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Autore: Exitium    11/07/2012    2 recensioni
Nei più infidi recessi di Alagaësia vi è nascosto un segreto,celato a tutti dall'oramai defunto Galbatorix,che cambierà le sorti del paese.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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L’attesa del giorno della seconda prova era scandita da seri e rigidi allenamenti,che tenevano impegnati i Cavalieri dalle prime luci dell’alba fino a tarda sera,lasciandoli così sfiniti che non avevano nemmeno la forza di cenare.
Anche Kristal fu messa a dura prova da quei ritmi serrati,così difficili da sostenere per una ragazzina di 17 anni che fino a poco tempo prima aveva solo lavorato qualche volta col padre nei verdi e rigogliosi campi della sua terra natia  e mai aveva tenuto un’arma in mano se non quando giocava da piccola con i suoi amici con bastoni di legno o a Ellesmera.
Inoltre Blodgharm stesso impartì loro lezioni di magia,dagli incantesimi basilari (per chi ancora non padroneggiava bene l’essenza dei nomi delle cose) a quelli leggermente più complicati;per l’affinità con la materia e per le sue origini elfiche,la ragazza riuscì a compiere quasi tutti gli incantesimi che l’elfo proponeva loro. Il suo aspetto antico,austero,inquietava anche il più massiccio dei Kull e il più intrepido nano e tutti provavano un rispetto reverenziale per lui,non opponendosi mai a ciò che diceva;tutti tranne uno:Elijah ovviamente si distingueva tra la massa per essere il più impertinente degli alunni e spesso rispondeva sarcasticamente agli ordini del’elfo.
-chiama a te quel ramo,Shur’tugal.-diceva l’elfo imperiosamente,indicando con un cenno un ramoscello rinsecchito ai piedi di una quercia.
-anche tu sai che ne sono capace,perché facciamo queste stupidaggini e non ci dedichiamo a qualcosa di più utile?sono esercizi futili ed io mi rifiuto di farli.- detto questo si allontanava e si rinchiudeva in se stesso,ridacchiando ai fallimenti degli altri.
Blodgharm distoglieva lo sguardo e riprendeva la sua lezione,incurante del ragazzo.
 Kristal trovava assai irritante quel suo atteggiamento così sarcastico e sfacciato,ma al momento era assorta negli esercizi che l’elfo le proponeva  e nella sua fitta nube di pensieri tra cui,il più pressante e quello che la assillava di più ultimamente,era quello delle sue origini elfiche.
Non riusciva a concepire come lei potesse essere mezz’elfo e stentava a credere alla stupida scusa che i suoi avevano imbastito al momento per deviare la discussione spinosa.
Sull’onda di quei pensieri non si accorse che la lezione era terminata e che  Blodgharm si stava congedando con tutti;sospirando,uscì dalla radura adibita come luogo delle lezioni e si incamminò verso i dormitori,fantasticando sulla prova che l’attendeva il giorno dopo.
Finalmente riesco a raggiungerti,ragazzina.La voce scocciata del suo drago le rimbombò nella testa e la risvegliò come una secchiata d’acqua gelida.
Alzò lo sguardo verso il cielo che aveva assunto mille sfumature,dall’arancione al rosa,inframmezzati da azzurro pallido e soffici nuvole illuminate d’oro e,tra quei colori,vide una sagoma scusa che si stagliava perfettamente,flessuosa,dalle ampie ali:il suo amato drago stava planando proprio lì vicino a lei,lo sguardo severo e pieno di rimprovero che scrutava la ragazza.
-oh,caspita,non mi guardare così!sono stata impegnata tutto il giorno,non sono andata a divertirmi!- si scusò lei,incrociando le braccia al petto e ricambiando lo sguardo ostile del drago,che,alla fine si arrese e la seguì nell’ampio palazzo:lo stomaco della ragazza reclamava cibo,quindi si separò presto con il drago,che si avviò in un luogo dell’edifico per cenare con i suoi simili.
Lei si diresse verso la mensa,le membra doloranti per l’estenuante allenamento:in quel momento non voleva pensare alla prova del giorno dopo,ma solo a riposarsi e a mettere qualcosa sotto i denti,cercando di allentare i nervi.
