esclamò Rose, rimettendosi faticosamente in piedi, un po’ intontita per l’incantesimo:<< Io non la lascio mia madre! E sono sicura che sia questa la prova: mettere i propri affetti davanti alle vittorie personali >>.

Senza lasciar tempo a nessuno di parlare, si avvicinò ad Hermione:<< Mamma… mamma, non ti preoccupare. Non vado da nessuna parte. Voglio solo sapere cosa devo fare per… beh, rimanere qui con te >>.

La donna sollevò la testa, con gli occhi colmi di lacrime:<< Non te ne vai? >>.

<< No. Rimango con te >>.

Hermione annuì e le rivolse un sorriso umido:<< Per far finire la prova senza oltrepassare la porta devi bere il contenuto della coppa di Grifondoro >>, spiegò indicando con un cenno il punto dove il calice era caduto quando Rose era stata buttata a terra dall’incantesimo.

La ragazza annuì ed andò a raccogliere il calice, preoccupata all’idea che il liquido potesse essere uscito, ma quando lo raccolse, quella specie di pozione color carbone era esattamente al suo posto:<< Aspetta, Rose >>, la chiamò Natan:<< forse quello che hai detto è vero, ma ciò non toglie che così non supererai la porta e, di conseguenza, non porterai a termine la prova >>.

Rose scosse la testa, sedendosi  accanto alla madre, che ora la guardava sorridente ed orgogliosa:<< Io sceglierei sempre gli affetti >>, disse prima di bere in un sol sorso il contenuto del calice.

Un istante dopo tutto divenne nero e, la rossa, perse i sensi.

Eccoci(:
Spero non stiate pensando qualcosa del tipo "dopo tutto questo tempo, ci pubblichi questa merda?" perchè mi dispiacerebbe un po' xD
Escluso questo - chi mi segue su facebook lo sa ( 
http://www.facebook.com/pages/Chanel483-EFP/267132773302174 ) non ho tutto questo ritardo perchè non riuscivo a scrivere o non ne avevo voglia, ma perchè in questi due mesi tipo tutte le sfighe possibili ed inimmaginabili mi si sono abbattute addosso, tra cui un computer morto, una francese in casa e degli assurdi corsi di recupero a scuola, ergo non ho quasi avuto la possibilità di scrivere.
In ogni caso ormai ci siamo :D l capitolo è stato pubblicato e secondo mi miei calcoli ne abbiamo ancora due davanti (con un eventuale prologo che non sono sicura di voler mettere...) e prometto che questa volta non mi dovrete aspettare per mesi!
Vorrei ringraziare già ora tutti coloro che, nonostante  tutto, leggeranno questo capitolo e spenderanno due parole per me e ciò che scrivo(:
Grazie di cuore, a presto
Chanel

  
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