DISTRETTO 4
Finnick si rigirò la sigaretta accesa tra le dita; non riusciva a smettere di pensare al ragazzo che era andato con lui a capitol city; gli ricordava troppo il ragazzino spensierato che era sopravvissuto ai giochi e che voleva godersi la vita cercando di dimenticare l’arena, prima di ricevere la chiamata del presidente Snow; a quel tempo aveva sedici anni. Ora aveva ventiquattro anni; e Annie era tutto ciò che lo faceva andare avanti.
Erano anni che progettava la propria fuga e della sua famiglia: un giorno, un tale di nome Boggs lo aveva contattato dicendogli di provenire dal distretto tredici e di far parte di una rivolta, chiedendogli se volesse scappare insieme ai suoi cari per trasferirsi nel distretto sotterraneo.
Lui avea rifiutato per paura che li scoprissero, ma dopo otto anni d'inferno nella Capitol era ben disposto a mettere a repentaglio la propria vita pur di andarsene, portando con se Annie e tutte le persone a cui teneva e che avrebbero passato dei guai seri se lui spariva.
Boggs aveva detto che i ribelli avevano bisogno di un volto giovane; e chi c’era di meglio di un bellimbusto che denunciava Snow e tutti i suoi crimini?
Quando andava nella Capitale si faceva dire alcuni segreti dalle “donne altolocate che desideravano la sua compagnia” così come le chiamava il presidente, e queste sapevano molte cose sul loro leader; e per non sentirsi in colpa di quello che facevano gli dicevano tutto ciò che voleva sapere; in un paio di mesi il ragazzo del distretto quattro ne sapeva più di chiunque altro appassionato di gossip di Panem; a differenza di quello che si poteva credere Finnick Odair non era solo un bel faccino da guardare.
Aveva cominciato a tessere un arazzo ricchissimo di dettagli; assolutamente autentico: se un brutto taglio di capelli può provocare ore ed ore di pettegolezzi, allora cosa avrebbero fatto le sue rivelazioni?
Coriolanus Snow; Così giovane da salire al potere e così in gamba da conservarselo; la chiave del suo successo stava tutta in una parola:
Veleno
Aveva avvelenato i suoi avversari uno a uno per poter continuare a governare; prendendo sempre un qualche antidoto per non morire, era molto furbo.
Sarebbero bastate queste poche parole per far crollare Panem.
Sarebbe andato nel tredici.
E Cato e Clove sarebbero venuti con lui. 

DISTRETTO 2
Clove riusciva a camminare e correre quasi perfettamente, sebbene Cato aveva paura che svenisse come qualche giorno prima.
La ragazza si era ripresa dallo spavento iniziale di essere incinta, e dopo pochissimo tempo si era riscoperta la Clove di sempre, anche se non poteva fare le stesse cose come una volta, ma era comunque felice.
Cato aveva accolto con entusiasmo il fatto di diventare genitore; anche se a volte il suo viso si incupiva pensando a qualcosa a lei ignoto, non era per la faccenda del bambino, ne era certa; non gli aveva ancora chiesto cosa avesse fatto quel giorno, e iniziava a preoccuparsi, perché ogni volta che accennava a chiederglielo lui cambiava sempre discorso.
A volte lui l’abbracciava forte come se avesse paura di perderla senza proferire parola, lei sapeva che lui l’amava, ma sapeva anche che le teneva nascosto qualcosa di cui non voleva che lei fosse al corrente; qualcosa che lei avrebbe dovuto sapere.
Il loro rapporto si basava su un concetto di rispetto e amore reciproco; ma lei capiva che Cato stava spegnendosi ogni giorno che passava, a volte usciva per Capitol city dicendole che l’avevano chiamato per un intervista, che però non usciva mai in televisione: c’era qualcosa che non andava. 

Cato ormai era quasi abituato alle "gite in treno"; l'unica cosa positiva erano le chiacchierate con Finnick, con il quale aveva scoperto di avere molto in comune, era diventato il suo migliore amico, si fidava ciecamente di lui.
Per questo quando gli propose di scappare nel tredici insieme a Clove rispose di si. 


ANGOLO AUTRICE
Ammetto che non è molto lunga; ma spero che vi sia piaciuta lo stesso; ho preso molti spunti dal canto della rivolta,le critiche, sia positive che negative sono ben gradite 
 a dopo
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