Si sedette svogliatamente sulla panca di legno,appoggiando i gomiti sul tavolo:vicino a lei,l’immenso Kathon,il Kull con la quale aveva stretto amicizia,le fece un cenno di saluto,alla quale lei rispose stancamente.Immaginò come poteva apparire,davanti a tutti quegli uomini:stanca,scarmigliata,il fisico esile e muscoloso,le forme modeste,i comportamenti da maschiaccio:chissà se mai qualcuno avrebbe chiesto in moglie una ragazza del genere!Kristal non se ne curava mai e non pensava mai ad un possibile domani al fianco di un uomo a curare un paio di bambinetti urlanti.
Quei pensieri si interruppero bruscamente quando una formosa donna dai biondi capelli e lo sguardo dolce le posò davanti una ciotola colma di zuppa fumante e del formaggio. –Ecco dolcezza,mangia!mi sembri così deperita…vi fanno allenare troppo,soprattutto a voi donne…non dovreste allenarvi così…-borbottando qualcos’altro sulla linea troppo snella di Kristal,la donna proseguì il suo giro tra i mille commenti (a volte sconci) dei Cavalieri
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La mattina arrivò rapida,fin troppo veloce per Kristal che non era affatto riposata:si alzò,stiracchiandosi per poi sbadigliare rumorosamente e gemere per i dolori ai muscoli delle gambe,che gridavano pietà, ed attirare i negativi commenti di Shadow.
Secondo te è il modo di comportarsi di un Cavaliere,questo?Ti lamenti come una femminuccia.
Oh Shadow,alle volte sembri mio nonno.
Il drago sbuffò una nuvoletta di denso fumo grigio per esprimere il suo disappunto,mentre la giovane si infilava i vestiti e si attaccava alla vita la cintura dalla quale pendeva lunga e splendente Fanon.
Uscirono dall’edificio,immergendosi nella prima luce del mattino,chiara ed impalpabile,mentre l’erba che calpestavano era ancora bagnata di rugiada.
I Cavalieri si radunavano rapidamente davanti ai cancelli,salutando i rispettivi draghi con pacche affettuose o sguardi carichi di emozioni espresse nella mente,mentre questi volavano nel cielo rosato per sostenere in separata sede la loro prova.
Fai attenzione.Si ritrovarono a pensare all’unisono Kristal e Shadow,così che le loro voci nelle rispettive menti si mischiarono:si guardarono negli occhi un attimo,prima che il drago nero-blu spiccasse un balzo e prendesse il volo.
Eragon,Murtagh,Blodgharm  e altri tre elfi elfi erano davanti ai cancelli,pronti a scortare i neo Cavalieri per la loro seconda prova. Parevano riposati e tranquilli,incuranti che fosse prestissimo e che quasi tutti erano scossi dall’agitazione e dalla curiosità per la sfida che dovevano sostenere.
-Salve a tutti.Ora vi spiegherò in breve ciò che dovrete fare;badate,sarà abbastanza difficile,ma se siete usciti indenni dalla prima prova dovreste passare senza difficoltà particolari anche questa- disse la potente voce di Eragon,chiara a tutti per il silenzio quasi palpabile nella radura.-Io e gli altri maestri vi guideremo in una parte caduta in rovina di questo posto,piena di edifici crollati o,comunque pericolanti e mezzi rotti;in ciascuno degli edifici più grandi ci sarà uno di noi,a guardia di un talismano molto potente che dovrete sottrarci con le vostre conoscenze,applicandovi il più possibile- si fermò e guardò tutti,come per far imprimere bene quelle parole –il premio per chi vincerà sarà uno di quei talismani,i quali poi vi spiegheremo gli utilizzi e i poteri.Qualche domanda?-. chiese,osservando i volti dei Cavalieri,che non aspettavano altro che agire;al loro silenzio sorrise e gli fece cenno di seguirlo.
La parte della città distrutta era desolante e triste e Kristal non trovava altri aggettivi per descriverla:gli imponenti edifici di pietra grigia e bianca avevano le imposte e le porte di legno marcito  scardinate,i tetti infossati nelle abitazioni oppure,se erano interi,mancavano di parecchie tegole,le mura annerite dagli incendi,i vetri delle finestre rotti e sparpagliati per le vie totalmente inagibili a causa delle erbacce insidiose e delle pozze di melma disseminate ovunque.Qualche gatto randagio si aggirava furtivo in quella città di fantasmi e,al centro di un piazzale,una statua annerita (un tempo forse di un candino marmo) sfigurata giaceva nella fontana dalle acque putride;davanti alla piazza si ergevano alcuni edifici,divisi per importanza:i più grandi erano proprio davanti alla fontana  e,a prima vista,dovevano essere stati riccamente decorati molto tempo prima;man mano che perdevano importanza si facevano più austeri e meno decorati,ma pur sempre immensi.
-bene,ora sparpagliatevi e…aspettate un’illuminazione.- detto questo i maestri si dispersero  per la città,imboccando vie e scorciatoie,per poi sparire e lasciare a bocca aperta i Cavalieri.
Aspettare un’illuminazione! Come sarebbe stato d’aiuto per loro quell’indizio,se tale si poteva chiamare?La rossa si guardò attorno,ma l’unica cosa che poteva scorgere era la desolazione di quel posto.
-E ora?forse si aspettano che staremo qui a curiosare tra questi detriti per tutta la vita!- grugnì un Cavaliere dalla folta barba nera e gli scuri capelli,gli occhi di un intenso color verde e il corpo massiccio quasi come un Urgali. Elijah,che era a pochi metri da lì,scrutava incuriosito un’incisione sulla fontana annerita dal fuoco,lo sguardo completamente assorto;a Kristal mandò su i nervi vederlo lì,anche se oramai la innervosiva tutto ciò che riguardava quel misterioso ragazzo.
-Beh,io non me ne starò qui due secondi di più;se volete marcire qui,avvertitemi.- disse lui,incrementando la rabbia nella ragazza;lo sguardo impassibile vagò su di lei,come se sentisse la potenza di quell’ira,poi un sorrisino sghembo apparve sul suo viso.Due secondi dopo Elijah camminava tranquillamente lontano da loro,incamminandosi per chissà quali meandri oscuri della cittadella.
Inspirò e,senza dire una parola, si diresse dalla parte opposta da dove era sparito il giovane;voleva trovare un talismano,ma soprattutto voleva dimostrare quanto fosse forte nonostante fosse una donna e di certo non lo avrebbe fatto rimanendo incollata lì.
-ehy ma dove vai?questa città mette i brividi!-sentì dire da uno di loro.
-siamo Cavalieri,dobbiamo affrontare la paura per il bene altrui!e dovreste andare pure voi.- urlò in risposta Kris,senza neanche voltarsi a vedere che effetto producevano le sue parole sui guerrieri.
Il silenzio pesava greve sulla città come un manto,lasciando che i passi della ragazza sui calcinacci risultassero amplificati.Dopo un dieci minuti di cammino un enorme edificio dalla grande porta di legno (forse l’unica intatta) istoriata si presentò davanti a lei;senza pensarci due volte e seguendo il suo istinto,cercò di aprirla spingendo la maniglia d’ottone;non diede segni di cedimento,così alzò una mano e pronunciò una parola nell’antica lingua:la porta fu sbalzata all’indietro e si schiantò su una rampa di scale,producendo un forte rumore.
La polvere aleggiava tutt’attorno mentre Kristal faceva il suo ingresso,calpestando ciò che rimaneva del legno della porta;prese a percorrere i corridoi della casa a grandi falcate,gettando occhiate nervose in ogni stanza alla ricerca di un bagliore o di una persona.
Percorse la scala dove aveva schiantato la porta e entrò in una stanza:era ampia,completamente spoglia e ben illuminata e al centro vi era un’alta figura dagli scuri capelli e le spalle larghe e,davanti a lei,in una sfera di luce violetta,il tanto sospirato talismano.
Murtagh si girò,uno sguardo compiaciuto sul volto;Kristal fece a tempo a sguainare Fanon che il Cavaliere si era gettato su di lei,menando fendenti con l’enorme spada rosso fuoco,il viso una maschera imperscrutabile. La ragazza rispondeva prontamente,scartando di lato e colpendo,ma l’abilità del cavaliere era di ben lunga superiore alla sua.Pensò che la determinazione di Murtagh potesse essere dettata dal ricordo della loro ultima conversazione andata male e quindi voleva fargliela pagare anche lui per la sua sfacciataggine;comunque la ragazza non si lasciò scorra giare,visto che parava ogni colpo del cavaliere rosso senza indugiare.In un attimo di distrazione da parte della ragazza,che si era sporta per controllare il talismano nel globo di luce viola,Murtagh mulinò la spada e mozzò l’aria poco distante dal suo ventre,prima che lei si gettasse in terra e rotolasse di lato.La lama l’aveva colpita di striscio sul braccio,lacerandole la blusa di cuoio e facendo affiorare una linea scarlatta.
Si rialzò prontamente mirando alle gambe del Cavalieri con il filo della lama,ma questi frappose la spada rossa e la ragazza rovinò a terra per la forza della sua spinta.La spada cadde poco distante da lei,ma Murtagh sembrò non curarsene:il suo sguardo era pieno di odio misto a sorpresa mentre osservava i lineamenti della ragazza  distorti dalla fatica,lo sguardo sprezzante.
Ansimava,un velo di sudore che le imperlava la fronte e il corpo,mentre il Cavaliere faceva riapparire il solito sorriso sghembo,cancellando quel velo di preoccupazione.-bene,siamo alla fine del gioco.E tu hai perso.- mormorò divertito,inarcando le sopracciglia.
No,non poteva,non doveva perdere.Con uno scatto impressionante si lanciò sulla spada e ne afferrò l’elsa ancora calda della sua mano e si avventò sul Cavaliere,dando l’impressione di colpirlo alle gambe,come poco prima:si rivelò una finta,infatti la rossa alzò la spada e la puntò di scatto sulla giugulare dell’uomo, un secondo prima che questi potesse colpirla al ginocchio;Kristal lo guardò,vittoriosa e sorrise. –Ora è finita.Potete darmi il mio talismano,Shurt’ugal.- disse lei,mentre Murtagh scoppiava a ridere divertito,tenendosi addirittura la pancia come se quella situazione potesse apparire veramente divertente.
-è stato il duello più divertente degli ultimi tempi,davvero!non ho parole,per essere una ragazzina hai tenacia da vendere!- asserì l’uomo,avvicinandosi al globo violetto con un sorriso sgargiante;solo allora la ragazza si rese conto che non avevano usato la magia,talmente erano stati impegnati in quel duello con le armi e quasi si sentì fiera mentre osservava Murtagh che mormorò qualche parola confusa nell’antica lingua,dopodiché estrasse il tanto sospirato talismano:era ovoidale,grande quanto un occhio,una dura e liscia pietra dalle intense  sfumature verdi e blu,completamente attorcigliato da un sottilissimo filo d’argento che formava un occhiello, brillava quasi di luce propria ed emanava un’energia molto forte.Lo porse alla ragazza tenendolo per il cinturino di cuoio nero;lei lo prese con un misto di curiosità e ammirazione:era bellissimo.
-Questo ciondolo dona,a chi lo possiede,una protezione non forte come quella magica ma altrettanto resistente.Si rafforzerà con te se lo porti spesso e si abituerà a te.-concluse il Cavaliere.
-è magnifico..- riuscì a dire la ragazza,dopo averlo osservato.Un’altra risatina da parte di Murtagh che uscì dalla porta,lasciandola sola.
Aveva vinto anche la seconda prova:la terza,che si sarebbe svolta sul dorso di drago,distava pochissimo da quella giornata e quella consapevolezza le mise addosso una sorta di agitazione,soffocata subito dalla gioia della vittoria.
 
 
 

ANGOLO SCRITTRICE

Salve a tutti! perdonatemi quest'assenza,ma con la scuola mi era passata l'ispirazione di scrivere e di inventare.Sono felice di aver postato un nuovo capitolo e spero che a voi piaccia!grazie per chi legge e per chi recensisce sempre! un bacio.
  
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